223 remigton sul cinghiale.....esperienze!!!

fulvio io ho solo scritto come la penso... io mi fido di quello che dice alessandro perchè lui ci ha messo la faccia e dice le cose come stanno in base alle sue esperienze..... e per adesso i suoi consigli stanno funzionando alla grande.. il mio prossimo step sarà usare le federal da 64 grani sul cinghiale con tiro alla spalla.
RIPETO: io sono l'ultimo arrivato e sulla selezione al cinghiale so ben poco... infatti ho chiesto consigli e esperienze dirette(foto, racconti ecc..) su come utilizzare questo piccolo ma grande calibro sul cinghiale.
Delle tabelle balistiche me ne faccio di poco dato che i cinghiali se non colpiti in modo corretto vanno via anche con un 30.06 che avrebbe energia per fermare animali ben piu' grossi.
Questo è il mio pensiero e ognuno ha il suo.. ad ogni modo io ho confermato quanto scritto con foto e non chiacchere, proprio da capire come influisce un calibro considerato da molti insufficiente su un selvatico importante.
 
Spero che questa discussione non diventi come " cal 12 vs cal 20" , non servirebbe a nulla se non ad accontentare l'ego di questo o quello. Utile sarebbe invece, riportare la discussione in un ambito più " scientifico" con le dovute limitazioni che la scienza purtroppo ha nei confronti della balistica terminale, evitando affermazioni manichee magari non supportate nemmeno da esperienze fatte usando il calibro in questione. Mutatis mutandis , così come nella discussione tra cal 12 e cal 20 , si è giunti ad una minima conclusione che ad una distanza X entrambi i calibri sono validi, speravo che anche qui si giungesse ad un compromesso simile, ma dai commenti che leggo sembra che ci sia la difesa ad oltranza delle proprie convinzioni senza neanche provare ad accettare le evidenze di esperienze dirette fatte da chi ha fornito prove provate di efficienza ed efficacia del calibro, finanche alla critica sbeffeggiante di professionisti del settore che fino a prova contraria se lo fanno di mestiere e li pagano pure , qualche credito rispetto ai "signor nessuno" dovrebbero averlo. [2]
 
Solo la pratica documentata può schiarire un po' le nebbie che avvolgono certi "panorami". Se Dio ci assisterà in questo lungo viaggio di ricerca e azione penso che ne vedremo delle belle, dove tante teorie o affermazioni dovranno essere riviste. In riferimento all'uso militare del .223, le statistiche riportano più morti che feriti.
 
Proprio ieri, leggevo in altro forum, è stato recuperato un cinghiale ferito con una 30-06 da una distanza di 50 mt, con non poche difficoltà nonostante l'operazione sia stata condotta da una unità cinofila espertissima e validissima, famosa in gran parte delle provincie di Siena e Pisa. Anche ciò sarebbe da annoverare nell'esperenziario da utilizzare come confronto con altre azioni di cui saremo attori.
 
Si' Setterman, le statistiche dell'uso militare del .223 riportano piu' morti che feriti, ma ai cinghiali non spara nessuno a raffica colpendoli con diverse pallottole.... Invece M16 e M4 snocciolano una pioggia di pallottole, e come gli esperti ci dicono, ferite simultanee multiple aumentano lo shock in proporzione geometrica. I soldati U.S., come pure i nostri poliziotti quasi sempre scaricano un intero caricatore sul bersaglio, e poi ne mettono uno pieno nell'arma, e se un braccio si muove appena parte una nuova scarica. Anche in guerra, specialmente nel tipo di guerre che combattiamo oggi, si parte dal presupposto che sono i morti quelli che spesso ti ammazzano. Un'affermazione rispettata anche dai cacciatori di animali pericolosi, come i bufali cafri, gli ippopotami, gli elefanti gli orsi grizzly, e i grossi felini. l'"Insurance shot' o anche piu' di uno, sono di prammatica.
 
