Caccia al Cinghiale, la difficile arte della tracciatura

Non credo che sia questione di regione o nazione.
Se tu sai riconoscerle sarebbe carino, se non è un segreto, dirci come si fa.

Ci posso provare anche se è più facile da spiegare e capire dal vivo sul terreno di caccia..
In pratica la traccia se è fresca della mattina la riconosco da 3 cose.. la prima è ke il terreno da poco calpestato dal cinghiale è ancora vivo la terra si presenta del classico colore e morbidezza ke ha quando viene spostata da poco,noi diciamo ke in questo caso ''la maniata fumia'';
la seconda cosa ke sfrutto x riconoscere la traccia da quella della sera prima è la rugiada, xkè una pedata della sera viene inevitabilmente bagnata dall'acquazzina(rugiada) e quindi la differenza con una traccia dell'alba mi sembra palese..
la terza cosa su cui mi baso nn è una pratica particolare ma è basata sull'esperienza e sull'idea ke mi sono fatto delle abitudini dei cinghiali..infatti un cinghiale quando ha smesso di pasturare e scorazzare si prende un viottolo e senza ne scavare e ne altro si va ad infilare nella lestra;da qui il detto: ''il cinghiale nn si trova in sala da pranzo ma bisogna andare a cercarlo in camera da letto!!''..

spero di essere stato un pò chiaro ma meglio di così nn saprei proprio come spiegarlo..

