In codesto caso i consigli valgono il tempo che trovano: ogni carabina predilige un proprio "vestito" che va "indossato" e adattato. Non ti resta che provare e trovare quello giusto per la tua .270.
setterman1
 
Claudio nella carabina di un mio amico ho provato delle normalissime Federal con palla SP da 130 grn che aveva acquistato insieme alla carabina, tanto per segnarle in denuncia e per dargli una prima sgrossata di taratura.
Alla fine per tarare l'arma ne abbiamo usate solo 6 e lui ne aveva comprate 2 scatole, quindi per finirle le ha usate anche a caccia.
Con somma sorpresa si sono rivelate molto valide sia in termini di precisione che come effetto terminale sull'animale e quando poi una volta finite è passato alle mie che gli ho ricaricato, non abbiamo dovuto nemmeno ritarare l'arma perchè l'impatto a 200 metri era lo stesso.
Io ti consiglio queste.
 
Sabatti saphire cal 270w
Munizioni ricaricate con palla accubond 140gr
Perora sto finendo la ricerca della dose corretta di polvere ma intanto ti posso dire che a 200m la rosata è di 3,5cm..
Migliorabile con qualche aggiustamento(ricerca più fine della dose visto che sto andando di 0,5gr per il momento, tornitura del colletto che ancora nn ho eseguito, utilizzo di dies neck invece del full che sto utilizzando ora, lunghezza della palla ferso le rigature, e sicuramente da apro are altro tipo di polvere inneschi e palla differente).
Ma con cartucce commerciali questo risultato lo avevo ottenuto con fatica a 100m.

Per la caccia la rosata credo sia più che buona, ma se cerchi un po' più di precisione, devi lavorare di ricaricare ricercare la combinazione che più si addice alla tua carabina.
Fattibile?
Assolutamente si.
Ma difficile avere 1 buco dentro l'altro come altri calibri riescono a fare a 300 400 500metri
​​​​
 
Concordo che a meno che non si sparino migliaia di cartucce la spesa iniziale dell'attrezzatura per la ricarica non sara' mai ammortizzata. Ma non concordo affatto con cio' che dici a proposito dell'aspetto funzionale.
Giovanni, mi riferivo alla caccia di selezione, che non è certamente fatta di prelievi a 300/400/500 metri. Ognuno può esprimere la propria opinione condividendo o dissentendo, ci mancherebbe. Questo per dire che le tue opinioni e quelle di tutti le rispetto. Se dissenti sulla funzionalità della munizione commerciale, portami una qualsiasi caruccia commerciale equivalente alla RWS T mantel in 223 da 55 gr che attualmente utilizzo e ti dimostrerò che per il mio modo di fare selezione, il capriolo cade con qualsiasi marca di cartuccia. Ho ricaricato centinaia di migliaia cartucce per pistola e revolver, e ti assicuro che non lo facevo per divertimento, e neanche perché mi piaceva, se avessi avuto la possibilità economica le avrei comprate, e ti assicuro che il risultato non sarebbe cambiato in negativo. Per l'allenamento c'è l'aria compressa e la 022, per la caccia le munizioni commerciali vanno bene come quelle ricaricate. Non vanno bene solo per il costo, questo è vero. Ci sono cacciatori che ogni anno consumano 7/8 cartucce per tiri obbligatori di prova e 2/3 cartucce a caccia. Prima di ridare la tua opinione pensa a questi cacciatori che in un anno fanno tre o quattro capi fra cinghiali e caprioli. Quando ho parlato di trenta cartucce l'anno tirate su selvatici, ho pensato a un mio amico che in un anno ammazza più o meno una trentina di cinghiali, e neanche trova convenienza a ricaricare. Con la carabina da caccia in poligono vado per i tiri di prova, se decidessi di andare per allenarmi, cosa molto ma molto improbabile, un pensierino alla ricarica lo farei.
 
Io personalmente sono coadiuvato nella ricarica da un amico che fa solo poligono, e voglio capire fino dove si può spingere in precisione il 270 comunemente poco preciso.. Ma solo per curiosità personale e perché ho la possibilità grazie all'amico di poterlo fare, altrimenti con le commerciali a 100m rosate di 3 cm son più che sufficienti per la caccia, credo, poi i tiri a lunga distanza nelle mie zone sono rari quindi al lato pratico venatorio non c'è necessità di spingersi a lungo..
 
