a questo punto,sarebbe bene che l,istituto della sanita,controllasse i migratori che abbattiamo,magari quelli provenienti dall,est europa,tramite le atc dove si e iscritti,con l,aiuto di qualche veterinareo,o devono solo ciucciarci i soldi. staremmo un po piu tranquilli.
 
e vai col nucleare..la francia e' vicina... e poi chissa dove stivano le scorie...l'ipotesi cernoby mi sembra troppo remota
pap

a bisogna considerare anche i siti nucleari nella zona, fra i quali la centrale di Trino Vercellese smantellata nel 1987 e il sito sperimentale dell’Enea a Saluggia. “Tuttavia – rileva l’esperta – è vero che la presenza del cesio 137 viene monitorata costantemente a livello nazionale e le quantità rilevate sono inferiori ai valori soglia, che sono molto bassi. I valori rilevati – aggiunge – non sono mai stati preoccupanti”. Secondo Fantuzzi bisognerebbe considerare il metabolismo dei cinghiali, capire se ha caratteristiche tali da favorire l’accumulo del cesio 137 al di sopra dei limiti considerati sicuri. Proprio a Saluggia era stata denunciata una vera e propria emergenza ambientale per la saturazione delle vasche di raccolta di acque contaminate.
 
Cinghiali radioattivi: Legambiente, proibirne la caccia in tutto l’arco alpinoE’ allarme cinghiali radioattivi in Valsesia anche se non ci sarebbe nessun legame tra la contaminazione da cesio sui cinghiali della Valsesia e una possibile causa locale che escluderebbe la spiegazione Cernobyl, che resta la fonte di contaminazione più plausibile.
E’ il commento di Giampiero Godio di Legambiente Piemonte, alla notizia secondo la quale gli animali ‘radioattivi’ sarebbero solo quelli della Valsesia, mentre per gli altri esemplari esaminati i risultati delle analisi rivela valori di cesio 137 entro i limiti di legge, mettendo così in discussione l’ipotesi Cernobyl e aprendo la strada a una possibile causa locale.
Spostandosi sull’Italia, la nube radioattiva di Cernobyl ha interessato, in quei giorni, i territori in cui piove di più, cioè la montagna più che la pianura. La pioggia cade a chiazze e, quindi, ci sono aree contaminate distribuite a macchia di leopardo sull’arco alpino, mentre in pianura è piovuto poco, come avviene sempre.
Quindi – spiega Godio – è vero che la contaminazione media dei cinghiali, o dei funghi e dei vegetali, è bassa se si considera l’intero Piemonte o l’Italia, ma si parla della media; se si potesse invece analizzare la contaminazione in quelle aree interessate dalla pioggia nei giorni subito dopo Cernobyl, allora lì si troverebbero valori più elevati, come ha dimostrato l’Arpa rilevando la contaminazione al suolo, riassunta in una cartina che mostra chiazze rosse sull’arco alpino piemontese e blu in pianura”.
Per Legambiente, come misura preventiva, visto che questi animali possono spostarsi anche a notevoli distanze, non resta che proibirne la caccia in tutto l’arco alpino.
Per i funghi (che invece non si spostano) sarebbe sufficiente fare una mappatura completa del territorio, ed escludere la raccolta nelle zone più contaminate
 
Trino Vercellese è a soli 50 km dalla valle, quindi non s1 può escludere come causa. I cinghiali sono animali razzolatori e scavatori, questo non esclude che si siano imbattuti in rifiuti radioattivi sepolti. La presenza di cesio nella lingua e nel diaframma degli animali analizzati, fa pensare ad una inalazione respiratoria recente delle radiazioni. Proprio una brutta storia.

Sergio

Fuga radioattiva dal deposito nucleare di Saluggia.
 
No certo! Il fall out e'quello dell'incidente di allora ma il cesio sul terreno e' rimasto. Quell'anno proprio tra l'ossola e la valsesia si registrarono alcune tra leemissioni piu'. Alte di radioattivita seguite all'incidente ucraino proprio complici i venti di ricaduta e precipitazioni piovose tra le piu' copiose del secolo scorso. Ne ho anche memoria personale. Tra l'altro proprio in queste zone nell'ultimo ventennio vi e' stata una impennata delle diagnosi di tumore che sono secondo alcuni studi riconducibili proprio all'evento del 1986.
se il problema si limitasse solo alla carne di cinghiale non ci sarebbero problemi, ma purtroppo la cosa e' molto piu' diffusa, e' nell'acqua e' nella verdura nel grano ecc ecc e soprattutto si respira, quindi anche se minimizzano la puppano tale e quale a noi.
pero' la cosa che mi spaventa di piu' e' il fatto di non sapere la verita' su come e dove vengono smaltite e gestite le scorie che produciamo in italia e quelle che arrivano dall'estero, se non per le poche notizie che circolano nel web, i nostri organi di informazione citano solo i disastri che accadono nel mondo, ma avete mai sentito parlare dell'argomento smaltimento scorie? io no!
 
