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E' stata una mattinata goduta nella chiesa di Dio, non quel bordello politico-finanziario che e' la chiesa dell'uomo, intrisa di ipocrisia, sete di potere, e sfarzo. E quando alla mia eta' ti riprendi da una malattia seria e ti trovi di nuovo a caccia, c'e' davvero da essere grati a Dio.
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Semplice verità....nient'altro che pura verità. Papà Francesco disse: AH COME VORREI UNA CHIESA POVERA!
Concordo al 100%, questa nuova moda dove il carniere non ha più importanza non mi piace neanche un po' e mi sembra proprio un nascondersi dietro un dito, se si vuole stare nella natura il fucile lo si lascia a casa, se lo porti è perché vuoi ammazzare e se non lo fai è semplicemente perché non ti è capitata l'occasione, anche io mi diverto a stare in campagna con i miei cani e vederli lavorare a caccia chiusa, ma adesso se li vedo lavorare e nel carniere non ci finisce niente sicuramente non è una bella giornata di caccia...
Ovviamente sono opinioni.
Sono opinioni, ognuno di noi ha le proprie sulla caccia. Se parliamo di caccia, la cattura e l'uccisione della preda è l'essenza della caccia, altrimenti non parliamo di caccia ma di qualcosa che con la caccia non ha nulla a che vedere. Ieri sera alle 19,45 avevo sulla pastura del cinghiale una femmina di capriolo con il piccolo dell'anno, ho ammirato i due splendidi animali girare e mangiare qualche granello di mais, non ho cacciato, avrei cacciato se fossero arrivati entro le ore 18,30, Avrei cacciato ugualmente se come un tempo si cacciava per sfamare la famiglia. Opinione personale.Uccidere e' una cosa marginale, non essenziale.
Sono opinioni, ognuno di noi ha le proprie sulla caccia. Se parliamo di caccia, la cattura e l'uccisione della preda è l'essenza della caccia, altrimenti non parliamo di caccia ma di qualcosa che con la caccia non ha nulla a che vedere. Ieri sera alle 19,45 avevo sulla pastura del cinghiale una femmina di capriolo con il piccolo dell'anno, ho ammirato i due splendidi animali girare e mangiare qualche granello di mais, non ho cacciato, avrei cacciato se fossero arrivati entro le ore 18,30, Avrei cacciato ugualmente se come un tempo si cacciava per sfamare la famiglia. Opinione personale.
Penso che la valutazione prima di tirare il grilletto la fanno tutti, cambiano i motivi. Per esempio: io non tiro quando valuto il recupero troppo difficile, non mi va di mettere in difficoltà il cane e di rischiare di perdere la selvaggina. Credo che anche per questo motivo i miei cani difficilmente sbagliano il recupero e il riporto. Ho la mentalità un poco da cacciatore e un poco da cinofilo.Opinioni...
A me piace decidere se sparare o no.
Non credo che siamo sempre vincitori, se lo fossimo non ci sarebbe più selvaggina, la nostra fortuna è quella che non abbiamo più bisogno di sopravvivere mangiando selvaggina.Si è sempre vincitori, il "coltello" dalla parte del manico ce lo abbiamo noi,
C'è differenza fra frullare e sfrullare? I cani sbagliano meno di noi, però anche loro sbagliano, anche in questo caso si valuta prima di sparare, se l'errore è involontario si abbatte, il cane ringrazierà e con molta probabilità aumenterà la sua fiducia nei riguardi del padrone.se mentre vado a beccacce il cane la frulla per qualche motivo, oppure mi parte senza cane mentre cammino, non sparo mai, se dovessi uccidere una beccaccia in questo modo meglio che lascio perdere, ho 4 cani da pena, che li tengo a fare?
Premetto che il cane questi giochetti non li capisce, altrimenti ci manderebbe a quel paese. Il cane caccia come un tempo quando stava ancora nel branco selvatico, caccia per la sopravvivenza. Fai bene a non tirare quando alzi la beccaccia con i piedi, stai facendo un'azione più da cinofilo che da cacciatore, anche in questo caso fai bene, ma non possiamo parlare di caccia nel vero senso della parola. Secondo te, è più cinofilo che pensa solo esclusivamente all'azione del cane prima dello sparo o potrebbe essere altrettanto cinofilo chi pensa all'azione del cane anche dopo lo sparo? Il cuore e l'anima viene appagata anche quando chiami il cane e gli ordini il porta senza che il cane ha visto cadere il selvatico. Però per fare questo ci vogliono cani che devono stare perennemente a disposizione del padrone, cioè alla chiamata deve presentarsi a tempo zero, altrimenti è meglio dedicarsi esclusivamente all'azione prima dello sparo. Quindi si può fare caccia e cinofilia anche tirando a una beccaccia sfrullata involontariamente con i piedi. Tirare alle femmine che allattano è come darsi con la zappa su i piedi, al massimo se abbiamo fame da non riuscire a sopravvivere, si preleva una parte degli interessi. Io pure evito di tirare ai cinghiali troppo pesanti, è una questione di convenienza, meglio non tirare che lasciarlo gonfiare per molte ore per terra prima di trovare qualcuno che ci aiuti a caricarlo in auto. Non abbatto non perchè l'abbattimento è una cosa marginale, c'è un poco di differenza da chi pensa che la cattura e l'uccisione non è essenziale.oppure mi parte senza cane mentre cammino, non sparo mai, se dovessi uccidere una beccaccia in questo modo meglio che lascio perdere, ho 4 cani da pena, che li tengo a fare?