saluti,Alberto
 

Alberto 69

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Traccia Cinghiale.jpg
Cercare, trovare e soprattutto saper interpretare le tracce lasciate da un branco di cinghiali in una zona ricca di animali non è affatto difficile. L’abilità di un traccino – tracciatore la si vede quando invece riesce a scovare ed a seguire le tracce lasciate da un solo cinghiale in una zona dove di animali ce ne sono pochi o quasi niente. Spesso un buon tracciatore è in grado di trovare un’unica, flebile traccia di capirne quanto pesa l’animale che l’ha lasciata, di riconoscerne il sesso e di capire addirittura se quando l’animale l’ha lasciata era calmo, nervoso oppure inseguito. Poi, se le condizioni atmosferiche e la morfologia del terreno lo permettono, un abile traccino è capace anche di seguire quella traccia fin dove s’è rifugiato il selvatico. Io sono nato e cresciuto nella Maremma Laziale ed ho cacciato per tutta la vita sui Monti della Tolfa dove è nata la cosiddetta “Cacciarella”, o caccia poverella come la chiamavano i vecchi cacciatori visti i carnieri di una volta. La Cacciarella tradizionale era, ed é tuttora, una forma di caccia al cinghiale molto spettacolare, emozionante e coreografica che può vedere impegnati un numero assai variabile di cacciatori. E’ infatti possibile praticarla sia con striminzite squadrine di cinque - sei persone sia con un esercito di centocinquanta e più cacciatori. Di solito la media degli iscritti ad una squadra regolarmente iscritta presso la provincia competente, varia dalle trenta alle sessanta unità. In certe zone della Maremma e dell’Appennino, dove ancora esistono delle grandissime tenute private, di solito, un paio di volte l’anno i proprietari organizzano delle fantastiche battute al cinghiale. In quelle occasioni mondane, i partecipanti sono veramente tanti, quindi si circondano interi corpi di macchia ( spesso di centinaia d’ettari) e poi si liberano orde di cani. Indipendentemente dal fatto che le battute si svolgono esclusivamente in zone riservate e considerata l’enorme estensione del territorio, un congruo carniere è sempre assicurato, ma quando invece si è in otto – nove cacciatori a cercare di “armare” una Cacciarella, il tratto di macchia da battere deve essere ridotto al minimo. Solo così si avranno buone probabilità di trovare e soprattutto di abbattere almeno un cinghiale. Per cercare di limitare il tratto di bosco da battere, è fondamentale individuare con il minor scarto possibile dove sono le lestre (i rifugi dove si rimettono i cinghiali). Ed anche per esser certi, che una volta trovati gli animali, fuggano verso dove sono appostati i pochi cacciatori, bisogna conoscere alla perfezione le strade che sono abituati a percorrere. Forse non tutti sanno che durante una battuta, indipendentemente dal grande lavoro svolto da canai, bracchieri e braccaioli e dalla direzione del vento, nel novanta per cento dei casi i cinghiali cercheranno sempre di sottrarsi all’accerchiamento percorrendo sentieri e tratturi a loro noti. Non a caso in diverse squadre di cinghialai toscani è in vigore la vecchia e buona usanza che chi va a tracciare può scegliere dove mettersi di posta. Come già detto, un buon tracciatore deve essere in grado trovare una traccia e soprattutto deve essere bravo a risolvere subito il primo, fondamentale enigma: è una traccia stata lasciata di recente oppure è “vecchia” di giorni? Specialmente quando il terreno è troppo bagnato o troppo asciutto non è facile distinguere se un impronta è stata lasciata da un cinghiale quando è rientrato nel bosco al mattino, o di quando n’è uscito la sera tardi. O addirittura se è di qualche giorno prima. A volte é molto facile confondersi così, per essere certi di non sbagliare, si deve ricorrere all’infallibile aiuto di un ausiliare esperto. Un buon cane, è determinate nell’interpretazione di una traccia, dal suo comportamento si capisce se l’impronta trovata merita d’essere seguita oppure no. Poi c’è da fare una netta distinzione tra l’individuare una traccia vera o un semplice “segno di presenza”. Non è detto che ambedue siano degli indizi utili su dove cercare i cinghiali. Vedere un po’ di movimento qua e là ed il tracciare seriamente una zona dove vorremmo organizzare una battuta, non è la stessa cosa. “I cinghiali li devi cercare in camera da letto dove vanno a dormire e non in camera da pranzo dove sono stati a mangiare!” Questo è un vecchissimo proverbio maremmano, che sta a significare che i cinghiali vanno cercati dove si sono rintanati a riposare e non dove sono stati a mangiare. Ormai dovrebbe essere noto a tutti che un branco di cinghiali, anche molto numeroso, nell’arco di una nottata può percorrere decine di chilometri. Il Re della Macchia è un nomade molto tenace che durante le sue scorribande notturne fa i giri più impensati. E’ capace di andare a cibarsi a distanze considerevoli dai suoi abituali rifugi solo per il gusto di farlo senza nessun apparente motivo. Quindi, per il buon esito della caccia, la tracciatura deve essere presa sul serio e devono farla dei professionisti, perché è in funzione del loro lavoro che si organizza la battuta. Un aspirante tracciatore non dovrà MAI andare a tracciare stando comodamente seduto nel fuoristrada, come non dovrà MAI controllare i campi da lontano con un binocolo. Le cosiddette Rumate (in dialetto laziale) e le Scaugliate e Grufolate (in gergo toscano) sono soltanto dei segni di presenza, nient’altro. La tracciatura o assestatura (come viene chiamata dalle mie parti) va fatta per bene “alla tonda”, il tracciatore deve fare il giro completo del bosco e ritornare precisamente dove ha iniziato la cerca. Vi sarete accorti che parlo sempre al singolare perché il traccino – tracciatore – assestatore deve essere solo se vuole svolgere un buon lavoro, perchè ha poche occasioni di distrarsi e ancora meno possibilità di confondersi. Quando si deve tracciare una macchia, un bosco o un’intera montagna bisogna farlo totalmente, senza tralasciare di controllare nessuna zona, anche se a prima vista potrebbe sembrare molto improbabile il transito degli animali Le impronte vanno cercate, trovate, identificate e.. contate; quelle che indicano che i cinghiali sono usciti dal bosco come quelle che indicano che gli animali ne sono rientrati. Se durante la tracciatura si avvistano due entrate e due uscite, bisogna riconoscere quali sono quelle fresche e quali quelle vecchie perché le probabilità che i cinghiali siano rimessi all’interno della macchia sono al 50%. Mentre se troveremo due serie d’impronte in uscita e ben tre in entrata, non ci sarà possibilità d’errore! E’ praticamente matematico che i selvatici sono dove speravamo che fossero. Tra le tracce vere e proprie, quelle da prendere in considerazione e da seguire per intenderci, ed i “segni di presenza, metterei anche il controllo degli insogli. Gli insogli sono quelle pozze d’acqua e fango dove i cinghiali vanno a rotolarsi sia in estate sia in inverno, per cercare refrigerio ma in particolare per combattere i parassiti esterni. Di solito i cinghiali amano “insogliarsi” in un bel bagno di fango poco prima di andare a rimettersi nelle loro lestre. Se ci accorgiamo che un insoglio è stato visitato da uno o più animali, state certi che non sono andati molto lontani. Vi sarete accorti che mi sono preoccupato di descrivere come va fatta una regolare tracciatura a fine “venatorio”, non c’interessa censire, contare o controllare le popolazioni ungulate della zona, quelle sono operazioni che vanno fatte in altre occasioni. La tracciatura è talmente importante nella caccia al cinghiale, che spesso il “bottino” annuale di una squadra dipende da come sono state le condizioni meteorologiche. Se non avrà piovuto molto e quindi di tracce se ne saranno viste poche, allora si che la Cacciarella sarà stata proprio Poverella!

