Rispondo a Alle60, Pensa che invece io vado matto per il 308 W. La scelta del calibro è caduta sul 30.06 in quanto tutti i componenti della squadra che usano carabine, le hanno in questo calibro e qualcuno ricarica anche con discreto successo. Metti poi il bisogno, a volte di reperire munizioni in loco, (magari le hai dimenticati a casa, (capita). Ritengo che niente che cammini a quattro zampe, sul nostro paese, non venga abbattuto col 308. Pensa che io uso anche il calibro 20 e ho avuto modo di constatare che anche su grossi cinghiali si è comportato egregiamente, ma solo con cartucce caricate.
Nel post precedente, ho dimenticato di dire che il cinghiale pesava 80 kg e sono questi cinghiali maschi del peso sotto il quintale che fanno grossi danni. Secondo me perchè sono più agili, metti poi il posto dove avviene il combattimento, (stretto e piccolo), dove i cani non hanno spazio per potersi defilare o scattare indietro per evitare mussate ed il gioco è fatto.
La piaga delle "vacche sacre", in certe zone è costante, sono ormai divenute selvatiche. In ogni gruppo c'è un toro che le difende gelosamente, caricando tutto quello che gli può sembrare un pericolo, ma anche le vacche non scherzano, più volte hanno costretto i battitori a rifugiarsi sugli alberi.
L'hanno scorso la forestale le ha un pò decimate, ma solo quelle che stazionavano nei pressi del paese.
Però è innegabile che ogni tanto qualcuna ci lasci la pelle......Io ne so qualcosa:mrgreen:, tempo fa lo raccontai qui sul forum, l'episodio risale a molto tempo fa, si parla degli anni 80, quando ancora il Parco dell'Aspromonte non era nella mente di nessuno. Per motivi di servizio, abitavo a Cittanova e lo Zomaro a circa 10/12 km dal centro, (altopiano ricadente, credo, tra i Comuni di Canolo, Cittanova e Molochio), per me il paradiso delle beccacce, scorrazzavo col cane per giornate intere. Conoscevo tutti i componente dell'allora squadra di cinghialari, che poi è ancora questa di cui ne faccio parte.
In un uscita a beccacce, mi imbattei proprio su una battuta al cinghiale, che stavano effettuando in loco. Incontrai Mario, che mi avvertì della battuta e mi chiese il favore se volevo occupare una posta che era rimasta vuota per lo scarso numero di fucili presenti.
Accettai di buon grado, vista anche l'assenza di beccacce quel giorno.
Avevo soltanto due cartucce a palla, nella cartucciera, che portavo sempre con me, per sopperire ad un eventuale incontro col setolone, facile da configurarsi. Mario mi diede una manciata di cartucce e mi posizionò sulla posta dicendomi che lui si sarebbe appostato ad una cinquantina di metri sulla mia destra e mi indicò il posto. Legai il Kurzhaar ad una scopaia dietro la posta e mi sistemai su di essa. Dovevo badare una grande radura, coperta da scopaie, che cominciavano ad una ventina di metri avanti a me, prima c'era un bel pezzo di pulito, in quanto le scopaie erano state tagliate ed era lì la probabile uscita dei cinghiali. La battuta si sarebbe svolta nel vallone sottostante che iniziava alla fine delle scopaie d'avanti a me e i cacciatori erano appostati sui costoni di entrambi i lati.
naturalmente, in quell'occasione, non avevo la radio, ma Mario mi disse che mi avrebbe informato lui dell'andazzo della battuta.
Trascorsi una ventina di minuti, Mario attirò la mia attenzione e mi fece segno che avevano sciolto.
Di lì a poco i cani presero la traccia, gli abbai mi arrivavano ovattati, lievi, per via della profondità del vallone e la mia posizione più in alto ed arretrata, ma comunque mi accorgevo dell'abbaio, guardando Uro, (il Kurzhaar di turno legato dietro), si agitava e mugolava, lui li sentiva molto meglio di me.
Il tempo passava e non me ne accorgevo, ero intento a percepire il minimo rumore, qualcosa che mi facesse capire cosa stesse succedendo. Ad un tratto, come si conviene nella battuta, scaturirono rimbombando i colpi di fucile.Prima uno, che attirò l'attenzione di tutti, poi tutti gli altri, 4, 5....7...9.
Stringevo il mio 302 tra le mani, con canna modificata, portata a 60 cm cilindrica, ma con filettatura esterna per il montaggio degli strozzatori al bisogno, guardando lo spazio innanzi a me.
Incominciai a sentire le grida dei battitori che stavano salendo e altri colpi di fucile. Poi sentii i cani che erano arrivati nelle scopaie seguitando e abbaiando, quell'abbaio che ti fa capire che avevano a vista il cinghiale.
