Deviazione proiettili arma rigata..per "sfrascare" devono essere pesanti e lenti o..?

Infatti.....pieno di formule com è leggerlo non basta, ci vorrebbe un professore di matematica e fisica che magari dopo averlo letto ci offrisse un compendio tipo Bignamino......:D

Altro che bignamino! Ringrazio l'ingegnere che ha voluto postare un documento senz'altro esplicativo sull'argomento in topic, senza considerare però che per comprendere un tale testo oltre ad un insegnante occorrerebbero basi solidissime di quelle materie.
 
Pensiamo altresì che in certi frangenti (come quando s'insidiano selvatici di una certa mole e/o potenziale pericolosità) le poste a terra fossero formate da "coppie" di Cacciatori, o comunque estremamente vicini per essere d'appoggio l'uno con l'altro per ogni evenienza (capacità di fuoco, malore o peggio in caso di pericolo). Abbiamo scritto Cacciatori con la "C" maiuscola per differenziarli dai cacciatori occasionali e dagli sparatori che sono tutta un'altra cosa ! Cioè persone con la testa sulle spalle, Cacciatori accorti e prudenti che pensano e si concentrano con senso ri responsabilità solamente sul momento che stanno vivendo, e non pensano nè al conto in banca, nè ai crediti o debiti, nè tanto meno all'amante in vacanza da sola e che non risponde al telefono.... Nei vari corsi preparativi per sostenere gli esami di caccia (che qui purtroppo non esistono ed è una mancanza estremamente super-grave !!!!!!) sarebbe utile che invece d'insistere per esempio sul "riconoscimento del verso" o del "colore delle penne" degli uccelli ecc. insistessero all'inverosimile sulla sicurezza nel brandeggio ed utilizzo delle armi, sulle loro doti balistiche di gittata e di conseguenza proprio sulla pericolosità e potenzialità lesiva anche dei rimbalzi delle palle. Il comportamento responsabile e l'etica venatoria devono fare parte integrante, meglio dire Primaria, del nostro "status" di Cacciatori. Molto meglio che i controlli della Vigilanza si concentrino verificare se un Cacciatore è davvero capace e responsabile nel maneggio di un'arma piuttosto che controllare se ha pagato la tassa venatoria ecc., che se anche la paga dopo il termine non deve succedere nulla. Mi ricordo che negli anni '75 quando iniziai cacciare Caprioli e Cervi con un Amico socio in una nostra "riserva privata" in Baviera (confini con l'Austria), quando rare volte incontravamo le Guardie venatorie Federali, la prima cosa che ci chiedevano non era se avevamo pagato la tassa governativa e/o l'assicurazione, ma bensì se avevamo frequentato le prove di tiro al poligono di Rosenheim (obbligatorio ogni 6 mesi) per il quale veniva rilasciata l'attestazione che eravamo perfettamente in grado di maneggiare un'arma rigata, che avevamo delle buone cognizioni inerenti armi, munizioni ed effetti della balista -si consideravano importanti i rimbalzi già a quel tempo!- e che i nostri 5 colpi entravano tutti nel bersaglio a 100 mt. Se non fosse stata pagata in tempo la Tassa Federale questa doveva essere pagata entro 3 giorni e non veniva applicata nessuna sanzione. Se invece non avessimo avuto l'attestazione rilasciata dal "Maestro di tiro" del Poligono ci sarebbe stata l'immediata confisca temporanea delle armi e munizioni (6 mesi), un'ammenda pesantissima (mi sembra 500 Marchi - tantissimi a quel tempo, circa 4000 euro oggi !) ed il divieto di esercitare qualsiasi forma venatoria per 6 mesi !!! Non solo: poi si doveva sostenere una serie di esami "pesantucci" psico-fisici, medici (vista, udito, articolazioni), di pronto soccorso e di tiro !!! Un Calvario..... Tedeschi... ma avevano ragione e proprio lì per molti anni (fino al 1996) mi sono fatto per così dire "la scuola", oltre che aver avuto la fortuna di conoscere Cacciatori con tantissima esperienza di caccia grossa praticata un pò in tutto il mondo ma sopratutto in Africa, mettendo io in discussione di tutto e di più.... tribulazioni ed anche umiliazioni...(mi chiamano "Varum" tradotto = perché) in quanto io "giovinastro" rispetto a loro ero sempre assetato di conoscere, di sapere e di apprendere (venatoriamente parlando): chiedevo sempre il "Perchè" o spiegazioni su tantissime cose, anche le più banali, talvolta prendevo "in prestito" le loro armi (cannoni per la mia esile costituzione...), ma oggi mi ritrovo contento perchè al notevole bagaglio di esperienza acquisita ho associato il loro coraggio e l'autodisciplina, fattori che mi hanno aiutato evitare tanti disagi, rischi e pericoli....... anche se non tutti..... vero Barone Rosso ??.......