fonte:arsvenandisardegna.it
 
Bè si, quelle son cose che conosco anche io, ma per nulla scontate. Ad esempio: se per caso (cosa piuttosto comune) al mattino si alza un venticello di terra (tramontanella qui da noi) che asciuga la rugiada e per tutta la notte il terreno si è mantenuto umido, cosicché non riesci a vedere il "terreno smosso di fresco" , come fai a sapere se sono di prima serata o del mattino?
Questo è solo uno dei molteplici casi che possono metterti fuori strada.
Il mio parere è che si, si può essere più o meno bravi, ma mai sicuri al cento per cento. La tracciatura è un lavoro di squadra che deve coinvolgere più persone affiatate, svolto per tutta la settimana e si, proprio per la buona volontà del singolo l'unico modo che ti dà la sicurezza matematica è ...cancellare.
 
Bè si, quelle son cose che conosco anche io, ma per nulla scontate. Ad esempio: se per caso (cosa piuttosto comune) al mattino si alza un venticello di terra (tramontanella qui da noi) che asciuga la rugiada e per tutta la notte il terreno si è mantenuto umido, cosicché non riesci a vedere il "terreno smosso di fresco" , come fai a sapere se sono di prima serata o del mattino?
Questo è solo uno dei molteplici casi che possono metterti fuori strada.
Il mio parere è che si, si può essere più o meno bravi, ma mai sicuri al cento per cento. La tracciatura è un lavoro di squadra che deve coinvolgere più persone affiatate, svolto per tutta la settimana e si, proprio per la buona volontà del singolo l'unico modo che ti dà la sicurezza matematica è ...cancellare.

Nelle zone ke frequento io valgono più o meno sempre xkè il nostro clima è piuttosto stabile..a rompere un pò lo scatole nelle zone ke faccio io c'è lo scirocco ke t asciuga le tracce e le fa sembrare del giorno prima xò basta controllare con più attenzione ed ispezionare con più attenzione x capire la giusta entità della traccia..poi x vedere se il terreno è smosso di fresco basta ke con il piede muovi un pò di terra e la confronti con quella delle tracce xkè anche se intervengono scirocco o tramontana nn possono in un ridotto lasso di tempo sconvolgere una traccia fresca..

Ke cancellare le tracce vecchie il giorno prima t da la certezza matematica di quello ke si vede è normale io ho solo tenuto a puntualizzare ke nel fare questo il tracciatore nn mette in campo alcuna bravura ma solo un pò d'astuzia..

Nn sono d'accordo sul fatto ke la tracciatura è una cosa ke deve fare tutta la squadra ma secondo me è un lavoro ke deve essere svolto da pochi e esperti cacciatori xkè più persone vanno a tracciare più confusione si crea..

Poi sai benissimo meglio di me ke quando un cinghiale è in zona lo si capisce anche da molte cose..
Noi ke nn abbiamo la possibilità di monitorare durante la settimana la zona dobbiamo fare affidamento solo sulle nostre capacità e potendo contare solo su di noi abbiamo imparato a leggere al meglio quello ke il terreno ci offre..
 
