Asl di Sassari: Diversi casi di peste suine, è vietata la caccia al Cinghiale

Sassari: peste suina, esteso divieto caccia Cinghiale

Sassari: peste suina, esteso divieto caccia Cinghiale

Giovedì 07/11/2013

Interessati 15 comuni attorno a Nulvi e 4 nell´area di Bonorva. L’obiettivo è quello di raccogliere informazioni utili a verificare la presenza/assenza della circolazione virale nel territorio
Peste Suina: esteso divieto di caccia al cinghiale.
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SASSARI - A seguito dei numerosi focolai di peste suina africana riscontrati durante il corso dell’anno 2013 nel territorio del comune di Nulvi e alla luce del recente nuovo caso di positività nel comune di Bonorva, sono state estese le aree da sottoporre a vincolo sanitario. Come definito dalla normativa regionale per l’eradicazione dalla peste suina africana in Sardegna, anche nelle zone sottoposte a vincolo per i focolai di suino domestico, così come per l’area infetta del Goceano a seguito del virus della peste suina africana nel selvatico, è vietato l'esercizio della caccia al cinghiale nelle aree di restrizione. Interessati 15 comuni attorno a Nulvi e 4 nell'areale di Bonorva.

Tuttavia la caccia può essere autorizzata in deroga nel rispetto di quanto previsto dallo stesso Decreto Regionale. L’obiettivo è quello di raccogliere informazioni utili a verificare la presenza/assenza della circolazione virale nel territorio. L'autorizzazione alla caccia in deroga è subordinata alla disponibilità all'interno delle aree di restrizione di un locale per lo stoccaggio delle carcasse in cui sia garantita la presenza di energia elettrica, acqua potabile ,cella frigo, disinfettanti idonei e fossa per lo smaltimento dei visceri o carni. Da ogni cinghiale abbattuto i veterinari incaricati delal Asl Sassari provvederanno al prelievo di un campione di sangue, milza e diaframma, alla compilazione della scheda di segnalamento e alla consegna dei campioni all'I.Z.S. di Sassari.

Le carni dei cinghiali devono essere separate individualmente, identificate e stoccate in cella sino al ricevimento dell'esito favorevole delle analisi. Inoltre, i visceri e le carni non destinate al consumo devono essere trattate con modalità tese a scongiurare la diffusione dei virus pestosi. Nei prossimi giorni il Servizio Sanità Animale in collaborazione con il Corpo Forestale terrà apposite riunioni per informare i cacciatori sulle modalità per la richiesta dell’autorizzazione alla caccia in deroga.

fonte:notizie.alguer.it
 
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...Pisa ha , invece , accentuato i controlli sulla Trichinellosi...con grossi problemi per lo stoccaggio degli animali campionati e/o parti di essi...
...la Trichinella è molto sensibile al calore : quindi carni ben cotte...
...quanto al congelamento per diversi giorni prima del consumo i pareri sono diversi...
 

Alberto 69

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Venerdì 01/11/2013

Alcune limitazioni nelle zone infette da peste suina.



Il servizio di sanità animale dell’Asl di Sassari ricorda che in Goceano, dove sono stati accertati diversi casi di peste suine, è vietata la caccia al cinghiale.

Tuttavia le compagnie interessate all'esercizio della caccia grossa nella zona infetta, che comprende i territori di Pattada, Nughedu San Nicolò, Bultei, Anela, Bono, Bottidda e Burgos, possono inoltrare apposita richiesta al Servizio Veterinario della Asl di Sassari che, sentito il corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, può autorizzare i cacciatori all'esercizio della caccia al cinghiale nel rigoroso rispetto delle norme igienico sanitarie intese a ridurre il rischio della diffusione del virus.
L'autorizzazione alla caccia in deroga è subordinata alla disponibilità di un locale per lo stoccaggio delle carcasse all'interno dell'area infetta in cui sia garantita la presenza di energia elettrica, acqua potabile, cella frigo, disinfettanti idonei e fossa per lo smaltimento dei visceri o carni.
I veterinari della Asl da ogni cinghiale abbattuto provvederanno al prelievo di campioni di sangue, milza e diaframma nonchè alla compilazione della scheda di segnalamento e alla consegna dei campioni all' Istituto Zooprofilatico della Sardegna. Sino al ricevimento dell'esito delle analisi le carni dei cinghiali devono essere separate individualmente, identificate e stoccate in cella mentre i visceri e le carni non destinate al consumo devono essere trattate con modalità volte a scongiurare la diffusione dei virus. I controlli consentiranno inoltre di escludere la presenza della trichinellosi, causa di importanti implicazioni di natura clinica per il consumatore di carni parassitate e di monitorare altre importanti patologie trasmissibili all’uomo, quali la tubercolosi e la leptospirosi che negli ultimi anni hanno interessato il patrimonio zootecnico del territorio del Goceano. Per sensibilizzare i cacciatori il Servizio Veterinario dell'Asl sassarese ha già avviato una serie di riunioni formative e informative nei comuni di Bono e Pattada e prossimamente altri incontri verranno promossi in altre zone al di fuori dell’area infetta come ad esempio Nulvi e Villanova Monteleone dove è importate monitorare la situazione epidemiologica.

fonte:arsvenandisardegna,it
 
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