se il problema si limitasse solo alla carne di cinghiale non ci sarebbero problemi, ma purtroppo la cosa e' molto piu' diffusa, e' nell'acqua e' nella verdura nel grano ecc ecc e soprattutto si respira, quindi anche se minimizzano la puppano tale e quale a noi.
pero' la cosa che mi spaventa di piu' e' il fatto di non sapere la verita' su come e dove vengono smaltite e gestite le scorie che produciamo in italia e quelle che arrivano dall'estero, se non per le poche notizie che circolano nel web, i nostri organi di informazione citano solo i disastri che accadono nel mondo, ma avete mai sentito parlare dell'argomento smaltimento scorie? io no!

l'altra sera,credo su rai 3, c'e' stata una trasmissione ..sulla somalia(ricordate ilaria alpi e le navi che noi regalammo per la pesca?)..interssantissima..sembra che si forniscano armi alle fazioni per avere siti ove riversare tutte le ''porcherie ''del mondo,compreso il mat. radiattivo e' stata una trsmissione scioccante.
c'era un signore reo confesso autodenunciatosi italiano che ha avuto una ''crisi di coscienza'' quando si e' reso conto che i container che aveva ''spedito'' in un porto di non ricordo quale nazione(credo haiti) erano pieni di ''roba'' radiattiva..se ne accorse perche' le persone che ''frequentavano'' il porto andavano nell'unico ospedale pieni di bolle e con i capelli che cadevano...
pap
 
Concordo con toperone. Se l'inquinamento radioattivo ha origine locale allora dovrebbero essere radioattive le verdure, i funghi, ecc. Mi domando se i cinghiali radioattivi sono autoctoni oppure se sono degli "Attila" di origine ungherese.

Il cinghiale nelle nostre valli leggi ossola e valsesia e' alloctono ed e' stato introdotto nelle specie di provenienza piu diversa sia italica che dell'est una trentina d'anni fa!
 
.
...speriamo che non sia qualcosa successo più di recente...
...le centrali francesi...quelle vecchie italiane della zona...o peggio ancora lo smaltimento abusivo di qualche eco-mafia...
 
e vai col nucleare..la francia e' vicina... e poi chissa dove stivano le scorie...l'ipotesi cernoby mi sembra troppo remota
pap

a bisogna considerare anche i siti nucleari nella zona, fra i quali la centrale di Trino Vercellese smantellata nel 1987 e il sito sperimentale dell’Enea a Saluggia. “Tuttavia – rileva l’esperta – è vero che la presenza del cesio 137 viene monitorata costantemente a livello nazionale e le quantità rilevate sono inferiori ai valori soglia, che sono molto bassi. I valori rilevati – aggiunge – non sono mai stati preoccupanti”. Secondo Fantuzzi bisognerebbe considerare il metabolismo dei cinghiali, capire se ha caratteristiche tali da favorire l’accumulo del cesio 137 al di sopra dei limiti considerati sicuri. Proprio a Saluggia era stata denunciata una vera e propria emergenza ambientale per la saturazione delle vasche di raccolta di acque contaminate.

Condivido, questo sembra più un problema nostrano, che va ben indagato data la pericolosità.

Sergio
 
Sarebbe interessante avere analisi anche di altri animali selvatici; perchè se il problema si riscontra solo in alcuni cinghiali potrebbe essere che gli stessi provengono (non facciamo finta di non saperlo)......da lande dell'Est Europa......ci siamo capiti :cool:
 
Cinghiali radioattivi: Legambiente, proibirne la caccia in tutto l’arco alpinoE’ allarme cinghiali radioattivi in Valsesia anche se non ci sarebbe nessun legame tra la contaminazione da cesio sui cinghiali della Valsesia e una possibile causa locale che escluderebbe la spiegazione Cernobyl, che resta la fonte di contaminazione più plausibile.
E’ il commento di Giampiero Godio di Legambiente Piemonte, alla notizia secondo la quale gli animali ‘radioattivi’ sarebbero solo quelli della Valsesia, mentre per gli altri esemplari esaminati i risultati delle analisi rivela valori di cesio 137 entro i limiti di legge, mettendo così in discussione l’ipotesi Cernobyl e aprendo la strada a una possibile causa locale.
Spostandosi sull’Italia, la nube radioattiva di Cernobyl ha interessato, in quei giorni, i territori in cui piove di più, cioè la montagna più che la pianura. La pioggia cade a chiazze e, quindi, ci sono aree contaminate distribuite a macchia di leopardo sull’arco alpino, mentre in pianura è piovuto poco, come avviene sempre.
Quindi – spiega Godio – è vero che la contaminazione media dei cinghiali, o dei funghi e dei vegetali, è bassa se si considera l’intero Piemonte o l’Italia, ma si parla della media; se si potesse invece analizzare la contaminazione in quelle aree interessate dalla pioggia nei giorni subito dopo Cernobyl, allora lì si troverebbero valori più elevati, come ha dimostrato l’Arpa rilevando la contaminazione al suolo, riassunta in una cartina che mostra chiazze rosse sull’arco alpino piemontese e blu in pianura”.
Per Legambiente, come misura preventiva, visto che questi animali possono spostarsi anche a notevoli distanze, non resta che proibirne la caccia in tutto l’arco alpino.
Per i funghi (che invece non si spostano) sarebbe sufficiente fare una mappatura completa del territorio, ed escludere la raccolta nelle zone più contaminate

