posso anche capire senza giustificarlo chi arriva a fare bracconaggio per "malattia" , ma una cosa del genere è una vera figura di **** ,
che poveracci
 
La prima cosa che mi viene in mente e'proprio la mancanza di educazione.E'vero l'occasione fa l'uomo ladro ma se lo sei.Poi l'animale aveva tanto di targhetta,motivo in piu'per lasciarlo li dov'era.E poi chi erano sti due?Fantozzi e Mr.Bean??!Ma cacchio la prima cosa e staccare la targhetta se proprio vuoi fare il furbo!!Stanno bene cosi'!!!
 

titusmax

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Furti in abitazioni o in aziende? No, nulla di tutto questo, ma bensì furti di cinghiali e oltretutto dentro il bosco. E’ il particolare episodio che si è verificato alcuni giorni fa in Valtiberina.

Per la precisione, tra i Comuni di Badia Tedalda e Sansepolcro: due zone separate da una trentina di chilometri, ma collegate tra loro grazie alla Strada Provinciale 258 “Marecchiese”. Siamo a Badia Tedalda, esattamente nella mattinata di sabato scorso e una delle squadre di caccia al cinghiale è impegnata in una regolare battuta nella zona di San Patrignano.

Uno dei cacciatori presenti nella squadra badiale abbatte un esemplare e, come impone la prassi, applica il regolare bollino identificativo all’orecchio dell’animale, cosi da testimoniare l’uccisione del capo: si trattava di una femmina del peso di circa 50 chilogrammi. Il cacciatore, però, ha lasciato l’animale nella zona in cui è stato colpito nei pressi di un capanno agricolo, così da essere recuperato una volta terminata la battuta. Altri cacciatori di passaggio, però, vedendo il bel esemplare hanno ben pensato di prenderlo e portarselo via.

Ma qualcosa è andato storto e per la paura di essere visti hanno nascosto il cinghiale a pochi metri da dove era stato individuato in modo tale da tornare a recuperarlo in un secondo momento. Basta poco per immaginare quale possa essere stata la reazione del cacciatore, poi di tutta la squadra che aveva ucciso l’animale, nel momento in cui era tornato per prenderlo, in attesa della macellazione. Immediatamente è stato lanciato l’allarme su quanto era accaduto e l’episodio è stato segnalato anche alle forze dell’ordine.

La sera stessa, ovvero quella di sabato, i “furbetti” che volevano impossessarsi dell’animale sono tornati a Badia Tedalda per caricare il cinghiale e portarselo a casa. Evidentemente, però, qualcuno li aveva visti veramente e, forse con il numero di targa o con altri elementi, i carabinieri hanno avviato le indagini per identificarli.

All’indomani, o forse anche la sera stessa, gli autori del gesto sono stati rintracciati: si tratta di due persone residenti entrambe a Sansepolcro e oltretutto – a quanto pare, anche se usare il condizionale è d’obbligo – stretti anche da una parentela. Una volta giunti nell’abitazione dei due biturgensi ubicata nella frazione di Gragnano, i carabinieri della stazione di Badia Tedalda e quelli della compagnia di Sansepolcro hanno trovato pure l’animale già scuoiato e sezionato nelle varie parti, ma con ancora il bollino applicato nell’orecchia. Sta di fatto che i due cacciatori di Sansepolcro sono stati denunciati per furto in concorso aggravato. Insomma, un cinghiale che è costato caro!
 
roba da non credere, da una parte poco furbi dall'altra veramente l'ignoranza alla ennesima potenza.
 
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