Cervidi: tirare al cuore o tirare ai polmoni ? Punti vitali !

Re: Cervidi: tirare al cuore o tirare ai polmoni ? Punti vitali !

Come fai a dire che non sappiamo scattare?....come che l' ottica non è obbligatoria?

Da me per esempio invece l' ottica per fare selezione è obbligatoria e come!!

Il peso di scatto non conta?? Se mi dici che con arma su (per tornare a quello che ben conosco) harriss e sacco di sabbia (quindi con stabilità assoluta) per esempio, anche con uno scatto di 1,5 kg forse riesci a scattare a modo .....questo può essere vero ma.......prova a scattare con arma in appoggio su bastone cercando di sparare ad un capriolo (ops....un punto del capriolo) a 150 mt con uno scatto di 1,5 kg!!!!

Seguendo il tuo ragionamento (ce il peso dello scatto è solo una questione di testa) chi a inventato lo stecker.....era meglio se si metteva a fare corsi di "psicologia pre scatto da caccia"???

Ripeto Germano...continua pure a fare come ti sei trovato meglio.....

O Springe, ma lo lasci perdere?
 
quoto jack,
fare regolarmente 5 cm a 300 metri a caccia forse ci riesce 1 su 1000 , a meno che per caccia si intenda altana, sedia con bancone, appoggio avanti e dietro, ottica da 24x ecc ecc (ovvero come stare al poligono).

Alaska io il 22-250 l'ho avuto ; dopo il primo capriolo che tirato con una 53 tsx barnes se ne è andato come se gli avessi tirato un petardo (a 60 metri, dico sessanta metri ) avevo un tale fifa della "padella" che l'ho data via a razzo .
Forse con le BT ecc ecc cadano sul posto, ma onestamente c'e' molto di meglio .
 
Il 6 Luglio PLUS ha pubblicato una immagine tratta da "Il Capriolo" di Franco e Dino Perco relativa al "BLATT" (foglia dal tedesco) che è una zona di 5/7 cm considerata "punto mortale per eccellenza" - Preciso che il Blatt si trova " a mezzaria della figura, circa 2 cm dietro "il gomito" Zona molto facile da individuare e, dove , inconsapevoli del nome tedesco attribuito abbiamo probabilmente sparato quasi tutti con effetti estremamente positivi. Teniamone nota a conferma che queste discussioni costituiscono un arricchimento culturale per ciascuno di noi.
 
Re: Cervidi: tirare al cuore o tirare ai polmoni ? Punti vitali !

Germano ti assicuro che c è gente che, con buone condizioni di tiro (appoggi ecc) non ha nessun problema a colpire un punto preciso del capriolo a 300mt!!
Io mi fermo, spesso prima, ma ti assicuro che c è gente che ci riesce e anche bene!!
Poi se fanno domande da ragazzini che tirano da poco e a 10 metri questo no lo so...
 
Re: Cervidi: tirare al cuore o tirare ai polmoni ? Punti vitali !

Secondo me per arrivare a dire che Conosci un arma , per poter affermare che è tua lo puoi fare solo con cognizione di causa. La maggior parte delle persone acquisisce la cognizione di causa studiando e capendo le basi della disciplina che va ad affrontare. Il pianista a meno che non sia Mozart deve studiare ed esercitarsi sulle scale per ore ed ore. L arma è pericolosa ed allo stesso tempo regala sensazioni inebrianti. Ha un potere ed un fascino che poche altre cose hanno. Se conosco lo scatto della mia pistola alla perfezione perché mi sono esercitata in bianco per ore , conosco quando posso scattare e se devo rinunciare, so che punto ho fatto senza guardare il bersaglio e solo allora L arma e mia. Allo stesso modo nel prendere un altra pistola che ha altre caratteristiche e calibro dopo i primi scatti so come fare una rosata degna di questo nome ma lo so perché ho capito come si deve scattare , riconosco quali sono le mie condizioni fisiche e mentali affinché il colpo vada dove voglio. Senza cognizione di causa potrò solo cercare di imitare quello che fino ad oggi mi ha portato un buon risultato ma non saprò mai perché.
 