Che dire,tutto quello che leggo in questi post io l'ho gia' sentito di persona durante le lunghe chiacchierate con l'AMICO Giorgio..mamma mia quanto parla!!! sarebbe capace di parlare per 72 ore di fila....
Lo reputo un CACCIATORE tutto maiuscolo e non solo la C, poiche' pensa prima di tirare il grilletto,soprattutto nella caccia agli ungulati.
Tutto quello che so di questa caccia lo devo a Lui,e i suoi consigli e insegnamenti mi sono stati utili nelle varie battute di caccia in Romania,e spero che questi insegnamenti mi aiutino a superare l'esame per l'abilitazione all'esercizio venatorio romeno(si basa principalmente sugli ungulati perche' i pennuti non interessano a nessuno).....
Esperto di camuflage estremo(non lo vedi nel bosco in qualsiasi configurazione...estiva,autunnale o invernale),maniaco perfezionista nella preparazione degli appostamenti sia fissi (ne abbiamo diversi in Romania) che temporanei...ottimo tiratore sia con rigato che con liscio,l'ho visto mandar via selvatici senza sparare solo per preservare l'incolumita' dei cani che braccavano l'animale(venendo poi cazziato dagli organizzatori che pensano piu' al selvatico morto che alla vita di un ausiliare che rischia la vita per fare il suo dovere)...
Ma Giorgio e' cosi,e' il compagno di caccia perfetto!(a parte quando ha deciso di andare a recupero di un colombaccio senza avvertirmi e mi ha deviato una curata di una settantina di colombacci che stavano piombando sugli stampi-se non gli ho sparato allora non so se lo faro' mai piu'-)
avvisa i selvatici che arrivano,non spara se non e' sicuro al 100% di non arrecare danni....
Ma nonostante la sua esperienza decennale,sono stato costretto a salvargli la pelle per una mancanza di lucidita'(su un verrone in carica)...
da allora preferiamo posizionarci a vista perche' in quei boschi del MARAMURES c'e' poco da scherzare tra lupi e orsi
Nei vari incontri in Romania cerchiamo di inculcare la cultura del PRIMA DI SPARARE PENSA a tutti quei cacciatori che per uno **** selvatico(che sia per la carne, per il trofeo o per una foto da condividere sui social) metterebbero a rischio la vita altrui...
A tutti piacerebbe concludere ogni azione di caccia con l'abbattimento......
.....ma poi senti uno sparo, il sibilo di una palla sparata con carabina per errore e vedi un collega amico cacciatore morire in un modo assurdo(CIAO GRIGORIE R.I.P.),ti viene di pensare FANCULO CINGHIALE non ti sparo se non son sicuro di non far danni.....
Detto cio' ragazzi (lo porto scritto anche nella mia firma su mygra) PRIMA DI SPARARE PENSIAMO!!!
Barone Rosso
 
Ma il prof. Giova l'americano insegna o insegnava materie umanistiche. Io lo vedrei più come drammaturgo che fisico matematico. Posto che di fisico gli interesserà ancora la ****; di questo ne sono certo.
 
A parte questi filmati, io ho letto almeno una decina di articoli scritti da esperti della National Rifle Association o da articolisti che scrivono per Guns & Ammo e altre riviste serie di settore che in genere non sparano caxxate. Tutti, e ripeto tutti, gli esperimenti fatti in vari modi che in comune avevano qualche ostacolo grosso o piccolo fra la volata e il bersaglio hanno provato che anche un filo d'erba puo' deviare una palla e che la palla "scassacespugli" non esiste. No, una velocissima palla di .223 o di 7mm magnum o qualsiasi calibro, peso, e forma non "esplodera'" a contatto con uno stelo, un ramoscello o una foglia, ma ne verra' deviata e/o destabilizzata nella maggioranza dei casi. Naturalmente siccome le variabili non possono essere uniformi in tali esperimenti, puo' essere benissimo che una palla deviata o destabilizzata possa abbattere lo stesso l'animale a cui e' destinata. E puo' anche essere che non venga essere deviata o destabilizzata. Due esempi che, essendo isolati, contano poco? Kodiak, parecchi anni fa. Sparo ad un fusone col mio .338 WM a circa 80 metri. Al colpo l'animale salta in aria e vedo che gli penzola una zampa anteriore. L'animale scatta fra gli alberi e gli tiro un'altra botta di stoccata. Cade. Quando lo vado a sventrare noto che la prima palla non gli aveva rotto una zampa, ma gli era penetrata nel torace all'entrata, ed all'uscita aveva spezzato la spalla. Ecco perche' la zampa penzolava. Ma poi noto un altro buco nel torace, ma un buco strano, "sporco." C'erano pezzettini di corteccia intorno al buco e dentro. Guardo bene la scena dell'abbattimento e trovo un abete del diametro di 25 cm con un buco netto da un lato ed un buco piu' grosso, scheggiato, dal lato opposto. La palla, una Nosler Partition da 250 grani, aveva trapassato l'albero ed era entrata nel torace del cervo. Non era fuoriuscita dal lato opposto, e purtroppo non riuscii a trovarla, persa nelle interiora del'animale.
Alabama, molti anni dopo: sparo con lo stesso fucile e stessa cartuccia ad un cinghiomaiale di dimensioni medie. L'animale e' a 15 metri da me. E' dietro un cespuglio rado, con ramoscelli esili. Sparo da appoggio, metodicamente, mirando alla punta della spalla. Il colpo parte, e parte a razzo anche l'animale, visibilmente illeso, e si infila nella macchia senza darmi la possibilita' di tirargli una seconda botta. Vado a vedere il punto dove era stato allo sparo per vedere se ci fossero peli o sangue. Niente. Pero' noto il tronco di un alberello con una grossa scheggiatura fresca, ovviamente l'impatto di una palla di traverso. Da dove era l'animale quando gli avevo sparato al punto d'impatto della palla sull'alberello ci saranno stati due metri.
Quindi di regole fisse non ce ne sono, ma non esiterei a dire che quando una palla incontra un ramoscello, un filo d'erba, una spiga di grano, una pigna, o un uccellino scalognato, la palla puo' essere deviata anche di tanto e/o destabilizzata nella maggioranza dei casi--ma sempre con le dovute eccezioni che non fanno la regola.
 
Quando ho visto quei video lo scorso anno non potevo credere a quello che vedevo, mai avrei pensato che gli steli di grano potessero avere un tale impatto negativo sulle palle di un rigato.
 
