223 remigton sul cinghiale.....esperienze!!!

Li hai misurati i metri, a 350 m. il capriolo ad occhio nudo dovrebbe essere più piccolo di un barboncino. Io credo che il metro di Giangio è di 60/70 cm. Sono come i passi di un mio amico, dice di tirare i caprioli a 180 m. perché ha misurato 180 passi. Io il problema non me lo pongo, perché un capriolo a 350 m. lo posso considerare per il giorno dopo. Chi tira a questa distanza riesce a valutare un capriolo giovane da un adulto? credo che oltre i tiri, le carabine e le cartucce, stiamo parlando di caccia di selezione.

Sai, quando sei una personalita' televisiva diventi un pezzo di media e devi fare del sensazionalismo a tutti i costi... L'indice di ascolto e' il solo Dio al quale i mediatici si inchinino. Ne diventi il sommo sacerdote, e tanti illusi poi si inchinano davanti a te e prendono tutto cio' che dici come oro colato... E tu fai i soldi.
 
Aggiungo, parlando di emozioni: tre anni fa ero seduto in uno di quei sedili che si agganciano al basso del tronco di un albero, dove puoi sederti molto in basso (ma comodamente) per nasconderti meglio e per far confondere la tua silhouette col tronco dell'albero. Ero tutto vestito con abiti mimetizzati e camuffati anche all'olfatto (li tengo in uno scatolone di plastica insieme a certi dischi dal forte odore ti terra muschiosa che li impregnano di questo odore), ed avevo disposto frasche e ramaglie intorno a me per celarmi ancora meglio. L'ora magica che scorre dalla levata del sole alle 8 era gia' passata e cominciavo a considerare questa una mattinata a vuoto. Siccome avevo il vento in faccia presi la bomboletta di urina di cerva in calore e lanciai in alto una lunga spruzzata di puzza nebulizzata. Non si sa mai... Qualche minuto dopo con la coda dell'occhio percepisco un movimento. E' un bellissimo maschio, con palchi 4x4 che sta venendomi da dietro col naso al vento per capire da dove venisse quel buon odore di fiha. Invece di sparargli con calma da dietro la mia copertura di frasche, rimanendo invisibile, l'emozione mi fa comportare come un pivello al primo cervo: mi alzo in piedi e gli tiro di stoccata, "facendola" alta. La palla lo prende al di sopra della spalla e gli spacca la spina dorsale, che--a post-mortem avvenuto--vedo bene che non si sarebbe spaccata con un calibro minore. La Nosler Partition da 250 grani aveva colpito alla base una di quelle proiezioni ossee che sporgono sopra le vertebre. Verissimo: sbaglio mio inescusabile. Non si tira cosi'. Il tiro si medita. Ma a vedere quel bell'animale, grosso e grasso, a neanche venti metri da me l'emozione fu troppa. A momenti lo padellai del tutto, e con un calibro minore se ne sarebbe andato, ma non so se sarebbe sopravvissuto. Un cervo anche leggermente menomato e con la puzza di sangue addosso in una foresta piena di coyotes non dura a lungo. A mia difesa devo dire che stavo cacciando nel folto e la paura che sparisse alla vista dietro alberi e cespugli, e la voglia immane da predatore carnivoro di farlo mio adesso, subito, cospirarono per cancellare in un attimo decenni di esperienza e di self-control. Non posso vantarmi troppo di quell'abbattimento, perche'--come ho detto--mi comportai da pivello. Ma allego la foto della preda e vi domando: Voi vi sareste comportati diversamente al posto mio, sapendo che avevate pochi secondi per abbatterlo?
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Qualche volta faccio caccia vagante, la mattina quando è abbastanza umido, non è difficile muoversi a favore di vento senza fare rumore. Purtroppo anche sbinocolando con la massima attenzione qualche volta si arriva vicino al capriolo senza accorgersene. Fatta la valutazione, lo potevo tirare di stoccata più di qualche volta, non l'ho mai fatto, per me il tiro che bisogna fare in selezione è quello mirato. Quel cervo a venti metri, con un tiro mirato al collo cascava stecchito anche con 223. Io con il 223 non tiro di stoccata, pero se avessi fatto lo stesso tuo tiro, il cervo sarebbe caduto ugualmente e non si sarebbe più alzato. Un tiro che interessa le apofisi spinose delle vertebre non lascia scampo neanche a cervo.
 
In condizioni ottimali, con appoggi perfetti, assenza di vento, traiettoria pulita, cacciatore allenato, arma perfettamente tarata e di provata precisione un tiro ad un capriolo a 350 MT è perfettamente fattibile.

