223 remigton sul cinghiale.....esperienze!!!

monolitica in rame puro Tsx è
Giusto. Palle da 62 grani. Il mio AR15 con passo di rigatura 1:7" le stabilizza benissimo e la precisione e' eccellente. Ma ovviamente l'accoppiamento di ogni fucile con una determinata cartuccia e' quasi sempre un caso a se' stante. Puo' essere che in un fucile con passo di rigatura o "leade" diversi dia peggiori risultati. Quindi passare ad una nuova munizione e' comm'accattare 'nu mellone (cocomero). Puo' iesci' russo, o puo' iesci' janco. Si nunn' 'o tagli nunn' 'o sai comm'e'... E con le munizioni si deve provarle con panca, sacchetti di sabbia, e bersagli.
 
può pure uscire rosso u malune te acqua, ma resta un calibro insufficiente a meno di perfetto piazzamento a cervello/cervicale.
Ovvero un modo aggiuntivo per darsi un handicap.
Qualsiasi calibro per essere efficiente deve essere impiegato nel modo più appropriato. Tirare da un determinato punto, in particolare scomodo per imbracciare correttamente la carabina, in un determinato ambiente, a una determinata distanza, in una determinata zona del cinghiale per un perfetto piazzamento del colpo, il 223 è meno, ma molto meno, penalizzato di una qualsiasi grosso calibro. Parlo di tiri fatti al buio, senza strumenti notturni, a una distanza di 30/40 metri su pastura. Sto parlando di un prelievo "corretto e conveniente". Se invece si vuole tirare sulla macchia più nera del buio, con qualsiasi gradazione di buio, in questo caso più grosso è il calibro meglio è. Con questo non vuol dire assolutamente che il grosso calibro è più conveniente del piccolo. Ogni tecnica di prelievo ha bisogno dell'attrezzo giusto, ovvi che per usare qualsiasi attrezzo ci vuole pratica ed esperienza. Secondo me il 223 o il 222 non dovrebbe mai mancare a chi fa caccia di selezione al capriolo e al cinghiale. Ripeto il 223 o il 222 non sono assolutamente calibri limitati se utilizzati nel modo giusto. Accattatavil.
 
È un calibro che non porterei al cinghiale perché mi vincola soltanto a tiri (possibilmente) brevi e chirurgici ad animali in pastura tranquilli.

Qui sotto i 7mm è vietato l'uso sul cinghiale in qualsiasi frangente (braccata, selezione, controllo), e pure la pastura.
pertanto, preferisco calibri che se possibile mi permettono sia il tiro orecchio/collo, ma se non è possibile hanno anche massa ed energia per abbattere in tempi ragionevoli anche tirando alle zone "tradizionali", non vincolato ai 50/70m in cui colpire, nelle occasioni adatte, il cervello e midollo.
Dal .30-06 in su come energie.
 
È un calibro che non porterei al cinghiale perché mi vincola soltanto a tiri (possibilmente) brevi e chirurgici ad animali in pastura tranquilli.
Il calibro va scelto in base all'impiego, ovvio che di notte, senza visore, alcune sere bisogna rinunciare a fare selezione, in altre si potrebbe rinunciare al tiro per altri motivi. Però quando parte il colpo il cinghiale rimane su punto dello sparo. A me interessa solo la zona della testa.
 
Ciao nelle mani giuste il 223rem ti fà divertire,poi giustamente con le ricaricate tiene una marcia in più. Nella mia rugher predator mi trovo benissimo con le Sierra hpbt 69gr e 25gr di n140.
 
Per la caccia di selezione al cinghiale, utilizzo esclusivamente il 223, per come lo utilizzo qualsiasi cartuccia potrebbe andare bene. Sul capriolo utilizzo sia il 223 che il 7 rm mag. dipende dall'ambiente. Sono anni che utilizzo il 223 e non ho mai sentito il bisogno di cambiare calibro.
 
Vicino 70 mt.ma o abbattimenti sui poco meno di 150 mt telemetrati collo spalla orecchio tutti bloccati sul posto e la precisione del calibro con una buona potenza che stupisce sempre.certo in zone lunghe porto il 308win. Lo so tu li spari dall altana.fra poco anch'io mi sto organizzando con un iveco con grù e cestello da 10mt di altezza sarà uno spettacolo.
 
Vicino 70 mt.ma o abbattimenti sui poco meno di 150 mt telemetrati collo spalla orecchio tutti bloccati sul posto e la precisione del calibro con una buona potenza che stupisce sempre.certo in zone lunghe porto il 308win. Lo so tu li spari dall altana.fra poco anch'io mi sto organizzando con un iveco con grù e cestello da 10mt di altezza sarà uno spettacolo.
No dai, stai scherzando?
 