Mi considero un un Cacciatore come tutti voi, tale e quale, alla vostra stessa stregua, solo che ho avuto la fortuna di avere Persone che con pazienza e tenacia mi hanno sempre inculcato in testa un termine del quale ho dovuto farne una ragion di vita : RISPETTO ! Rispetto in ogni forma e, nel limite del possibile, a qualunque costo perché rispetto vuol dire anche prudenza ed umiltà, soppesare attentamente e meglio che si può pensieri ed opere, ascoltare più che parlare, ascoltare anche "con gli occhi". E la tua amicizia Barone Rosso ci è diventata particolarmente cara (per me, Maria ed il nostro gruppo Cacciatori Tara Lapusului nella quale siamo orgogliosi tu sei parte integrante), e non soltanto per avermi salvato la vita in quella pessima esperienza venatoria cacciando i cinghiali .... con gli orsi alle spalle...... Cerco di fare la mia parte di Cacciatore meglio che posso, disturbare persone ed ambiente il meno possibile, non essere nè invidioso nè tanto meno geloso se un selvatico s'indirizza meglio verso un'altro Cacciatore rispetto a me, anzi, perchè il suo risultato positivo mi felicita, mi premia e provo grande soddisfazione quando poi vedo che il suo abbattimento è stato anche grazie al mio massimo rispetto, al mio silenzio, all'aver mortificato dentro quella piccola punta di egoismo che fa parte della natura umana. Ritengo (credo come tutti) che la Caccia è un'arte pura che , si esprime facendoci apprezzare un'atmosfera particolare, oserei dire talvolta quasi irreale e magica fatta di attese, di suspense, di emozioni forti, ma anche di delusioni, magari per un colpo non andato a segno come avremo voluto: e quest'ultime sono le più importanti, quelle da ricordare di più e farne tesoro perchè c'insegnano tante cose ed arricchiscono il nostro bagaglio di esperienze. L'ambiente che ci accoglie è la casa del Selvatico, è il Suo ambiente, immedesimiamoci e gustiamo anche noi quei luoghi fatti di silenzi, di fruscii di vento, di rigoglii d'acqua, di neve ovattata che scendendo copre ogni traccia, oppure di scricchiolare lieve di foglie secche che ci fa percepire l'arrivo soft di un selvatico, accompagnata da quella musica molto tenue che si sente lontano dentro la foresta .... l'abbaio sommesso dei cani .... l'incitare dei battitori.... e poi come d'incanto si materializza all'improvviso molto vicino la nostra tanto ambita preda.... Walker 960, sono convinto che leggendo le esperienze di tutti noi Cacciatori, positive o negative, sparerai certamente meglio perché con più sicurezza. Cerco di infondere e trasmettere continuamente le mie esperienze e quelle di altri in mia moglie Maria, ma............. la femmina che ho amato di più in vita ..... si chiama Diana.................. è una Dea....
 
Valker 960: quello che dici sui rimbalzi è verissimo, come credo che sia altrettanto molto attendibile la tua opinione (che condivido) sulle reazioni della palla morbida: è proprio meglio rovinare un pò di carne piuttosto che rischiare di rovinare la vita di un'essere umano, o anche di un animale che non sia la preda da noi perseguita in quel momento. Purtroppo i rimbalzi sono sempre tutti imprevedibili ed è uno dei motivi per i quali preferiamo (se e quando possibile, così mi hanno insegnato) cercare di sparare sempre da molto vicino, anche se (come ben dici anche tu) non abbiamo mai la certezza di sapere dove va a finire la nostra palla una volta che ha lasciato la volata dell'arma...
 
Anche sul tema dei rimbalzi si è detto molto…….ma purtroppo molto diluito nel tempo, e perciò si tende a perderne memoria. Anche qui la DEVA ha effettuato fior di studi ed esperimenti, in parte riassunti in un articolo comparso su cacciare a palla nel 2018.
Pare unanimemente condiviso che le palle asciutte cal 12 rimbalzino più di quelle da carabina. Ma si parla sempre di carabine ad alta velocità iniziale, come 30 06 ecc.; non mi è mai stato chiarito come si comportino palle da carabina più lente, come 44 mag. 45 70 ecc.
Per ciò che concerne le carabine ad alta velocità sembrerebbe che a far la differenza sia la loro struttura, in quanto condizionerebbe la dimensione dei frammenti risultanti dall' l'impatto. In palle a struttura semplice come le teilmantel, Sierra, Hornady interlock ecc i frammenti sarebbero piccoli, più o meno come pallini del 7 o del 10, con analogo, ridotto, range di pericolosità e capacità di penetrazione.
In palle "strutturate" come H Mantel, Partition, Swift ecc., per non parlare delle monolitiche, invece i frammenti (o almeno alcuni frammenti) tenderebbero a conservare una certa massa, e relativa pericolosità per un tragitto assolutamente imprevedibile.
Anche su questo punto però non tutti sarebbero concordi. C'è infatti chi ha affermato che le monolitiche non sarebbero affatto più pericolose delle "altre con nucleo in piombo", senza definire però a quali "altre" facessero specifico riferimento.
Complessivamente quindi mi pare che si sia fatta una gran confusione, senza apportare grandi dati oggettivi.
Per esempio non sono mai riuscito a trovare (sarei grato a chi me le potesse segnalare) trattazioni dove fossero riportate e comparate le misurazioni delle gittate e penetrazioni dei frammenti generatisi dopo un rimbalzo di palle di diverso tipo.
Forse si tratta di sperimentazioni troppo complesse o costose da effettuarsi, o forse nessuno ha ritenuto opportuno pubblicarli.
Quanto al rischio per il tiratore stesso ricordo di avere letto di un cacciatore che, avendo tirato il colpo di grazia da distanza ravvicinata (non ricordo a che animale) era stato ferito abbastanza seriamente non da un frammento di palla, bensì da una scheggia d'osso fuoriuscito dal foro d'entrata!!!!!!!!!!!!!!!!
Comunque m piacerebbe davvero trovare un testo che trattasse la materia in maniera unitari ed esaustiva
Umberto
 
