A caccia di selezione conta il primo colpo, il sette e sufficiente.:)

Probabilmente sì 😃 ma purtroppo non è quello il primo colpo , a sx ci sono i primi due colpi sul “6” che mi sono serviti per capire dove andavano le FMJ della Sellier&Bellot rispetto alle RWS da caccia dello stesso peso. Il “7” è il terzo colpo , l “8” l’ho strappato dopo i due “9” quasi uno nell altro , l ultima serie di 3 colpi in rapida successione sono i due “10” e il “9”; sono contento perché sto prendendo confidenza con l’arma .🙋‍♂️
 

arsvenandi

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Finalmente ieri sono andato al poligono , doppia prova: la prima per me, che non avevo mai sparato prima con una carabina; la seconda per la Cz in 8x57. Come è andata lo vedrete dalle foto, (quello che non si vede sono i calci che ho preso alla spalla🤪), il mio interesse oltre che capire come sparare e capire come spara l arma, era fare pratica in vista della prova di tiro per l abilitazione a selecontrollore. Devo ringraziare un giovane amico che mi ha aiutato con i suoi consigli pratici a “manovrare” l ottica, grazie Kekko😉. Insomma questi sono stati i risultati:
 

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Nella prima foto a 50 mt:

i tre colpi in basso a sx sono i primi per capire dove andava il colpo.

dopo i clic in alto e a dx :il colpo sul “7” l ha tirato Kekko; il colpo sull “8” centrale è stato il mio; il secondo “8” del giovane amico come anche il “9” .

Nella seconda foto a 100mt:

con la stessa taratura dei 50mt , il colpo sul “9” è mio , l “8” e il “7” dell amico che si è capito tirava a sx😀

ah! dimenticavo: cartuccia RWS Id Classic 198grs
 
Martino, secondo me la carabina tira leggermente bassa, se consideriamo che è meglio tarare leggermente alta, ci potrebbero essere più o meno 5/6 cm di differenza. I colpi sul bersaglio sono sulla linea orizzontale del bersaglio, tutti sulla sinistra. A prescindere dalla tua posizione di tiro rispetto al bersaglio e al dito sul grilletto, io la sposterei di qualche clic a destra. Sono dell'opinione che per imparare meglio e prima, devi allenarti con l'aria compressa e la 022, gli errori li capisci prima e meglio.
 
Nicola certamente va portata a dx , ieri era ormai tardi e non sono andato avanti, venerdì prossimo cambierò munizione perché con le RWS ci si dissangua, tanto ora mi interessa superare la prova di tiro.😉🙋‍♂️
 
Prova a 100mt , si supera se si mettono 3/5 colpi nel quadrato 15x15.

Imbracciando in piedi, o dalla panca con appoggio? Io l'unica volta che ho dovuto fare una prova di tiro fu in Alaska per ottenere l'abilitazione alla caccia con l'avancarica. La prova consisteva di 5 colpi a 50 metri, in piedi, e senza appoggio, e tutti i colpi dovevano essere entro un circolo di 25 cm, che a me sembrava un po' troppo facile. Eppure c'era gente che non ce la fece a passare al primo tentativo.
 
Come inizio non c'è male, certo si deve spostare a destra. Solo non capisco la scelta del calibro.....

Giovannuzzo non è stata una scelta ma una occasione😉, e poi il calibro mi intriga da morire, capisco che per le tue zone sarebbe stata una scelta azzardata vista la poca reperibilità delle munizioni ma da me non c è questo problema almeno per le munizioni da caccia, e comunque anche quelle da tiro non sono state un grosso problema, è bastato chiedere all armeria giusta.🙋‍♂️
 
Parecchi anni fa le prove con la canna rigata e con la canna liscia erano previste per l'abilitazione all'esercizio venatorio, questo in Friuli V.G. Per essere ammesso all'esame bisognava superare la prova teorica e pratica con le armi. L'esame pratico di tiro con la liscia si superava se su 7 o 9 piatti il concorrente ne rompeva almeno due nelle specialità skeet, ricordo di sicuro la pedana 1 e la pedana 7 l'altra non la ricordo, la 1 e la 7 sono quelle relativamente più facili. Con la rigata bisognava mettere 3 colpi a 50 m dentro il nero del bersaglio per Pistoia standard. Il nero incomincia dal 7 e ha un diametro di 20 cm. Tutti tiravano con la stessa arma, carabina in cal.22 con ottica 4x33 l'appoggio era solo davanti. Ho visto che qualche aspirante cacciatore preso dall'emozione ha buttato un dei tre colpi fuori dal 7 ed è stato bocciato
idem per il piattello.
 
