223 remigton sul cinghiale.....esperienze!!!

Giovanni, ho visto i filmati, salvo 2 o 3 casi, il cacciatore si trovava sulla strada scelta dal cinghiale. I cinghiali di questo filmato sono diversi da quelli tirati con la fionda con l'elastico e la freccia. Non ho capito con quale calibro venivano cacciati i cinghiali del filmato in quella specie di girata, molto probabilmente con calibri molto più potenti del 223. In ogni caso per il mio modo di intendere la caccia moto più dignitosa di quello che si è visto nell'altro filmato. Giovanni, la sofferenza subita da alcuni di quei cinghiali sparati con calibri "adeguati" è di lunga superiore a un cinghiale tirato dal sottoscritto con il 223. Io gli tolgo la corrente pigiando sul grilletto, oltre alla carne più buona il cinghiale non soffre e non si spaventa.;) Se vietassero il 223, non cambierebbe niente, io continuerei a tirare sempre nella stessa zona dove si trova la centralina elettrica. Pensi che il cinghiale soffrirebbe di meno se tirato con un calibro più grosso? :rolleyes::)

Senza piu' entrare in merito ai calibri, la differenza fra cinghiomaiali e cinghiomaiali e' spesso notevole. Come saprai di sicuro, il maiale domestico e' il discendente diretto del cinghiale. Il nome scientifico e' lo stesso per ambedue, se non vado errato. La prova ne e' che gli incroci fra cinghiale mediterraneo o attila e maiali domestici non sono sterili come per esempio gli incroci fra cavalli ed asini o leoni e tigri. I nostri cinghiomaiali dopo tante generazioni selvatiche hanno cominciato a ritornarre alle sembiianze antiche pre-addomesticamento. Ma naturalmente la genetica non e' bianca o nera. Spesso fra una figliata di cinghiomaiali neri che sembrano piu' cinghiali che maiali, ne nasce qualcuno rosa o pezzato. Certi (specialmente qui in Alabama) hanno un corpo piu' a botticella e le zampe corte. Ma ogni tanto ne trovi uno che sembra un cinghiale totale. Tutto dipende dalla razza (non specie) di cinghiale domestico i cui geni sono prevalenti nell'esemplare selvatico, da quante generazioni si e' inselvatichito il suo ceppo, ecc. Inoltre sono presenti a volte anche geni di cinghiali non addomesticati, prevalentemente di tipo Attila, che sono stati importati in riserve di caccia per il piacere dei soci e che poi sono scappati e si sono uniti a maiali inselvatichiti. Poi ci sono anche maiali domestici che ogni tanto scappano e ri-immettono nel gene pool i lo ro geni e le loro caratteristiche. Insomma, e' un miscuglio molto complesso. In fondo puoi vedere lo stesso fenomeno fra gli esseri umani. Proveniamo tutti da un cepppo comune, ma vedi le differenze fisiche fra i Watussi e gli Esquimesi, fra i greci e gli svedesi, fra i cinesi e gli italiani. E poi ci sono quelli di sangue misto. Io sembro un nordico. Piu' alto dell'italiano medio della mia generazione, nato con capelli biondissimi (poi divenuti castano chiaro--e poi, ahime'!--grigi) e occhi verdi. Ho anche la cosiddetta "nuca normanna." Mio nonno materno era siciliano di origine normanna (i normanni erano vichinghi--uomini del nord--trapiantati sulla costa francese e poi anche in Sicilia). Mio padre sembrava un libanese. Mia moglie (americana di nascita e' di origini franco/scozzesi/iralndesi/ecc.) Io nel mio DNA ho geni del Caucaso, della Turchia, del nordeuropa, ecc. Mia figlia (pensa che miscuglio che e' lei!) e' il ritratto di mia madre. A volte quando la guardo mi pare di vedere mia madre quando era giovane (dalle foto di lei). Quindi, per farla breve (cosa di cui non sono stato mai capace!) i nostri cinghiomaiali sono di tutte le forme, colori, e stazza. Ho visto (purtroppo non sono stato abbastanza svelto a sparare) una scrofa che sembrava in tutto e per tutto una scrofa di cinghiale selvatico al 100%, nera, grossa, e con le zampe lunghe, accompagnata da parecchi porcastri che erano i perfetti cinghiomaiali dell'Alabama: corpo a botticella, zampe corte, uno rosa, un altro pezzato. Anche il carattere e la personalita' variano. Certi sono molto aggressivi e violenti, altri piu' docili. Dipende anche dai predatori presenti nel loro habitat. Piu' vengono insidiati da predatori, piu' pericolosi diventano, specialmente le scrofe. Uno dei pericoli dell'usare trappole (sia a recinto che a laccio o tagliola) per acchiapparli e' quando viene imprigionato un giovane. Spesso la scrofa, impotente a liberarlo, infuriata, rimane nella vicinanza del figlio catturato, e guai al trappolatore che vada a uccidere e disporre del capo catturato. Ho visto il filmato di un tale che aveva uno striato in trappola e fu attaccato dalla scrofa quando ando' a prenderlo. Riusci' a malapena a saltare sulle gabbia, ma non abbastanza in tempo a salvare una gamba da morsi estesi e profondi. Da sopra la gabbia tiro' su il cancello a saracinesca, liberando il piccolo, che corse verso la mamma. I due si dileguarono poi nella foresta. Io ho comprato dei lacci, ma sta sicuro che quando andro' a ispezionarli avro' la mia .44 Magnum caricata con cartucce iperpotenti della Buffalo Bore pronta in fondina. Un fucile impaccia troppo ed e' piu' lento a puntare di una pistola. Ed e' addirittura inutile se una bestiaccia ti viene da dietro e ti fa cadere. Per quanto riguarda il tuo quesito (senza aggiungere alla chilometrica discussione dei calibri neanche un centimetro) e' ovvio che alla distanza giusta una pallottolina di .223 piazzata nel cervello e' meglio di una pallottolona di .416 Rigby nelle budella. E na pallottola di .308 piantata nel cranio e' altrettato letale. Ma... devo dire che se la pallottolina non colpisce il cranio in pieno e devia sull'osso senza arrivare al "computer" della bestia, non avra' abbastanza shock da fermare almeno temporaneamente l'animale. mentre una palla di .308 o piu' grande impartira' uno shock molto maggiore che incapacitera' l'animale almeno per abbastanza tempo da piazzare "chirurgicamente" un'altra palla. Uno puo' essere bravo quanto gli pare, avere un fucile da gara di tiro, un'ottica da 5000 Euro, un appoggio perfetto, niente vento, niente questione d'angolo di tiro (come sai tirare verso l'alto o verso il basso influisce sul punto d'impatto), una distanza di tiro breve... E mentre premi il grilletto l'animale fa un micropassetto in avanti, alza o abbassa la testa o la gira un pochino a destra o a sinistra, e la chirurgia va a farsi fottere. Ti racconto un episodio purtroppo non venatorio. Un mio prozio tento' di suicidarsi. Si mise una pistola alla tempia, una Browning Baby 6,35 mm, e tiro' il grilletto. La pallottolina, invece di infilarsi nel cranio e spappolare il cervello, quando incontro' l'osso devio' da un lato, percorse la circonferenza del cranio, ed usci' ad un paio di centimetri dal buco d'entrata. Il sangue si riverso' sotto lo scalpo, e quando fu portato all'ospedale la testa gli era diventata come un pallone. Non ebbe alcuna conseguenza e visse fino a tarda, anzi tardissima eta'. Se avesse usato una modesta .38 Special, o forse anche una 7,65 io non l'avrei mai incontrato.
 