Vorrei aggiungere che sono perfettamente d'accordo con Barone Rosso e quanti altri sostengono la necessità di formazione sull'uso delle armi a palla (sia lisce che rigate). Soprattutto nei corsi di abilitazione alle cacce collettive (battuta) questo argomento è relegato un po' a ruolo di Cenerentola, dando per scontato che il cacciatore sia già sufficientemente esperto, in quanto ha già conseguito la licenza di caccia.
La parte del leone è riservata alla stima dell'età in base alla dentatura, alla biologia del cinghiale, l'alimentazione, ecc.
Tutte cose belle e sacrosante, ma in fase di consuntivo, per i capocaccia, per i gestori/pianificatori ecc. ma quando ti passa un cinghiale, non dico nel folto della macchia mediterranea, ma anche in un bosco d'alto fusto……… sarò forse andicappato, ma spesso ho sbagliato a stimare l'animale.
COMUNQUE NON GLI HO MAI POTUTO ESAMINARE I I PREMOLARI PRIMA DI SPARARE!!!!!!!!!
FONDAMENTALE, ESSENZIALE, E RELATIVAMENTE FACILE è invece essere rigidamente inquadrati sui criteri di sicurezza nell'uso dell'arma, e non parlo di essere semplicemente disciplinati nel rispettare i settori e le angolazioni di tiro assegnate da capocaccia; ognuno deve essere in grado di porsi delle autolimitazioni, anche a costo di sorbirsi un cazziatone da parte dei compagni di squadra faciloni! E per far questo è essenziale avere cognizioni elementari di balistica che normalmente sono trascurate sia nel contesto dei corsi che, molto peggio, in sede d'esame
Umberto
 
Innanzitutto tanti auguri per un Buon Anno nuovo a tutti.
In base alle nostre esperienze condividiamo pienamente ciò che dice Giovannit-Alabama, e precisiamo di seguito il perché.
Innanzi tutto dobbiamo premettere che la “Balistica” è una scienza così vasta e complessa (senza contare che va applicata e trova risposte in base al tipo di arma -semi automatica, otturatore girevole scorrevole, basculante, tipo di basculante, monocanna o a due colpi, canne sovrapposte oppure giustapposte, drilling-, calibro, qualità, lunghezza e tipologia di costruzione della canna, passo di rigatura, tipo di proiettile –forma, costruzione, peso, densità sezionale, coefficiente balistico ecc., luogo e destinazione d’impiego …, tipo d’innesco, tipo di polvere, tipo di bossolo – largo, corto, lunghezza normale o Magnum anche se pure per lo stesso tipo di ogiva e calibro, ecc. ecc. ecc.) da poter diventare assai “rognosa” perché magari oltretutto talvolta, dopo qualche strana esperienza non proprio “ortodossa”, dobbiamo rimettere tutto in discussione ….. Materia sulla quale possiamo discutere a tempo indeterminato perché i “risvolti” sono tantissimi e non sempre compatibili con la teoria della balistica … E come se questo non bastasse anche la Meteorologia entra in campo mettendoci anche Lei del suo ... eccome ce lo mette … con le sue “menate” di Alta o Bassa pressione, legate al grado di umidità ed alla temperatura, il vento, le raffiche di vento ….. senza poi contare il fatto di dove utilizzeremo quest’arma e questo proiettile (livello mare, in collina, in alta montagna ecc.), ai Poli o in centro Africa ?
Al di là che poi bisogna “sfatare” la gran bella “balla” che le palle delle armi rigate non deviano (al contrario di quanto si crede, invece, rimbalzano notevolmente, dipende dal tipo di ogiva -soprattutto le monolitiche in rame che sono estremamente pericolose-, la velocità, su cosa impattano, il grado d’inclinazione, le condizioni meteo ecc. per cui le deviazioni possono essere anche molto pericolose -in certi casi anche 90°- quasi come la palla tipo “Brenneke” sparata nei fucili a canna liscia). Teoricamente in alcuni calibri ed in certi frangenti le palle leggere avrebbero la tendenza di deviare di più, ma non è sempre vero, anzi a volte, in certe condizioni, le palle pesanti possono assumere angoli di deviazione impensabili ed imprevedibili ! Finora le nostre esperienze “sul campo” ci hanno dimostrato che la palla pesante (entro distanze 50>60 mt.) ha la tendenza di rimanere più in “asse” con la linea di sparo rispetto ad una più leggera, ovvero più stabile anche in presenza di piccoli ostacoli facilmente “friabili” o disintegrabili, ma questo dipende molto anche dal tipo e conformazione della palla.
Attualmente per le nostre esigenze venatorie noi utilizziamo le carabine Brow. Bar Long Trac camerate nel cal. 9,3x62 (siamo nel nord-est della Transilvanjia, sui Carpazi orientali in Romania e cacciamo prevalentemente dentro grandi foreste dove sono presenti Faggi, Abete rosso, Pini, Querce, Carpine e talvolta un’infinità di cespugli o arbusti minori, ostacoli insidiosi quasi sempre “invisibili”) per insidiare soprattutto i grossi Cinghiali, Caprioli ed i grandi Cervi (quando capita anche le Volpi). Impieghiamo 4 tipi di cartucce (fatte su misura qualche anno fa da tecnici Italiani specialisti nel settore “ricarica”, e con le seguenti palle: Hornady Interlock 286 grs. (non bonderizzata) solo per le Volpi, cani randagi ecc.; Lapua Mega 285 grs. (semidura), Swift A-Frame 250 grs. + Swift A-Frame 300 grs. (entrambe molto più dure della Nosler Partition) per tutta l’altra selvaggina. La palla Swift A-Frame 250 grs. è ottima anche per il Capriolo perché fa solo un buco di entrata e di uscita senza danneggiare la carne del piccolo Cervide (che qui può raggiungere anche 40 kg.), mentre le altre palle sono ottime per Cinghiali (anche 300 kg.) e per i Cervi (anche 350 kg.). Se non siamo costretti (in qualche radura aperta), non ci piace sparare da lontano anche per non correre il rischio (possibile!!) che la palla possa “gavitare e/o capovolgersi” inficiando il risultato sperato: poi le stesse foreste sempre ricche di ostacoli ci obbligano ai tiri ravvicinati, brevi e medio-brevi. Provate al tachigrafo (a 2 mt. dalla volata) le Swift A-Frame 250 grs. su queste nostre armi sviluppano la velocità di 743 mts., contro i 685 mts. delle palle Lapua Mega da 285 gr. e contro i 643 mts. delle palle Swift A-Frame da 300 grs.
Le palle “leggere” Swift A-Frame da 250 grs. noi le utilizziamo solamente per i tiri lunghi (oltre i 100 mt.) oppure quando le condizioni Meteo sono avverse, come attualmente che, causa il freddo intenso (-15>-17°C.), c’è poca umidità a terra e quindi tanta pressione d’aria verso il suolo (Alta pressione), condizioni nelle quali è necessario sparare una palla il più possibile “veloce” indispensabile per vincere la tanta resistenza dell’aria. Al contrario con la Bassa pressione (cioè con il caldo ed il bel tempo, ovvero con poca pressione d’aria verso il suolo) utilizziamo le palle più pesanti da 285>300 grs. che viaggiano più lentamente (645>685 mts.) ma mantengono una traiettoria abbastanza tesa e “lunga” senza scendere molto.
Stessa storia e stesso sistema di utilizzo (per non dire “peggio”) con il monocanna basculante Sabatti mod. SKL 98 DL cal. 6x62R che impieghiamo specificatamente per insidiare da molto lontano (200>300 mt.) giovanissimi Cervi, Caprioli con palle dure monolitiche Nosler E-Tip e con palle morbide Ballistic Tip da 90 grs. , ma quest’ultime essendo espansive e quindi molto distruttive sono adatte solo contro le Volpi. Utilizzando questo calibro, prima di pensare di sparare, dobbiamo fare molta attenzione non soltanto al vento laterale (oltre i soliti calcoli attinenti l’inclinazione per la radenza della palla, dobbiamo calcolare velocità e deriva perché il vento è micidiale, straordinario per mandare il colpo fuori bersaglio) ma soprattutto nel limite del possibile (previa scrupolosa attenta osservazione sia con il binocolo che con il cannocchiale “lungo” alti ingrandimenti 60x80 su treppiede quando il bersaglio è molto lontano) accertarci che non ci siano ostacoli sul percorso della palla. E per ostacoli intendiamo proprio certi fili d’erba un pochino “spessi”, oppure rametti extra-sottilissimi di giovani arbusti che quando meno ce l’aspettiamo spuntano dal suolo (quasi invisibili) sui prati in mezzo al fieno, o altri analoghi sul limitare del bosco … in penombra … ostacoli “insignificanti” che sono tuttavia in grado di deviare la nostra palla da 90 grs. che esce della volata a circa 1200 mts. In particolare la palla Nosler Ballistic Tip si può facilmente deviare (e di molto) se nel suo percorso tocca uno stelo robustino del diametro di appena 2>3 mm., mentre si può letteralmente disintegrare data l’alta velocità (butta schegge da tutte le parti) se tocca un rametto 3-4 mm. di diametro !!!
Pertanto contro selvatici autentici di una certa mole e peso, noi utilizziamo solamente il cal. 9,3x62 impiegando palle pesanti e/o molto pesanti della tipologia sopra indicata, palle che spesso nei tiri ravvicinati o medio-brevi in foresta ci hanno dimostrato di poter “sfrascare” con una certa disinvoltura, in particolare le splendide ed affidabili Swift A-Frame. Per le nostre esigenze dopo tanti anni di utilizzo pensiamo che non ci sia niente di migliore di questa palla. Un consiglio spassionato: se e quando potete fatevi ricaricare (su bossoli nuovi) le cartucce per arma rigata … riscontrerete ben altri risultati rispetto quelli decantati per le cartucce commerciali ….. perché talvolta alcune Case sono un po’ “buggiardine” in quanto i loro risultati derivano da prove fatte su armi pesanti con canne molto lunghe o lunghissime (anche cm. 76), armi improponibili da portarsi appresso a caccia …….
Abbiamo espresso la nostra opinione su base di esperienze vissute realmente sulla nostra pelle: scusateci se ci siamo divulgati un po’: auguriamo un buon “In bocca al Lupo” ed un grazie di cuore a chi ha avuto la pazienza e la costanza di leggerci ! Giorgio e Maria
 
