223 remigton sul cinghiale.....esperienze!!!

Il solo fatto che sia entrata alta (anche se non sappiamo quanto) ed abbia rotto 2 costole, sta a significare che ha prodotto una miriade di schegge (ossa e piombo) che si sono infilate nei centri nervosi della colonna vertebrale, con conseguente blocco sul posto del mingherlin capriolo... e non è questione di essere esperti di balistica ma di pensarci un po'.
Leggermente alta, due o tre dita sopra la linea centrale della cassa. Ho compensato inconsciamente quando non cenera bisogno. Ho visto i danni quando ho eviscerato il capriolo, e li ho visti ancora meglio quando lo ho scuoiato. La colonna non è stata neanche sfiorata, era completamente pulita. Penso più allo shock idrodinamico che alle schegge della palla. La tua ipotesi e quella fatta da Giovanni è uguale alla mia. Il colpo d'ariete data da 10,5g di piombo è diverso da una palla di 3,5 g spinti alla stessa velocità. Lo stesso effetto una palla da 55gr lo avrebbe avuto se avesse colpito il collo del capriolo.
 
E tu gliela anche a dì. Lo sai come veleggia ora: da Trieste in giù.
Per me non cambia assolutamente niente, ho sempre detto quello che ritenevo e ritengo giusto dire, e tu lo sai;) Il forum è uno strumento utile perché da spunti di approfondimento, soprattutto per quelli che hanno interesse a capire. In questa discussione per approfondire alcuni aspetti dell'argomento ho dovuto fare un giro di telefonate ad alcuni amici conduttori di cani da traccia, per capire ancora di più. Quindi deve ringraziare soprattutto quelli che hanno opinioni che contrastano con le mie.
 
Quindi....il 223 è perfetto per il cinghiale a corto e il capriolo a corto....ma non va bene per il capriolo a 250 mt.

Per accoppare un capriolo a 250 mt è necessario l' utilizzo di un calibro molto più potente....come il 7 remington.....che però viene surclassato dal 223 qualora si cacci il cinghiale a breve.

Ho capito bene?

Inoltre.....sono inutili ottiche con ingrandimenti superiori ai 6 x ......e sopratutto risulta inutile pure l' utilizzo del telemetro.

Ho di nuovo capito bene?

Ancora.... un capriolo se sparato col 223 muore sul posto solo se colpito in area vitale del diametro di 5 cm.....mentre un cinghiale casca, si divincola e quasi muore dissanguato se, sempre col 223 lo si colpisce nel muso..

Ho riassunto bene....o no?

[42][42][42][42][42][42][42]

[imabarazzato.gif][imabarazzato.gif][imabarazzato.gif][imabarazzato.gif]
 
La mia voleva essere una battuta. Credevo si evincesse dalla esortazione in dialetto toscano ad un utente che di questa regione non è. Di colleghi come te ce ne fossero.
 
O.T.

Ho ordinato ieri un libro di Robert Ruark, "Use Enough Gun." Mi voglio godere cio' che un esperto vero con centinaia e centinaia di abbattimenti, dal dik-dik all'elefante, ha da dire sulla scelta dei calibri adeguati alle prede... L'ho ordinato da Barnes & Noble, usato, in buone condizioni (spero) perche' di volumi come nuovi se ne trovano pochi e costano quanto un fucile Savage.

Nota:

Non so che cosa dica Giangio perche' il video di cui si parla non l'ho visto ne' mi interessa--perche' Giangio stesso non mi interessa. Ma una cosa della quale qui non si e' parlato troppo (e se ne dovrebbe parlare tanto) e' l'influenza di un vento laterale anche moderato su palle di rigato di vari calibri, peso, velocita', densita' sezionale e coefficiente balistico. Scommetto che tanti sarebbero sorpresi dall'ingente deriva dalla linea di mira dovuta al vento e come questa comprometterebbe la "chirurgia" del tiro. E non parlo neanche della possibilita' che un animale faccia un movimento improvviso al momento dello scatto del grilletto, perche' questo non ha niente a che fare col calibro, soltanto con la "chirurgia."
 
Giovanni...argomento interessante.......ma ti dico subito che il 223 è sensibile al vento più dei calibri più grossi ma meno di quel che si dice o scrive.