Il 6 Luglio PLUS ha pubblicato una immagine tratta da "Il Capriolo" di Franco e Dino Perco relativa al "BLATT" (foglia dal tedesco) che è una zona di 5/7 cm considerata "punto mortale per eccellenza" - Preciso che il Blatt si trova " a mezzaria della figura, circa 2 cm dietro "il gomito" Zona molto facile da individuare e, dove , inconsapevoli del nome tedesco attribuito abbiamo probabilmente sparato quasi tutti con effetti estremamente positivi. Teniamone nota a conferma che queste discussioni costituiscono un arricchimento culturale per ciascuno di noi.
Sparare sul blatt non significa comunque cercare il cuore, che dovrebbe venire interessato in maniera al limite marginale...d'altro canto il colpo al blatt non dovrebbe, se preciso , interessare nessuna articolazione, evitando effetti sulla spoglia in molti casi disastrosi...
 
Re: Cervidi: tirare al cuore o tirare ai polmoni ? Punti vitali !

Spera che con quella carabina non ti succeda mai niente di grave. In quel caso non avresti dubbi di chi sa il fatto suo. Io una carabina che nasce senza stecher, lo scatto non lo farei alleggerire fino a portarlo a una pressione di 400 g. questo senza tenere conto del fattore sicurezza. Una carabina standard in 0,22 ha uno scatto di 1 kg, e a 50 m. senza ingrandimenti riesce a colpire il 10 che è grande più o meno come una mosca. Se il 50% di quello che ho scritto non lo hai capito dimmi cosa non hai capito che cerco di spiegarmi in modo diverso. Il fatto che non hai capito potrebbe essere un tuo problema, e non solo tuo. Se dico che quando tiro faccio affidamento sulla mia acutezza visiva e sulle mie percezioni, se non capisci, incominci a "sfarfallare" e dici che tiro a sensazione senza vedere il bersaglio. La sensazione è data dall'acutezza visiva e passa attraverso il canale sensoriale della vista, se una persona non riesce a vedere non può avere nessuna sensazione in riguardo all'organo della vista, la può avere per gli organi dell'udito e dell'olfatto, effettivamente tirare su i rumori fatti dal cinghiale sotto l'altana senza vederlo non deve essere facile. Per tirare bisogna vedere dove mettere il punto rosso. Non si può dire "è diseducativo per chi legge sullo sparare sulle sensazioni e non su quello che riesci a vedere molto bene nell'ottica. Chi dice questo non conosce di cosa sta parlando. L'acutezza visiva e le percezioni sono molte soggettive. Quando le giornate si accorciano, il cinghiale nella stragrande maggioranza dei casi si tira con scarsa visibilità, non si tira alla luce del sole, ma alla luce della luna, cosa vuol vedere molto bene! questo lo può scrivere l'ignorante, proprio perché ignora. Io dico che bisogna tirare quando non ci sono dubbi in riguardo all'abbattimento. Bisogna dare ascolto alle sensazioni, prima del tiro la sensazione percepita deve essere quella di assoluta sicurezza. Quello che ho scritto a me non sembra diseducativo, né tantomeno ho istigando a delinquere o ho obbligato qualcuno conto la sua volontà, ho parlato di caccia di selezione fatta con arma e calibro consentito, in orario consentito e su di un punto mortale del cinghiale, anche questo consentito. Perché io come parlo, hai ancora dedotto male, tu confondi il tiro con i grandi numeri. Quando bansberia ha detto che riesce a mettere tre colpi in un bersaglio grande come un piattino da caffè a 150 m. con una ex ordinanza, io gli ho creduto e poco mi importa a quanti piattini da caffè ha sparato in un anno. Gli ho creduto perché so di cosa stava parlando e so che quello che ha affermato è possibilissimo. Se tu non sai di cosa parlo prima di parlare di numeri ti devi informare e devi cercare dei riscontri a quello che ho detto. I numeri si lasciano scrivere. Io credo di essere stato abbastanza chiaro e disponibile.

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Sparare sul blatt non significa comunque cercare il cuore, che dovrebbe venire interessato in maniera al limite marginale...d'altro canto il colpo al blatt non dovrebbe, se preciso , interessare nessuna articolazione, evitando effetti sulla spoglia in molti casi disastrosi...
Questo è chiaro !!!!!
 
