Vi volevo sottoporre una delle mie ultime esperienze. Una mattina ho sparato ad una cerva in una ripidissima tagliata, il tiro era impegnativo 70/80 metri[9]. Dopo lo sparo l'animale è partito a razzo, secondo me in discesa, passato qualche secondo ho sentito il ben noto rumore di rami rotti, rumore che è andato affievolendosi. Mi sono detto certo di trovarla in poco tempo, mi sentivo sicuro di aver sparato bene e il rumore che ho sentito ormai tante volte non mi lasciava dubbi. Ho continuato a cercarlo per un'ora e mezza, sempre partendo dal punto sparo e cercando a scendere, poi rastrellando la tagliata a 5/10 metri di distanza senza trovare ne la cerva ne una goccia di sangue. Ero disperato, ho chiamato un amico con uno jagd terrier molto valido sulla traccia e poco dopo è arrivato. Ha perlustrato il bosco nella zona già da me battuta senza risultato, davo già per certo il fallimento. Il cane ha alzato la testa e seguendo una pista che solo lui poteva conoscere ha iniziato a salire quasi in verticale verso la sommità della tagliata, per me era inutile, l'esperienza mi diceva che un animale gravemente ferito non percorre una salita del genere. Invece sono stato puntualmente smentito, dopo circa 150 metri in salita il conduttore mi ha chiamato e la cerva era lì morta. Perfettamente colpita, con il foro di entrata leggermente basso subito dietro la spalla e quello di uscita quasi alla spina dorsale.
Da allora mi interrogo, sicuramente la palla RWS EVO da 184gn in 300WM non ha lavorato bene a così breve distanza, facendo la passata e cedendo poca energia nel corpo dell'animale.
Evidentemente anche dopo molti anni di caccia di selezione e molti animali tirati non finisco mai di imparare.
Voi che dite
Claudio - siena