Certo che se la causa fosse Cernobyl ci avvertono presto.....
Saluti Bregoscia
 
Il fatto è preoccupante aspettiamo gli sviluppi. Con la radioattività non si scherza, speriamo sia un fenomeno circoscritto.
Saluti Bregoscia.
 
Trino Vercellese è a soli 50 km dalla valle, quindi non s1 può escludere come causa. I cinghiali sono animali razzolatori e scavatori, questo non esclude che si siano imbattuti in rifiuti radioattivi sepolti. La presenza di cesio nella lingua e nel diaframma degli animali analizzati, fa pensare ad una inalazione respiratoria recente delle radiazioni. Proprio una brutta storia.

Sergio


Fuga radioattiva dal deposito nucleare di Saluggia.
Poco probabile che la fonte della contaminazione sia la vecchia centrale trino costantemente monitorata e nei pressi della quale vengono regolarmente prelevati cinghiali verosimilmente controllati come quelli trovati positivi al cesio in Valsesia. Sta prendendo invece consistenza l'ipotesi del fall out di chernobyl proprio in considerazione dei venti di ricaduta che si originano sulla catena alpina. Le verifiche sono in corso di estensione anche all'ossola e giustamente ad ortaggi e animali domestici secondo quanto riferito dall'informazione locale e sulla scorta di esplicite richieste di esponenti politici locali. La prudenza sino a verifiche concluse e' consigliata.

- - - Aggiornato - - -

Trino Vercellese è a soli 50 km dalla valle, quindi non s1 può escludere come causa. I cinghiali sono animali razzolatori e scavatori, questo non esclude che si siano imbattuti in rifiuti radioattivi sepolti. La presenza di cesio nella lingua e nel diaframma degli animali analizzati, fa pensare ad una inalazione respiratoria recente delle radiazioni. Proprio una brutta storia.

Sergio


Fuga radioattiva dal deposito nucleare di Saluggia.
Poco probabile che la fonte della contaminazione sia la vecchia centrale trino costantemente monitorata e nei pressi della quale vengono regolarmente prelevati cinghiali verosimilmente controllati come quelli trovati positivi al cesio in Valsesia. Sta prendendo invece consistenza l'ipotesi del fall out di chernobyl proprio in considerazione dei venti di ricaduta che si originano sulla catena alpina. Le verifiche sono in corso di estensione anche all'ossola e giustamente ad ortaggi e animali domestici secondo quanto riferito dall'informazione locale e sulla scorta di esplicite richieste di esponenti politici locali. La prudenza sino a verifiche concluse e' consigliata.
 
... e poi chissa dove stivano le scorie...

[/URL]

Condivido in pieno. purtroppo tra i maggiori fattori di rischio che potrebbero causare la fine della nostra amata attività venatoria, c'è proprio quella dell' inquinamento ambientale, non certo un problema minore rispetto alla stupidità ed ignoranza degli anticaccia.
 
e' la zona dove spesso caccio e collaboro con alcuni Enti Parco per il controllo della specie cinghiale. Peraltro piuttosto lontana dai due siti indicati dalla stampa quali potenziali fonti di contaminazione, Chernobyl a parte. Anche perche' osservo che nelle aree tra la Valsesia e Trino e/o Saluggia il cinghiale viene cacciato e sottoposto (forse?) alle stesse verifiche di quelle a cui sono stati assoggettati gli esemplari in questione. Soggiungo sommessamente che se poi i cinghiali sono contaminati in Valsesia lo sono anche gli altri ungulati presenti sul territorio, gli ovini domestici e le vacche portate al pascolo negli stessi luoghi, i frutti, i funghi e le verdure e cosi' via... Idem dicasi per la confinante ossola... Mi pare ci sia un allarmismo eccessivo anche se ovviamente la vicenda per prudenza necessita di esser ben indagata.
un caro saluto,
paolo
 
Armeria online - MYGRASHOP
Sponsor 2024
Indietro
Alto