Questo è chiaro !!!!!
Questo 3D e' particolarmente interessante m e dopo quanto si e' detto dovrebbe essere ancora piu chiaro...perché chi non ha avuto la fortuna e l'opportunità di affiancare selecontrollori più esperti difficilmente ha le idee troppo chiare in merito a dove sparare,giustamente in quanto principiante, e le conseguenze di ciò possono essere negative, sia per quanto riguarda effetti sulla spoglia sia, nel caso peggiore ,ferimenti e mancato abbattimento...
 
Re: Cervidi: tirare al cuore o tirare ai polmoni ? Punti vitali !

Io sono di parola e vi lasci stare, ma anche voi dovete metterci la buona volontà, dall'ultima risposta di springer a me non sembra. Springer è la classica risposta di chi non ha argomenti per portare avanti una discussione dignitosa. A me sembra di aver capito che la materia in riguardo al tiro non è il tuo forte, per questo ho detto in modo semplice e chiaro che "i muscoli mandano a fare in c.lo il cervello". Sarebbe stato troppo lungo parlare di posizione, coordinamento e allenamento muscolare. Scusa se mi permetto di ripetere ancora in modo semplice nel dire che una persona scoordinata ha i muscoli che non rispondono agli impulsi mandati dalla "centralina" Quando ho detto che i muscoli mandano a quel paese il cervello volevo dire questo. Il tuo consiglio di praticare yoga non è sbagliato, ma anche praticando yoga se non si conosce la tecnica di tiro lo yoga non la insegna. Per tirare decentemente bisogna conoscere le basi, questo è fondamentale in qualsiasi disciplina, sono queste basi che formano il tiratore, non lo forma certamente la carabina appoggiata sul cavalletto o su due sacchetti e neanche lo scatto di pochi grammi. Non è sbagliato trovare un buon appoggio per la carabina, e sbagliato non conoscere almeno qualche ragguaglio tecnico. C'è una categoria di cacciatori che non è disposta ad ascoltare, non è disposta ad accettare, qualcuno dice che questo comportamento lo hanno quelli meno preparati per affrontare l'argomento. Mi dovrei allacciare a un vecchio discorso è parlare del potere di arresto e della micidialità di una palla di 3,5 g. tirata da un carabina in 223 in un punto mortale del cinghiale, sempre nella stessa modalità e ad una distanza che limita al massimo sia gli errori di scatto sia quelli di mira e anche quelli di posizione, casa che non perdona un tiro a 300 m. La capacità di fermare il cinghiale sul posto piazzando la palla dietro l'orecchio e superiore a qualsiasi altra zona vitale. Non sto parlando di bruscolini, sto parlando di potere lesivo che provoca una morte istantanea. Il tirare non dipende dal calibro, dipende dall'abilità del tiratore. Tarare la carabina in poligono, tirare su un bersaglio circolare e in piano, non è la stessa cosa che tirare sul cinghiale, dove i punti di riferimento sono diversi, il contrasto è diverso, la distanza è diversa e anche l'altezza da dove viene effettuato il tiro è diversa, è utile tarare la carabina in poligono, ma tirare al cinghiale in condizione di scarsa visibilità e tutt'altra cosa. La teoria e i calcoli possono andare a farsi fottere, qui bisogna tenere conto della pratica e bisogna fare il tiro dall'altana su sagoma di cinghiale ingrandita al naturale. Non vedo cosa c'è di tanto scandaloso, scandaloso lo è per chi non sa.




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Ti ho quotato per l'ultima frase che hai detto, che secondo me è la più sensata di tutto il discorso. Premetto che non sono un esperto, quindi prendete con le pinze quello che dico. Secondo me uno deve sparare sempre con la stessa arma e dopo aver sparato e sparato, diciamo almeno 2000 colpi sia al poligono che su animali, con una buona percentuali di colpi su quest'ultimi, in condizioni diverse tra loro, come luce, posizione, distanza ecc... può (dico può) avere la quasi certezza della riuscita del tiro. Certamente e sicuramente, per un ignorante come me, tutte queste tecniche aiutano molto.

All'età di 13 anni, mio nonno mi regalò una carabina ad aria compressa, una Franchi center, dotata di un caricatore a 15 colpi. Vi dico che io ero sempre con questa carabina in mano, e col passare del tempo raggiunsi una precisione invidiabile, strabiliante. Per dirne una riuscivo categoricamente a colpire i passeri al volo. Riuscivo a colpire una moneta da 100 lire a cinquanta passi. Una cosa impressionante, però se mi davano un altra carabina tutto questo non succedeva.