Veniamo però ai dati concreti (che di teorie e supposizioni teoriche ne ho lette fin troppe), ho tramite strelock (programma balistico molto affidabile) messo a confronto i risultati delle mie tre armi. Per tutte e tre ho impostato sul programma una tiro a 200 mt con un vento laterale a 90 gradi di 5 ms...ecco i risultati:

223 remington con palla bal tip da 60 grs che esce dalla canna (da 41 cm) a 905 ms....scostamento laterale 16 cm

308 winc con palla sst da 180 grs che esce dalla canna (46 cm) a 735 ms......scostamento laterale 11 cm

7 mm rem. con palla accubond da 160 grs che esce dalla canna (61 cm) a 890 ms.....scostamento laterale 8 cm.

Come si vede il lento e pesante (308) non è che metta al riparo dal vento.....anzi.

Per avere "resistenza" al vento servono palle pese e veloci.....ma a distanze "da caccia" anche il piccolo 223, non è che proprio sfiguri....come si sente e si legge spesso.

Certo il vento laterale è da considerare al momento del tiro, ovviamente.....ma questo va fatto praticamente con tutti i calibri.
 
Hai detto bene; palle tese e veloci.
Lo si apprezza ai 200 metri il 7 RM ha una marcia in più, verificata sul campo e non in teoria.
 
Giovanni...argomento interessante.......ma ti dico subito che il 223 è sensibile al vento più dei calibri più grossi ma meno di quel che si dice o scrive.

Veniamo però ai dati concreti (che di teorie e supposizioni teoriche ne ho lette fin troppe), ho tramite strelock (programma balistico molto affidabile) messo a confronto i risultati delle mie tre armi. Per tutte e tre ho impostato sul programma una tiro a 200 mt con un vento laterale a 90 gradi di 5 ms...ecco i risultati:

223 remington con palla bal tip da 60 grs che esce dalla canna (da 41 cm) a 905 ms....scostamento laterale 16 cm

308 winc con palla sst da 180 grs che esce dalla canna (46 cm) a 735 ms......scostamento laterale 11 cm

7 mm rem. con palla accubond da 160 grs che esce dalla canna (61 cm) a 890 ms.....scostamento laterale 8 cm.

Come si vede il lento e pesante (308) non è che metta al riparo dal vento.....anzi.

Per avere "resistenza" al vento servono palle pese e veloci.....ma a distanze "da caccia" anche il piccolo 223, non è che proprio sfiguri....come si sente e si legge spesso.

Certo il vento laterale è da considerare al momento del tiro, ovviamente.....ma questo va fatto praticamente con tutti i calibri.

Certamente. Tutti i calibri vengono deviati, quale piu' quale meno, da un vento laterale. Ma come le tue tabelle mostrano (sono pero' un po' incomplete perche', pare, non prendono in considerazione densita' sezionale e coefficiente balistico--soltanto calibro, peso della palla e velocita'), 16 cm di deriva (e palla da 60 grani) manderebbero la "chirurgia" ed efficacia di un tiro a farsi fottere, mentre una palla che pesa il triplo e manca il "punto chirurgico" di 11 cm erogherebbe molta piu' energia che all'atto pratico annullerebbe l'errore di centramento.

Ed ecco il problema dell'uso di un piccolo calibro per animali "duri": la palla da 60 grani e' troppo leggera per un abbattimento istantaneo o quasi. Ne usi una piu' pesante, e la velocita' scema, incrementando la deriva. E' un dato di fatto che una palla resiste di piu' all'azione del vento se e' piu' veloce,dando meno tempo al vento di spostarla durante il tragitto. Ma anche il peso della palla (ed i fattori dimensionali di cui sopra) la rende piu' impervia al vento. L'hai detto anche tu. Ne consegue che una palla pesante e veloce e' l'ideale per i tiri lunghi alla "caldaia" (torace), mentre una leggera e veloce non permette precisione di tiro a distanze medie se, in presenza di vento, si vuole colpire un bersagiio piu' piccolo, come l'orecchio o l'osso del collo. Ma poi se aggiungi all'effetto del vento errore umano, cartuccia con un run-out eccessivo (lo misurate prima di andare a caccia?), filo d'erba in traettoria, variazioni metereologiche (temperatura, umidita' relativa, altitudine e densita' dell'aria, ecc.), che accade? Sono tutti fattori che presi uno alla volta significano ben poco,ma che messi tutti insieme possono produrre deviazioni dal punto mirato non indifferenti.