Scusate se mi intrometto nella discussione, in generale un tracciatore in condizioni climatiche normali riesce a riconoscere le traccie buone della notte.

In particolari situazione climatiche ,diventa difficile anche per i più esperti trovare tracce fresche, nei posti più miti non c'è il problema del ghiaccio notturno e il disgelo diurno.
In questi casi la mattina devi essere veloce a tracciare , è importante capire le eventuali pasture e la consequente rimessa quanto prima......... come alza un'attimo la temperatura che disgela il terreno,o il branco si sposta nelle zone assolate si complica tutto, a quel punto anche le tracce del giorno precedente ritornano fresche e diventa tutto un dubbio.

Attualmente dalle mie parti non c'è più una regola per seguire le traccie,ora i cinghiali sono persequitati dai lupi, capita sempre più spesso di trovare animali in piedi a qualsiasi ora del giorno.
Prima del rinserimento dei lupi, non esisteva di trovare 5/6 verri di oltre un quintale in un solo branco, questi sono tutti cinghiali molto cattivi con uno spirito ancora più selvatico.....come si avvicina i cani al branco sono botte, ci ritroviamo al punto che non è il cane che caccia il cinghiale ma è l'opposto, i cinghiali caricano i cani e li seguono per centinaia di metri,per i cani più coraggiosi che affrontano il branco spesso diventa fatale, mentre quando gli va bene passano dal sarto.
 
concordo...non sara' bravura ma e' pur sempre un metodo possibile e che ti da' puntualmente ragione...
inoltre se anche da Voi succede, come da me, si caccia in zone molto ampie e i passetti da controllare essendo molti, i tracciatori sono diversi.
Quindi onde evitare appunto, discussioni che servono solo a creare malumori nervosismi e facili spaccature al di dentro della squadra, per inesperienze, incapacita', di alcuni, io, volendo star tranquillo e non sciogliere i cani a mezzogiorno....adotterei qualsiasi rimedio legale e fattibile che ci coadiuvi.
 
Concordo che la tracciatura deve essere fatta solo da poche persone capaci , altrimenti tutti hanno visto pratiche fresche poi sono di una settimana , oppure c'è chi scambia l'orma di una pecora per quella del cinghiale.
La maggior parte delle volte quello che dice Alberto è giusto ma almeno dalle mie parti le varianti che possono indurti in inganno sono molte :
le nottate possono essere calme allora la rugiada cadra abbondante, spesso ci sono venti di scirocco o di tramontana , non sempre si riesce ad individuare il luogo di pastura dove poter confrontare le varie grufate nel terreno ma spesso bisogna accontentarsi di pochissime orme che solo che conosce a menadito i passetti saprà individuare , l'unica certezza la si ha quando il giorno prima piove e lava le vecchie tracce, poi veramente dalla mia esperienza posso dire che ogni giornata di caccia si impara qualcosa di nuovo. Ad esempio se si trovano defecate fresche vuol dire che la rimessa è vicina il cinghiale mai fa i propri bisogni dentro la lestra ma appena si alza e si allontana un po'. Spesso si può trovare bava su particolari tronchi dove sono soliti strusciarsi i solenghi , comunque sono animali molto ripetitivi e un esperto tracciatore sarà anche colui che avrà sempre più possibilità degli altri di sparare
 
Quanto mi piacerebbe imparare....solo che non avendo i Cani...il compito che mi spetta è quello della Posta...
Ogni tanto cerco di carpire qualche trucco, rubare un pò di esperienza....ma quella và fatta a proprie spese e a stò gioco con molta fatica aggiungerei...ma quanto mi piace!!!!
Bel Post complimenti....arricchiamolo di interventi che voglio legger per imparare tantissimo!