Ritornando al discorso, penso che con la pratica e usando sempre la stessa arma, il cervello, i muscoli, l'occhio, si abituano a quei movimenti utili per la precisa riuscita del colpo, senza pensarci sopra, automaticamente, come se fosse una cosa naturale......mi sbaglio?
 
Re: Cervidi: tirare al cuore o tirare ai polmoni ? Punti vitali !

Penso che nessuno è qui per fare il maestro, qui si portano esperienze e conoscenze, bisogna farlo con la massima serietà senza prendere per il c.lo nessuno, soprattutto quando non si hanno le possibilità per farlo. "E per insegnare di umiltà ce ne vuole ancora di più....soprattutto quando si cerca di insegnare qualcosa a chi ne sa più di noi........." Vedo che ancora non hai compreso bene, quello che hai scritto lo devi dire a qualche tuo amico, e lo devi imparare a memoria per te stesso, visto che dalle altane e sulla pastura con l'oscurità non hai esperienza, ti sei meravigliato di quello che faccio perché non sai, confermo quello che hai detto tu non hai capito una beata fava. In quando ad umiltà a me non sembra di aver mai fatto sfarzo di qualcosa o di aver ingigantito qualcosa fuori dalla mia portata. Io non posso sapere chi sa più di me o chi sa meno di me, per questo dico solo quello che sono le mie esperienze e le mie conoscenze. Sono stato penalizzato su qualcosa che riguarda la sicurezza, tu pensi che quello che mi ha penalizzato in fatto di sicurezza sa più di me? Springerino cerca di fare il bravo altrimenti incomincio a parlare di sicurezza in riguardo a scatti di carabina portati a pressioni di 400g. con verifica di tenuta sbattendo il calcio per terra.

Prova fatta.....anche io avevo quel dubbio!!
Messo in sicura...tirato con forza il grilletto..tolta la sicura....e sbattuto con decisione il calcio su superficie dura.....una due tre quattro cinque....volte e...niente tutto om. Evidentemente chi ha fatto il lavoro sapeva il fatto suo.
Altre due cose e poi mi taccio:
1. Si in oltre il 50% di quel che scrivi non capisco una beata fava......perdonami non sono un cartomante.
2. mi dici in tutta sincerità quanti e quali animali tiri in un anno ......ne sarei curioso......per parlare come te (quel 50% che ho decifrato) ci vuole sicuramente una statistica di grandi numeri...
Saluti
Ps
Ieri sera altro m.a. a 236 mt....sempre col 223.
 
Re: Cervidi: tirare al cuore o tirare ai polmoni ? Punti vitali !