Nota:
Il run-out (non so come si dica in italiano) e' la quantita' di deviazione della palla rispetto all'asse del bossolo. Una deviazione eccessiva causa un movimento di nutazione (come quello di una trottola quando comincia a rallentare) che riduce la precisione della traettoria. Di poco, ma la riduce. La si misura con un apposito apparecchio che puo' anche eliminarla se eccessiva. I tiratori di benchrest non lasciano al caso questo fattore ma misurano ogni cartuccia e o scartano o modificano quelle che non passano il test..
 
Giovanni....il programma strelok tiene in considerazione non solo il coefficiente balistico della palla (0,531 la accubond da 160...0,480 la sst da 180.....0,270 la bal tip da 60 grs). ma anche le condizioni atmosferiche.....cioè....quando tari l' arma lo fai collegare ad una stazione meteo....e inserisci quei dati come condizioni climatiche di taratura.....oltre ovviamente al tipo palla, velocità rilevata alla bocca, distanza tra asse ottica e asse canna, modello e marca di ottica, passo di rigatura, lughezza canna ecc.

Una volta impostato.....quando vai a caccia gli fai fare il collegamento alla stazione meteo...lui rileverà quei dati e provvederà ad aggiornare la velocità del proiettile e i cali. Ovviamente per quanto riguarda il vento, essendo che esso può variare anche nell' arco di pochissima distanza, lo devi misurare o stimare tu...
Il programma è molto completo e molto molto affidabile una volta ovviamente impostati correttamente i dati.

I dati da me riportati indicano che....si il 223 è sensibile....ma a 200 mt con un vento di 5 ms ....la differenza che c' è col 308 (5 cm) è veramente molto molto poca.
 
Giovanni....il programma strelok tiene in considerazione non solo il coefficiente balistico della palla (0,531 la accubond da 160...0,480 la sst da 180.....0,270 la bal tip da 60 grs). ma anche le condizioni atmosferiche.....cioè....quando tari l' arma lo fai collegare ad una stazione meteo....e inserisci quei dati come condizioni climatiche di taratura.....oltre ovviamente al tipo palla, velocità rilevata alla bocca, distanza tra asse ottica e asse canna, modello e marca di ottica, passo di rigatura, lughezza canna ecc.

Una volta impostato.....quando vai a caccia gli fai fare il collegamento alla stazione meteo...lui rileverà quei dati e provvederà ad aggiornare la velocità del proiettile e i cali. Ovviamente per quanto riguarda il vento, essendo che esso può variare anche nell' arco di pochissima distanza, lo devi misurare o stimare tu...
Il programma è molto completo e molto molto affidabile una volta ovviamente impostati correttamente i dati.

I dati da me riportati indicano che....si il 223 è sensibile....ma a 200 mt con un vento di 5 ms ....la differenza che c' è col 308 (5 cm) è veramente molto molto poca.