Giovanni, mi riferivo alla caccia di selezione, che non è certamente fatta di prelievi a 300/400/500 metri. Ognuno può esprimere la propria opinione condividendo o dissentendo, ci mancherebbe. Questo per dire che le tue opinioni e quelle di tutti le rispetto. Se dissenti sulla funzionalità della munizione commerciale, portami una qualsiasi caruccia commerciale equivalente alla RWS T mantel in 223 da 55 gr che attualmente utilizzo e ti dimostrerò che per il mio modo di fare selezione, il capriolo cade con qualsiasi marca di cartuccia. Ho ricaricato centinaia di migliaia cartucce per pistola e revolver, e ti assicuro che non lo facevo per divertimento, e neanche perché mi piaceva, se avessi avuto la possibilità economica le avrei comprate, e ti assicuro che il risultato non sarebbe cambiato in negativo. Per l'allenamento c'è l'aria compressa e la 022, per la caccia le munizioni commerciali vanno bene come quelle ricaricate. Non vanno bene solo per il costo, questo è vero. Ci sono cacciatori che ogni anno consumano 7/8 cartucce per tiri obbligatori di prova e 2/3 cartucce a caccia. Prima di ridare la tua opinione pensa a questi cacciatori che in un anno fanno tre o quattro capi fra cinghiali e caprioli. Quando ho parlato di trenta cartucce l'anno tirate su selvatici, ho pensato a un mio amico che in un anno ammazza più o meno una trentina di cinghiali, e neanche trova convenienza a ricaricare. Con la carabina da caccia in poligono vado per i tiri di prova, se decidessi di andare per allenarmi, cosa molto ma molto improbabile, un pensierino alla ricarica lo farei.

Le cartucce commerciali, di media, specialmente oggi non sono acce. Uno se ne puo' accontentare. Ma fra una Fiat e una Lamborghini c'e' parecchia differenza, anche se ambedue ti portano da Roma a Milano... La ricarica ti permette di avvicinarti alla perfezione. Ogni fucile e' un caso a parte, e a volte nessuna delle cariche commerciali offre risultati soddisfacenti. Io uso spesso l'esempio della mia Browning Micro-Hunter in .22 Hornet. Con qualsiasi carica commerciale faceva, a sole 50 yarde, "rosate" che assomigliavano piu' a una scarica di pallettoni che a una rosata di carabina. Alle distanze medie alle quali si usa una Hornet (100-150 yarde) non avrebbe colpito se non per caso un barile da petrolio da 55 galloni. Il problema? UNa leade troppo lunga. Le .22 Hornet commerciali in genere hanno la palla che non sporge molto dal bossolo. Quindi hanno bisogno di una leade corta. Con quella lunga della mia, la palla faceva un balzo troppo lungo prima di incastrarsi nella rigatura, e quasi sempre l'asse della palla non coincideva con quella della canna. Quindi la palla si muoveva nell'aria come una trottola qando sta per fermarsi. Caricando la palla nel bossolo quasi a farle toccare la rigatura ho ottenuto rosate magnifiche a 100 yarde. Quindi una carabina anche a distanze non esagerate (come i 300-500 metri di cui parli) potrebbe mancare o ferire un animale--anche a 100 metri. E' vero che se uno prova e riprova con marche e tipi diversi di cartucce commerciali prima o poi trovera' una cartuccia che gli funziona abbastanza bene sia come precisione, che letalita'. E se poi quella cartuccia non viene piu' prodotta, come nel caso di Claudio? Io, a differenza di tutti voi, se trovo una cartuccia commerciale che funziona bene nel mio fucile, potrei comprarne 25 scatole che mi durerebbero una vita, fra spari d'azzeramento e caccia. Ma voi avete un limite di cartucce detenibili, e se avete carabine di calibri diversi, e una pistola, e un liscio, quante cartucce potreste detenere di quelle che vanno bene con quella carabina?
Quando ero a Kodiak e mia moglie ed io sparavamo centinaia di cartucce di pistola al poligono ogni Venerdi' sera, io ricaricavo, e risparmiavo. Oggi non abbiamo l'opportunita' di avere un poligono a cinque minuti da casa, e le cartucce da pistola le compro. In genere una marca e un tipo vale l'altro. Ma questo e' un altro discorso.
Ribadisco poi il discorso della potenza. Le cartucce commerciali sono fiacche, certe molto piu' delle altre. Inoltre la velocita' che i produttori vantano sulla scatola o sulle reclami e' una fandonia, in quanto misurata non con le comuni carabine da caccia, ma con apparecchi fissi con canna molto piu' lunga. Se ti dicono 3000 piedi al secondo, puoi star sicuro che si tratta in realta' di 2800 piedi con una canna normale. Poi le cartucce commerciali sono fatte per il fucile "medio," con canna da 20-22 pollici. Se le spari in una carabina da battuta con canna da 18 pollici e mezzo, la polvere non viene bruciata completamente. Velocita' e precisione vengono compromesse. Io ho un Remington M 788 .243 con canna da 18 pollici e mezzo. Non digerisce bene nessuna carica commerciale (lo comprai quando ancora non ricaricavo). Invece con una polvere vivace funziona benissimo. Hai un Garand e usi cartucce commerciali? Lo puoi rovinare, perche' queste cartucce usano polveri abbastanza lente che sollecitano troppo il meccanismo di ricarica perche' ancora c'e' troppa pressione in canna quando la palla passa i fori del prelievo del gas.
Ma il dibattito cartucce commerciali contro cartucce ricaricate potrebbe occupare tante pagine di forum quanto quello su canne di liscio lunghe contro canne corte. Quindi io smetto qui--e continuo a ricaricare. Ho comprato delle dies speciali per il .308 di mia moglie, e quando ho tempo comincero' a fare esperimenti con palle e polveri diverse--ma usando sempre gli stessi inneschi e bossoli. Poi comincero' anche a ricaricare i bossoli del .50 Beowulf, ma ancora non ne ho abbastanza. Come ho detto prima, le cartucce commerciali le compro solo per rodare e azzerare il fucile e per farci un po' di tiro a segno. Poi quando ho abbastanza bossoli li ricarico.
 