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Nicola il militare deve conoscere tutte le armi alla perfezione e saperle usare, ma qundo si va a fare una missione importante porta sempre l'arma in dotazione individuale. Questo perchè la conosce come le sue tasche, (alcuni gli mettono anche il nome). Una volta vidi un film, s'intitolava "fratelli nella notte" o "spiriti nelle tenebre". Il film trattava di due leoni maschi che di notte decimavano gli operai della ferrovia che stavano costruendo. L'ingegnere a capo dei lavori, tentava in ogni modo di uccidere queste belve mangiatori di uomini, ma loro erano molto furbi e non vi riusciva. La compagnia allora ingaggio un cacciatore professionista che affiancò all'ingegnere per uccidere i leoni. In un tentativo di questi, l'ingegnere prese in prestito un fucile di nuova generazione e sbaglio il bersaglio, mettendo a repentaglio la vita di tutti. Quando il cacciatore professionista si accorse di ciò, pianto un casino esagerato; "Lei ha usato un fucile che non è il suo!?!?" Quella frase mi fece riflettere su molte cose, di verità assoluta, di certezza matematica. L'arma prima di usarla su quello che deve fare, deve essere tua! La devi possedere in tutto e per tutto. Ti deve dare la certezza quasi assoluta e ci devi credere.
In certe cacce, come la selezione, devi essere padrone dell'arma. Con questo non dico che non devi avere altre armi, (a me le armi piacciono e ne ho diverse), Non ti è mai capitato la mattina quando vai a caccia, d'avanti alla fuciliera per scegliere il fucile da portare e la scelta cade sempre sullo stesso? E' la psicosi che ti porta a ciò, una cosa automatica, ti senti sicuro con quel fucile.
Le tue ultime parole me ne danno ragione.
Giovani, non entro nello specifico dell'ambito militare, in linea di massima è come dici tu, dico solo questo, non esistono solo armi individuali. Io personalmente con un fucile che non è mio e che non ho avuto modo di provarlo, a caccia di leoni non ci andrei. Ci sono tiratori che fanno più di una specialità, e per ogni specialità usano un'arma diversa, le conoscono bene ugualmente come le loro tasche perché le adoperano. Forse stiamo dicendo la stessa cosa. Quando hai un'arma non devi avere nessun dubbio sull'efficienza dell'arma, io ho avuto delle discussioni perché provo realmente la carabina sulla postazione di caccia, non mi fido a tarare la carabina in una modalità e adoperarla in un altra, per alcuni e sbagliato tarare la carabina sulla sagoma di carta del cinghiale, ma questo l'ho già scritto, quello che non ho capito è perché è sbagliato. Se avessi solo un fucile, non avrei nessun dubbio, per questo ho detto che per andare a caccia basterebbe un fucile a canna liscia e uno a canna rigata. Adesso non ho più dubbi, prendo sempre lo stesso sovrapposto, ma solo perché è il più leggero di tutti. In questo periodo ancora di gare uso uno con canne più lunghe, più strozzate e più pesante, visto che gareggio con i cani da cerca su terreni abbastanza puliti, lo trovo più performante e mi da più sicurezza nei tiri lunghi. Sono d'accordo che usare sempre la stessa arma può dare dei vantaggi, per questo ho parlato di adattamento all'arma. Ti ho fatto l'esempio della carabina a mire metalliche fisse che tira un palmo a destra del bersaglio, adesso ti faccio l'esempio del fucile mancino che usato da un tiratore destro porterà con il tempo l'adattamento del tiratore all'arma per mancini, questo è il vantaggio di tirare sempre con la stessa arma.
 
Re: Cervidi: tirare al cuore o tirare ai polmoni ? Punti vitali !

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Ti ho quotato per l'ultima frase che hai detto, che secondo me è la più sensata di tutto il discorso. Premetto che non sono un esperto, quindi prendete con le pinze quello che dico. Secondo me uno deve sparare sempre con la stessa arma e dopo aver sparato e sparato, diciamo almeno 2000 colpi sia al poligono che su animali, con una buona percentuali di colpi su quest'ultimi, in condizioni diverse tra loro, come luce, posizione, distanza ecc... può (dico può) avere la quasi certezza della riuscita del tiro. Certamente e sicuramente, per un ignorante come me, tutte queste tecniche aiutano molto.

All'età di 13 anni, mio nonno mi regalò una carabina ad aria compressa, una Franchi center, dotata di un caricatore a 15 colpi. Vi dico che io ero sempre con questa carabina in mano, e col passare del tempo raggiunsi una precisione invidiabile, strabiliante. Per dirne una riuscivo categoricamente a colpire i passeri al volo. Riuscivo a colpire una moneta da 100 lire a cinquanta passi. Una cosa impressionante, però se mi davano un altra carabina tutto questo non succedeva.

Ritornando al discorso, penso che con la pratica e usando sempre la stessa arma, il cervello, i muscoli, l'occhio, si abituano a quei movimenti utili per la precisa riuscita del colpo, senza pensarci sopra, automaticamente, come se fosse una cosa naturale......mi sbaglio?
Usare la stessa arma permette di avere la conoscenza assoluta dell'arma, avere una conoscenza assoluta vuol dire anche adattamento all'arma. Giovanni, se un persona ha una carabina con tacca e mirino fisso, che tira un palmo a destra dal centro, la cosa logica è compensare tirando un palmo a sinistra, quindi sarebbe illogico tirare al centro, invece non è cosi, si deve continuare a tirare sempre al centro per adattarsi allarma, con il tempo la carabina tirerà al centro nel punto preciso dove si è mirato. Però l'adattamento all'arma anche se importantissimo, non centra con la tecnica di tiro, se una persona conosce le basi tira decentemente con qualsiasi arma. Probabilmente ti sei accomodato talmente bene sulla tua carabina ad aria compressa che lo stesso accomodamento su armi diverse ti portava a commettere degli errori. E' solo una supposizione. Comunque l'aria compressa è basilare per qualsiasi tipo di tiro. Ciao Giovanni. P.S fatti sentire nell'altra sez. e facci sapere come sta andando con la tua "belva"
 
Re: Cervidi: tirare al cuore o tirare ai polmoni ? Punti vitali !