Noi utilizziamo le semi auto Brow. Bar dall'anno 2000 e pensiamo che il rischio d'impiego sia il medesimo delle carabine ad otturatore girevole scorrevole in quanto in quest'ultime si possono inserire 4>5 colpi nel serbatoio (o anche più nel caricatore estraibile), dipende dal tipo di carabina e calibro: riteniamo che oltre dall'ambiente dove s'impiega, dipenda principalmente dal "manico", ovvero dalla Testa di chi le utilizza che deve adottare sempre la dovuta massima cautela, pur se in certi frangenti l'entusiasmo (o la paura per una carica improvvisa di un selvatico) può portare alla temporanea "dimenticanza" di queste precauzioni: anzi questo è proprio un motivo in più per darci un'ordine tassativo in testa di massima attenzione. Crediamo inoltre (supposizione, non certezza) che la palla a punta "morbida" possa essere un pò meno pericolosa perché pur producendo numerose "schegge" queste perdono rapidamente più velocità rispetto al nucleo sottostante (quindi hanno un minore grado di lesività e vanno meno lontano) rispetto ad una munizione più "dura" la quale invece può "camminare" quasi tutta intera fino a distanze inimmaginabili: dipende dalla tipologia di costruzione della palla, se pesante o leggera, su cosa impattano, grado d'inclinazione ecc. ecc. Riteniamo inoltre che sia importante cercare di sparare il più possibile da vicino (meno ostacoli e quelli presenti sono facilmente più visibili), evitando o limitando i tiri "lunghi", non solo: ma è anche indispensabile che i Cacciatori rimangano fermi, metro più metro meno, al loro posto assegnato fino al termine della battuta, facendosi ben individuare dai loro più prossimi vicini compagni di squadra (il "giubbetto arancione" non ci garantisce proprio un bel niente!!!) per non diventare un pericolo per se stessi e per gli altri cacciatori (con i tiri che il cacciatore "fuori posta" può fare dalla sua nuova improvvisata "postazione" mobile), oltre che crearsi ognuno di noi una precisa linea immaginabile limitata entro circa 35° (davanti e/o dietro di noi) oltrepassata la quale non si spara assolutamente mai, ma dev'essere un'auto imposizione ferrea ben "saldata" dentro noi stessi. Siamo Cacciatori, non sparatori....!
Qui talvolta nel periodo autunnale cacciamo anche fino a notte, magari per le pessime condizioni meteo che ci hanno sorpreso lontani da casa oppure per inseguire selvatici feriti oppure per cercare cani dispersi: quindi solo tiri ravvicinati e/o brevissimi (3>15 mt,) ..... tutto quello che è rosso diventa nero.... anche il giubbetto ...... ci salva solamente il buon senso !
Altresì dobbiamo sempre accertarci di non avere mai battitori, cani oppure oggetti-strutture importanti entro la nostra angolazione di tiro davanti a noi ed entro una certa distanza, ossia nella direzione di dove pensiamo mandare la nostra palla, oltretutto considerando che anche l'ossatura di un selvatico può deviare la stessa palla in non si sa quale direzione qualora questa non si fermi (o si frantumi) dentro il suo corpo. Invece purtroppo ci sono persone assai incoscienti (un paio anche qui da noi che Barone Rosso conosce bene... "B..zo".... ci fanno paura e per questo li vogliamo sempre molto super-lontanissimi !) che "vagabondano" quando sentono la canizza arrivare o il vociare dei battitori, talvolta con la semplice scusa di "sentire freddo"; questi qui da noi si spostano anche 100 o più metri (anche se c'è da dire che talvolta noi distanziamo 300>800 mt. o più un cacciatore dall'altro in quanto siamo in pochi (36 cacciatori compresa Maria ed il territorio di caccia montano con tante foreste è vastissimo, circa 35.000 ettari). Dal momento che noi spariamo quasi sempre da vicino, preferiamo le armi semi automatiche perché grazie al loro cinematismo e rapidità di fuoco possiamo rimanere tranquillamente concentrati soltanto sul bersaglio senza allentare l'imbracciata e perdere istanti preziosi per spostare una mano per scaricare e ricaricare l'arma e ritornare a re-imbracciare e ripuntare l'arma: se il selvatico è lontano non sarebbe un gran problema, ma se invece è vicino .... o molto vicino.....inoltre in certe situazioni quel colpo in più in rapidissima successione ci è molto comodo dacchè ci può salvare la pellaccia.... e non soltanto contro Orsi, Lupi e Linci... Oltre che noi per esperienza diretta con "semi automatiche salva pellaccia" ne sa bene qualcosa Barone Rosso.... (grazie di cuore mille volte Barone Rosso !!!) .... Ognuno sceglie l'arma che meglio si adatta alle proprie esigenze ambientali-venatorie..... e qualche volta qualche tiro al poligono sopratutto per i neofiti non sarebbe proprio male..... o almeno di tanto in tanto maneggiare l'arma scarica per simulare una fase venatoria, oltretutto una buona "scusa" per verificarla attentamente mantenendola pulita e lubrificata. Giorgio e Maria.
 