Un carniere fatto bene non diminuisce quello che è la vera essenza della caccia. Quello che sminuisce sono le mattanze, oltre a sminuire la caccia sminuisce ogni singolo cacciatore.Appunto: e' questione di opinioni personali. Ma correlare l'esperienza della caccia soltanto al fare carniere la diminuisce gravemente.
Se hai l'occasione, e la legge te lo consente se il fucile rimane zitto per una tua scelta, in quel momento non stai cacciando.Certo che porto il fucile, e che il fucile e' per uccidere. Ma spesso il fucile rimane zitto anche se ho l'occasione di uccidere.
In questo caso hai deciso di smettere di cacciare.Oppure se penso di aver ucciso abbastanza quel giorno o quella settimana, o quella stagione.
Sono perfettamente d'accordo, hai deciso di non cacciare, quindi non puoi più parlare di caccia. Non puoi dire che con il carniere che avevi fatto prima hai sminuito la caccia, il carniere è la caccia.La stagione alle tortore, per esempio, riapre al principo di novembre (e' divisa in due periodi), se non vado errato. Ma non per me. Credo di averne uccise abbastanza, quest'anno.
D'accordo Giovannit, ma stai facendo un'azione che non ha nulla a che vedere con la caccia. Quando vado a pasturare non posso dire vado a caccia.Preferisco averle intorno casa, dove do' loro grano e mais. Ieri ne avevo una quindicina sul mio prato.
Se hai ucciso troppi cervi e non sai cosa fartene, non vai a caccia di cervi. Io vado a caccia, ma non di lepri, ho fatto il mio carniere annuale, adesso mi dedico alla beccaccia e al fagiano. Se non avessi altro oltre la lepre, lascerei il peso del fucile a casa.Se dovessi uccidere ogni cervo che vedo durante la stagione non saprei che farne.
Faresti qualcosa che non ha nulla a che fare con la caccia, quindi l'uccisione della preda non è qualcosa di marginale, è essenziale, altrimenti non stiamo parlando di caccia.Se non mangiassi la selvaggina andrei a sparare ai cocci o ai bersagli di carta.
Anche se sterminare è sinonimo di carniere, non è sinonimo di caccia.ho cominciato a sterminare i procioni intorno casa, e anche una volpe. Le cornacchie che depredano i niidi di uccellini e scoiattoli intorno casa ormai sanno che violare lo spazio aereo sopra casa mia e' morte sicura, e non ci vengono piu'.
Ho un paio di tassi e un paio di nutrie che si vengono a pappare il mais messo per i cinghiali, il tasso è protetto, la nutria non è protetta e non fa parte della selvaggina, la potrei fucilare sulla pastura. La nutria non fa parte della caccia la potrei ammazzare come e quando mi pare, ma non tiro a una bestia solo perchè si mangia un pugnetto di mais. Sia con il tasso che con la nutria non caccio. La discussione è sul significato della parola caccia.Le cornacchie che depredano i niidi di uccellini e scoiattoli intorno casa ormai sanno che violare lo spazio aereo sopra casa mia e' morte sicura, e non ci vengono piu'. Finita la caccia ai cervi potro' legalmente dedicarmi ai coyotes in notturna, con ottica a infrarossi e silenziatore. Qui si tratta veramente di ammazzare, non di cacciare. Non la chiamo caccia, infatti. Forse saranno tutte seghe mentali, ma e' cosi' che vivo la mia vita, la mia caccia. A ognuno il suo. Ma quelli che fanno la volpe nel pollaio possono farlo dove gli pare, ma non sui miei terreni. Qui non c'e' l'Art. 842, e chi caccia sul mio oltre a me ed i miei, viene scelto attentamente. E chi ci caccia senza il mio permesso lo denuncio... o peggio!
Giovannit, noi ci siamo fin troppo adeguati più di così è impossibile. Una nuova concezione della caccia vorrebbe dire di appendere il fucile al chiodo. Le mattanze le fanno all'estero, gente che paga 3.000 euro non si accontenta di un carniere giornaliero di 10 anatre. Giovannit, ci sono cacciatori che in tutta la stagione venatoria sparano 15 cartucce.Purtroppo non e' una moda, ma una necessita'. Chi non cambia e si adegua ai tempi d'oggi e' destinato ad essere emarginato. Soltanto una nuova concezione della caccia potrebbe salvare la caccia in Italia e in atri paesi dove e' nel mirino degli anticaccia. Ormai la caccia intesa come "fare carniere," il mostrare mazzi di uccelli su Internet, il tableu di 50 anatre uccise composte a pancia in aria davanti al capanno, e tutti quegli atteggiamenti che saranno stati accettabili fino agli Anni '60, oggi sono la pietra al collo dei cacciatori prima che vengano gettati nel fiume.