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Non nascondo che spesso alla sera dopo una giornata al cinghiale sono veramente stufo e disamorato verso questa caccia. Quando passi ore senza sentire niente o ad aspettare che rientrino i cani, finiti chissà dove dietro a un cinghiale fuggito dalla battuta, non posso certo dire che mi diverto.
Ieri, vuoi per il coronavirus vuoi per problemi personali, sono riuscito a tornare con la squadra dopo diversi giorni.
Al ritrovo vedo negli occhi dei presenti la delusione per la giornata precedente, partita con molte aspettative, si è rivelata quasi un buco nell’acqua.
Comunque mi informo su dove andremo oggi e già mi risollevo, è una zona dove spesso mi sono divertito, soprattutto perché si sente bene tutto ciò che accade nelle battute.
La battuta che faremo per prima mi ha riservato bei ricordi, è dove ho sperimentato lo Z6, molti anni fa, una delle prime volte tirando a due cinghiali e prendendoli entrambi. Il ragazzo (è veramente un ragazzo, ha meno di 30 anni, beato lui) che monitorizza la zona ha molte speranze, mi dice che ci sono molti animali ma non è certo che saranno nelle battute che faremo.
Dopo aver tirato a sorte le poste mi dicono dove andare, sono abbastanza contento di quella che mi è toccata, in un fosso nel bosco di cerri e scope.
Sono da poco passate le 8 che per radio avvertono che verranno sciolti i cani. Quasi subito un canaio urla che i cani abbaiano a fermo, parte una furibonda canizza, ma il cinghiale punta in una zona sguarnita di poste e nonostante i braccali urlino e sparino a salve esce di braccata. “Ecco” penso “ora se ne vanno tutti i cani e buonanotte”. Invece riescono miracolosamente a pararne molti, dietro all’animale se ne andranno solo 2 o 3. Considerando che spesso vengono sciolti anche 40 cani, non ci sono problemi. Quasi subito si sente benissimo una furibonda abbaiata a fermo seguita da una canizza infernale. Il cinghiale inizia a girare per la cacciata, arriva vicino alle poste e poi gira per andarsene. I braccali e i canai sono indiavolati, urlano e sparano come matti. Le canizze, perché ormai sono 2, 3 o non so quante, girano per la cacciata. Il fucile è quasi sempre alla spalla e l’adrenalina gira a fiumi. Ecco il noto rumore in cima al ciglio del fosso dove sono di posta, appare un cinghiale davanti alla posta alla mia sinistra, quasi subito quello spara e il cinghiale rotola nel fosso. Arrivano almeno 20 cani, che spettacolo. Ma non c’è molto tempo per festeggiare. Le altre canizza continuano imperterrite, sempre con lo stesso copione. Fortunatamente sono pochissimi gli animali che riescono ad uscire di battuta. Passata più di un’ora un missile si catapulta nel fosso sulla mia sinistra, le due poste sopra a me aprono il fuoco e vedo che la posta sopra a me va a recuperarlo, è piccolo ma ancora più difficile da colpire. Anche ora arriva una frotta di cani. Ma non c’è tregua a più riprese le poste sparano. E’ una mattinata esaltante, non c’è un attimo di respiro, sto sempre semiimbracciato. Ad un certo punto l’intensità rallenta, sento il telefono vibrare e decido di rispondere, è mia moglie, gli dico che mi stò divertendo molto, ma in quel mentre un canaio urla alla radio che i cani stanno di nuovo abbaiando a fermo. Riattacco e quasi subito il canaio urla di stare attenti che è un bell’animale. Parte una canizza furibonda, è ancora lontana che vedo qualcosa strabattere nel bosco sopra al ciglio del fosso, la carabina sale alla spalla e guardo la situazione attraverso l’ottica. Ecco il re del bosco, i cani sono lontani e non ha molta fretta. La prima fucilata lo ferma, ma non cade, sparo ancora, è fermo ma è ancora in piedi, miro alla testa e sparo per la terza volta. Crolla a terra. Come al solito ondate di brividi mi pervadono. Non abbasso però il fucile, la canizza si sta avvicinando e non è detto che sia questo l’animale che stanno inseguendo, invece ecco i primi cani e poi tutti gli altri. Avverto le poste vicine e vado dall’animale. E’ una bella scrofa di una settantina di kg. Sono decisamente entusiasta, se prima mi ero molto divertito questa è la ciliegina sulla torta. Comunque è l’ultimo animale della battuta, ci chiamano per i pranzo. Mi complimento con i braccali e con i canai per l’ottimo lavoro svolto. Gli animali presi sono sei.
Dopo pranzo ripartiamo per la battuta confinante, coloro che devono mettere le poste fanno confusione e per un caso ritorno nella stessa posta del mattino girato dalla parte opposta.
Inizia la battuta e il copione del mattino si ripete immutato, abbaiate a fermo, canizze a ripetizione, cinghiali che sembrano essere in ogni dove. Un animale si affaccia alla posta sopra a me che lo fulmina.
Passano circa tre ore, ma il tempo è volato, un cane abbaia a fermo, stranamente è solo, un canaio dice per radio che andrà a servirlo, il cinghiale parte ma si riferma poco dopo, il cane da ancora qualche abbaio e poi si zitta.
Comincia ad essere tardi, il capo canaio dice per radio che i cani sono tutti stanchissimi e non c’è la possibilità di andare a muovere quest’ultimo animale. Viene dichiarata chiusa anche questa battuta, gli animali presi nel pomeriggio sono otto che aggiunti a quelli del mattino fanno un carniere di tutto rispetto.
Ma non è il carniere che mi entusiasma è stato tutto lo svolgimento che mi fa dire che questa è stata “la giornata perfetta”. Mi sono divertito molto e riconciliato con una caccia che pratico volentieri ma che spesso mi delude.

Claudio - siena
 
Eccellente racconto, Claudio! Complimenti per la bestia abbattuta e per l'avvincente racconto.

E ho anche imparato una parola molto descrittiva che non conoscevo: "strabattere." Te la rubo!
 
Grazie per il bel racconto, comunque a me la battuta al cinghiale piace sempre anche se non si trova niente, mi basta essere a caccia per divertirmi.
 
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