La ricarica deve piacere, l'aspetto economico è importante, ma viene dopo. Per 30 cartucce tirate in un anno escluderei l'aspetto economico. Non considero neanche l'aspetto funzionale considerato che la differenza di precisione si equivale fra cartucce uguali di marche diverse. Per l'allenamento in poligono una carabina ad aria compressa fa capire più di un 308 dove il tiratore sbaglia. Per un tiro propedeutico per la caccia una carabina in 0,22 è l'ideale. Tiro sia il cinghiale che il capriolo col l'RWS T Mantel 223 da 55 gr. Ho ancora due scatole, da questa discussione ho saputo che non sono più in produzione, quando le finirò prenderò quello che trovo, sono sicurissimo che sia il cinghiale che il capriolo non si offenderanno. :rolleyes::)

Io so che non le fanno più in .270. Sul .223 non ho notizie.

Claudio - siena
 
Le cartucce commerciali, di media, specialmente oggi non sono acce. Uno se ne puo' accontentare. Ma fra una Fiat e una Lamborghini c'e' parecchia differenza, anche se ambedue ti portano da Roma a Milano... La ricarica ti permette di avvicinarti alla perfezione. Ogni fucile e' un caso a parte, e a volte nessuna delle cariche commerciali offre risultati soddisfacenti. Io uso spesso l'esempio della mia Browning Micro-Hunter in .22 Hornet. Con qualsiasi carica commerciale faceva, a sole 50 yarde, "rosate" che assomigliavano piu' a una scarica di pallettoni che a una rosata di carabina. Alle distanze medie alle quali si usa una Hornet (100-150 yarde) non avrebbe colpito se non per caso un barile da petrolio da 55 galloni. Il problema? UNa leade troppo lunga. Le .22 Hornet commerciali in genere hanno la palla che non sporge molto dal bossolo. Quindi hanno bisogno di una leade corta. Con quella lunga della mia, la palla faceva un balzo troppo lungo prima di incastrarsi nella rigatura, e quasi sempre l'asse della palla non coincideva con quella della canna. Quindi la palla si muoveva nell'aria come una trottola qando sta per fermarsi. Caricando la palla nel bossolo quasi a farle toccare la rigatura ho ottenuto rosate magnifiche a 100 yarde. Quindi una carabina anche a distanze non esagerate (come i 300-500 metri di cui parli) potrebbe mancare o ferire un animale--anche a 100 metri. E' vero che se uno prova e riprova con marche e tipi diversi di cartucce commerciali prima o poi trovera' una cartuccia che gli funziona abbastanza bene sia come precisione, che letalita'. E se poi quella cartuccia non viene piu' prodotta, come nel caso di Claudio? Io, a differenza di tutti voi, se trovo una cartuccia commerciale che funziona bene nel mio fucile, potrei comprarne 25 scatole che mi durerebbero una vita, fra spari d'azzeramento e caccia. Ma voi avete un limite di cartucce detenibili, e se avete carabine di calibri diversi, e una pistola, e un liscio, quante cartucce potreste detenere di quelle che vanno bene con quella carabina?
Quando ero a Kodiak e mia moglie ed io sparavamo centinaia di cartucce di pistola al poligono ogni Venerdi' sera, io ricaricavo, e risparmiavo. Oggi non abbiamo l'opportunita' di avere un poligono a cinque minuti da casa, e le cartucce da pistola le compro. In genere una marca e un tipo vale l'altro. Ma questo e' un altro discorso.