Per Germano 56
L’utilizzo e la resa delle palle “dure o morbide” è basato anche in funzione del calibro: ovvero certe palle morbide impiegate in alcuni calibri (generalmente nei piccoli calibri piccoli e medio-piccoli) diventano invece abbastanza dure ed affidabili se sparate con altri calibri (generalmente nei grossi calibri): non solo, ma anche nei grossi calibri devono essere sempre proporzionate in base alla tipologia di selvatico che si vuol perseguire, valutando ovviamente la sua morfologia (stazza), il suo stato stato d’eccitazione (tranquillo, nervoso, ferito, arrabbiato, in fase di carica ecc. ecc.), come altrettanto importanti sono la situazione e l’ambiente dove si svolge l’attività venatoria. Ecco perché la scelta di un certo tipo di palla, pur all’interno dello stesso calibro, non è così semplice: dev’essere ben ponderata in base alle varie esigenze venatorie locali di dove intendiamo cacciare, quindi nel limite del possibile scegliere la più adatta per quello specifico momento (e naturalmente quella che l’arma è disposta a sopportare soprattutto in caso di tiri lunghi). Ovvio che non possiamo portarci appresso un’infinità di tipi di munizioni: ad esempio per le nostre cacce locali (siamo in zona montana e cacciamo prevalentemente Cinghiali dentro vaste foreste di faggio, abete rosso, acacie, dai primi di Agosto fino alla fine di Febbraio, ma soprattutto nel rigido periodo invernale con neve e temperatura che talvolta può superare -30°C., in presenza di selvatici pericolosi sia per stazza che per tipologia – quindi tiri il più possibile vicini) una palla morbida che si apra facilmente subito è sconsigliata. Fra quelle che conosciamo (per tante ragioni non ci attraggono affatto le monolitiche in rame, impieghiamo solamente quelle di costruzione per così dire “complessa”, ovvero con un buon spessore del mantello in rame, piombo, "bonderizzate", peso elevato), e pertanto facciamo prima dirti quali sono le palle “dure” o “medio-dure” che non il contrario, ovviamente per i due calibri che utilizziamo. Ogni Casa costruttrice di ogive indica la tipologia delle proprie palle per armi, indicando spesso anche il tipo di selvatico per il quale sono più adatte (salvo bugie "commerciali"). E' necessario "testarle" le ogive provandole di persona prima di utilizzarle, come abbiamo fatto noi perchè non ci siamo fidati di quanto affermavano nelle loro pubblicità e/o confezioni poste in vendita.
Arma calibro 6x62 R. Freres: palla morbide le Nosler Ballistic Tipo 90 grs.per Volpe, piccoli cani randagi, gatti e nocivi in genere; palla dura Nosler E-Tip 90 grs. per Capriolo e grossi cani randagi.
Arma calibro 9,3x62: palla semidura adatta al Cinghiale e Cervo fino a kg. 130>150: CDP 285 grs., Lapua Mega 285 grs., RWS Evo Silver 291 grs., Woodleight 285 grs., Nosler Partition 285 grs.; invece palla dura adatta ai grossi Cinghiale, Cervo ma anche per il Capriolo: Swift A-frame (250 grs.>300grs.), RWS Uniclassic 293 grs, Nosler Partition Gold, Nosler Fail Safe, Queste palle dure, seppure grosse e pesanti, fanno soltanto il foro d’entrata e d’uscita sul piccolo cervide non danneggiando neppure un’etto di carne ! Fa molti più danni il 6x62R Freres causa la sua elevatissima velocità perché il Capriolo è “leggero” ed ha la pelle morbida (anche se qui il Capriolo adulto arriva anche a 40 kg.) !
Ad esempio la palla Nosler Ballistic Tip è morbida nei piccoli e medi calibri, mentre è decisamente più dura (perché ha uno spessore e peso maggiore) nei grossi calibri, viaggiando anche meno velocemente, quindi con la tendenza a penetrare, ma da tirare sulla “carne” e mai sul “telaio”.
Più si spara da vicino e più dura dev’essere la palla, soprattutto nei tiri ravvicinati e/o contro selvatici “robusti” con pelle-grasso consistente, a maggior ragione se si utilizzano calibri molto veloci oppure i vari Magnum (tipo 6x62 Freres, 7 mm Rem. Mag., 300 Winc. Mag., 300 Weth. Mag., 300 Dakota, 338 Winc. Mag,, 340 Weth. Mag., 338 Lapua Mag., ecc.); in particolare poi se a parità di calibro si utilizza una palla molto leggera, salvo rare eccezioni, la palla morbida quasi sempre si disintegra a contatto con la pelle dura, cioè esplode creando un’ampia ferita superficiale ma non penetra ! L’animale può cadere per la gran “botta” ricevuta ma si rialza subito con tre alternative: o se ne va …. o ci cerca e ci carica …. o fugge per nascondersi ed attendere che noi l’andiamo a cercare per aggredirci di sorpresa … capita spesso ….. com’è tipico del grosso Cinghiale e dell’Orso !!! La palla dev’essere abbastanza dura o molto dura per entrare attraverso pelo, pelle, grasso adiposo, rompere muscoli ed ossa lunghe (telaio) : se poi il selvatico è ben “protetto” come nel rigido periodo invernale e magari fosse anche piuttosto “arrabbino” … molto peggio ancora …..
Per le nostre uscite venatorie inseriamo nei caricatori e nelle cartucciere cartucce ricaricate con palle Lapua Mega 285 grs. e Swift A-Frame 250>285>300 grs., ovvero un tipo abbastanza dura ma che si apre a fungo (le Lapua) e l’altra molto dura (Swift A-Frame) che “spacca tutto” nei tiri ravvicinati o contro i selvatici più resistenti o pericolosi, da sparare sul telaio almeno per fermarli: ucciderli ci pensiamo dopo.
La Swift A-Frame è più dura della Nosler Partition, è più simile alla Nosler Partition Gold o alla Nosler Fail Safe che pur aprendosi un poco a fungo mantiene la quasi totalità del suo peso dopo aver attinto il selvatico,
Ecco perché insistiamo sempre sulla notevole maggiore importanza della Densità Sezionale rispetto al Coefficiente Balistico delle ogive: noi non andiamo al poligono, andiamo a caccia dove per quanto precisi i tiri non sono mai così perfetti come vorremmo (ed oltretutto né Maria né il sottoscritto siamo dei “cecchini”): infatti per l’insieme di tante circostanze spariamo il più possibile da vicino, ci mimetizziamo per far sì che il selvatico si accosti a noi più che può, e ripeto che siamo quasi sempre in foresta (nel 95 % dei casi), motivo per cui sono davvero molto rari i nostri tiri “lunghi” oltre i 40>50 mt.: preferiamo il massimo della potenza espressa dall’arma che imbracciamo ed il “bersaglio” ben grosso davanti …. ben mascherati ed “inghiottiti” nell’ambiente, immobili come statue, magari sepolti sotto un manto di foglie <o di neve>, attendiamo il malcapitato a 15>20 mt. …. a volte anche meno, situazioni nelle quali non è così importante considerare il “Coefficiente Balistico” …..
In ogni caso se spari 58 grani con una calibro veloce impiega una palla dura o almeno semi-dura, e da VICINO solamente DURA : utilizza la morbida solo se vuoi “distruggere” il bersaglio a pelle tenera (e di poco peso) perché il selvatico con la pelle robusta facilmente ti va via …. forse morirà ma avrai da fare le tue per trovarlo ……. ammesso che lo trovi … In ogni caso ti auguriamo un buon “In bocca al Lupo”. Giorgio e Maria.
 