Ciao Massimo
 
Bel post , io con i miei amici facciamo sempre la cacciarella con un paio di cani e una decina di cacciatori , uno dei mie compiti è proprio quello di tracciare e a me piace anche tantissimo. I segreti sono moltissimi e con tanta esperienza si riesce veramente a scoprire tracce quasi nulle . Oramai il mio capocaccia mi prende in giro dicendomi che se fossi capace ad abbaiare a volte farebbe a meno anche dei cani talmente so indicargli alla precisione dove sono rimessi gli animali . ciao
 
Scusate la franchezza ma un buon tracciatore nn ha bisogno di cancellare le tracce del giorno prima x capire se sono fresche o meno..in quel modo pure uno ke nn ne capisce sa ke sono delle tracce fresche..
Io abitando lontano dalle zone dove caccio nn vado il giorno prima ma guardo direttamente quella mattina se ci sono tracce e la bravura sta lì nel distinguere ''l'ultima maniata'' da quella di pastura oppure da quelle dei giorni precedenti..
Inquesto caso solo l'occhio e la bravura di differirla nei vari tipi di terreno possono aiutarti..

Buongiorno
è vero possiamo chiamarla non bravura , ma impegno e certezza perché sono pronto a scommettere qualunque cosa che se non hai visto le pratiche il giorno prima in determinate circostanze del suolo e meteoclimatiche le pratiche di 2-3 giorni sembreranno fresche come quelle della nottata. è risaputo che quando qualche cacciatore della squadra va a tracciare al mattino e trova qualcosa poi al momento della discussione con gli altri membri inizia a dire :" mi sembra , forse , non sono certo ecc." a quel punto è il momento che se hai un cane ottimo da traccia te la cavi portandocelo sulle tracce e vedi la sua reazione altrimenti te la rischi e per mia esperienza ti posso dire che la maggior parte delle volte fai buchi nell'acqua.Io parlo di cacciare dove le zone non sono invase da cinghiali ma vai sempre dietro o a singoli animali o piccolissimi branchetti. ciao
 
Purtroppo è proprio così infatti alla fine mi sono preso questo compito io perché non ne potevo più di pseudo esperti che ci facevano girare a vuote tutta la mattinata. Con il tempo molte teorie sulla freschezza o no delle pratiche agli esperti del gruppo gliele ho smontate quasi tutte facendoglici sbattere il grugno. Ad esempio un trucco per vedere se la pratica è fresca è quella di vedere se nell'incavo dell'impronta si è creata una piccola ragnatela a ragior di logica se si è creata la pratica deve avere più di qualche notte invece ho visto pratiche di prima serata che al mattino già avevano la ragnatela . Poi i fattori che possono ingannarci sono molteplici ad esempio l'umidità della notte non è uguale se si traccia in pianura in un fosso piuttosto che a 1000 mt di altitudine , quindi ripeto non sarà bravura ma se vuoi essere certo della freschezza o no della pratica devi averle viste il giorno prima ciao
 
Concordo che la tracciatura deve essere fatta solo da poche persone capaci , altrimenti tutti hanno visto pratiche fresche poi sono di una settimana , oppure c'è chi scambia l'orma di una pecora per quella del cinghiale.
La maggior parte delle volte quello che dice Alberto è giusto ma almeno dalle mie parti le varianti che possono indurti in inganno sono molte :
le nottate possono essere calme allora la rugiada cadra abbondante, spesso ci sono venti di scirocco o di tramontana , non sempre si riesce ad individuare il luogo di pastura dove poter confrontare le varie grufate nel terreno ma spesso bisogna accontentarsi di pochissime orme che solo che conosce a menadito i passetti saprà individuare , l'unica certezza la si ha quando il giorno prima piove e lava le vecchie tracce, poi veramente dalla mia esperienza posso dire che ogni giornata di caccia si impara qualcosa di nuovo. Ad esempio se si trovano defecate fresche vuol dire che la rimessa è vicina il cinghiale mai fa i propri bisogni dentro la lestra ma appena si alza e si allontana un po'. Spesso si può trovare bava su particolari tronchi dove sono soliti strusciarsi i solenghi , comunque sono animali molto ripetitivi e un esperto tracciatore sarà anche colui che avrà sempre più possibilità degli altri di sparare

da quello ke leggo vedo ke ci siamo capiti..ed aggiungo ke nn si devono leggere solo le tracce lasciate sul terreno ma anche le molte altre ke determinano la presenza di animali in zona così si potra fare un quadro migliore della situazione...
 