Ti ringrazio per la precisazione,. Sai dirmi dove posso andare a vedere qualcosa che parla di ottiche e della loro obbligatorietà nella caccia di selezione? Anche per capire quali caratteristiche devono avere queste ottiche previste dalla legge.

Qui è nel dispositivo normativo regionale del 2016, Ora non ricordo ma se cerchi con il motore di ricerca lo trovi. Non specifica il tipo di ottica.
 
In materia di caccia le Regioni hanno potere di emanare regolamenti in senso restrittivo rispetto alla legge nazionale,quindi penso che sarebbe difficilmente impugnabile una contravvenzione per non avere usato un calibro consentito o un'arma sprovvista di ottica.Addirittura in Emilia Romagna non possono essere usate le armi semiautomatiche in selezione.Certamente se colpito perfettamente anche con un calibro 22 un cinghiale può crollare sul posto,ma un 7mm a mio parere da un pò più di tranquillità Io personalmente uso il 243 per i caprioli e fino alle femmine di daino,da lì in su adopero il 7x64.Devo dire però che con il 7x64 mi sono trovato benissimo anche con i caprioli,sia per quello che riguarda la conservazione della spoglia,che per il potere d'arresto naturalmente.La conclusione è che con un calibro medio ci puoi fare tutto in Italia,ma con un 22 non direi.
 