... e ripeti sempre il 2° ed il 3° colpo in rapida successione se il selvatico è robusto o peggio pericoloso .... così facciamo anche noi ... meglio fare subito qualche buco in più al "morto" piuttosto che non avere il tempo dopo ..... ed assicurati di avere sempre altri colpi nel caricatore .... io ne so qualcosa .... anche Barone Rosso... se in una brutta occasione non ci fosse stato lui credo che forse adesso non sarei certo qui a scrivere.... Giorgio
 
Eccellente disquisizione su calibri, palle e uso venatorio dei medesimi. Quoto al 100%. Per gli altri che leggono: fate un'hard copy di questi due posts e mettetela nell'armadietto dei fucili. Fucili, calibri e palle sono cose serie, e a caccia non si fanno esperimenti per vedere se questo calibro puo' fare piu' di cio' per il quale e'' stato designato o no. I cacciatori di professione, quelli che guidano altri ed hanno la responsibilita' di farli tornare a casa vivi e senza buchi di zanne o corna o graffi di artigli sono i veri esperti, non qualche personalita' televisiva con poca esperienza e tanta chiacchiera. Io naturalmente non ho l'esperienza diretta che le guide ed i P.H.'s (Professional Hunters) hanno, ma leggo molto dopo aver scelto oculatamente chi e che cosa leggo, facendo mia in modo indiretto l'esperienza e la sapienza di Craig Boddington, Harry Selby, Finn Aagard, e altri colossi della caccia e delle armi. E naturalmente mi affido molto agli articoli di balistica dei veri esperti che scrivono sulle riviste ufficiali della NRA.
Grazie, Giorgio e Maria. Finalmente un intervento dal quale tanti possono imparare molto, se vogliono accantonare le loro fisime le loro fregnacce, e i loro pregiudizi basati su un'esperienza limitata e/o su una tuttologia malcelata.
 