Usa abbastanza pistola.


che vorrebbe dire ? Che è un pistola chi lo usa ? :)
Ruark era, a parte uno scrittore ("Qualcosa che Vale" e tanti altri libri), un cacciatore di caccia grossa africana. Per "gun" intendeva "fucile" e la citazione significa che bisogna usare un fucile abbastanza grosso per il tipo di selvaggina alla quale lo si spara. Il .223 lo vedo per il capriolo. Per il cinghiale no. Per i nostri maiali inselvatichiti, che spesso e volentieri si lasciano morti o morenti per i coyotes, il .223 andrebbe anche bene, specialmente quando si spara ad un branco con il termale ed il silenziatore ed un fucile semiautomatico. La mancanza di rinculo e l'ingente capacita' dei caricatori (30 colpi) ti permettono di fare stragi perche' i maialacci non sanno da dove vengono le palle e corrono da tutte le parti, anche verso il cacciatore. Prima che qualcuno si arrampichi sul piedistallo della cosiddetta etica venatoria, specifico che da noi i cinghiomaiali sono come le locuste e le cornacchie e sono dannosissimi a raccolti, prati ed animali selvaticia utoctoni al punto che vengono intrappolati a branchi e giustiziati e poi spesso seppelliti o bruciati. Comunque le opinioni sono, si dice da noi, come l'orifizio anale. Ognuno ne ha uno e non sono tutti uguali. Io sono un maniaco del calibro grosso ed esuberante (sparo il .338 WM ai piccoli cervi codabianca del Sud e sparavo con lo stesso calibro agli ancora piu' piccoli Sitka codanera dell'Alaska) Di .223 ne ho quattro, tre AR 15's, e un Ruger Mini-14.Ranch Rifle. Uno degi AR 15's l'ho convertito al .50 Beowulf sostituendo l'upper cal. 50 a quello in .223. Il .223 E' un ottimo calibro per difesa personale (contro animali nocivi bipedi) e perl'eliminazione di quelli quadrupedi (coyotes, cinghiomaiali) non destinati alla tavola.
In diversi stati U.S. il .223 e' vietato per la caccia alla selvaggina nobile.
Adesso mi voglio contraddire un po'. Visto che gli eschimesi spesso e volentieri cacciano orsi polari con la .22 Hornet, e' chiaro che il .223, molto piu' potente della Hornet. potrebbe spacciare cinghiali, e anche orsi, leoni e tigri, ma con tiri di precisione chirurgica al cervello. Dopo tutto, Karamojo Bell uccise forse un migliaio di elefanti col 7mm Mauser. Ma quanti cacciatori sono capaci veramente di tiri di precisione chirurgica? Certo a dire di esserne capaci son buoni tutti, specialmente sui fora. Io no, e voglio avere quel margine di errore che soltanto un calibro piu' grosso puo' dare. A volte un animale si muove improvvisamente (i suidi specialmente, quando pasturano, sono sempre in movimento), un filo d'erba potrebbe essere davanti al bersaglio, invisibile al tiratore, e deflettere un po'la palla, il vento potrebbe soffiare forte e spingere lateralmente la pallottolina cal. 5,56, il cacciatore potrebbe avere il fiatone o il batticuore... Insomma, ci sono tante variabili, ognuna delle quali potrebbe mandare il tiro non esattamente dove dovrebbe andare per un abbattimento pulito. Ma ovviamente vedo che il forum e' pieno di Tex Willers che se la .22LR fosse permessa userebbero quella contro solenghi di 150 kg,, di notte, a 100 metri di distanza... Percio' usate quello che vi pare, e buona fortuna.
 
Confermo la sorprendente efficacia di questa piccola peste.

Ultimamente.... due cinghiali, uno di 83 kg tirato a 100 mt esatti e uno di circa 40 kg tirato a 202 mt.

Entrambi presi nel collo e.... entrambi fulminati sul posto.

E io che non gli avevo fiducia sul cinghiale
Impatto sul sistema nervoso centrale, abbattimento immediato. Un po' piu' in basso nel collo, cinghiale perduto ma destinato a morire. Finche' si coglie nel punto giusto, tutto bene. Tre pollici dal punto giusto, non buono, ma ancora buono con un calibro maggiore. A Kodiak una volta ho sparato nel collo ad un cervo a cinque metri da me appena prima che si buttasse giu' in uno sprofondo con cespugli alti due metri. A causa della vicinanza il reticolo puntava sull'osso del collo ma la volata puntava piu' in basso, mancando del tutto l'osso del collo e colpendolo nei muscoli sottostanti, nella trachea, e nelle arterie, praticamente sgozzandolo. Per la fretta di sparare puo' essere pure che abbia strapponato il grilletto abbassando ulteriormente il tiro. Il cervo crollo', paralizzato. La palla era del .338 WM. Sarebbe caduto sul posto con un .223? Non lo so di sicuro ma non lo credo troppo. Non dico che in condizioni ottimali il .223 mon e' letale. Ma in tanti anni di caccia a grossi animali ti posso assicurare che le condizioni ottimali non sono troppo frequenti. Se sei coscienzioso e rinunci al tiro quando non lo sono, benissimo. Ma quanti sono cosi' coscienziosi? Quanti azzerano perfettamente l'ottica? Quanti sono ottimi tiratori? Il .223 non e' da tutti, e non creiamo false illusioni nelle nuove leve che farebbero meglio ad usare un'arma piu' potente.
 