E' già successo che in sede di giudizio un cacciatore sia stato assolto da pagare la contravvenzione di cui sopra. Il problema dell'utilizzo del 223 sul cinghiale si può porre qualora nell'attesa di caprioli si presenti davanti all'obiettivo un suide che qui è cacciabile tutto l'anno. Nel mio atc consentono tale calibro, così come nelle schede di esame per la selezione. Quando mi sono state consegnate le fascette mi hanno consegnato anche il regolamento ed il disciplinare. Da quello che ho capito io studiando la balistica, e che continuo a studiare, le due condizioni imprescindibili per abbattere pulitamente un animale sono la velocità del proiettile, il peso e il tipo di palla adatto al selvatico perseguito (dura, soft point, premium, ecc..). Altra condizione non meno importante, anzi, consiste nella capacità di spedire il proiettile là dove è più letale che a seconda del tipo di palla usato cambia la regione anatomica. Una palla dura da 64 gr del 223 spedita a oltre 900m\s nella spalla di un cinghiale ad una distanza di 150-200 mt gli fracassa ambedue gli arti, gli disintegra gli ossi creando ferite da schegge anche nei polmoni. E resta lì sul posto.
 
Uno puo' essere bravo quanto gli pare, avere un fucile da gara di tiro, un'ottica da 5000 Euro, un appoggio perfetto, niente vento, niente questione d'angolo di tiro (come sai tirare verso l'alto o verso il basso influisce sul punto d'impatto), una distanza di tiro breve... E mentre premi il grilletto l'animale fa un micropassetto in avanti, alza o abbassa la testa o la gira un pochino a destra o a sinistra, e la chirurgia va a farsi fottere.
Chi sa sparare, riesce a tirare anche con un manico di scopa con su legata una canna di fucile. Per la caccia di selezione al capriolo non servono ottiche da 5.000 euro, basta un'ottica che non si sposta dopo il colpo. Come ho già detto ho tirato al capriolo con un'ottica per aria compressa dal costo di 250 euro. Perfetta sia come precisione che come robustezza, mi è anche caduta , non si è mai spostata. Il calibro per me non si presta a tiri lunghi, la mia precisione mi consente di fare tiri fino a 120/130 m. oltre mi serve una superficie più larga, quindi un ottica di fascia medio bassa è più che sufficiente. Per il cinghiale utilizzo il 223 per tiri che non vanno oltre i 40 m. il 223 se colpisse anche di striscio nella zona nell'orecchio o del collo, il cinghiale cascherebbe sulle zampe, prima che si rialza si ha tutto il tempo di dargli il colpo di grazia. Come ho avuto modo di dire a gli altri lo dico anche a te: dimmi la marca e un tipo di cartuccia in 223 che scoppia sulla testa del cinghiale senza bucarla, o una che devia sotto la pelle. Per il resto se penso a tutto quello che hai elencato non dovrei uscire di casa, perché potrebbe cadermi una tegola sulla testa in qualsiasi momento. :rolleyes::)
 
Certamente se colpito perfettamente anche con un calibro 22 un cinghiale può crollare sul posto,ma un 7mm a mio parere da un pò più di tranquillità
Il 7 rm mag. lo utilizzo sul capriolo a distanze che vanno oltre i 130 m. lo utilizzerei anche sul cinghiale a breve distanza se vietassero di sparagli in qualsiasi zona della testa. Non vedo nessuna utilità a utilizzare un grosso calibro che in quella modalità di tiro da più problemi di un 223. L'utilizzo del calibro va valutato anche per la zona d'impiego. Il cinghiale lo caccio solo dall'altana, e gli tiro sulla pastura, il potere d'arresto di un 7x64 non è sufficiente a fermare il cinghiale sul punto dove è stato tirato. Se tirato in cassa il più delle volte può fare 20/30 metri, con il buio e nel fitto della vegetazione sono tanti, oltre ad essere pericoloso andare a cercarlo.
 
il 223 è efficace perchè scarica tutto e scarica dentro!!! la palla non fuoriesce! però ragazzi questa è logica... non c'è bisogno di tante storie e novelle.
Una 55 grani scoppia all'interno del selvatico proiettando ossa frantumate al suo interno. Sono cose che ho visto con i miei occhi.
Il mio babbo era scettico sul 223 tant'è che mi sconsigliò di comprarlo.. perchè al solito prezzo nella solita armeria trovai una cz in .270...
poi vedendo cosa ha fatto ai caprioli e cinghiali si è ricreduto.
Domenica o sabato sarò a caccia con A.M.G l'unico di cui mi fido.
 
vedi già il fatto che la palla non esca dal selvatico lo rende inadatto, pensa se l'animale va via ferito non trovi nemmeno il sangue e andrà a morire a distanza. Nemmeno ti accorgi se lo hai preso o no.
 