Giovanni io non so quello che fanno i poliziotti americani ma quando dopo uno scontro un insurgent rimaneva ferito a terra veniva catturato e curato al pari di noi. Mai e poi mai, che io sappia, e di queste cose ne so, è stata fatta partire una raffica risolutiva su un ferito. Il nostro compito è stato tutt'altro.
 
Giovanni qui siamo in Italia. Io non ho studiato molto anzi...ma dove vivo non ci sono leoni, bufali, leopardi e nemmeno orsi. I cinghiali al massimo a queste latitudini potranno superare rarissimamente i 100 chili, ma quanti saranno? Io sono invece per la sperimentazione, grazie alla quale abbiamo conseguito notevoli progressi in tutti i campi della vita. Molti parlano per sentito dire attribuendo verità assolute a persone cui nessun consesso scientifico ha rilasciato patenti di sorta. Inoltre da che pulpito sentenzi che un tale personaggio televisivo abbia poca esperienza e molta chiacchiera. Un pochino di umiltà magari non guasterebbe anche a chi nella vita è riuscito ad arrivare ad alte vette sociali come nel tuo caso. Non me ne volere Giovà, questo vuol essere un appunto da amico e non altro.
 
Ultima modifica:
qui siamo in Italia i cinghiali al massimo a queste latitudini potranno superare rarissimamente i 100 chili, ma quanti saranno
Più passano gli anni e più cinghiali grossi vengono abbattuti, dopodiché, a tuo parere un verrotto di 70/80/90 kg è un animaletto col quale scherzare?

Io sono invece per la sperimentazione, grazie alla quale abbiamo conseguito notevoli progressi in tutti i campi della vita.
Per coerenza, qualora tu ferisca un verrotto di 80 kg mi auguro che vada tu a finirlo nello sporco col 223 e non ci mandi un recuperatore a rischiare la propria vita e quella del suo cane per i tuoi esperimenti.

Molti parlano per sentito dire attribuendo verità assolute a persone cui nessun consesso scientifico ha rilasciato patenti di sorta.
Quindi sarai tu, Capriolo Astuto e pochi altri, che abbatterete 4 cinghiali all'anno, ad illuminare l'umanità sulle nuove conoscenze della balistica in ambito venatorio?


Un pochino di umiltà magari non guasterebbe
Appunto, quando si intraprende una qualunque attività, non si riparte sempre da 0 ma qualunque studioso/scienziato/istruttore ecc.. parte tenendo conto del bagaglio di esperienze fatte dai suoi predecessori. Se quasi l'unanimità dice che sul cinghiale il 223 è un azzardo un motivo ci sarà. Sai cosa penso io, che talvolta per distinguersi si cerchi di fare cose estreme, per mettersi in mostra, ma in questo caso, anche se a te non frega nulla, lo stai facendo sulla pelle di un animale che se anche occorre abbatterlo va fatto con la minor sofferenza possibile e poiché, già con calibri esuberanti si rischia di non riuscirci, col 223 il rischio è esponenziale.
Il problema di fondo è che certe cose si sanno, da anni, e che qualcuno voglia, nonostante tutto, giocare sulla pelle altrui è per me stucchevole mentre per te è solo un cinghiale.
PS Io, quelle poche volte che ho ferito un animale, poche per fortuna, alla sera non riuscivo a prendere sonno pensando alle sofferenze che poteva avere, ma che vuoi io sono un povero pirla mollaccione.
 
Verrotto sugli 80 kg, una mezza pippa, immaginatelo ferito nello sporco che vi aspetta, lui ti vede/sente e tu no, con il 223 per andarlo a finire, sarei curioso di osservare la scena per trarne un dato sperimentale.

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Spero che questa discussione non diventi come " cal 12 vs cal 20" , non servirebbe a nulla se non ad accontentare l'ego di questo o quello.
Ma quale ego, praticamente l'intero universo venatorio afferma che il 223 non è un calibro idoneo al cinghiale, e qui sarebbe una questione di ego personale?


