Il cinghiale, croce e delizia: l’emergenza finisce in tavola
SULZANO. Dal 26 settembre la rassegna gastronomica dedicata alla specie selvatica, spesso al centro delle polemiche
La Sagra proporrà menù tipici negli stand e in nove ristoranti
Dall’assessore Sala una riflessione: «Questi animali sono una risorsa»
Ci sarà una tavola, imbandita con i piatti della gastronomia del Sebino, ma anche un «tavolo», dove discutere di quella che, pur non essendo forse una vera «emergenza», resta un problema molto sentito dalle comunità delle aree di pregio naturalistico e rurale della provincia.
L’INVASIONE delle colonie di suidi, insomma, diventa anche occasione di festa, grazie alla Sagra del cinghiale che si svolgerà dal 26 settembre al 2 ottobre, e che è diventata a suo modo uno strumento di controllo della specie. Il reperimento della materia prima per i menù che scandiranno la settimana di iniziative, servirà anche a riequilibrare il saldo dei capi presenti nel Bresciano, dove negli ultimi anni si registra il «boom» della popolazione di cinghiali (870 gli esemplari censiti).
Ma la rassegna in programma a Sulzano resta anche e soprattutto un’occasione di rilancio del turismo enogastronomico, come è stato ribadito ieri in sede di presentazione della manifestazione.
Il tema offre però anche l’occasione, per l’assessorato provinciale alla Caccia, per fare il punto della situazione sulla presenza del suide, che dal 1990 occupa stabilmente la provincia: una convivenza spesso difficile, a causa degli assalti alle coltivazioni da parte di animali in cerca di cibo.
LE MISURE di contenimento previste dall’assessore alla Caccia, Alessandro Sala, non puntano ovviamente solo su iniziative «mangerecce» come la sagra di Sulzano: «Il cinghiale non è una specie da eradicare, ma una risorsa per il territorio – dice Sala – a patto di riuscire a gestirne la presenza, spostandolo in habitat adatti, ma lontani dalle coltivazioni».
«L’eliminazione in toto degli esemplari è un’ipotesi impraticabile – spiega il responsabile della zona Valli, Pier Alberto Cucchi -, anche perchè richiederebbe risorse elevate senza avere la sicurezza di una completa attuazione. Il nostro obiettivo è raggiungere una densità ottimale per permettere ai cinghiali di continuare a popolare le nostre zone senza alcun rischio per l’uomo».
Per arrivare a questo «equilibrio», il 10 ottobre l’assessore Sala è atteso ad un «tavolo tecnico» con il presidente Coldiretti Brescia, Ettore Prandini, per individuare programmi e una metodologie di lavoro condivisi e partecipati.
Alessandro Faliva
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