Non esiste un solo tipo di palla. Oggi con la serie premium si costruiscono palle che comprendono ambedue le caratteristiche delle palle soft e dure. Vale a dire che una parte si affunga al momento della penetrazione e la restante energia viene impiegata per creare un tramite profondo e far uscire la palla. Naturalmente la cosa principale è rispettare il range del calibro. Se ho una uscita del selvatico a 300 mt, ne impiegherò un altro maggiore.
 
Beh! A qualcosa serviamo. Se non altro ci mettiamo la faccia, ops il nick. Aspetto un tuo post che ci illumini perché vedi, almeno io, cerco di studiare e qualsiasi materiale atto a ciò fa piacere.
 
Tommaso.. io ho usato solo le federal da 55 grs quindi può essere una caratteristica di questo tipo di palle... questa cosa però l'ho notata solo sul cinghiale tranne quello colpito in testa dove è fuoriuscita... sul capriolo è uscita senza problemi... ad ogni modo ho acquistato le federal da 64 per ottenere maggior penetrazione e vedremo come va.
Il fatto che non si trovi il sangue è un handicap ma se l'animale rimane li che me frega? e se va via si vedrà il da farsi... io lo continuerò a usarlo fino a che la legge me lo permette e fino a che gli animali mi rimarranno li sul posto.
 
certo se va via con la palla che non è fuoriuscita "..si vedrà il da farsi..." così l'animale muore e non lo ritrovi.
 
Per quanto mi riguarda non ho idee chiare per il fatto che ho solo nozioni teoriche, non avendo avuto finora possibilità di sperimentare quanto ho studiato. Mi avvalgo delle esperienze altrui che come inizio sono eloquenti. Mi riferisco a persone che frequentano questo forum e mi hanno inviato privatamente foto dettagliate delle spoglie di cinghiali abbattuti con il .223 di cui ho apprezzato le potenzialità. Comunque considero, nell'interloquire con le persone, di come sia difficile estirpare radicati luoghi comuni dalle loro menti, acquisiti dal sentito dire e dal politicamente corretto seminato da vulgate che di scientifico hanno poco, a mio modo di vedere.
 
per adesso non mi è mai capitato... poi con due spalle frantumate dove vuoi che vada? io miro sempre testa/collo
Poi se non ci credi affari tuoi.
 
Tommaso 1987, se non avessero ritrovato prede cui il proiettile non fosse uscito....sai che banchetto per gli animali opportunisti. Certo è più difficile ma un buon cane risolve quasi sempre. Poi il perfetto….
 
Il 7 rm mag. lo utilizzo sul capriolo a distanze che vanno oltre i 130 m. lo utilizzerei anche sul cinghiale a breve distanza se vietassero di sparagli in qualsiasi zona della testa. Non vedo nessuna utilità a utilizzare un grosso calibro che in quella modalità di tiro da più problemi di un 223. L'utilizzo del calibro va valutato anche per la zona d'impiego. Il cinghiale lo caccio solo dall'altana, e gli tiro sulla pastura, il potere d'arresto di un 7x64 non è sufficiente a fermare il cinghiale sul punto dove è stato tirato. Se tirato in cassa il più delle volte può fare 20/30 metri, con il buio e nel fitto della vegetazione sono tanti, oltre ad essere pericoloso andare a cercarlo.

Scusa Germano! Ho capito bene? Il 7x64 NON ha forza sufficiente per fermare sul posto un cinghiale? Posso chiederti che palla/cartuccia hai usato o visto usare. La eviterò come il fuoco.
Ciao
Alessandro
 
Giovanni sono sterili quello che producono cavalli e asini.

Quello che dicevo io, forse male perche' sono oriundo: avrei dovuto dire, piu' correttamente,che gli incroci fra cinghiali e maiali non sono sterili, come INVECE lo sono quelli fra cavalli ed asini, muli o bardotti che siano. Chiedo venia. Dovrei sciacquare i miei panni in Arno, o almeno nel Tevere, ma e' tanto che li lavo nel Missouri e nel Mississippi. L'italiano, se non gli dessi una scartavetrata ogni tanto scrivendo nel mio linguaggio natale, sarebbe coperto da tante di quelle incrostazioni di ruggine da renderlo quasi incomprensibile come l'italiano di mia moglie....
 