Utile sarebbe invece, riportare la discussione in un ambito più " scientifico" con le dovute limitazioni che la scienza purtroppo ha nei confronti della balistica terminale, evitando affermazioni manichee magari non supportate nemmeno da esperienze fatte usando il calibro in questione.
Ma secondo te sarebbero 3/4 utenti del forum che abbattono forse 10 cinghiali all'anno fra tutti che ci forniranno la controprova che il 223 è invece efficace sul cinghiale? Ma se taluni ti dicono che hanno difficoltà a tirare una roulotte con una Golf 1800, tu ci provi con una Panda a metano?

così come nella discussione tra cal 12 e cal 20 , si è giunti ad una minima conclusione che ad una distanza X entrambi i calibri sono validi, speravo che anche qui si giungesse ad un compromesso simile, ma dai commenti che leggo sembra che ci sia la difesa ad oltranza delle proprie convinzioni
Ci sono fenomeni poco o nulla mediabili, per i quali già si sa.
Se mia moglie dice che un calcio nei maroni non fa male mentre io dico che fa un male cane, non arrivo alla mediazione che "ma si, fa male, ma però, se presi di striscio, ma su e giù....": un calcio nei maroni fa male e basta! Il 223 non è un calibro da cinghiale! Altrimenti domani arriva uno che dice che anche il 22lr, se fosse legale, ammazza un cinghiale, ed è vero, ma non gli si dice che è una caxxata andarci a caccia? Dobbiamo attendere la sperimentazione?

accettare le evidenze di esperienze dirette fatte da chi ha fornito prove provate di efficienza ed efficacia del calibro
Ma quali esperienze? 4 cinghiali? Pure piccoli?
Io giudico una palla dopo almeno 50/100 abbattimenti, qui dopo 4 abbiamo scoperto il calibro miracoloso?
Ma, avete il coraggio di scriverlo su altri forum/canali che dopo 4 abbattimenti siete quasi certi che il 223 sia efficace nella caccia al cinghiale?

finanche alla critica sbeffeggiante di professionisti del settore che fino a prova contraria se lo fanno di mestiere e li pagano pure , qualche credito dovrebbero averlo.
Ma sai, anche Emilio Fede faceva il giornalista ed era pagato, nonostante ciò le sue notizie non le ho mai prese per oro colato.

"signor nessuno"
Sei proprio sicuro che chi non pende dalle labbra di AMG sia un signor nessuno?
 
Adesso aspetto che mi scriviate:"oh, ma tu di notte non hai di meglio da fare, va un po' a curcht.". [17]

Scrivo ancora questo post per dire che il sottoscritto scrive e si infervora perché non vorrebbe che la gente, sia pur animata da passione, facesse caxxate.
Io ho sempre ascoltato i vecchi che sapevano e non ho mai avuto modo di pentirmi.
Se dovete acquistare un auto, non affidatevi alla pubblicità televisiva, chiedete magari consiglio al collaudatore amico o al taxista.
Detto ciò, se avremo modo di vederci di persona, un bicchiere me lo faccio offrire volentieri. [Trilly-77-24.gif]

Sparacchiatori della mutua! [5a][marameo.gif]
 
intanto non erano cinghiali piccoli .. ... l'ultimo era 77 kg.
Per quanto riguarda i 4 cinghiali l'anno è normale dato che ho preso l'abilitazione al cinghiale a dicembre.. e nella vita non vado solo a caccia ma devo lavorare e ho anche altri interessi.
Comunque caro il mio john Wayne io ho chiesto esperienze con questo calibro... per capire se effettivamente può essere utilizzato sul cinghiale dato che ne ho presi 4 senza problemi.
NON HO MAI DETTO O SCRITTO che sia il calibro per il cinghiale, ho solo detto che nelle circostanze dove ho avuto la fortuna di usarlo ha fatto il suo lavoro egregiamente e questo mi ha fatto pensare.. dato che molti lo ritengono inadatto anche per il capriolo.
Forse utilizziamo calibri grossi per compensare i nostri errori di tiro? siamo sicuri che con un 30.06 o 308 un cinghiale impanciato o sfilato rimanga li?
é da quando ho 5 anni che vado a caccia per cui sono 19 anni di esperienze vissute molte delle quali indirettamente è ne sono consapevole ma i miei occhi e la mia memoria non dimenticano ciò che ho visto e vissuto.
Faccio caccia di selezione al capriolo dal 2007 e di animali andar via con palle di 180 grani ne ho visti.. come ne ho visti crollare con una 90 grani di un 243. a tal proposito ho riscontrato una enorme efficacia con la cartuccia rws DK.
Il calibro sulle distanze normali (ENTRO i 200 metri) conta ben poco sui nostri selvatici europei (MIO PERSONALE PENSIERO).
Con questo ti saluto e non ho problemi a offrirti una birra e fare due chiacchere.
Ciao!
,
 