Grazie per la delucidazione. Gran bel sistema. Ti invidio. Io non saprei usarlo. Mi pare complicato. Il .308? Non ne sono un ammiratore, ed infatti ne ho uno solo, che appartiene a mia moglie. Preferisco di gran lunga, nel 7,62, la sua mamma: la .30-'06, che si puo' spingere (con cariche casalinghe massime ma oculate) a velocita' maggiore a parita' di peso di palla. Come si sara' ben capito io sono un aficionado di uno dei calibri piu' versatili che esistano: il .338 W.M. A seconda della palla caricata va bene dal capriolo all'orso di Kodiak, l'alce gigante dello Yukon, l'eland africana. Radenza incredibile con le palle leggere, potere d'arresto spaventoso con quelle pesanti da 250 grani a 2700 piedi al secondo (circa 830-840 ms). Rinculo sopportabilissimo (come quello di un 12/76 basculante o a pompa). Se mi fosse permesso un solo fucile, il mio Ruger M77 sarebbe quel solo fucile. Dici che e' troppo grosso per il capriolo? A parte il fatto che non ho mai visto un animale troppo morto, mentre so di animali non abbastanza morti e perduti, io uso sempre la stessa palla (Nosler Partition da 250 grani) e ogni tanto, come la stagione passata, abbatto uno yearling per avere a disposizione carne tenera ed eccellente per quando ho ospiti. Uno yearling di whitetail e' grosso come un grosso capriolo, mentre uno yearling di Sitka Blacktail e' grosso come un capriolo di taglia media. La palla pesante che e' designata per animali ben piu' grossi e duri non si espande troppo e non rovina troppa carne--anzi, meno di una di un calibro piu' piccolo e a velocita' piu' alta. Il .243 che ho ha ucciso diversi cervi con la Nosler Partition da 95 o 100 grani, ed ogni volta la carne rovinata e' stata notevolmente di piu' che col .338. Ma come potere d'arresto una palla che prima di espandersi e' quasi uguale in diametro frontale ad una palla cal. .224 ed espansa e' quasi di cal..50 e che sempre e comunque passa l'animale da parte a parte, anche se colpisce la parte piu' coriacea e dura dell'animale, incluse le ossa piu' grosse, facendo spruzzare un geyser di sangue dal buco d'uscita,quando colpisce una zona vitale abbatte l'animale sul posto d'impatto come il martello di Thor. Se per qualche errore imprevisto poi colpisce dove non dovrebbe, la scia di sangue e' tale che non occorre un cane da traccia, e del resto lo shock subito e la perdita di sangue non lo fanno andare lontano. Ma eccomi di nuovo in O.T. Chiedo venia.
 
Quindi....il 223 è perfetto per il cinghiale a corto e il capriolo a corto....ma non va bene per il capriolo a 250 mt.
Springer, il titolo della discussione è: "223 ……… sul cinghiale…. esperienze" . Per quella che è la mia esperienza si, cinghiale a corta distanza perché tiro sempre con scarsissima visibilità, con buona visibilità anche il cinghiale come il capriolo potrei tirarlo a media distanza. Per le mie possibilità la media distanza è 100/110 logicamente se mi viene fuori a 130 faccio le mie valutazione e decido di tirare o rinunciare. Non ho capito cosa trovi di tanto strano in quello che ho scritto.
 
Springer, il titolo della discussione è: "223 ……… sul cinghiale…. esperienze" . Per quella che è la mia esperienza si, cinghiale a corta distanza perché tiro sempre con scarsissima visibilità, con buona visibilità anche il cinghiale come il capriolo potrei tirarlo a media distanza. Per le mie possibilità la media distanza è 100/110 logicamente se mi viene fuori a 130 faccio le mie valutazione e decido di tirare o rinunciare. Non ho capito cosa trovi di tanto strano in quello che ho scritto.

In quel che hai scritto ora niente.
 
Quindi....il 223 è perfetto per il cinghiale a corto e il capriolo a corto....ma non va bene per il capriolo a 250 mt.

Per accoppare un capriolo a 250 mt è necessario l' utilizzo di un calibro molto più potente....come il 7 remington.....che però viene surclassato dal 223 qualora si cacci il cinghiale a breve.

Ho capito bene?

Inoltre.....sono inutili ottiche con ingrandimenti superiori ai 6 x ......e sopratutto risulta inutile pure l' utilizzo del telemetro.

Ho di nuovo capito bene?

Ancora.... un capriolo se sparato col 223 muore sul posto solo se colpito in area vitale del diametro di 5 cm.....mentre un cinghiale casca, si divincola e quasi muore dissanguato se, sempre col 223 lo si colpisce nel muso..

Ho riassunto bene....o no?

[42][42][42][42][42][42][42]

[imabarazzato.gif][imabarazzato.gif][imabarazzato.gif][imabarazzato.gif]

Lo strano, Germano, lo trovo in quello che hai scritto in questo 3d e che ho riassunto nel post quotato.

Ma....anche stavolta credo giusto chiuderla qua.

Chi legge..... deciderà se ho capito bene e ho riassunto bene o meno e.....si farà la sua idea.