Ribadisco poi il discorso della potenza. Le cartucce commerciali sono fiacche, certe molto piu' delle altre. Inoltre la velocita' che i produttori vantano sulla scatola o sulle reclami e' una fandonia, in quanto misurata non con le comuni carabine da caccia, ma con apparecchi fissi con canna molto piu' lunga. Se ti dicono 3000 piedi al secondo, puoi star sicuro che si tratta in realta' di 2800 piedi con una canna normale. Poi le cartucce commerciali sono fatte per il fucile "medio," con canna da 20-22 pollici. Se le spari in una carabina da battuta con canna da 18 pollici e mezzo, la polvere non viene bruciata completamente. Velocita' e precisione vengono compromesse. Io ho un Remington M 788 .243 con canna da 18 pollici e mezzo. Non digerisce bene nessuna carica commerciale (lo comprai quando ancora non ricaricavo). Invece con una polvere vivace funziona benissimo. Hai un Garand e usi cartucce commerciali? Lo puoi rovinare, perche' queste cartucce usano polveri abbastanza lente che sollecitano troppo il meccanismo di ricarica perche' ancora c'e' troppa pressione in canna quando la palla passa i fori del prelievo del gas.
Ma il dibattito cartucce commerciali contro cartucce ricaricate potrebbe occupare tante pagine di forum quanto quello su canne di liscio lunghe contro canne corte. Quindi io smetto qui--e continuo a ricaricare. Ho comprato delle dies speciali per il .308 di mia moglie, e quando ho tempo comincero' a fare esperimenti con palle e polveri diverse--ma usando sempre gli stessi inneschi e bossoli. Poi comincero' anche a ricaricare i bossoli del .50 Beowulf, ma ancora non ne ho abbastanza. Come ho detto prima, le cartucce commerciali le compro solo per rodare e azzerare il fucile e per farci un po' di tiro a segno. Poi quando ho abbastanza bossoli li ricarico.

Giovanni, già lo sai, io vado al poligono giusto il tempo ed i colpi per verificare che le mie armi siano perfettamente tarate. Non amo star li giornate a sparare, di solito in mezz'ora ho già provato e corretto, se necessario ma quasi mai, le tarature delle mie tre canne rigate. Non ci vado mai più di due volte all'anno. A me piace andare a caccia non a sparare. Quindi non potrei mai ricaricare, poi due volte mi è successo che degli amici insistessero per farmi provare delle cartucce ricaricate da loro. Era come sparare a terzarole, la mia Steyr Manlicher (che chiamo amorevolmente Ste la bella) ha una digestione molto difficile. Quindi ho trovato quelle che gli vanno bene e sparerò quelle fino a quando non le ho finite, poi cercherò fra le commerciali quella che fa per lei e continuerò come ho fatto fino ad oggi.

Ciao

Claudio - siena
 
Per un cacciatore la ricarica ha senso solo se a uno piace ricaricare... perchè il risparmio economico non lo avrà mai dato che a caccia si sparano a esagerare 20 colpi in tutta la stagione, poi ci sono tante cartucce commerciali che fanno benissimo il loro lavoro.
 