Il fatto che la tipologia di alcune palle morbide nei piccoli calibri diventano invece semidure nei grossi calibri è dovuto all’inspessimento del mantello ed all’aumento del peso, palle quest’ultime che possono essere adatte contro selvatici anche di una certa rilevanza se sparate sulla “carne” o muscolatura non eccessivamente resistente (comunque da NON sparare MAI su ossa lunghe-telaio), dipende dal tipo di selvatico perseguito. Per le nostre effettive esperienze sul campo con il calibro 9,3x62 (ed in anni precedenti con cal. 338 Winc. Mag.) le palle Swift A-Frame sono tuttora fra le migliori “dure” in commercio: anche le RWS Tug erano affidabili, ma non come le Swift A-Frame 285 grs. che senz’ombra di alcun dubbio restano per noi assolutamente le migliori nei tiri ravvicinati contro la carica improvvisa di qualsiasi selvatico autentico che cammina sulle nostre montagne. Palle eccezionali nei tiri brevi su muscolature possenti ed ossa lunghe (telaio) capaci di scardinare l’omero di qualsiasi “locomotiva” e/o bloccare sul posto la carica di un grosso Verro di Cinghiale (può superare 300 kg.), un Cervo della classe 4>5 (anche oltre 300 kg.) ed ovviamente se necessario un robusto Plantigrado in caso di attacco (anche oltre 450 kg.), suffragate anche dal fatto che possiedono un’elevata Densità Sezionale merito appunto del loro diametro e peso elevato ! Selvatici sui quali riteniamo sia comunque d’obbligo indirizzare sempre almeno due colpi in rapida successione perché in questo frangenti non sappiamo mai esattamente quali organi vitali abbiamo attinto, il danno che ha creato la palla e la resistenza residua dell’animale per salvaguardare la nostra incolumità.
Invece la palla Swift A-Frame da 250 grs. (o altre palle dure di analoga tipologia) è ottima anche contro il Capriolo perché fa soltanto il buco di “passata” non distruggendo carne inutilmente.
Secondo noi le palle Swift A-Frame hanno un unico “difetto”: costano molto rispetto le altre ….. ma ne valgono decisamente la pena !!! Giorgio e Maria.
 
Utile sarebbe invece, riportare la discussione in un ambito più " scientifico" con le dovute limitazioni che la scienza purtroppo ha nei confronti della balistica terminale, evitando affermazioni manichee magari non supportate nemmeno da esperienze fatte usando il calibro in questione.
Martino, io il cal. 223 lo utilizzo con successo soprattutto sul cinghiale. Non ho mai detto che è un calibro per cinghiali, ho detto che a lunghe distanze non lo trovo conveniente neanche per il capriolo, quindi non ho mai esaltato l'utilizzo di questo calibro se non per un tipo di prelievo. In quella modalità che ho avuto modo di spiegare il calibro non teme rivali. Difficilmente a quelle distanze fa feriti. Se il cinghiale va via al 99% non è stato neanche toccato. In quella zona se venisse preso anche di striscio cadrebbe sulla proprie zampe, un cacciatore poco imbranato ha il tempo materiale di ricaricare un basculante monocolpo per tirare il colpo di grazia.
 
Vedo che, caro Fulvio, hai capito male il senso dei miei post sul .223. Io non mi atteggio mai a sapiente e soprattutto, se non in casi rari, mi riferisco ad personam. Nella mia vita ho avuto la percezione che molti ed in molti campi della vita, parlano a sproposito e si atteggiano a sapienti. Inoltre non sono i capi che vengono abbattuti a designare l'esperto ma come. Quindi io voglio accertarmi con esperienze personali se il .223 è valido anche sul cinghiale, rispettando le peculiarità del calibro, o no. Non manderei certo un recuperatore da solo a cercare e finire una preda . La legge Toscana mi impedisce di accompagnarlo armato di qualsivoglia arma. Però stai sicuro io ci sarò e non con il .223 che per questo tipo di azione sarebbe più indicato il cal.12 a palla., per il tiro ravvicinato e di stocccata, stante l'alta probabilità dell' l'impeto della carica e la sua vicinanza. Bene da questo momento mi limiterò, se ne avrò, a postare solo fatti. Mi dispiace moltissimo che la discussione sia degenerata a livello di bar sport, invitando, tra l'altro un collega a fare altro la notte come se uno non potesse disporre del proprio tempo come vuole.
 