Il mio discorso non è riferito a nessuno dei presenti, quello che ho scritto è in generale, quindi non sbaglia chi interpreta quello che ho scritto nel senso più ampio possibile. Da quella che è la mia esperienza ho avuto modo di vedere scattare e in parecchi casi non c'erano le basi fondamentali. A me non risulta sia obbligatorio munire la carabina di ottica per la caccia di selezione, almeno per quello che riguarda la legge nazionale e quella della mia regione. Non ho mai letto "è vietato fare caccia di selezione con armi munite di mire metalliche" tutto quello che non è vietato dovrebbe essere consentito. Facciamo un esempio: ammettiamo per un attimo che il sottoscritto prima di firmare il tesserino regionale e consegnarlo al cacciatore, per un regolamento interno deve controllare l'esattezza della carabina. Il cacciatore può presentarsi per la taratura con quello che vuole, a me poco importa e neanche importa il modo che ha di scattare, se crede che tirando il grilletto con forza il colpo fine fuori dalla canna più veloce e preciso per me va ugualmente bene, in quel momento sto valutando la precisione e l'esattezza della carabina e non l'abilità del tiratore, idem se si dovesse presentare il cacciatore con una carabina con mire metalliche, a me non importa, a me importa che la carabina sia giusta. Dopo aver verificato l'esattezza dell'arma gli consegno tesserino e fascetta. A questo punto il cacciatore se è sicuro della sua azione può fare quello che vuole, può tirare il capriolo anche a 500 m. L'importante è, che alla verifica del capo abbattuto il colpo è stato piazzato in una zona vitale, senza creare sofferenze all'animale, perché non è stato lui che ha voluto sacrificare la sua vita per noi, siamo stati noi a prendergliela e il minimo che possiamo fare è quello di non farlo soffrire. Questo chi è preposto al controllo del capo abbattuto lo deve tenere in grande considerazione, ferimenti e colpi fuori zona vanno penalizzati pesantemente, dopo il cacciatore potrà decidere se conviene fare tiri esasperati o conviene trovare il modo di accostarsi o trovare un appostamento vicino ai passaggi noti. Ho messo un "mi piace" ma per un tiro con il bastone a 100 m. vedo che abbiamo allungato di 50 m. Sicuramente il tiro in ginocchio (dove non è possibile farlo da terra) è più stabile di quello fatto con il bastone, ma per farlo ci vuole un poco di allenamento e un poco di pratica per la posizione di tiro, la cinghia del fucile non serve solo per il trasporto dell'arma. Oltre a questo bisogna valutare dove andrebbe a finire la palla in caso un eventuale errore. La posizione di tiro va assunta anche per ragioni di sicurezza, anche se meno stabile se l'altezza influisce sulla sicurezza conviene tirare con l'aiuto del bastone che è sempre più alto del ginocchio. Springer tu scrivi :"anche con uno scatto di 1,5 kg forse riesci a scattare a modo .....questo può essere vero ma.......prova a scattare con arma in appoggio su bastone cercando di sparare ad un capriolo (ops....un punto del capriolo) a 150 mt con uno scatto di 1,5 kg!!!!" Ti rispondo che la difficoltà di tirare con il bastone è sicuramente superiore del tirare da terra, ma questo con lo scatto non centra, la mira e lo scatto sono due cose separate che ad un certo punto devono combaciare. Per comprendere che il tiro è fatto da statica e dinamica non occorre fare corsi di psicologia, per capire che i problemi nella testa del cacciatore avvengono proprio perché la statica contrasta con la dinamica non occorre studiare psicologia. Questo è uno dei motivi del perché alcuni cacciatori hanno bisogno del dell'appoggio davanti e di dietro per tenere l'arma ferma e di uno scatto di pochi grammi. Springer quando la statica contrasta con la dinamica e i muscoli non sono allenati ad eseguire succede che i muscoli mandano a fare in cul.o il cervello, a me non sembra che questa è psicologia. Guardate che sono io che vi lascio perdere.
 
Re: Cervidi: tirare al cuore o tirare ai polmoni ? Punti vitali !