Io non mi spingo a tanto....ma una volta ultimo giorno di caccia...mancava un piccolo.
Ero appostato col mio amico....escono i caprioli in un enorme campo a oltre 330 MT.. il lungo swaro a quella distanza però ci permette di vedere anche gli abbozzi di palco (siamo al 15/03) del piccolo.
Con me ho la Vanguard in 7 Remington caricata con le amax da 162 grs con sopra un burriss..4/16x50.

Arma su harriss....sacchetto posteriore.....mi son preso molto tempo per stabilizzare e cercare la giusta calma..... Il capo intanto era a 313 MT.....Miro con la corretta tacca del mil dot e.....piano abbattimento finito.

​​​​​​Se era un giorno normale e non l ultimo...non avrei sparato.
 
Se non ti emozionassi piu' a caccia non ci andresti piu'. Io quando un cervo appare nella mia "kill zone" devo chiudere gli occhi per qualche secondo, fare dei respiri profondi e aspettare che il cuore finisca di tumpeggiarmi nel petto ("tumpeggiare"
La frase: "Se non ti emozionassi piu' a caccia non ci andresti piu'."l'ho già sentita. Quindi per andare a caccia bisogna avere tutti lo stesso stato mentale? A me piace andare a caccia di selezione anche se non mi emoziono. Domenica pomeriggi stavo fermo vicino una pizzeria ad aspettare le pizze, la posizione è dominante e sotto negli orti ho visto un capriolo, non mi sono emozionato per niente. A caccia quando vedo il capriolo, non mi emoziono, non ho motivo. Anche perché di abbatterlo in quel momento non mi passa neanche per l'anticamera del cervello. Se incomincio ad emozionarmi senza sapere se il capo è abbattibile, cosa dovrei fare quando ho valutato e decido di abbatterlo?
 
Ma quando il colpo del .338 tuona e l'animale si abbatte al suolo, e' allora che l'adrenalina si scatena. Il cuore va a mille all'ora, dopo essersi spostato dal petto alla gola, le mani mi tremano, e le gambe mi si fanno molli. Rimango seduto per qualche minuto, poi esco dal capanno
Giovanni, dopo il tiro continuo a tenere sotto mira il capo abbattuto ancora per qualche minuto, dopo devo fare una telefonata per segnalare il colpo e l'esito della fucilata, devo registrare sul tesserino, la data, l'ora dello sparo e l'abbattimento. Devo scrivere la data dell'utilizzo della fascetta. Con il coltello devo togliere dalla fascetta il mese e il giorno. Le mani non me le posso far tremare. Scendo dall'altana dopo una quindicina di minuti, per andare sull'animale a mettergli la fascetta. Con il capriolo è tutto più facile e sbrigativo, se faccio in fretta lo riesco a mettere in auto prima che arriva il buio. Lo porto a farlo valutare e pesare, lo eviscero e lo porto in cella frigorifero. Se va bene arrivo a casa alle 10,30 di sera. Per il cinghiale è un pochino più difficile, anche perché si fa tutto col buio, il cinghiale pesa molto di più del capriolo, mentre si trascina per portarlo in auto i "porca putt@na" si sprecano. Come faccio ad emozionarmi dopo il tiro? Devo dirti che mi sto intenerendo e specialmente quando vado sul capriolo ho un senso di tristezza.
 
Qualche volta faccio caccia vagante, la mattina quando è abbastanza umido, non è difficile muoversi a favore di vento senza fare rumore. Purtroppo anche sbinocolando con la massima attenzione qualche volta si arriva vicino al capriolo senza accorgersene. Fatta la valutazione, lo potevo tirare di stoccata più di qualche volta, non l'ho mai fatto, per me il tiro che bisogna fare in selezione è quello mirato. Quel cervo a venti metri, con un tiro mirato al collo cascava stecchito anche con 223. Io con il 223 non tiro di stoccata, pero se avessi fatto lo stesso tuo tiro, il cervo sarebbe caduto ugualmente e non si sarebbe più alzato. Un tiro che interessa le apofisi spinose delle vertebre non lascia scampo neanche a cervo.

Davvero? Io una volta sparai a uno yearling di Sitka Blacktail a 50 metri colpendo l'apofisi di una vertebra sopra la spalla con la .30-'06 e palla Hornady Interlock da 190 grani. Una pillola ben piu' grossa di una pallottolina cal .224. Venne giu' come colpito dal fulmine. Mi avvicino, fucile senza colpo in canna e quando mi inginocchio vicino al cervo per sventrarlo dopo aver posato il fucile in terra, si alza in piedi e comincia a camminare. Lo acchiappo prima per le zampe posteriori, per le orecchie e gli taglio la gola col coltello.. Se mi ci fossero voluti trenta secondi di piu' per arrivargli vicino lo avrei perduto perche' era caduto al margine di una boscaglia fitta e di un pendio ripido e impraticabile ad un bipede.
 