È tanto che non leggevo una discussione cosi esilerante, mi avete veramente strappato una risata in questa vita buia e tempestosa.

Caro Icaro, attento a non avvicinarti troppo ai tanti "soli" fulgenti di questa discussione che vogliono illuminare quelli che, come me, sono ottenebrati dalle teorie che pappagalleggiamo pedissequamente--le teorie, ovviamente sballate, di grandi cacciatori internazionali, di Professional Hunters Americani, Europei ed Africani, di esperti di balistica (con tanto di lauree in tale disciplina ovviamente stampate su carta igienica) della NRA, e di comuni cacciatori con centinaia di animali di tutte le taglie sulla coscienza, abbattuti con armi di calibri diversi. Questi soli sono cosi' bollenti nelle loro idee che la cera delle tue ali si scioglierebbe e tu cadresti al suolo come un elefante colpito nel cervello con un tiro chirurgico di .22 Short. Uomo avvertito....
 
Scusa Germano! Ho capito bene? Il 7x64 NON ha forza sufficiente per fermare sul posto un cinghiale? Posso chiederti che palla/cartuccia hai usato o visto usare. La eviterò come il fuoco.
Ciao
Alessandro

Gli ultimi due cinghiali che pesavano intorno ai 60 chili, sono stati presi benissimo dietro la spalla con un carabina in cal. 7X64 a una distanza di una settantina di metri, con una RWS mi sembra DK o KS non mi ricordo il peso della palla ma superiore o uguale a 160 gr. più o meno 10/11 g di piombo. Il cinghiale l'ha recuperato entrambe le volte perché c'era ancora luce, stava aspettando il capriolo ed è venuto il cinghiale. Con la luce non è difficile seguire la scia di sangue per una trentina di metri nella cannella, di notte nella boscaglia con la vegetazione impenetrabile è tutto molto diverso. Non lo dico io lo dicono le statistiche, che per avere la certezza di fermare un cinghiale sul punto dove è stato tirato si tira in testa, o si tira all'articolazione della spalla per farlo allontanare il meno possibile. Adesso tu dimmi una cartuccia che ti da la certezza matematica di lasciare sul posto un cinghiale tirato in cassa nella zona vitale, non esiste, i cinghiali persi e mai recuperati sono quelli tirati al bersaglio grosso.
 
Caro Icaro, attento a non avvicinarti troppo ai tanti "soli" fulgenti di questa discussione che vogliono illuminare quelli che, come me, sono ottenebrati dalle teorie che pappagalleggiamo pedissequamente--le teorie, ovviamente sballate, di grandi cacciatori internazionali, di Professional Hunters Americani, Europei ed Africani, di esperti di balistica (con tanto di lauree in tale disciplina ovviamente stampate su carta igienica) della NRA, e di comuni cacciatori con centinaia di animali di tutte le taglie sulla coscienza, abbattuti con armi di calibri diversi. Questi soli sono cosi' bollenti nelle loro idee che la cera delle tue ali si scioglierebbe e tu cadresti al suolo come un elefante colpito nel cervello con un tiro chirurgico di .22 Short. Uomo avvertito....

Giovanni, come ho già risposto altrove, a me della tradizione mitteleuropea in riguardo alle armi da caccia e alle teorie dei grandi cacciatori non me ne frega niente. Fino a quando i cinghiali rimangono dove li ho tirati io ho ragione. Adesso se qualcuno vuole dire il contrario è liberissimo di farlo. Io lo dico, lo ridico e lo sottoscrivo, che una palla in 223 a una distanza di 40 m. tirata nella zona dell'orecchio è in grado di fermare sul posto qualsiasi cinghiale, senza limiti di peso. Questa è la mia esperienza fatta con 223, qui si fa confusione fra la letalità del calibro e l'abilità del tiratore. Chi non è nelle condizioni di mettere la palla nella zona dell'orecchio del cinghiale a una distanza di 40 m. non deve utilizzare il 223 per la caccia al cinghiale. Se gli altri dicono di abbattere i cinghiali con il 223 a 200 m. io gli credo, fino a prova contraria. L'altro giorno ho parlato con un amico che frequenta la mia stessa zona, mi ha riferito che nell'erba alta si vede la testa e il collo del capriolo. Con questo caldo non vado a caccia, ma se dovessi decidere di andare con quale carabina andrei per tirare al collo del capriolo, con la 7 rm mag. o col 223?
 
