Danni ai campi in agricoltura sui colli Euganei: la denuncia di Coldiretti
Padova – Cinghiali, Coldiretti: “Sui campi non cresce nulla, abbattimenti subito”
L’associazione di categoria denuncia la devastazione in tutta l’area dei colli Euganei: da Este a Torreglia, da Monselice a Vo’, ma anche Galzignano, Lozzo, Arquà Petrarca. Chiesto l’intervento immediato del prefetto
“Dove passano i cinghiali non cresce nulla”. Sintetizza così, Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova, parafrasando un vecchio detto che ha per protagonista il barbaro più famoso della storia, Attila, la situazione di emergenza in cui si trovano gli agricoltori dei colli Euganei. Secondo un monitoraggio dell’associazione di categoria, le razzie dei cinghiali riguardano l’intera area Parco, da Este a Torreglia, da Monselice a Vo’, ma anche Galzignano, Lozzo, Arquà Petrarca. La devastazione interesserebbe dai vigneti al mais, dagli uliveti ai frutteti.
RACCOLTI DECIMATI. Coldiretti denuncia “l’indifferenza generale e la sostanziale latitanza degli enti preposti” e mostra l’immagine del campo di un agricoltore associato a Teolo (nella foto in alto), più volte “visitato” dagli ungulati selvatici, con poche e sparute piantine di mais. Si tratterebbe degli effetti delle ripetute scorribande notturne dei cinghiali. “Oltre l’80 per cento del raccolto andrà perso – commenta Miotto – tutto questo per colpa di un problema che, nonostante la sua gravità, nessuno vuole risolvere. E non parliamo di risarcimenti, per favore, perché rischiamo di aprire una vicenda a dir poco ridicola e scandalosa”.
CHIESTO INTERVENTO PREFETTO. “A questo punto non restano che le soluzioni estreme, visto che chi è chiamato a risolvere il problema ha dimostrato tutta la sua impotenza – aggiunge il presidente dell’associazione di categoria – Coldiretti Padova, assieme alle altre organizzazioni agricole, intende chiedere al Prefetto di dare immediato avvio ad un radicale piano di abbattimento, coordinato dalla stessa prefettura. È in gioco la sopravvivenza dell’agricoltura in vaste zone della nostra provincia, è in gioco il futuro di tante aziende ma anche di un intero ecosistema che rischia di collassare”.