Stop agli abbattimenti L’allarme dei cacciatori

I casi sono due: o il giornalista ha preso (come al solito) fischi per fiaschi. O Carlo Ballerini quel giorno aveva bevuto.
Ma propendo per la prima.
Ciao

Claudio - siena
 

Alberto 69

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La caccia di selezione agli ungulati rischia di essere bloccata anche in Maremma «Tolti dai piani gli esemplari di maschi adulti senza tener conto dei numeri»

GROSSETO. La caccia di selezione rischia di subire un colpo mortale, i piani di abbattimento degli ungulati in sovrannumero non potranno essere completati.
È il grido di allarme lanciato nei giorni scorsi da Carlo Ballerini (Urca) nel corso della riunione della consulta della caccia, a palazzo Aldobrandeschi. Già nella stagione venatoria 2012-2013 era stata denunciato con preoccupazione il tentativo di gettare alle ortiche il cosiddetto "modello Toscano" e il lavoro di quasi 20 anni di buona gestione. «Ora le nostre preoccupazioni sono realtà», denuncia Ballerini.
Il leader di Urca (ma come lui la pensano in molti) si rivolge ai tecnici e al presidente della Provincia Leonardo Marras, che detiene la delega alla caccia.
«Basterebbe leggere i dati di tutte le Provincie toscane per comprendere, senza ombra di dubbio, che le popolazioni di daini e caprioli sono in costante espansione e anche la struttura di queste popolazioni, tranne alcuni isolati e sporadici casi, gode di ottima salute. Perché allora si vuole colpire la caccia di selezione? Come se non bastasse, in questa nuova stagione, si riparte nuovamente in ritardo e si è visto bene di togliere dai piani di abbattimento del primo periodo (giugno-luglio) i maschi adulti. Noi chiediamo solo di guardare l'Europa. In Germania, nazione dove la caccia di selezione funziona davvero come forma di prelievo e di gestione degli ungulati (ogni anno si prelevano diverse centinaia di migliaia di caprioli) le femmine giovani sono cacciabili dal 1° giugno e le adulte e i piccoli dal 15 di agosto. In altri stati addirittura dal 1° agosto».
Ballerini sa bene che il nodo della questione è a monte: «Mi domando perché nei pareri dell'Ispra, quelli di oggi (non di ieri) non si vuole riconoscere la buona gestione e la bontà dei tempi di prelievo adottati dalle Province toscane fino allo scorso anno. Il quadro poi è completato dalla mancanza di certezza del diritto, con continui ricorsi al Tar che bloccano qua e la i prelievi. A noi sembra chiaro il disegno di far morire lentamente, non solo la caccia di selezione, ma l'intero movimento venatorio. Tanto più che la crisi economica ci mette del suo e sempre più alti sono i numeri di chi non si può più permettere il lusso di andare a caccia».
In conclusione Ballerini lancia un appello forte ai tecnici e ai politici.
«Mostrate buon senso, coraggio e lungimiranza. Dati alla mano, è necessario fare qualcosa, già dalla stagione 2013-2014 per riconsiderare la questione in senso europeo, dilatando i tempi di prelievo. Altrimenti sono curioso di vedere chi gestirà le popolazioni degli ungulati. Tanto più che la crisi economica e l'età media dei cacciatori sta già facendo diminuire considerevolmente il materiale umano per gestire su base volontaria e gratuita i selvatici a beneficio di tutta la collettività». (g.b.)

Martedì 23/07/2013

fonte: iltirreno.it
 
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