​​​​​
 
Per accoppare un capriolo a 250 mt è necessario l' utilizzo di un calibro molto più potente....come il 7 remington.....che però viene surclassato dal 223 qualora si cacci il cinghiale a breve.
Per accoppare un capriolo a 250 mt è necessario l' utilizzo di un calibro molto più potente....come il 7 remington.....che però viene surclassato dal 223 qualora si cacci il cinghiale a breve.

Ho capito bene?
Non hai capito bene. Cerco di spiegarmi meglio: per accoppare un capriolo a 250 m il 223 basta e avanza, l'utilizzo del 7 serve per avere più possibilità di lasciare il capriolo sul punto dove è stato sparato. Per tirare dietro la spalla del capriolo oltre la distanza media, preferisco il 7 al 223. Il cal. 7 portato sull'altana per tirare in testa al cinghiale a una distanza massima di 40 m. è più penalizzante per il cacciatore. Un'arma come il 223 che ha poco rinculo torna prima in punteria, ha una vampata alla bocca inferiore al cal. 7 in condizioni di scarsa visibilità è meno penalizzante ed è più gestibile del calibro 7. Una cartuccia in 223 tirata con precisione a corta distanza fa quello che fa una cartuccia di grosso calibro. Non vedo nessun motivo valido di andare col "cannone" quando la stessa cosa si fa benissimo con un "pistola" non mi sembra un concetto difficile
Inoltre.....sono inutili ottiche con ingrandimenti superiori ai 6 x ......e sopratutto risulta inutile pure l' utilizzo del telemetro

Ho di nuovo capito bene?
Per come concepisco la caccia di selezione, si, hai capito bene. Gli ingrandimenti dovrebbero essere proporzionati all'abilità del tiratore. Cinque o sei ingrandimenti per me, e lo sottolineo, sono un buon riferimento a quelle che sono le mie possibilità in riguardo al tiro di selezione. A me non risulta che aumentando gli ingrandimenti aumenta l'abilità del tiratore, l'occhio è solo un organo di controllo, non aiuta a migliorare la tecnica di tiro. Per quello che è il mio modo di fare selezione il telemetro non è uno strumento indispensabile.
 
Non hai capito bene. Cerco di spiegarmi meglio: per accoppare un capriolo a 250 m il 223 basta e avanza, l'utilizzo del 7 serve per avere più possibilità di lasciare il capriolo sul punto dove è stato sparato. Per tirare dietro la spalla del capriolo oltre la distanza media, preferisco il 7 al 223. Il cal. 7 portato sull'altana per tirare in testa al cinghiale a una distanza massima di 40 m. è più penalizzante per il cacciatore. Un'arma come il 223 che ha poco rinculo torna prima in punteria, ha una vampata alla bocca inferiore al cal. 7 in condizioni di scarsa visibilità è meno penalizzante ed è più gestibile del calibro 7. Una cartuccia in 223 tirata con precisione a corta distanza fa quello che fa una cartuccia di grosso calibro. Non vedo nessun motivo valido di andare col "cannone" quando la stessa cosa si fa benissimo con un "pistola" non mi sembra un concetto difficile
Per come concepisco la caccia di selezione, si, hai capito bene. Gli ingrandimenti dovrebbero essere proporzionati all'abilità del tiratore. Cinque o sei ingrandimenti per me, e lo sottolineo, sono un buon riferimento a quelle che sono le mie possibilità in riguardo al tiro di selezione. A me non risulta che aumentando gli ingrandimenti aumenta l'abilità del tiratore, l'occhio è solo un organo di controllo, non aiuta a migliorare la tecnica di tiro. Per quello che è il mio modo di fare selezione il telemetro non è uno strumento indispensabile.

Gli ingrandimenti ti permettono di vedere con più accuratezza dove metti il colpo e aiutano gli occhi non più giovani..., l'abilità non c'entra.
Il telemetro serve in zone nuove, mai esplorate prima e dove non hai punti di riferimento; per i caprioli puoi essere ben aiutato dai reticoli classici ( 1 e 4 ) per i tiri in blat. Poi un po' d'occhio aiuta... Lo ritengo utile e quasi indispensabile x i tiri oltre i 250 metri.
 
