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Anche per me il problema non si pone. Il capriolo quasi tutti lo tirano massimo al crepuscolo a corta media-distanza per corta intendo 80/100 m. media distanza intorno ai 130 m. Il tempo per non farlo spaventare e farlo morire in santa pace bisogna darglielo anche per problemi burocratici. Il colpo va dichiarato subito dopo il tiro, con una telefonata, e va segnato sul tesserino reg. Se cade sul posto è sempre visibile, visto che la zona viene pulita dal cacciatore, e comunque vampata o non vampata si vede il capriolo che va via dopo il tiro. Questo al crepuscolo, per i tiri notturni, bisogna concentrarsi sull'udito per capire la direzione presa dal cinghiale, sia la vampata che il fumo non permettono di fare altrimenti. L'esito del colpo per chi sa tirare e si allena non ha bisogno di vederlo sul capriolo. Come non ha bisogno di vederlo sul bersaglio in poligono per dichiararlo. L'azione di tiro prosegue per pochi secondi dopo la partenza del colpo. Il voler vedere l'esito del colpo può indurre ad errori di tiro. Per questo penso che nel tiro il cacciatore deve pensare a fatti propri e non interessarsi a quelli del capriolo o di qualsiasi altro animale. Anche per il cinghiale se non lo si vede per terra si va sul punto, si controlla eventuali tracce di sangue, si fa una piccola ricerca a 360° rimanendo sul ponto dove è stato fatto il tiro, si ritorna per la stessa strada e si chiama il cane, il cane va sempre chiamato, anche se non ci sono tracce di sangue. Logicamente il cinghiale viene aspettato fino all'ultimo minuto consentito dalla legge, in regione si può cacciare il cinghiale 4 ore dopo il tramonto.