Giovanni, dopo il tiro continuo a tenere sotto mira il capo abbattuto ancora per qualche minuto, dopo devo fare una telefonata per segnalare il colpo e l'esito della fucilata, devo registrare sul tesserino, la data, l'ora dello sparo e l'abbattimento. Devo scrivere la data dell'utilizzo della fascetta. Con il coltello devo togliere dalla fascetta il mese e il giorno. Le mani non me le posso far tremare. Scendo dall'altana dopo una quindicina di minuti, per andare sull'animale a mettergli la fascetta. Con il capriolo è tutto più facile e sbrigativo, se faccio in fretta lo riesco a mettere in auto prima che arriva il buio. Lo porto a farlo valutare e pesare, lo eviscero e lo porto in cella frigorifero. Se va bene arrivo a casa alle 10,30 di sera. Per il cinghiale è un pochino più difficile, anche perché si fa tutto col buio, il cinghiale pesa molto di più del capriolo, mentre si trascina per portarlo in auto i "porca putt@na" si sprecano. Come faccio ad emozionarmi dopo il tiro? Devo dirti che mi sto intenerendo e specialmente quando vado sul capriolo ho un senso di tristezza.

Dopo aver abbattuto un animale devi pure prendere il p.c. dallo zaino, mandare un'email alla sezione cacciatori, una al ministero dell'agricoltura, aspettare che ti arrivi una risposta con un allegato da stampare con la stampante portatile, riempire l'allegato, usare uno scanner per rimandarlo riempito con firma elettronica controfirmata da due testimoni e timbrata dalla zampa anteriore destra dell'animale abbattuto usandone il sangue come inchiostro? Scherzo, dai! Tutto cio' che devo fare io e' tirare fuori dallo zaino la licenza di caccia, e scrivere nell'apposita casella il sesso e (se maschio) il numero di punte del palco. Poi la data d'abbattimento. E basta. Questo si deve fare prima di trasportare l'animale via dal luogo d'abbattimento.Niente telefonate (che poi del resto sarebbe impossibile fare da dove caccio io perche' non ci arriva la "cell." Niente fascatte. Niente fascette Poi una volta arrivato a casa ho 24 ore per comunicare col computer gli stessi dati all'ufficio di caccia e pesca. Il sistema automatico mi da un numero di conferma, e questo numero lo devo scrivere sulla licenza accanto a dove ho scritto cio' di cui sopra.
 
nemmeno io mi emoziono quando vedo un capriolo... però quando è il capo che devo abbattere e lo riconosco con il binocolo o l'ottica allora si che li il cuore va a mille! non ti dico dopo lo sparo... per mettere la carabina in custodia mi ci vuole mezz'ora ;)
 
pensi che con un 300 wm rimaneva li? anche se impanciato o preso di striscio? se pensi di si ti sbagli assolutamente.
anzi ti dirò di piu se viene impanciato con un 223 forse fa anche meno strada.. la palla scoppia e proietta le sue schegge nelllo stomaco dell'animale.. cosa che un'altro calibro non fa.
Non è che enfatizzo troppo AMG ma le cose che mi ha detto sia di persona che a voce stanno funzionando.
La prima è l'ulitizzo del .223 sul cinghiale e capriolo per adesso non ho motivo di critica.
La seconda è l'applicazione FISHING POINT dove indica quando gli animali si dirigeranno verso i luoghi di pastura... l'ultima volta proprio domenica scorsa erano le 15.30 del pomeriggio e c'erano 2 caprioli a mangiare con 32 gradi.
La terza è la torcia che mi ha venduto.. se la punti al buio ad un 'animale non si accorge di nulla e continua a mangiare.
Che ti devo dire... io per mia natura sono anche una persona molto scettica se non vedo non credo.. infatti ho comprato il .223 e l'ho testato io stesso.
 
La frase: "Se non ti emozionassi piu' a caccia non ci andresti piu'."l'ho già sentita. Quindi per andare a caccia bisogna avere tutti lo stesso stato mentale? A me piace andare a caccia di selezione anche se non mi emoziono. Domenica pomeriggi stavo fermo vicino una pizzeria ad aspettare le pizze, la posizione è dominante e sotto negli orti ho visto un capriolo, non mi sono emozionato per niente. A caccia quando vedo il capriolo, non mi emoziono, non ho motivo. Anche perché di abbatterlo in quel momento non mi passa neanche per l'anticamera del cervello. Se incomincio ad emozionarmi senza sapere se il capo è abbattibile, cosa dovrei fare quando ho valutato e decido di abbatterlo?