Il bastone è un appoggio da utilizzare dove non è possibile trovare appoggi migliori e dove non è possibile mettere in atto tecniche di tiro che come appoggio sfruttano parti del corpo del tiratore. Comunque il bastone è sempre meglio di niente. Il bastone lo utilizza chi fa caccia vagante in bosco, dove il tiro è quasi sempre a breve distanza. Se non fosse utile non vedo il motivo del perché molti se lo portano dietro. Il bastone serve per fare tiri dal posto, dove si è udito o visto il selvatico. Credo sia difficile andare a trovare l'appoggio dopo aver udito o visto il selvatico a pochi metri senza fare rumore. Sarà pure il peggiore appoggio ma ha permesso e permette di fare abbattimenti in alcuni ambienti. Quando si tira e si sbaglia la colpa è sempre del cacciatore, è lui che valuta, non è il bastone. Sono convinto che gli errori a corta distanza al 90% non dipendono dalla mira ma dallo scatto, opinione personale.
 
Supponendo di avere l'animale perfettamente di fronte e con lo stesso che espone tutto il fianco il cuore sta sotto la scapola come altezza, e in posizione più avanzata rispetto alla stessa...volendo prendere un riferimento abbastanza preciso si sale con la croce lungo la zampa anteriore e si spara , per il capriolo , 7/8 centimetri sopra l'attaccatura, mantenendo la verticale della zampa, appena piu avanti,e si dovrebbe fare bingo...ovviamente questa sarebbe la posizione perfetta, se l'animale ha altre posture si prendono altri riferimenti, ma il cuore e' sempre li...io onestamente non ci sparo mai in quel punto, prima cosa perché si fa un trito di ossa che non mi piace per niente, secondo perché in caso di fucilata bassa si ferisce e basta... Il polmone e' relativamente più ampio come bersaglio e anche in caso di fucilata più alta o bassa il colpo e' sempre mortale...

Hai inquadrato perfettamente la questione.A mio parere il tiro al cuore, anche quando si può fare con un appoggio ben stabile è piu aleatorio, bastano pochi cm e succede o quello che dici tu o anche di far viaggiare i cani.Io tiro a sparare più alto ,La palla fuoriesce sempre e passa entrambi i polmoni.L'animale può fare qualche metro ma, specialmente se si intercetta la vena cava superiore rimane sul posto o quasi.L'argomento del tiro "chirurgico" assumerà importanza decisiva soprattutto con l'arrivo della obbligarietà delle monolitiche e relativi scarsi affungamenti in funzione della velocità residua,A proposito, mentre la Nosler pubblica la raffigurazione del comportamento della E Tip alle varie V/R, quei buontemponi della Barnes se ne guardano bene !!!Comunque per ottenere un sufficiente affungamento ( o petalizzazione) bisogna presumibilmente ottenere almeno circa 2900 piedi di velocità alla bocca (885 m/s) per poi averne circa 2600 / 2700 a 200 metri, e per coniugare velocità e precisione occorre perdere un pò di tempo.Qualcuno ha considerazioni particolari da fare circa l'opportunità di tirare alla zona polmonare ed il relativo effetto letale ?
 
Re: Cervidi: tirare al cuore o tirare ai polmoni ? Punti vitali !

Tutto serve, non esiste il tiro facile, io non faccio yoga, io credo di aver capito come trovarmi al posto giusto al momento giusto per far partire il colpo ad arma con il minimo di oscillazione, ti assicuro che ci vuole impegno ed allenamento. A quella distanza tirare dietro l'orecchio o dietro la spalla per un cacciatore che sa imbracciare la carabina, non fa nessuna differenza, la stabilità dell'arma non cambia in base all'ampiezza del bersaglio, ricordati che il bersaglio per un tiratore non conta un mazza, quello che fa la differenza è la luce, però mi sembra di aver detto che quando è buio come nella bocca chiusa non si dovrebbe tirare né dietro l'orecchio né dietro la spalla, con un 270 puoi solo azzardare il tiro. Il risultato non è mai garantito, i cinghiali si sbagliano anche a 35/40 metri, ci sono anche quelli che vanno via feriti con il tiro dietro la spalla, molto probabilmente non hai letto quello che ho scritto prima. Ci sono molti che hanno una reazione strana al colpo di carabina, ma non se ne accorgono. L'errore lo fanno tutti, ma quelli che sanno tirare capiscono dove hanno sbagliato, quelli che non sanno tirare non sanno perché hanno sbagliato e quando un tiratore non capisci l'errore vuol dire che non sa tirare. Se pensi che mi sto inventando qualcosa ti sbagli di grosso, se lo pensi è perché non sai.