SACROSANTO quello che affermi, Lupozoppo !!! Al di là della prudenza necessariamente obbligatoria che non è mai eccessiva, anche noi siamo convinti come te che le adeguate importantissime informazioni attinenti la balistica insieme ad una buona istruzione coscienziosa sia nel maneggio che nell'utilizzo delle armi, siano assolutamente essenziali per evitare tanti "stupidi" incidenti venatori dovuti non alla volontà ma bensì all'uso maldestro dei nostri "acrchibugi" data la scarsa (o nulla) conoscenza dei comportamenti e degli effetti un pò di tutti i proiettili, compresi alcuni tipi di grossi pallettoni. Pensiamo inoltre che questo porterebbe anche ad un sensibile minor "attrito" con Guardie Venatorie, Ambientalisti e Protezionisti, categoria nella quale fortunatamente ci sono anche persone molto intelligenti ben istruite (poche purtroppo), che non sono contro la caccia ma bensì contro certe forme o nostri comportamenti affatto ortodossi nell'attività venatoria, e quindi non contempla soltanto elementi "spara cazzate"... che sono quelli con i quali rischiamo scontrarci di più ...... non diciamo rischiando di farci andare fuori di testa, ma quantomeno assumere un atteggiamento litigioso ...... Giorgio e Maria
 
Mi sembra di aver capito che molto dipenda dalla struttura della palla. Palle veloci come 223 e 300 deviano. Palle veloci in 7x64 molto meno da centrare il bersaglio in modo utile. La Nosler le costruirebbe con un tecnica migliore.
setterman1
 