Gli ultimi due cinghiali che pesavano intorno ai 60 chili, sono stati presi benissimo dietro la spalla con un carabina in cal. 7X64 a una distanza di una settantina di metri, con una RWS mi sembra DK o KS non mi ricordo il peso della palla ma superiore o uguale a 160 gr. più o meno 10/11 g di piombo. Il cinghiale l'ha recuperato entrambe le volte perché c'era ancora luce, stava aspettando il capriolo ed è venuto il cinghiale. Con la luce non è difficile seguire la scia di sangue per una trentina di metri nella cannella, di notte nella boscaglia con la vegetazione impenetrabile è tutto molto diverso. Non lo dico io lo dicono le statistiche, che per avere la certezza di fermare un cinghiale sul punto dove è stato tirato si tira in testa, o si tira all'articolazione della spalla per farlo allontanare il meno possibile. Adesso tu dimmi una cartuccia che ti da la certezza matematica di lasciare sul posto un cinghiale tirato in cassa nella zona vitale, non esiste, i cinghiali persi e mai recuperati sono quelli tirati al bersaglio grosso.

Ti do assolutamete ragione. Il tiro dietro alla spalla scassa i polmoni e il cuore, Ma l'animale, specialmente se ha una buona quantita' di adrenalina in circolo, non cade necessariamente giu' sul posto, ma corre per una certa distanza. Se cade sul posto e' per lo shock. Quando si colpisce la "caldaia" in pieno, il cervello non muore se non dopo diversi secondi, per mancanza di ossigeno. Durante quei pochi secondi la bestia puo' coprire una distanza anche lunga. Cacciatori di leoni, orsi, elefanti, bufali o altri animali pericolosi sono stati uccisi da animali morti che ancora non sapevano di essere morti. Un bufalo cafro puo' incassare tre o quattro palle di .458 nei polmoni, e ancora caricarti e ammazzarti, ne' ti consolerebbe sapere, mentre giaci dilaniato, trafitto o calpestato, che l'animale che ti ha ammazzato e' spirato anche lui pochi secondi dopo la tua morte. L'unico punto d'impatto che "fulmina" un animale e' quello che o scassa il cervello o la spina dorsale o, pure non colpendoli direttamente, produce nell'area circostante uno shock tale da "friggere" il circuito nervoso come un impulso elettrico di 240 volts fa a una lampadina da 120 volts. La lampadina si spegne. Punto e basta. Immediatamente. Ed ecco la differenza fra un calibro adeguato ed uno inadeguato: la potenza kinetica (si dice cosi'?) i footpounds, i chilogrammetri. Se l'animale al cui cervello si mira fa un rutto, ha un singhiozzo, un millisecondo prima che la palla gli arrivi, ed il cervello (o la spina dorsale) e' mancato anche di poco, il calibro inadeguato, con i suoi pochi chilogrammetri non produrra' uno shock sufficiente ad immobilizzare l'animale. Un calibro piu' potente, con un "carico da undici" di chilogrammetri, anche con un punto d'impatto marginale come sulla mascella inferiore, provochera' uno shock tale da buttare giu' la bestia. Magari ce ne vorra' un altro meglio indirizzato per finirla, ma la bestia non sfuggira' o, peggio, attacchera' il cacciatore. Non faccio menzione di calibri, ma--ragazzi e ragazze--la logica e la fisica qui coincidono. Credete che il .223 sia un calibro adeguato per il cinghiale? Lo e', a patto che la palla sia davvero piazzata chirurgicamente e a una distanza non eccessiva. Ma, benedetti figliuoli, quello che tanti di noi, e tanti altri non di noi dovrebbero farvi capire (e purtroppo finora non e' servito a niente) e' che a caccia, quando si spara ad un animale vivo, tante cose possono accadere, e la chirurgia diventa malasanita'. Ed e' allora che il calibrino fallisce laddove un calibro piu' grosso avrebbe successo. Punto, basta, passo, e chiudo per davvero. Adesso non intervengo piu' in questa discussione, neanche scherzosamente--come ho risposto a Icaro--perche' a fare questo [banghead.gif][banghead.gif][banghead.gif] viene il mal di testa. Ciao a tutti. Sparate ai cinghiali con quello che piu' vi aggrada. In fondo, a me che me ne frega? Abito troppo lontano per poter essere chiamato per aiutare a trovare un capo ferito e perduto o andare al funerale di un cacciatore sventrato da un animale **** dal solletico...[Trilly-77-24.gif][29]
 
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