Verrotto sugli 80 kg, una mezza pippa, immaginatelo ferito nello sporco che vi aspetta, lui ti vede/sente e tu no, con il 223 per andarlo a finire, sarei curioso di osservare la scena per trarne un dato sperimentale.
L'utilizzo del 223 non è adatto al recupero di cinghiali feriti. Anche perché come è stato già detto è un calibro che da poche possibilità di seguire la scia di sangue. Non è adatto come non è adatto un Express in cal. per elefanti. Chi recupera i cinghiali utilizza carabine semiautomatiche corte e di cal. adeguato, carabine che all'occorrenza possono essere gestite con una sola mano.
 
Ma se taluni ti dicono che hanno difficoltà a tirare una roulotte con una Golf 1800, tu ci provi con una Panda a metano?
Se ho la panda e la Golf 1.800, posso decidere quale utilizzare, su di un tratto e breve ed è in discesa posso andare anche con la panda e lascio la Golf nel box. Logicamente nel rispetto del codice stradale.
 
Per coerenza, qualora tu ferisca un verrotto di 80 kg mi auguro che vada tu a finirlo nello sporco col 223 e non ci mandi un recuperatore a rischiare la propria vita e quella del suo cane per i tuoi esperimenti.
Sono d'accordo che il piccolo calibro non è adatto a tutti e non è adatto al cinghiale, questo se utilizzato allo stesso modo di una carabina di grosso calibro.I cinghiali vanno via feriti anche con calibri più potenti. Spesso il cacciatore per una serie di circostanze non è neanche in grado di riferire al recuperatore la reazione avuta dall'animale all'impatto del proiettile. Il recuperatore si fa una sua idea su quello che trova sul punto di sparo, e su quello che trova sulla traccia lasciata del cinghiale. Si potrebbe dire che il rischio lo calcola sia con la carabina di grosso che di piccolo calibro. A me il 223 non mi fa venire nessun senso di colpa.
 
Il cal. 223 Remington è sicuramente un gran calibro che, come tanti altri, ma va utilizzato con accortezza e buon senso pratico, come del resto facciamo noi con il nostro 6x62R Freres. Scherzando è pur vero che si narra Davide abbia abbattuto Golia lanciandogli un sasso con la sua fionda, io non c'ero ma forse è possibile: certo è che io non avrei mai voluto trovarmi nei panni di Davide.... se non lo avesse preso bene come dicono, cosa avrebbe potuto accadere ? E' un paragone ****, come no, ma per dire che con un calibro piccolo dovrei essere molto preciso nel cercare di colpire un'organo vitale importante al di là di tante premesse, cosa che invece non siamo nè io nè Maria: invece utilizzando un calibro "grosso" siamo convinti -e l'esperienza ce l'ha confermato in varie occasioni- crediamo che qualche piccolo errore sul bersaglio "animale" (cioè colpire zone limitrofe o molto prossime alla zona vitale scelta, ripetendo il secondo colpo ed anche il 3° se necessario) possiamo conseguire positivamente l'esito sperato. In ogni modo se non si possiedono armi più "toste ed idonee" e si fosse obbligati sparare ad un Cinghiale con un piccolo calibro, la nostra opinione personale è utilizzare una palla dura di costruzione complessa, come quelle indicate in appunti precedenti, sparata ovviamente con tiri brevi o molto brevi. Il tiro ravvicinato contro alcuni selvatici tosti, resistenti, arrabbiatini, feriti o peggio potenzialmente pericolosi non è adatto ai piccoli calibri perchè in questo casi l'energia cinetica della massa d'urto (Stopping Power, TKO, Killing Power e "menate" analoghe), dev'essere molto intensa e tanto violenta che solo una palla dura con un'elevata Densità Sezionale (diametro palla, peso, buona velocità ecc.) da quanto ci risulta finora possono garantire. Il 223 Remington, come altri della stessa classe e potenza, regalano soddisfazioni contro selvatici adatti per chi ama tirare da lontano con meditazione, un buon "occhio" e cognizione di causa... situazioni che non addicono al caso nostro.
 
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