Noi utilizziamo le semi auto Brow. Bar dall'anno 2000 e pensiamo che il rischio d'impiego sia il medesimo delle carabine ad otturatore girevole scorrevole in quanto in quest'ultime si possono inserire 4>5 colpi nel serbatoio (o anche più nel caricatore estraibile), dipende dal tipo di carabina e calibro: riteniamo che oltre dall'ambiente dove s'impiega, dipenda principalmente dal "manico", ovvero dalla Testa di chi le utilizza che deve adottare sempre la dovuta massima cautela, pur se in certi frangenti l'entusiasmo (o la paura per una carica improvvisa di un selvatico) può portare alla temporanea "dimenticanza" di queste precauzioni: anzi questo è proprio un motivo in più per darci un'ordine tassativo in testa di massima attenzione. Crediamo inoltre (supposizione, non certezza) che la palla a punta "morbida" possa essere un pò meno pericolosa perché pur producendo numerose "schegge" queste perdono rapidamente più velocità rispetto al nucleo sottostante (quindi hanno un minore grado di lesività e vanno meno lontano) rispetto ad una munizione più "dura" la quale invece può "camminare" quasi tutta intera fino a distanze inimmaginabili: dipende dalla tipologia di costruzione della palla, se pesante o leggera, su cosa impattano, grado d'inclinazione ecc. ecc. Riteniamo inoltre che sia importante cercare di sparare il più possibile da vicino (meno ostacoli e quelli presenti sono facilmente più visibili), evitando o limitando i tiri "lunghi", non solo: ma è anche indispensabile che i Cacciatori rimangano fermi, metro più metro meno, al loro posto assegnato fino al termine della battuta, facendosi ben individuare dai loro più prossimi vicini compagni di squadra (il "giubbetto arancione" non ci garantisce proprio un bel niente!!!) per non diventare un pericolo per se stessi e per gli altri cacciatori (con i tiri che il cacciatore "fuori posta" può fare dalla sua nuova improvvisata "postazione" mobile), oltre che crearsi ognuno di noi una precisa linea immaginabile limitata entro circa 35° (davanti e/o dietro di noi) oltrepassata la quale non si spara assolutamente mai, ma dev'essere un'auto imposizione ferrea ben "saldata" dentro noi stessi. Siamo Cacciatori, non sparatori....!
Qui talvolta nel periodo autunnale cacciamo anche fino a notte, magari per le pessime condizioni meteo che ci hanno sorpreso lontani da casa oppure per inseguire selvatici feriti oppure per cercare cani dispersi: quindi solo tiri ravvicinati e/o brevissimi (3>15 mt,) ..... tutto quello che è rosso diventa nero.... anche il giubbetto ...... ci salva solamente il buon senso !
Altresì dobbiamo sempre accertarci di non avere mai battitori, cani oppure oggetti-strutture importanti entro la nostra angolazione di tiro davanti a noi ed entro una certa distanza, ossia nella direzione di dove pensiamo mandare la nostra palla, oltretutto considerando che anche l'ossatura di un selvatico può deviare la stessa palla in non si sa quale direzione qualora questa non si fermi (o si frantumi) dentro il suo corpo. Invece purtroppo ci sono persone assai incoscienti (un paio anche qui da noi che Barone Rosso conosce bene... "B..zo".... ci fanno paura e per questo li vogliamo sempre molto super-lontanissimi !) che "vagabondano" quando sentono la canizza arrivare o il vociare dei battitori, talvolta con la semplice scusa di "sentire freddo"; questi qui da noi si spostano anche 100 o più metri (anche se c'è da dire che talvolta noi distanziamo 300>800 mt. o più un cacciatore dall'altro in quanto siamo in pochi (36 cacciatori compresa Maria ed il territorio di caccia montano con tante foreste è vastissimo, circa 35.000 ettari). Dal momento che noi spariamo quasi sempre da vicino, preferiamo le armi semi automatiche perché grazie al loro cinematismo e rapidità di fuoco possiamo rimanere tranquillamente concentrati soltanto sul bersaglio senza allentare l'imbracciata e perdere istanti preziosi per spostare una mano per scaricare e ricaricare l'arma e ritornare a re-imbracciare e ripuntare l'arma: se il selvatico è lontano non sarebbe un gran problema, ma se invece è vicino .... o molto vicino.....inoltre in certe situazioni quel colpo in più in rapidissima successione ci è molto comodo dacchè ci può salvare la pellaccia.... e non soltanto contro Orsi, Lupi e Linci... Oltre che noi per esperienza diretta con "semi automatiche salva pellaccia" ne sa bene qualcosa Barone Rosso.... (grazie di cuore mille volte Barone Rosso !!!) .... Ognuno sceglie l'arma che meglio si adatta alle proprie esigenze ambientali-venatorie..... e qualche volta qualche tiro al poligono sopratutto per i neofiti non sarebbe proprio male..... o almeno di tanto in tanto maneggiare l'arma scarica per simulare una fase venatoria, oltretutto una buona "scusa" per verificarla attentamente mantenendola pulita e lubrificata. Giorgio e Maria.


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Be, su queste due affermazioni, non mi trovi d'accordo. Ho avuto modo di constatare personalmente che già da un colpo d'occhio il risaltare del giubbotto arancione nel folto, che senza sarebbe stato impossibile notare la presenza di un uomo immobile.

Per la notte o scarsa visibilità, ci sono dei giubbotti o gilet che hanno strisce caterinfrangenti, che si notano col minimo chiarore, anche quello della luna. Se non c'è luna, una lampada da testa fa il suo dovere.
Questo perchè secondo me in questo tipo di caccia, l'alta visibilità aiuta molto, più di quanto si possa credere.

Quello che mi lascia ancora basito è il rimbalzo della palla. Stando al video da te postato, dai rimbalzi visti con i traccianti, nessuno è al sicuro. Se andiamo a calcolare l'angolazione del ribalzo, lo sfarfallio e i cambi repentini di traiettoria dovuti alla forza impressa dall'aria, neanche chi spara è al sicuro.
 
Sono anni che cerco di capirci qualcosa, ma non ci sono riuscito perché le diverse fonti riportano risultati sperimentali diversi.
Comunque una cosa che ho ben capito e che non va fatta confusione fra la frammentabilità della palla e la sua deviabilità. Mi è sembrato il caso di precisarlo perché mi sembra di aver colto qualche accenno di confusione.
Il discorso frammentabilità è presto liquidato (almeno sulla carta): è da porsi in relazione alla sua più o meno robusta costruzione e alla velocità d'impatto sul frascame.
Sulla deviabilità invece si è letto tutto ed il contrario di tutto.
Fino agli anni '80 era opinione condivisa (in tutta la letteratura da me consultata) che le palle spizer fossero molto più deviabili delle round nose o flat point (una acquisizione per me piuttosto nuova, ma, a quanto pare, ben accertata e condivisa dagli esperti è che le spizer boat tail sono meno deviabili delle flat base).
Dagli anni '90 sono cominciate a comparire alcune pubblicazioni che citavano soprattutto esperimenti eseguiti dalla DEVA (equivalente tedesco del nostro BNP) i quali smentivano o comunque mettevano molto in discussione questa opinione
Ricordo in particolare di aver appreso con grande stupore che il 5.6x50r e aveva fatto riscontrare deviazioni inferiori al 9.3x74r.
Da alcune parti si era sostenuto che la regola del "punta tonda è meglio che spizer" andasse riferito a palle indeformabili, ma non potesse essere applicato alle espansive perché queste ultime, deformandosi all'impatto col frascame, mutano forma in maniera poco prevedibile e poco verificabile.
Questo aspetto metterebbe anche in discussione tutti i risultati comparativi fra una cartuccia e l'altra ottenuti nelle prove.
Mi sono fatto la personalissima idea che alla fine nessun ente o istituto che si occupa di sperimentazione sia riuscito a trarre conclusioni certe e univoche, altrimenti gli esperimenti non continuerebbero a protrarsi dopo 30 o più anni
Umberto
 
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Quello che mi lascia ancora basito è il rimbalzo della palla. Stando al video da te postato, dai rimbalzi visti con i traccianti, nessuno è al sicuro. Se andiamo a calcolare l'angolazione del ribalzo, lo sfarfallio e i cambi repentini di traiettoria dovuti alla forza impressa dall'aria, neanche chi spara è al sicuro.