Vi ringrazio, alla fine ho risolto nel modo più semplice, mi era rimasto solo un armaiolo da sentire nella zona, ci sono andato stamani, aveva ancora 60 RWS TM da 130 gn e naturalmente le ho prese tutte.
Così per un paio di anni sono a posto.

Ciao

Claudio - siena
 
Giovanni, già lo sai, io vado al poligono giusto il tempo ed i colpi per verificare che le mie armi siano perfettamente tarate. Non amo star li giornate a sparare, di solito in mezz'ora ho già provato e corretto, se necessario ma quasi mai, le tarature delle mie tre canne rigate. Non ci vado mai più di due volte all'anno. A me piace andare a caccia non a sparare. Quindi non potrei mai ricaricare, poi due volte mi è successo che degli amici insistessero per farmi provare delle cartucce ricaricate da loro. Era come sparare a terzarole, la mia Steyr Manlicher (che chiamo amorevolmente Ste la bella) ha una digestione molto difficile. Quindi ho trovato quelle che gli vanno bene e sparerò quelle fino a quando non le ho finite, poi cercherò fra le commerciali quella che fa per lei e continuerò come ho fatto fino ad oggi.

Ciao

Claudio - siena

E fai bene, finche' trovi la cartuccia giusta. Se non spari tanto ricaricare non ti conviene. Io ti consiglerei di continuare a cercare quelle che ti vanno bene e se le trovi di fartene una scorta notevole, entro i limiti della legge, naturalmente. A proposito, io per principio le cartucce ricaricate da altri non le sparo. Prima di tutto potrebbero essere state ricaricate in maniera cinofallica, e io alle mani e agli occhi ci tengo. Poi, anche se sono ottime, saranno ottime per il fucile loro ma non necessariamente per il mio. Poi, del resto, a te la precisione non serve. Tanto padelleresti lo stesso anche con le cartucce piu' precise che esistano!:):):)
 
Vi ringrazio, alla fine ho risolto nel modo più semplice, mi era rimasto solo un armaiolo da sentire nella zona, ci sono andato stamani, aveva ancora 60 RWS TM da 130 gn e naturalmente le ho prese tutte.
Così per un paio di anni sono a posto.

Ciao

Claudio - siena

Molti cacciatori di selezione si sono specializzati nella ricarica delle munizioni non solo per risparmiare ma soprattutto per ottimizzare il loro sistema d'arma e da questa ricavarne ottime performance. Visto che la Rws non ha più in produzione le tue preferite, potresti pensare al fai da te.
setterman1
 
La ricarica deve piacere, l'aspetto economico è importante, ma viene dopo. Per 30 cartucce tirate in un anno escluderei l'aspetto economico. Non considero neanche l'aspetto funzionale considerato che la differenza di precisione si equivale fra cartucce uguali di marche diverse. Per l'allenamento in poligono una carabina ad aria compressa fa capire più di un 308 dove il tiratore sbaglia. Per un tiro propedeutico per la caccia una carabina in 0,22 è l'ideale. Tiro sia il cinghiale che il capriolo col l'RWS T Mantel 223 da 55 gr. Ho ancora due scatole, da questa discussione ho saputo che non sono più in produzione, quando le finirò prenderò quello che trovo, sono sicurissimo che sia il cinghiale che il capriolo non si offenderanno. :rolleyes::)
 
Tutti i lavori devono piacere, è ovvio. Per chi ingaggia prede a lunga distanza ( il tiro ravvicinato non fa storia) la ricarica personale permette di sperimentare e trovare quegli equilibri che conferiscono il massimo dell'efficienza e letalità. La precisione è importantissima ma lo è altrettanto il peso, la struttura e la forma della palla che deve "lavorare" con la potenza ottimale impressagli dalla carica e dal calibro. E' un sistema (diremmo con termini calcistici una squadra) che compie l'opera.
setterman1
 
