orme di cervo e di suide
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Come vedi, le tracce degli unghioli posteriri del suide non sono allineate con quelle degll anteriori, ma sono piu' aperti lateralmente. Quelle degli unghioli anteriori sono meno appuntiti e ovali. Lo javelina (da voi conosciuto come pecari) da voi non esiste, percio' non te ne preoccupare.

Quando il cervo corre, le tracce degli unghioli anteriori sono piu' divaricate. Naturalmente si parla del cervo whitetail. Non conosco le orme del vostro cervo rosso, ne' del capriolo. Suppongo pero' che le orme del daino assomiglino molto a quelle del whitetail.
 
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Avendo intrapreso l'attività di selecontrollore mi dedico, quando posso, insomma abbastanza spesso, alla ricerca di siti idonei per poter accoppare qualche sgrufolone con le setole. Purtroppo, avendo dedicato tutta o quasi, la mia vita di cacciatore alla caccia e allo studio della beccaccia, non chiappo 'na mazza nel riconoscere la differenza tra le impronte dei suidi e quelle dei "cornuti", almeno che non siano evidenti; praticamente interpretarle nei casi difficili. Esiste un metodo o questa abilità è frutto soltanto di esperienze ripetute e verificate sul campo? A chi c' azzecca l'ardua risposta.
setterman
 
Le orme dei cornuti hanno i due unghioli posteriori piu' o meno allineati con quelli grossi anteriori. Quelle dei suidi li hanno molto piu' laterali rispetto a quelli anteriori.

Sapevo, per quanto riguarda i cinghiali, che i maschi "li mandano" più a lato in quanto lo spessore è creato dai testicoli. Io difetto nel riconoscimento nella forma dello zoccolo impresso nella terra quando è singolo e non "parte" di una pista.
setterman1
 
Ciao Setterman, io tanti anni fa' comprai un libro dal titolo "Animali e loro tracce" di Franco Gherardini editoriale Olimpia dove illustrano, oltre che le impronte dei vari selvatici (comprese le differenze tra maschio e femmina), anche le loro fatte e segni lasciati dai vari selvatici. Il libro e' simpatico e illustrato abbastanza bene pero', potrebbe essere valido solo ed esclusivamente come base di partenza, giusto per vedere le varie differenze di impronte tra i vari ungulati perche' poi, all'atto pratico, necessita sempre e comunque di pratica personale....per fartela breve e' una cosa che si impara con il tempo perche' ci sono molte variabili e difficolta' nel saperle leggere tipo natura del terreno, il periodo stagionale (con terreno secco o magari con gelate), per non parlare di quando si sovrappongono impronte di selvatici di diverse tipologie, ecc. ecc. Certo, un libro del genere, non puo' che darti un'infarinatura teorica da riscontrare poi (come hai gia' detto tu) con la pratica. Prova a cercarne uno (sempre se ti puo' interessare il discorso) specifico sugli ungulati....sarebbe ancora meglio...visto che questo che ti ho indicato tratta anche di volatili e nocivi.

Un salutone
Alberto
 
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