Ancora.... un capriolo se sparato col 223 muore sul posto solo se colpito in area vitale del diametro di 5 cm.....mentre un cinghiale casca, si divincola e quasi muore dissanguato se, sempre col 223 lo si colpisce nel muso..

Ho riassunto bene....o no?
Non giochiamo con le parole, io ho detto che se il cinghiale venisse colpito alla mascella cascherebbe per terra all'istante. Ho parlato di raggio di 5 cm. non di diametro. Un cacciatore che non è nelle condizioni di colpire una superficie di 10 cm di diametro dietro la spalla del capriolo a 250 m. vuol dire che a 250 non deve tirare.
 
Gli ingrandimenti ti permettono di vedere con più accuratezza dove metti il colpo e aiutano gli occhi non più giovani..., l'abilità non c'entra.
Il telemetro serve in zone nuove, mai esplorate prima e dove non hai punti di riferimento; per i caprioli puoi essere ben aiutato dai reticoli classici ( 1 e 4 ) per i tiri in blat. Poi un po' d'occhio aiuta... Lo ritengo utile e quasi indispensabile x i tiri oltre i 250 metri.
Perché il colpo lo piazzi con gli occhi? Se fai tutto alla perfezione, al momento del tiro gli occhi li puoi chiudere. Se avessi la possibilità di sparare con gli occhi, tutto quello che riuscire a vedere sarebbe "bruciato" Nel tiro gli occhi possiamo paragonarli al "dire" e tutto quello che viene dopo a fare. Gli occhi li abbiamo tutti per vedere, allora andate a vedere quanti caprioli tirati alla spalla vengono presi nel fianco, e il cacciatore non capisce il perché. Per lui e strano, visto che al momento del tiro era perfettamente con la croce del reticolo dietro la spalla del capriolo. Era talmente concentrato sul punto del capriolo che ha perso di vista se stesso. Era talmente concentrata a vedere il capriolo con dodici ingrandimenti che aveva perso di vista se stesso. Era talmente concentrato ad abbattere il capriolo che aveva perso di vista se stesso. Nel tiro quando perdi di vista te stesso sei fregato.
 
Perché il colpo lo piazzi con gli occhi? Se fai tutto alla perfezione, al momento del tiro gli occhi li puoi chiudere. Se avessi la possibilità di sparare con gli occhi, tutto quello che riuscire a vedere sarebbe "bruciato" Nel tiro gli occhi possiamo paragonarli al "dire" e tutto quello che viene dopo a fare. Gli occhi li abbiamo tutti per vedere, allora andate a vedere quanti caprioli tirati alla spalla vengono presi nel fianco, e il cacciatore non capisce il perché. Per lui e strano, visto che al momento del tiro era perfettamente con la croce del reticolo dietro la spalla del capriolo. Era talmente concentrato sul punto del capriolo che ha perso di vista se stesso. Era talmente concentrata a vedere il capriolo con dodici ingrandimenti che aveva perso di vista se stesso. Era talmente concentrato ad abbattere il capriolo che aveva perso di vista se stesso. Nel tiro quando perdi di vista te stesso sei fregato.