Parecchi anni fa le prove con la canna rigata e con la canna liscia erano previste per l'abilitazione all'esercizio venatorio, questo in Friuli V.G. Per essere ammesso all'esame bisognava superare la prova teorica e pratica con le armi. L'esame pratico di tiro con la liscia si superava se su 7 o 9 piatti il concorrente ne rompeva almeno due nelle specialità skeet, ricordo di sicuro la pedana 1 e la pedana 7 l'altra non la ricordo, la 1 e la 7 sono quelle relativamente più facili. Con la rigata bisognava mettere 3 colpi a 50 m dentro il nero del bersaglio per Pistoia standard. Il nero incomincia dal 7 e ha un diametro di 20 cm. Tutti tiravano con la stessa arma, carabina in cal.22 con ottica 4x33 l'appoggio era solo davanti. Ho visto che qualche aspirante cacciatore preso dall'emozione ha buttato un dei tre colpi fuori dal 7 ed è stato bocciato
idem per il piattello.

Fosse per me la renderei obbligatoria in tutta la nazione dando maggior importanza al maneggio delle armi e alla sicurezza, al primo sgarro si va a casa.
Venerdi ho assistito a cose che voi umani non potete immaginare: un tizio ( circa 60anni) ha infilato una cartuccia nella canna della semiauto, senza chiudere l otturatore ha inserito il caricatore, ha chiuso l’otturatore che ha prelevato una cartuccia dal caricatore spingendola in canna già occupata. Ora, lo so che il rischio che una spitzer possa far detonare l’innesco della cartuccia che la precede è teorico ma non è escluso, tanto che nelle armi a leva non vengono usate, ma ci rendiamo conto della superficialità con cui certa gente maneggia le armi?
 
Fosse per me la renderei obbligatoria in tutta la nazione dando maggior importanza al maneggio delle armi e alla sicurezza, al primo sgarro si va a casa.
Venerdi ho assistito a cose che voi umani non potete immaginare: un tizio ( circa 60anni) ha infilato una cartuccia nella canna della semiauto, senza chiudere l otturatore ha inserito il caricatore, ha chiuso l’otturatore che ha prelevato una cartuccia dal caricatore spingendola in canna già occupata. Ora, lo so che il rischio che una spitzer possa far detonare l’innesco della cartuccia che la precede è teorico ma non è escluso, tanto che nelle armi a leva non vengono usate, ma ci rendiamo conto della superficialità con cui certa gente maneggia le armi?

Er momento der cojone po' capita' a tutti. A me e' capitato col Garand. L'avevo comprato da poco, ed ero molto meno esperto di armi di quanto lo sia adesso (figurete 'n po' che schiappa che ero, perche' puro adesso si me chiamassi "esperto" da me me metterei a ride. Stavo facendo una gara. Misi una cartuccia in canna a otturatore bloccato indietro e poi premetti l'elevatore mentre tenevo la manetta dell'otturatore fino a quando non lo sentii sbloccarsi. A quel punto lasciai la manetta, l'otturatore volo' in avanti, e BOOM! Fortunatamente stavo tenendo il fucile puntato verso i bersagli. Il fondello era quasi separato dal bossolo, ma riuscii a tirarlo fuori. Il direttore di gara, un amico, non mi butto' fuori a calci, anche se avrebbe dovuto (e voluto) farlo. Che cosa era accaduto? La cartuccia non era entrata completamente in canna. L'otturatore ci aveva sbattuto contro, ma per l'inerzia sia della cartuccia che del percussore, che nel Garand non ha una molla coassiale, il percussore aveva sbattuto contro l'innesco con abbastanza forza da causarne l'ignizione. Cio' che non sapevo e' che il Garand non si carica mai manualmente. Le otto cartucce sono quasi incastrate nel clip e la forza necessaria a tirarle fuori per incamerarle rallenta l'oturatore. Ma se lo lasci volare in avanti senza quella resistenza, l'inerzia del percussore puo' farlo sbattere coontro l'innesco e far partire il colpo. Fui fortunato due volte: la palla fini' nel rialzo fermapalle, e la cartuccia, crepatasi , sbuffo' in alto ma non nella mia faccia. Avevo si' occhiali di sicurezza, ma una bella impepata sulla faccia me la sarei potuta prendere.
 
Fosse per me la renderei obbligatoria in tutta la nazione dando maggior importanza al maneggio delle armi e alla sicurezza, al primo sgarro si va a casa.
Logicamente, il costo per ottenere la licenza di caccia era abbastanza alto. Gli aspiranti dovevano fare l'iscrizione al "Tiro a Segno Nazionale" e dovevano diventare soci del tiro a volo. Due tessere, più il costo delle cartucce, della linea di tiro e l'affitto della carabina, più il costo della serie dei piattelli e l'affitto del sovrapposto, era una bella spesa, specialmente per i ragazzi giovani. In ogni cosa ci sono i pro e i contro.
 
Mi dispiace far riferimento ai “cugini” francesi ma in questo ambito sono mooooolto seri, guardatevi la prova d esame per la licenza di caccia e capirete, la trovate su YouTube.

Sono anche molto piu' seri a proposito della caccia. Se provassero ad abolirla ci sarebbe una seconda Rivoluzione Francese, con tanto di ghigliottina! Di cacciatori ce ne sono tanti, e sono aggueriti e solidali.
 
