Piani di abbattimento e calendari venatori

lupozoppo

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Cari amici
Negli anni della mia purtroppo lontana gioventù appresi il concetto di piano di abbattimento in occasione dei miei brevi periodi di vacanza in Alto Adige.
Negli intercorsi decenni mi è capitato più volte che un conoscente mi dicesse frasi del tipo “settimana scorsa sono arrivati i guardiacaccia di Bolzano per completare il piano di abbattimento dei ……. (per esempio cervi) …… in 3 notti coi fari hanno abbattuto tot (20-40-70) cervi”.
Ovvero: dove l’attività di gestione del patrimonio faunistico è intesa seriamente il piano d’abbattimento è inteso come potere/dovere. Il piano d’abbattimento è una PIANIFICAZIONE TECNICA che DEVE ESSERE RISPETTATA !!!!!!
Se i cacciatori non riescono a rispettarla abbattendo abbastanza capi, allora interviene l’ente pubblico a colmare la carenza.
I guardiacaccia, o comunque li si voglia chiamare, non sono incaricati soltanto dei controlli di polizia nei confronti dei cacciatori, visti sempre e solo come malfattori, ma anche come co-gestori (insieme ai cacciatori e non contro di loro) del patrimonio faunistico.
A fronte di questo modello, comprovatamente efficace nei decenni, apprendiamo di perle come quelle che si stanno verificando in questi giorni: l’ENTE tale o talaltro anticipano la chiusura del calendario venatorio alla tal specie.
Perché? Boh! “Cosa facciamo oggi? Partitina a briscola” “Ma no dai! Chiudiamo la caccia al liocorno!”
Tale è l’impressione che si ricava apprendendo di chiusure anticipate al cinghiale in regioni/province/ecc. come per esempio in Liguria, che dai cinghiali è letteralmente invasa, mentre ancora si è ben lontani dal raggiungimento dell’obiettivo numerico previsto dai piani di abbattimento.
Così facendo si pongono soltanto i presupposti per creare dissapori, danni, disgrazie (come quella recentemente avvenuta sulla A1, non certo la prima), scuse e autogiustificazioni morali per i bracconieri ecc.
Ma questi signori, o meglio, questi satrapi della res publica, vengono in qualche modo chiamati a rispondere delle loro dissennate decisioni?
L’ente pubblico manda i suoi emissari, peraltro pagati coi soldi dei contribuenti, a completare i piani d’abbattimento?
CERTO CHE NO!
Il dovere degli emissari (dicasi guardiacaccia) è quello di bacchettare i cattivi cacciatori sanguinari, facendo rispettare norme demenziali, come p.es. quella che impone l’uso di palle monolitiche in battuta.
Quanto ai danni arrecati dalla selvaggina ci si penserà con i soldi dei contribuenti, e se qualcuno crepa in un incidente stradale pazienza, ci sono già troppi automobilisti che inquinano !
Umberto
 
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