Germanino.....non è che non so....è che ho ancora tanto da imparare......ma credo che sia una cosa comune a tutti, quello di avere sempre tante cose da imparare nella caccia come nella vita.

L' importante è avere l' intelligenza per capirlo e l'umiltà per ammetterlo.

E per insegnare di umiltà ce ne vuole ancora di più....soprattutto quando si cerca di insegnare qualcosa a chi ne sa più di noi.........
 
Infatti plus il .308 è un calibro "lento" per le monolitiche, io son del parere, a prescindere dal calibro, che la palla ha da viaggiare almeno sopra i 900m/s per lavorare bene.
 
se dovessero rendere obbligatorie le monolitiche dovrebbe essere vietato il piombo per tutte le forme di caccia; viceversa solo per la caccia di selezione che senso avrebbe ?
allora o zero piombo per tutti perchè fa male alla salute (e lo devono dimostrare) oppure la smettano di rompere i maroni solo per fini commerciali.
 
Hai inquadrato perfettamente la questione.A mio parere il tiro al cuore, anche quando si può fare con un appoggio ben stabile è piu aleatorio, bastano pochi cm e succede o quello che dici tu o anche di far viaggiare i cani.Io tiro a sparare più alto ,La palla fuoriesce sempre e passa entrambi i polmoni.L'animale può fare qualche metro ma, specialmente se si intercetta la vena cava superiore rimane sul posto o quasi.L'argomento del tiro "chirurgico" assumerà importanza decisiva soprattutto con l'arrivo della obbligarietà delle monolitiche e relativi scarsi affungamenti in funzione della velocità residua,A proposito, mentre la Nosler pubblica la raffigurazione del comportamento della E Tip alle varie V/R, quei buontemponi della Barnes se ne guardano bene !!!Comunque per ottenere un sufficiente affungamento ( o petalizzazione) bisogna presumibilmente ottenere almeno circa 2900 piedi di velocità alla bocca (885 m/s) per poi averne circa 2600 / 2700 a 200 metri, e per coniugare velocità e precisione occorre perdere un pò di tempo.Qualcuno ha considerazioni particolari da fare circa l'opportunità di tirare alla zona polmonare ed il relativo effetto letale ?
Non solo si correrà il rischio di far correre i cani, ma anche quello di non portare a casa il capo perché in molti casi si tratterà di una mutilazione agli arti che infligge inutili sofferenze all'animale per poi governare lupi e cinghiali...
le velocità di cui parli in merito alle monolitiche quasi precludono l'utilizzo delle stesse , o perlomeno ne limitano gli effetti sul capo,su certi calibri, le cui velocità sono tendenzialmente inferiori ... Io vado avanti per la mia strada, con palle tradizionali e tiro ai polmoni, se in futuro le mono dovessero diventare obbligatorie una soluzione la troveremo...
 
Re: Cervidi: tirare al cuore o tirare ai polmoni ? Punti vitali !

Premetto che io uso un calbrone eccessivo per la caccia al cervo whitetail adesso in Alabama e al Sitka blacktail quando ero in Alaska. Usavo questo calibro (.338 Winchester Magnum) in Alaska per via dei grossi orsi Kodiak che vagavano dove cacciavo, e dopo tanti anni ormai mi ci sono cosi' abituato che lo uso anche qui nell'Alabama meridiorientale dove gli orsi non ci sono. Io miro sempre alla punta della spalla, alla radice del collo, nella parte anteriore della scapola. Questo tiro danneggia la spina dorsale, e indirettamente polmoni e cuore con i frammenti d'osso e cartilagine che vengono proiettati nella cavita' toracica dall'impatto della palla. I cervi cadono fulminati, con le gambe piegate sotto di loro. Pero' non so se proverei questo tiro con un calbro minore tipo .243 o .308. Col .30-06 si'. E' il calibro che usavo nel Montana prima di trasferirmi in Alaska e con una palla "dura" come la Hornady Interlock o la Swift A-Frame i risultati sarebbero piu' o meno gli stessi che col .338.
 
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