Lo scorso anno in contenimento il mio amico spara un cinghiale di oltre 100 kg a circa 120 mt... preso un po basso, sempre nel collo.... animale che percorre 20 mt in discesa.

Per me il vero difetto dei piccoli calibri è che la palla a volte non esce e questo è limitante qualora si debba cercare l animale. La traccia di sangua sarà molto minore o inesistente.

Anche se, a dire il vero, spesso di sangue il cinghiale ne lascia poco anche se colpito con altri calibri.

Il cinghiale nelle mie zone, sopratutto la sera, per raccoglierlo, indipendentemente dal calibro.... va preso dalla piena spalla in avanti, meglio sempre collo testa, altrimenti le possibilità di perderlo sono enormi.

Io cerco sempre sempre qiel tiro li. Un colpo subito dietro la spalla per me è un errore.
 
Ultima modifica:
Quanti sono ottimi tiratori? Il .223 non e' da tutti, e non creiamo false illusioni nelle nuove leve che farebbero meglio ad usare un'arma piu' potente.
Portare le proprie esperienze non c'entrano con le illusioni. Non sono qui a ascrivere per ingannare nessuno, ne tantomeno le nuove leve. A caccia ognuno deve fare affidamento su se stesso e non su quello che si legge dai libri o dai forum. Tenuto conto di tutto, per me il calibro più adatto per prelevare un cinghiale in caccia di selezione in maniera "corretta e conveniente" è il 223.

Con qualsiasi altro calibro farei le stesse cose che faccio con il 223. Di quello che fanno gli altri poco mi interessa, li leggo con una punta d'invidia, con la consapevolezza che un tiri a 220 m. non è un tiro alla mia portata. A 202 m a un cinghialetto di 40 kg non tiro ne col 223 e neanche col 338. Non sono assolutamente contrario a quelli che per rimediare a qualche carenza si affidano a calibri eccessivi.
 
Bisogna rinunciare al tiro anche con calibri medi e calibri magnum. Non esiste calibro che ti garantisce al 100% l'abbattimento. Di una 20ina di cinghiali abbattuti col 223 ne ho sparato uno solo nell'orecchio. Quando spari con calibri piccoli sei psicologicamente piu rilassato... meno rinculo... meno rumore... armi piu compatte.... e per ultimo la grande precisione di questo calibro. Per certi utilizzi il 223 è come il cacio sui maccheroni! Quando vado a caccia nel volterrano con tiri da collina a collina mi porto il mio fidato 300wsm.
 
Leggevo in un altro forum, nel quale uno dei membri di questo forum esprimeva la stessa opinione che qui esprime spesso, una severa critica alla presunta micidialita' del .223 scritta da Garolini (che, diciamolo pure, di fucili e cartucce se ne intende piu' di tutti noi messi insieme) . Diceva Garolini che e' poco etico usare un fucile da volpi e al massimo da caprioli per tirare ai cinghiali. Non fa distinzione fra battuta e selezione, se ben ricordo, ma il succo del suo intervento e' questo: il .223 e' un calibro inadatto al cinghiale. Purtroppo l'insistenza di un certo interlocutore nel ripetere ad nauseam le stesse cose in difesa di questo calbrino ha poi costretto il moderatore a chiudere la discussione.

Certo, tirare in ballo l'etica venatoria fa sempre arricciare il naso a tanti. Ma non l'ho detto io, ma Garolini. IMHO, andare a cinghiali o persino a cervi, come fanno parecchi negli U.S. (dove pero' i cervi sono molto piu' piccoli di quelli rossi europei, piu' strettamente imparentati col nostro wapiti, o elk) e' uno "stunt," quello che voi chiamereste "un'americanata." Naturalmente giustifico i giovanissimi, gli anziani, i gracilii e le signorine che sono troppo sensibili al rinculo di un calibro piu' adatto e per i quali un fucile piu' grosso sarebbe anche troppo pesante da trasportare se proprio dovessero optare per il .223. Pero' consiglierei loro di usare almeno un .243, poco piu' rinculo, ma tanta piu' potenza e letalita'.
 
Ultima modifica:
P.S.
Mi rendo conto che Alessandro Magno Gnagno e' anche lui in favore del .223 come arma da cinghiale. Ma fra Garolini e Gnagno, non posso non andare col grande Garolini.
 
"Il suo rinculo è relativamente elevato, che può essere un problema per i tiratori inesperti."
Forse hanno sbagliato a scrivere, non credo assolutamente che il rinculo di un 223 possa essere un problema per i tiratori inesperti
 
Armeria online - MYGRASHOP
Sponsor 2024
Indietro
Alto