Gli occhi "leggono" il body language del selvatico. La tensione del muscolo della spalla, le orecchie che si girano, la coda che si irrigidisce, uno zoccolo anteriore che si alza--tutti indizi che rivelano a quelli che hano esperienza che il selvatico sta per scattare in avanti o scartare di lato. I cervidi sono cosi' repentini nelle loro mosse che se uno si concentra soltanto su impostazione, controllo del respiro, pressione graduale sul grilletto, ecc., senza badare a cio' che l'animale sta per fare, e' possibilissimo che il grilletto scatti ed il colpo parta proprio a quel momento, mancando l'animale o, peggio, impanciandolo o spezzandogli una zampa. E l'ingrandimento ti fa vedere meglio questi indizi a volte quasi impercettibili, cose come l'allargarsi delle narici, pelo che si rizza... e se fai una bella "zummata" (zooming) a 10 o 12x o anche di piu' se ce l'hai, ti puo' rivelare quel ramoscello, quella spiga, quell'arbusto galeotto che ti fa deviare la palla. Altro che occhi chiusi, ingrandimento basso, ecc. ecc.! Quando uno vuole "vedere se stesso" sta a casa e guarda nello specchio del como'. A caccia la tecnica da tiro al bersaglio di carta che non si muove e' solo la meta' del successo. I tuoi tiri chirurgici sono encomiabili, ma in genere i chirurghi operano gente che e' narcotizzata e non si puo' muovere. Gli animali si muovono.
Germa', con tutto il rispetto che ho per te, capisco che forse la tua tecnica di tiro funziona a caccia, per qualche incomprensibile ragione, soltanto per te. Ma, sempre con lo stesso rispetto, ti chiedo di non propagare fra i principianti queste nozioni che sono contrarie a tutto cio' che i cacciatori esperti hanno imparato dopo anni ed anni e camionate di capi abbattuti, dagli scoiattoli, ai conigli, ai cervi, a tutto cio' che e' cacciabile a palla.
 
Gli occhi "leggono" il body language del selvatico. La tensione del muscolo della spalla, le orecchie che si girano, la coda che si irrigidisce, uno zoccolo anteriore che si alza--tutti indizi che rivelano a quelli che hano esperienza che il selvatico sta per scattare in avanti o scartare di lato.
Quindi bisogna osservare il muscolo della la spalla se intensione non bisogna tirare, quando vediamo il muscolo rilassato possiamo incominciare a prepararci per il tiro, e mentre lo facciamo osserviamo le orecchie che girano, anche in questo caso, bisogna rinunciare, bisogna farlo anche con la coda e con la zampa. Giovanni hai mai fermato il capriolo con un fischio prima di far partire il colpo?
 
I cervidi sono cosi' repentini nelle loro mosse che se uno si concentra soltanto su impostazione, controllo del respiro, pressione graduale sul grilletto, ecc., senza badare a cio' che l'animale sta per fare, e' possibilissimo che il grilletto scatti ed il colpo parta proprio a quel momento, mancando l'animale o, peggio, impanciandolo o spezzandogli una zampa.
A me non è mai successo di aver sbagliato un animale perché si è mosso al momento del tiro. E' molto più facile che si sposti il cacciatore al momento del tiro, e da la colpa al selvatico. Quando tiro al cinghiale o al capriolo osservo il movimento e il tempo. Il cinghiale più o meno alza la testa ad intervalli regolari, idem per il capriolo. basterebbe stare in questi tempi, quando si decide di tirare bisogna farlo in fretta e nel minor tempo possibile, Quando agli inizi mi dilettavo nella pistola di grosso calibro, più di qualche volta il colpo è partito quando la sagoma si stava chiudendo, il risultato era il foglio tagliato in due, ma la colpa non è del bersaglio, era mia che calcolavo male il tempo. P.S. avevo dimenticato di dire che del selvatico che muove la coda o la zampa non me ne frega niente.
 
E l'ingrandimento ti fa vedere meglio questi indizi a volte quasi impercettibili, cose come l'allargarsi delle narici, pelo che si rizza... e se fai una bella "zummata" (zooming) a 10 o 12x o anche di piu' se ce l'hai, ti puo' rivelare quel ramoscello, quella spiga, quell'arbusto galeotto che ti fa deviare la palla.
Giovanni, guardare nell'ottica senza fare una mingh.a stanca l'occhio e se la posizione non è ottimale stanca anche alcuni muscoli importanti, che potrebbero al momento del tiro portare a degli errori. Tutto quello che hai scritto fallo col binocolo e non con l'ottica della carabina. Chi cazzeggia restando in mira per lungo tempo senza fare niente non tirerà mai in maniera decente.
 
Altro che occhi chiusi, ingrandimento basso, ecc. ecc.! Quando uno vuole "vedere se stesso" sta a casa e guarda nello specchio del como'.
Giovanni se vuoi fare qualcosa di serio nel tiro di selezione, devi disinteressarti del selvatico. Se vuoi interessarti del bersaglio vai a tirare alle giostre.:) senza offesa è solo una battuta.
 
Armeria online - MYGRASHOP
Sponsor 2024
Indietro
Alto