Invece io una volta ero seduto a un tavolo in pizzeria e aspettavo che le nostre pizze arrivassero, e vidi dal finestrone della pizzeria un bellissimo cervo 4x4 che pascolava in un campo oltre la strada, e non mi emozionai per niente--anche perche' in genere quando vado in pizzeria non mi porto il fucile. Ma poi entro' nel locale un pezzo di fiha che non ti dico, e mi emozionai visibilmente a tal punto che mia moglie sotto al tavolo mi sferro' un calcio da giocatore dell'Inter nel mezzo di uno stinco!
 
Non vorrei essere creduto persona maleducata ed irrispettosa per quanto mi accingo a suggerire agli amministratori e cioè di chiudere questa discussione ormai protrattasi con argomenti che con il 3d non hanno nulla a che vedere. Si leggono pagine di romanzi che con esperienze con il .223 sul cinghiale non hanno alcuna attinenza. Questo, prima di tutto, nel rispetto di chi ha proposto tale discussione.
 
Non sono assolutamente daccordo!!!

Perchè chiuderla? Rientriamo in topic noi e dimostriamo così rispetto per chi ha aperto il 3d. Pensiamoci quando scriviamo.

E comunque ci sono o.t. che hanno una certa attinenza e secondo me arricchiscono il 3d (per esempio il raffronto 223 vs altri calibri e le esperienze di utilizzo dello stesso anche vs altri target...... mentre altri o.t. sono deleteri). Uno scambio di opinioni su un determinato argomento deve avere dei "margini" ma che essi siano un pò elastici altrimenti l' argomento si esaurisce subito.

Vedersi chiudere una discussione non è piacevole.

Facciamo i bravi noi e che il 3d di Capriolo Astuto rimanga aperto.
 
Aggiungo che i luoghi comuni sono durissimi a "morire". Per non dire degli apprezzamenti estetici e professionali su persone che cercano di sbarcare il lunario.

Io non ho niente contro Giangio, anzi mi trovo in sintonia con molte delle sue affermazioni. Le divergenze purtroppo ci sono, ma questo non riguarda il 223, riguarda solo il suo utilizzo.
 
Aggiungo che i luoghi comuni sono durissimi a "morire". Per non dire degli apprezzamenti estetici e professionali su persone che cercano di sbarcare il lunario.

Però così....la tua richiesta di chiusura del 3d potrebbe essere mal interpretata.

Torniamo in topic e comunque, i personaggi pubblici ben sanno che possono essere soggetti e critiche e ben sanno come gestirle . Al momento in cui ti esponi devi essere consapevole che puoi piacere e non piacere è cosa normalissima e penso che AMG queste cose le sa benissimo e le sa ben gestire anche senza l' aiuto di nessuno.

Torniamo al 223....
 
Giovanni, dopo il tiro continuo a tenere sotto mira il capo abbattuto ancora per qualche minuto, dopo devo fare una telefonata per segnalare il colpo e l'esito della fucilata, devo registrare sul tesserino, la data, l'ora dello sparo e l'abbattimento. Devo scrivere la data dell'utilizzo della fascetta. Con il coltello devo togliere dalla fascetta il mese e il giorno. Le mani non me le posso far tremare. Scendo dall'altana dopo una quindicina di minuti, per andare sull'animale a mettergli la fascetta. Con il capriolo è tutto più facile e sbrigativo, se faccio in fretta lo riesco a mettere in auto prima che arriva il buio. Lo porto a farlo valutare e pesare, lo eviscero e lo porto in cella frigorifero. Se va bene arrivo a casa alle 10,30 di sera. Per il cinghiale è un pochino più difficile, anche perché si fa tutto col buio, il cinghiale pesa molto di più del capriolo, mentre si trascina per portarlo in auto i "porca putt@na" si sprecano. Come faccio ad emozionarmi dopo il tiro? Devo dirti che mi sto intenerendo e specialmente quando vado sul capriolo ho un senso di tristezza.


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E' l'età... non ti preoccupare...:mrgreen:
Comunque, io dopo il tiro, prima di fare tutto quello che hai menzionato, correrei a scannare l'animale per far uscire il sangue e dopo farei tutto quello che hai detto.
 
Si tratta, per me, di uno stile di vita, Springer. C'è modo e modo. Comunque, se ho "misurato" bene gli interlocutori interessati nel 3d si "spegnerà" da solo. I tre interessati allo studio balistico del .223 siamo io, te e capriolo. A parte Germano che ha dichiarato che usa il calibro solo a certe distanze, quindi esce dalla comparazione delle potenzialità intrinseche dell'arma calibrata con queste munizioni. Non farebbe testo; stante poi la difficoltà di avere cinghiali in numero sufficiente da mettere sotto reticolo.
 
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