Quando, eoni fa, stavo facendo la trafila burocrtaica per la prima licenza, a 16 anni compiuti, col permesso scritto paterno, dovetti andare al Tiro a Segno Nazionale a Tor di Quinto, a Roma, per dimostrare la mia abilita' nel maneggio delle armi. L'istruttore carico' una carabina Beretta Olympia, quella che poteva funzionare sia come semiautomatica che come bolt-action, a seconda di come si posizionava la manetta, me la fa caricare una cartuccia alla volta, me la fa sparare (senza appoggio) cinque volte in un bersaglio a 50 metri, e vedendo i risultati mi da' un foglio di carta che attestava la mia abilita' al maneggio delle armi. Figurati! Ma che cavolo di abilita' attestava, tanto piu' che poi con la licenza avrei cacciato con il liscio, non con una carabina. Io poi era da quando avevo cinque o sei anni che sparavo col fucile ad aria compressa, e anche con la Beretta Super Sport semiautomatica cal. .22 LR. Un "esame" ridicolo. Possibile che ci fosse stato qualcuno che non potesse passare quella prova? Non credo che a quei tempi fosse obbligatorio, ma mi iscrissi lo stesso al TSN e tornai un paio di volte al poligono con la mia .22, ma fare buchi nei fogli di carta non mi ha mai soverchiamente eccitato--tuttora lo faccio soltanto per azzerare le ottiche o provare crtucce che ricarico. C'e' stata una parentesi durante la quale partecipai a diverse gare di benchrest nella categoria armi da caccia, ma questa era un'attivita' un po' diversa, e piu' divertente, anche se si trattava lo stesso di bucare la carta.

Come dice Arsvenandi, per ogni cosa ci sono i pro e i contro. Vedo con favore una necessita' di istruire uno/a che vuole intraprendere la carriera venatoria, ma gli esami che vedo, specialmente quelli pratici, mi sembrano molto disconnessi dalle situazioni venatorie pratiche che si ncontreranno a caccia. Sono stato istruttore ed esaminatore di giovani(ssimi) che volevano prendere la prima licenza nel Montana ed in Alaska, ma devo dire che la tonnelata di teoria e i tre grammi di pratica di tali corsi non significano nulla. E come si vedono tanti pazzi al volante che hanno passato corsi di guida con tanta teoria e tanta pratica, non credo proprio che i corsi di educazione venatoria facciano tanto, considerando anche che uno/a puo' comportarsi perfettamente in fase di esaminazione tanto per passare, e poi una volta ottenuta la licenza comportarsi come un ****.
Per la cronacaa, quasi tutti gli stati U.S. oggi richiedono un corso ed esame per i giovani(ssimi), e certi stati anche per gli adulti che non hanno mai ottenuto una licenza di caccia. Nela Repubblica Popolare della Culattornia, sia mia moglie che io dovemmo fare e passare un corso ed ottenere un certificato di abilitazione.
 
Se vi racconto della mia esperienza col tiro a volo delle Cascine a Firenze vi mettete a ridere. A loro bastava dare 20.000 Lire più un paio di marche da bollo ed era fatta. Mi presentai con mio babbo al tiro a volo delle Cascine una settimana prima di partire per il militare (perchè se uno ha il congedo non serve il certificato maneggio armi del tiro a segno nazionale); si presenta un ometto con una carabina con dei proiettali che erano più piccoli dei pallini cal. 4,5 della mia Diana (non so che cacchio di calibro fosse). Mette un bersaglio ad una decina di metri e mi dice spara più in alto del bersaglio perchè la carabina tira in basso. Dopo diversi tiri andati a vuoto o quasi (per centrare il bersaglio bisognava tirare in alto quasi un metro) provò anche mio babbo con più o meno gli stessi risultati. A questo punto si allungò 10.000 lire all'ometto che fece 4 o 5 fori sul bersaglio di carta con un lapis e così ottenni il famoso certificato del tiro a segno nazionale. Meno male che ormai erano anni che sparavo regolarmente con la doppietta del mio babbo. Ecco come funzionava Firenze, ma penso che più o meno funzionasse così in tutt'Italia, perlomeno nei primi anni '80, ora non so, spero la cosa sia un po' più seria.
 
Concordo che l'esame d'abilitazione per arma lunga a Tor di Quinto sia' stato per tutti una un po' inutile trafila burocratica senza alcuna pretesa d'insegnamento, almeno fin quando s'e' sostenuta la prova li' ,noi che abbiam passato gli 'anta da parecchio,magari adesso sara' diverso....magari. Infatti furono molto piu' formanti i consigli pratici di mio Padre,sicuramente accompagnati da qualche incazzatura qualora non venivano recepiti al volo...anzi : senz'altro. Per dovere di cronaca ho trovato molto piu' coscenziosi e ben chiari , quelli d'un capo squadra di cinghialai Reatini durante un brifing pre battuta a cui ho assistito un paio di stagioni fa' che tutti quelli d'altri direttori di tiro che man mano mi son capitati nei vari anni venatori e non.

Un saluto.
 
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