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La sveglia suona alle 3:20, è presto ma non stavo dormendo. Mi alzo e vado in bagno, dopo torno nelle camere, entro dove sta dormendo Francesca, mia nipote di 11 anni mezzo. Ha insistito per venire a caccia con me, l'ho messa in guardia sull'ora alla quale si sarebbe dovuta svegliare, ma è stata irremovibile. Inutile dire che sono contento ed emozionato per la sua decisione.
Le do un bacio sulla guancia e gli dico che è l'ora di alzarsi. Reagisce prontamente e dopo dieci minuti è vestita. Facciamo colazione, prendo zaino e fucile ed usciamo nel fresco della mattina. Guido fino al punto di ritrovo con mio cugino, lui è stupito che Francesca abbia mantenuto fede al suo proposito.
Ripartiamo per il luogo dove ci apposteremo. In macchina spiego a mia nipote come si dovrà comportare, dovrà rimanere vicino a me, se dovrà dirmi qualcosa mi dovrà toccare prima e dovrà parlare a voce bassissima. Lei mi chiede se in zona ci sono i lupi, evidentemente preoccupata. Rispondo dicendo la verità, cioè che qualcuno c'è sicuramente ma che deve stare tranquilla che sicuramente non ne vedremo e comunque ci sono io a proteggerla.
Arriviamo nel punto dove lasciare la macchina, con il cugino ci intendiamo a gesti, lui andrà a presidiare un campo fra due lingue di bosco. Io andrò in un punto dove i cinghiali rientrano da campi coltivati per entrare nel bosco. È fine giugno e possiamo cacciare cinghiali e maschi di capriolo. Mentre vado verso il punto da presidiare vedo con il binocolo un capriolo. Anche se c'è una bella luna è ancora troppo buio, sembra un maschio, ma non riesco ad esserne certo, inoltre ha avvertito la nostra presenza e se ne va senza correre ma senza fermarsi. Ci posizioniamo nel punto prescelto, mentre posiziono la carabina sul treppiede vedo a occhio nudo qualcosa correre nel campo. Al binocolo risulta la retroguardia di un gruppo di cinghiali che rientra nel bosco. Troppo veloci e ancora troppo buio per sparare.
Dietro di noi un usignolo intona il suo canto. Dico a Francesca che uccello è come pure gli altri che si sentono sempre più numerosi. Il binocolo scruta la situazione senza rilevare niente. Ad un certo punto in un poggio di bosco dietro a noi risuona lontano un ululato, si sente appena, penso subito di non dirlo a Francesca. Ma i suoi orecchi sono sicuramente migliori dei miei, mi tocca un braccio e mi chiede a voce bassissima ma evidentemente preoccupata "cos'era questo?" Gli dico la verità. Lei mi si appiccica addosso. La tranquillizzo dicendogli che è molto lontano e che comunque non si avvicinerà a noi. Dopo poco gli ululati finiscono e lei si tranquillizza. Ormai per me il binocolo è quasi inutile, vedrei un animale anche ad occhio nudo, così lo passo a mia nipote e inizia subito ad usarlo.
Un cinghiale piccolo sui 30kg sta attraversando il campo di corsa. Lo inquadro nell'ottica della carabina. È chiaro che non si fermerà. Porto la mira alla testa e sparo. Con la fucilata lo perdo nell'ottica. "È andato via" mi dice sottovoce Francesca. Gli dico che dopo andremo a vedere. Intanto inizio a maledirmi mentalmente. Quel posto è stregato per me, ci faccio veramente troppe padelle. Inoltre inizio a riflettere che ho sparato a circa 100 metri ed essendo l'ottica tarata a 200 probabilmente l'ho volato. Errore che ogni tanto mi capita. Comunque poi andremo a verificare.
Francesca continua a sbinocolare, gli piace ed io sono contento.
Sono passati circa 15 minuti dallo sparo che un altro animale si materializza nel campo. "Eccolo" dico sottovoce a mia nipote che lo cerca con il binocolo. Io lo inquadro nell'ottica del fucile, è decisamente più grosso, sta camminando. È il verro che già avevo visto altre volte. Porto la mira verso la testa cercando di rimanere basso, sparo, lo vedo crollare nell'ottica. Guardo Francesca, "l'hai preso" mi grida e mi abbraccia. Questo vale più di qualsiasi preda.
È ancora presto, è passata poco più di mezz'ora da quando ci siamo appostati, telefono ugualmente a mio cugino. "Il secondo è caduto" gli dico "ma per il primo vieni ad aiutarmi a cercare la padella".
Francesca è contenta io sono al settimo cielo.
Con il cugino verifichiamo accuratamente che non c'è nessun segno di ferimento. Dopo quasi un'ora desistiamo.
Che mattinata, la ricorderò a lungo.
Francesca seguirà anche tutte le fasi di macellazione divisa fra lo schifo e la curiosità di vedere gli organi interni di un animale.

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Claudio, mi son permesso di cambiare colore al testo, perché con alcuni sfondi risultava illeggibile.

Un bacio a Francesca
 
Che bello!!!!!!!


Bravi!!!!!

IO ho mia figlia che ha la stessa età di Francesca, e mi supplica di portarla qualche volta a caccia.....a settembre le sue richieste saranno sicuramente esaudite
Ciao,Marco
 
Sono tremendamente invidioso.... :(
Chissà se un giorno mi verrà fatta la stessa richiesta. (fino ad ora solo osservazioni della fauna e lauti pranzetti :))
Bravi tutti e due.
 
(Untitled)

ho un maschio, pensavo di portarlo a caccia, non li piace ma la mangia, forse dovevo fare anche una femminuccia hai visto mai 🤔🤔🤔
complimenti a Tutti e 2
👏👏👏👏👏👏👏👏😜🖐👍
 
è stato un piacere leggere questo resoconto di una giornata di caccia da incorniciare, come nonno spero anch'io di finire la mia carriera venatoria con mio nipote, un abbraccio a te e francesca....:):):):):):):):):).......in bocca al cocker!!!!!!!!!!!!!!
 
Complimenti,brava Francesca!Ho portato mia figlia per la prima a caccia il giorno della chiusura della passata stagione .Ha appena compiuto 7 anni e sembra che voglia partecipare altre volte nella prossima stagione. È piccola e nel bosco a beccacce o nei pantani a beccaccini non mi sembra il caso di portarla per il momento.,ma a quaglie o a tordi sicuramente mi seguirà qualche volta.
 
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