Germano, concordo sul fatto cheche una palla nella zona dell'orecchio abbia effetto, anche con palla leggera, ma non concordo affattto sull'eficacia nella zona del collo. La zona vitale del collo corrisponde ai pochi centimetri della colonna vertebrale e ai pochissimi centimetri (alcuni millimetri) della carotide. I quella zona una palla pesante si espande più di una leggera e,forse, va danni immediatamente mortali. Una palla leggera si espande di meno. Qualsiasi sia il calibro usato, il tiro al collo è rischioso (per il selvatico) perchè se si manca di danneggiare colonna o carotide, si producono ferita e anche gravi ma non immediatmente mortali. Con una lesione alla trachea o all'esofago il selvatico puo morire dopo lunghe sofferenze.
Ho visto cervi sparati al collo o alla testa perduti e condannati ad una morte atroce. Basta un leggero movimento del fucile o dell'animale nell'istante in cui parte il colpo per frantumare una mascella o passare sotto l'osso del collo. Io sono tanti anni che miro alla punta della scapola ed uso un calibro che certi qui considerano esagerato. I cervi vanno giu' con un tonfo. Alla testa ho tirato una volta sola. Il cervo, un bel fusone, era nell'erba alta e solo la testa ne spuntava al di sopra. Ma era a venti metri da me, che guardava nella mia direzione, e col fucile che uso io fargliela un po' troppo alta o un po' troppo bassa sarebbe stato ugualmente letale. Una decina di anni fa, a Kodiak, mi capito' un altro bel fusone, grosso e grasso, che attraverso' lo stradello a cinque o sei metri da me. Gli sparai al collo (sempre col .338 WM e palla Nosler Partition da 250 grani) e a causa della distanza fra l'asse della canna e quella dell'ottica, che a brevissima distanza ti fa tirare un pochino piu' in basso del punto mirato, gli mancai l'osso del collo per un pelo. Se colpito da un calibro inferiore sono sicuro che quel cervo non sarebbe caduto sul posto. Ma lo shock della grossa palla trasmesso al sistema nervoso lo paralizzo' e cadde immediatamente. La palla, poi, a distanza cosi' ravvicinata, colpendo i tessuti morbidi a grande velocita' deve essersi espansa molto, perche' fece uno squarcio notevole dal quale il sangue usci' tutto in pochi secondi.
Con un calibro adeguato o anche un po' esagerato, il colpo alla punta della scapola (che potrebbe essere un po' aleatorio con calibri troppo piccoli) ha effetti sorprendenti. Lede la colonna vertebrale o direttamente o con lo shock, e la zona polmoni/cuore con i frammenti di osso e cartilagine che vengono proiettati nella cavita' toracica come una schioppettata di liscio. Ho visto un filmato di un guardiacaccia di una grande riserva in Germania o Slovenia o non so esattamente dove che abbatteva caprioli in sovrappiu' o difettosi fuori della stagione venatoria, credo, cosa possibile dove il management della selvaggina e' affidato al proprietarrio del fondo o chi per lui. Li sparava tutti alla punta della scapola, dove miro anch'io, e piombavano in terra istantaneamente.
Un altro vantaggio del colpo alla punta della scapola e' che solitamente, se l'animale e' nella posizione classica, rompe abedue le spalle (se non e' una pallottolina di calibro minuscolo), e un ungulato con ambedue le spalle rotte non va da nessuna parte se per qualche ragione non e' abbastanza morto.
Nel Montana (zone aperte, prateria) mi potevo permettere di sparare dietro la spalla. Anche se l'animale correva per una cinquantina di metri prima di cadere lo potevo tenere di vista fino alla caduta. Ma a Kodiak, fra terreno scosceso, vegetazione da giungla, erba fitta ed alta fino al collo, un animale che correva cinquanta metri poteva essere introvabille o irrangiungibile. Qui in Alabama la vegetazione e' ancora peggiore, e se non fermi l'animale sul posto dell'impatto recuperarlo potrebbe essere impossibile o difficile e faticosissimo. Un mio amico tre anni fa, cacciando dove cacciavo anch'io, sparo' nella zona cuore/polmoni con una .30-06. Il cervo parti' a razzo, si infilo' fra i cespugli, attraverso' un piccolo corso d'acqua e mori' dall'altro lato. Il mio amico riusci' a seguire la traccia di sangue, ma quando arrivo' al fiumicello dovette togliersi i pantaloni e gli stivali e appenderseli al collo, attraversare il corso d'acqua (infestato da mocassini--non le scarpe, ma serpenti acqiuatic velenosi ed aggressivi) a piedi nudi con l'acqua fino al cu10, rimettersi pantaloni e stivali (rovi!)
e poi trascinare il cervo nei rovi, in acqua (fortuna che galleggiava), e fino a dove potesse raggiungerlo con il suo quad. Io tutte 'ste torture non le devo subire. Sparo pallottolone a velocita' abbastanza alta (2700 piedi al secondo), e le mie prede si ribaltano. E perdo anche pochissima carne. Nota: una palla di .338 prima dell'espansione e' piu' grande di diametro di una palla cal. .22 completamente espansa. Devo dire altro? Use enough gun. Il .223 e' abbastanza per il capriolo. Ma se ti capita un grosso solengo mentri aspetti il capriolo, e come tutti i cinghiali non si mette facilmente in posa come un cervide, ma e' quasi in continuo movimento, che fai?