Salve a tutti..
Columba Palumbus il tuo discorso mi suona strano..
come fa un tracciatore a sbagliare le tracce della notte con quelle di 2-3 giorni prima se fa questo è meglio ke cambia caccia xkè vuol dire ke il cinghiale nn è cosa sua..nn ci sono scusanti in questo caso..io posso assicurarti,anche se posso passare x presuntuoso ma so quello ke dico,ke un bravo tracciatore deve riconoscere persino se la traccia e di prima sera oppure fresca delle mattinate allora ke tracciatore è??
Capisco ke nn è cosa da tutti..ma ci sono,pochi x forutna, ke sanno saper cogliere tutti i segnali ke lascia un cinghiale in una zona e ke con un colpo d'occhio ad una traccia sono in grado capire quanto prima c'è passato e di conseguenza se vale la pena o meno lanciare i cani..

il trucco di cancellare le tracce è una soluzione molto intelligente x carità ma con la bravura nel leggere il terreno nn centra niente..

Il post parla dell'arte della tracciatura nn dell'arte dei trucchi per capire quando è passato il cinghiale..

ps mi spiegate uno come perde una mattinata su delle tracce nn fresche?? io ke so cosa fanno i miei cani quando prendono una traccia buona, nn ne perde tempo inutilemente xkè i cani se la tracciaè vecchia i cani manco ci partono..anzi sono io ke manco glieli mollo...


saluti,Alberto
 
Salve a tutti ragazzi. Vorrei dei chiarimenti riguardo la ragnatela che si crea dentro l'orma. A me hanno insegnato che se c'è la ragnatela, la traccia é vecchia. Qualcuno ha scritto invece che non è detto. E quindi voi come vi regolate??? Grazie.
 
Alberto, hai posto una condizione del tutto rispettabile....ma del tutto tua!
Se sei il solo a mettere i cani TUOI sulla traccia...tu puoi trarne TUE conclusioni.
Da noi abbiamo 4/5 "canari" ti rendi conto?
Una volta un canaro dice...non so....una un altro non mi pare... una quell altro...sbaglia...e a caccia ci va la squadra confinante che si trova cinghiali scanati....
Non credi?
 
Scusate se mi intrometto nella discussione, in generale un tracciatore in condizioni climatiche normali riesce a riconoscere le traccie buone della notte.

In particolari situazione climatiche ,diventa difficile anche per i più esperti trovare tracce fresche, nei posti più miti non c'è il problema del ghiaccio notturno e il disgelo diurno.
In questi casi la mattina devi essere veloce a tracciare , è importante capire le eventuali pasture e la consequente rimessa quanto prima......... come alza un'attimo la temperatura che disgela il terreno,o il branco si sposta nelle zone assolate si complica tutto, a quel punto anche le tracce del giorno precedente ritornano fresche e diventa tutto un dubbio.

Attualmente dalle mie parti non c'è più una regola per seguire le traccie,ora i cinghiali sono persequitati dai lupi, capita sempre più spesso di trovare animali in piedi a qualsiasi ora del giorno.
Prima del rinserimento dei lupi, non esisteva di trovare 5/6 verri di oltre un quintale in un solo branco, questi sono tutti cinghiali molto cattivi con uno spirito ancora più selvatico.....come si avvicina i cani al branco sono botte, ci ritroviamo al punto che non è il cane che caccia il cinghiale ma è l'opposto, i cinghiali caricano i cani e li seguono per centinaia di metri,per i cani più coraggiosi che affrontano il branco spesso diventa fatale, mentre quando gli va bene passano dal sarto.

Ciao, è cuoriosa sta cosa del gruppo dei verri adulti tutti insieme. Ma nel periodo di caccia che sono in estro alla ricerca di scrofe non c'è competizione territoriale e di femmine?

Rispondendo al fatto di cancellare le tracce lungo un trottoio si può fare soltanto su cinghiali stanziali, ma su cinghiali che si muovono di continuo non serve a nulla.
 
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