Non so se hai mai visto su You Tube il filmato di un tale che spara un fucile cal. .50 BMG e la palla rimbalza all'indietro, colpisce il suolo davanti a lui, e poi rimbalza di nuovo colpendogli la cuffia e facendola volar via. 4 cm di piu' verso la testa, e gliel'avrebbe fracassata. Io prego i miei santi protettori ogni volta che vado a caccia chiedendo loro di non lasciarmi causare danni a me stesso o ad altri. Ogni volta che premi il grilletto c'e' rischio per te e/o altri. Tutto cio' che possiamo fare e' cercare con la prudenza di ridurre il rischio il piu' possibile.

E voglio aggiungere che sebbene le palle di liscio mostrino una maggiore propensita' a rimbalzare, almeno non hanno la gittata di una palla di rigato. Anche l'umile .22 LR puo' arrivare, con l'angolo giusto (33 gradi) a un miglio e mezzo di distanza. Figurati una .30-06, o un 7 mm Magnum... Una palla di cal. 12 sparata a 33 gradi probabilmente non arrivera' neanche a 700 metri (circa mezzo miglio). Io, francamente parlando, non parteciperei mai a una battuta al cinghiale come la fate voi in Italia, con postaiuoli, canai, battitori, ecc. tutti concentrati in un'area relativamente ristretta, e magari con strade e fattorie dove una palla "vagante" puo' arrivare benissimo, anche se di rimbalzo. Io caccio da solo, ed i miei capanni sono posizionati in modo che una palla che manca il bersaglio o che prosegue dopo averlo trapassato (le palle del mio .338 non si fermano mai nell'animale) finisce negli alberi e nella boscaglia fitta. E da questo punto di vista, la mancanza dell'Art. 842 negli States e' una cosa buona: nessuno puo' cacciare, andare a funghi, o soltanto passeggiare nei terreni altrui. Leggo spesso di fungaioli o amanti del motocross o giovani coppie che cercano una comoda fratta per scambiarsi escrezioni corporee che interferiscono con le vostre battute. lo sapete chi c'e' su quello stradello o in quella fratta quando premete il grilletto? Gli amanti non hanno l'obbligo di indossare giubbetti arancioni, o mutande e reggipetti arancione, o preservativi arancione...
 
Mi sembra di aver capito che molto dipenda dalla struttura della palla. Palle veloci come 223 e 300 deviano. Palle veloci in 7x64 molto meno da centrare il bersaglio in modo utile. La Nosler le costruirebbe con un tecnica migliore.
setterman1

Miti da sfatare a caccia ce ne sono tantissimi!!

Ho sentito spesso dire che palle velocissime e leggere come quelle tirate dal 223 se toccano un filo d erba esplodono (??!!) mentre una 180 grs del 300....hai voglia se frasca!!??
A quanto pare non sempre e' cosi....e che il 223 non esplode con filo d erba l ho provato piu volte anche io!!

Il 7x64 caricato con la leggerissima accubond da 140 grs riesce a fare meglio secondo me perche alla palla in questione il passo di rigatura (corto e adatto a palle piu pesanti tipiche del 7x64) abbinato alla altissima velocita (e quindi altissima velocita' di rotazione sul roprio asse) la rendono, secondo la legge di Miller iperstabile e quindi piu' difficile da deviare.

​​​​​​All opposto invece la 180 grs del 308...proiettile piu' peso e piu' lento dello standard del calibro, potrebbe non essere stato stabilizzato a dovere(per dirlo con certezza ci vorrebbe il passo di rigatura e la v0) quindi leggermente ipostabile e soggetto a deviazioni nonostante il suo essere lento e pesante.

Questo e' solo il mio pensiero per cercare di dare una spiegazione a questi risultati nettamente contrastanti con quello che e' il comune sentire.....magari ho scritto una caxxata..
 
Miti da sfatare a caccia ce ne sono tantissimi!!

Ho sentito spesso dire che palle velocissime e leggere come quelle tirate dal 223 se toccano un filo d erba esplodono (??!!) mentre una 180 grs del 300....hai voglia se frasca!!??
A quanto pare non sempre e' cosi....e che il 223 non esplode con filo d erba l ho provato piu volte anche io!!

Il 7x64 caricato con la leggerissima accubond da 140 grs riesce a fare meglio secondo me perche alla palla in questione il passo di rigatura (corto e adatto a palle piu pesanti tipiche del 7x64) abbinato alla altissima velocita (e quindi altissima velocita' di rotazione sul roprio asse) la rendono, secondo la legge di Miller iperstabile e quindi piu' difficile da deviare.

​​​​​​All opposto invece la 180 grs del 308...proiettile piu' peso e piu' lento dello standard del calibro, potrebbe non essere stato stabilizzato a dovere(per dirlo con certezza ci vorrebbe il passo di rigatura e la v0) quindi leggermente ipostabile e soggetto a deviazioni nonostante il suo essere lento e pesante.

Questo e' solo il mio pensiero per cercare di dare una spiegazione a questi risultati nettamente contrastanti con quello che e' il comune sentire.....magari ho scritto una caxxata..

Non credo alla cazzata. Ora io non sono in grado di giudicare non conoscendo le leggi della fisica. Non sono andato a scuola e a rigor di logica mi parrebbe che il tuo ragionamento fili e sia espressione di una teoria acquisita nello studio. Poi le varianti sono così tante che, credo, non si finisca di imparare mai. Uno scienziato diceva che una esperienza scientifica è tale quando può essere confutata.
setterman1
 
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