Ormai c'eravamo, portai il fucile alla spalla e roteavo il corpo in tutte le direzioni, per vedere il cinghiale che si sarebbe palesato di li a poco.
Vedevo chiaramente le scopaie muoversi ma impossibile capire cosa le scuoteva, se cani o cinghiali.
I primi ad uscire dal fitto, furono due cani, che dopo breve rientrarono dentro. Ero convinto che il cinghiale se li stesse giocando lì dentro e non usciva fuori, facendoli tribolare.
troppi abbai lì dentro, troppi ringhi e morsi. I/il cinghiale/i era/erano per forza lì, d'avanti ai cani.
La diatriba durò una decina di minuti, quando i cani come erano venuti, si allontanarono, sempre seguitando.
Ritornò il silenzio, guardai Mario e gli feci segno come per dire cosa è successo? E lui mi indicò il luogo degli scontri e di stare attento, mi fece segno con la mano, indice e medio portandoseli agli occhi.
Ormai il silenzio era divenuto totale, quando ad un tratto, sento un ramo spezzarsi, d'istinto mi giro verso la fonte del rumore e vedo all'inizio del fitto, una sola rama di una scopaia muoversi.
Fucile alla faccia e occhio come un cannocchiale, per vedere anche il più minimo movimento.Infatti, vidi una macchia nera attraverso i rami con poco verde.Si muoveva lentamente, me ne accorgevo dal contrasto che creava con i rami, muovendosi.
Era un cinghiale che si era defilato dai cani? Forse questi ultimi avevano preferito inseguirne un altro che era partito in corsa? Di sicuro non era un uomo e neanche un cane, (gli ariegeois sono quasi del tutto bianchi). Indeciso sul da farsi, guardo Mario e vedo che mi stava guardando. Riguardo il punto, cercando qualche certezza, la sagoma si muove a rilento, penso possa essere un cinghiale ferito. Attendo..... attendo.....attendo. Altro piccolo movimento in avanti, ma non esce allo scoperto, altro ramo spezzato e si ferma, ora vedo bene il pelo nero. Avendo in testa il cinghiale, non mi veniva nient'altro da pensare, decido per il tiro. Metto il ginocchio destro a terra, lasciando la gamba sinistra piegata, dove appoggio il gomito sinistro, per avere una maggiore stabilità nel tiro, inquadro bene, trattengo il respiro e lascio partire il colpo. Preso! Vedo uno scuotere di scopaie, non tolgo il fucile dalla spalla e tengo sotto tiro il punto.
Trascorsi attimi, dove capisco che ormai non vi era più pericolo di fuga da parte del cinghiale, tolgo il fucile, nel mentre Mario si avvicina,..... mi dice; stai qui, vado a vedere. arriva al punto, guarda e subito torna indietro, lo seguo con lo sguardo, mi arriva vicino e mi dice; secco!....andiamo via.[14]....vedendo il mio stupore......Vieni vieni, cammina muoviti.....è un vitello![sweatdrop.gif]
Porc.... e ora? Che si fa?-dico io- ......- andiamo a parlare con Giuseppe, (componente della squadra, abitante a Canolo, comune lì vicino), per sentire se sa a chi appartiene-.
Ormai la battuta si era conclusa, con l'abbattimento di 4 cinghiali, recuperati i cani, Mario per radio chiama giuseppe e gli dice di salire su e venire da noi.
Arriva Giuseppe e viene messo al corrente del fatto. Non vi preoccupate, ci penso io, l'importante è che il vitello sparisca da lì, ora chiamo due amici e lo selezioniamo sul posto e poi lo scendiamo in paese, senza farci notare, ci vediamo alla casa di caccia.
Tutto è finito bene, ma se "qualcuno" si accorgeva dell'accaduto erano "uccelli fernet". Giuseppe si sapeva muovere in zona e senz'altro sapeva la padronanza della bestia, motivo per cui era tranquillo.
Ancora oggi, la piaga delle "vacche sacre" rimane, ma con un margine di tranquillità maggiore se si dovesse verificare di nuovo qualche abbattimento, sempre che il fatto avvenga per difesa o involontario, perchè ormai non ci tengono più a spadroneggiare per monti.
Per la cronaca; vitello giovane, sui 200 kg, Palla Gualandi, caricata in casa, entrata dal costato sx, oltre a ledere polmoni e altro, ha spaccato in due il cuore, (che cul.o!!!)
Quasi tutto è stato donato ad un orfanotrofio della zona.
La sera del giorno dopo, sono stato invitato ad una grigliata, nell'occasione sono stato festeggiato, per aver abbattuto il più grosso animale nella storia della squadra.
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