La ricarica deve piacere, l'aspetto economico è importante, ma viene dopo. Per 30 cartucce tirate in un anno escluderei l'aspetto economico. Non considero neanche l'aspetto funzionale considerato che la differenza di precisione si equivale fra cartucce uguali di marche diverse. Per l'allenamento in poligono una carabina ad aria compressa fa capire più di un 308 dove il tiratore sbaglia. Per un tiro propedeutico per la caccia una carabina in 0,22 è l'ideale. Tiro sia il cinghiale che il capriolo col l'RWS T Mantel 223 da 55 gr. Ho ancora due scatole, da questa discussione ho saputo che non sono più in produzione, quando le finirò prenderò quello che trovo, sono sicurissimo che sia il cinghiale che il capriolo non si offenderanno. :rolleyes::)

Concordo che a meno che non si sparino migliaia di cartucce la spesa iniziale dell'attrezzatura per la ricarica non sara' mai ammortizzata. Ma non concordo affatto con cio' che dici a proposito dell'aspetto funzionale. La ricarica ti permette di sfruttare appieno il potenziale dell'arma e delle munizioni per tale arma in relazione alla potenza, precisione, e letalita'. Per cominciare, i produttori di munizioni caricano le cartucce al di sotto della loro potenza, sapendo che ci sono tanti fucili in giro vecchi e/o ridotti male che potrebbero essere danneggiati o persino scoppiare se caricati con una cartuccia dalle prestazioni spinte. Ecco perche' chi usa fucili moderni cal. .45-70 deve per forza ricaricare, perche' tali munizioni commerciali sono troppo fiacche per non far scoppiare vecchi fucili dell'epoca di Custer ancora in mano a tanti. Ecco perche' chi ha un Garand deve stare attento al tipo di polvere e peso di palla delle .30-06 commerciali, o la "operating rod" potrebbe storcersi con palle troppo pesanti e polveri progressive.Poi ci sono tanti altri fattori che si devono considerare: la lunghezza complessiva della cartuccia, l'assetto della palla nel bossolo, il passo di rigatura, le dimensioni della camera di scoppio, la lunghezza della canna... Insomma, la cartuccia commerciale e' come una scarpa che dovrebbe andar bene su qualsiasi piede. Forse andra' bene su qualche piede, ma non su tutti. E' vero che se si tira a breve distanza la precisione conta molto di meno. Ma la palla? Si frantumera'? Penetrera' senza espandersi? Avra' abbastanza velocita' da penetrare bene? Io ricarico da quasi 40 anni, e da quando ho cominciato non ho mai comprato munizioni commerciali se non per due o tre scatole iniziali per calibro per azzerare grossolanamente l'ottica, rodare il fucile, e procurarmi i bossoli da riusare. Poi dopo questa fase comincio a ricaricare e a fare esperimenti fino a quando non trovo la palla e carica di polvere che mi da' la migliore combinazione di velocita', precisione e letalita'. E poi comincio a cacciare. Da quando ho cominciato a ricaricare ho sempre ucciso gli ungulati con cariche fatte da me. Poi c'e' un altro fattore, del tutto soggettivo: la soddisfazione di mangiare la carne di un animale abbattuto da te con una cartuccia fatta da te e cucinata da te. Goduria completa.
Claudio (Vivailpelo) ha trovato una cartuccia che pare sia soddisfacente nel suo fucile. Per questo ha cercato di trovarla anche se fuori produzione. Ne ha trovato tre scatole. Ma dopo? Spero che trovi un'altra cartuccia che lo soddisfi ugualmente. Se ricaricasse gli sarebbe piu' facile, e magari ne potrebbe "fare" una anche migliore. Ma, naturalmente, come hai detto tu la ricarica deve piacere. A me piace quasi come sparare e cacciare. Altri potrebbero trovarla noiosa. E per questi ci sono le "scarpe" che vanno abbastanza bene con alcuni piedi, molto bene con altri (pochi), e fanno bestemmiare altri ancora per il mal di calli e piedi indolenziti che gli fanno venire.
 
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Sono andato in armeria a ricomprare le cartucce per la .270 e con sorpresa ho scoperto che la RWS non fa più le TM che tiro da 20 anni.
Ho chiesto delle KS ma ho visto che in .270 le fanno solo da 150gn, mentre io ho sempre tirato 130gn.
Insomma mi consigliate una cartuccia COMMERCIALE con palla non troppo dura in 130 gn.
Nel frattempo cercherò di far fruttare le residue fino alla fine della caccia.

Grazie

Claudio - siena

P.S. sappiate che leggerò con molto piacere tutti i vostri consigli, ma poi farò come mi pare:mrgreen:
 
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