Ancora sul 223 remington e il capriolo di selezione.....esperienze!!

Non è un calibro nato per la caccia al cinghiale, penso che nessuno o quasi, si porterebbe un 223 per la battuta al cinghiale. Può essere utilizzato per la caccia di selezione al cinghiale nelle ore notturne, dove la vegetazione molto fitta potrebbe creare problemi al recupero di un cinghiale tirato "nell'aria vitale venatoria" è sicuramente meglio tirarlo "nell'aria vitale accademica" Se si parte dal concetto che una palla di 3,5 grammi tirata al collo o nella zona dell'orecchio fa la stessa cosa di una palla di 10,5 grammi non ci vuole molto a capire che la scelta ricade sull'arma più leggera, che in questa modalità ha solo pregi e pochi difetti. Logicamente ogni abbattimento fatto in modo pulito con questo tipo di calibro va ben ponderato, e qualche volta bisogna saper rinunciare. Se si va con un'arma più potente si hanno due possibilità, una è quella di tirare nelle stesse zone del 223 e l'altra è di tirare al bersaglio grosso quando la visibilità non permette di mirare in zone molto strette. A me piace l'asciare il cinghiale sul punto preciso dove l'ho tirato, quindi escludo dal principio il tiro dietro la spalla, preferisco rinunciare. Un calibro per avere la sua efficienza deve essere adatto al tiratore, per esempio un cal. 28 nelle mie mani non avrebbe nessuna efficacia sul selvatico, in altre mani potrebbe risultare micidiale, il paragone con la canna liscia si può fare benissimo, solo per qualche cogli.ne non ha validità. Quindi il 223 è sconsigliato a tutti, quelli emozionabili, ansiosi, troppo apprensivi, e anche a tutti quelli che non hanno una grande passione per il tiro, a quelli che non riescono a stabilizzare la carabina in una punto preciso, ma sanno stare fermi in una zona più ampia, a quelli che tirano fuori tempo, ecc.ecc. Ecco per questi il 223 non è adatto. Un 7 rm. mag. non è adatto a chi ha paura del colpo alla spalla e decide di contrastarlo invece di farlo proprio assorbendolo. ;):)
 
Springer non è il fucile che abbatte il selvatico, ma la cartuccia. Il 223 eè sempre 223 sia che lo spari nel Baikal sia che lo spari in un Blaser.
Con la mia devo dire che sono stato molto fortunato perchè è di una precisione strabiliante e l'unico problema che aveva con lo scatto l'ho risolto abbastanza facilmente lucidando i piani delle leve del grilletto (operazione che con un minimo di manuallià può essere eseguita da chiunque).
Vorrei sostiturgli il calcio, ma ancora non sono riuscito a trovare nulla after market.
Sul discorso degli animali tirati è tutto relativo, ho la possibbilità di abbatere parecchi animali l'anno e va da se che qualcuno mi capita di tirarlo anche con il 223 sopratutto quando ho fatto "il mio" e allora mi va di fare qualche prova.
Come avrai notato non eccedo mai nelle distanze con questo calibro, ma non perchè non sia efficace, ma perchè non ha senso secondo fare esperimenti sulla pelle degli animali.
 
Nessuna foto della piscina dell' agriturismo?

Ciao Springer, scherzi a parte, ma gli abbattimenti sono stati effettuati alla stessa distanza (hai scritto 90 metri)? Te lo chiedo perche' sembrerebbe, almeno dalle foto, che le BT abbiano fatto un ottimo lavoro senza provocare molti danni.....non si nota il foro d'uscita. Considerando il tipo di palla mi sarei aspettato un effetto un po' piu' "espansivo".

Un saluto
Alberto
 
Si è meglio tornare al 223 che è un fucile paragonato a un bisturi, io lo adopero, in caccia di selezione, ma le mie possibilità non mi consentono di mirare e colpire un punto preciso a distanze superiori ai 100/120 m. Fino a questa distanza in buona posizione riesco a colpire una monetina di dieci centesimi. Se tanto mi da tanto alla distanza di una quarantina di metri riesco a colpire l'orecchio di un cinghiale, anche con scarsa visibilità. Anche per il capriolo a una distanza di 80/90 metri non è difficile colpire il collo del capriolo o altro punto vitale, queste condizioni il calibro è micidiale, lascia la bestia sul posto e soprattutto non gli crea sofferenza. Bisogna considerare anche la caccia che si pratica in selezione, io pratico solo da appostamento fisso, le distanze le conosco senza doverle misurare. Colpire il capriolo anche a grandi distanze non è difficile è difficile colpire un punto preciso del capriolo. L'ottica serve a questo, altrimenti a 100 si potrebbe tirare anche senza ottica, la legge nazionale lo consente, anche nella legge regionale non ho letto nessun divieto.
 
Riprendo la discussione sui calibri “ leggeri” io al 223 Rem. Prediligo il suo alter ego 5.6x50 R Mag con palla da 3.60 gr. I caprioli li spegne e gli sparo fino al massimo consentito da noi 300 mt. Infatti è un po’ più potente..Non ha la fama del 223 ma lo fece la DWM nel 68 per surclassare il 222/223, Intento centrato appieno. Ma si sa che non sempre nei calibri da caccia la spuntano i migliori, e così il 5.6x50 è rimasto nell’ombra, ma gli intenditori sanno di cosa si tratta specialmente nella versione con il collarino.
Il 223 a differenza del 5.6 è ottimo nelle armi semi automatiche data la sua derivazione militare
Per completezza di info,io fino ia 30 anni fa i 22 non mi piacevano gli chiamavo gli ammazza oche. Avevo e ho altri calibri ,270 w 243w e ne ho usati parechi altri, tutti ottimi nella loro specificità ma la piacevolezza di andare in montagna con un arma leggera precisa poco riciclo abbastanza silenziosa e micidiale ,fa piacere..tutto qua volevo dire la mia ..solo la mia.
Ps. Lo adopero anche a camosci...Yarlin e femmine giovani....per capirci.
Buona Pasquetta.
 
io non ho da insegnare niente a nessuno ma ho solo da imparare... però mi piace sperimentare cose nuove e non "convenzionali".
io so che vivo di caccia e se non vado la mia anima muore.
 
io li ho tutti a casa, belli e brutti ...ho fatto una stanza dove sono appesi al muro... a me piace averli perchè ogni volta che li guardo mi ricordano la scena.
 
ciao livia! lo sai che la frase che hai scritto sul tuo profilo quella del cacciatore celeste me la sono tatuata?!? sono matto lo so.. ma mi andava :)
 
Giovanni....mi ripeto anche io.

Il 223 sul capriolo garantisce un ottimo margine di sicurezza anche con tiri ai limiti dell' area vitale...anzi devo dire che proprio in questo son rimasto impressionato. E questo anche a distanze un po' superiori ai 200 MT.
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Sul cinghiale......non ho mai provato ma a quanto pare...

Non conosco affatto il capriolo, il suo peso medio, la sua anatomia (che credo che sia uguale a quella del cervo--ma in formato molto ridotto), la sua resistenza alle ferite (certi animali sono piu' tosti a cadere e morire), ecc., ma in linea di massima il .223 potrebbe essere sufficiente, se ben usato a distanze giuste e con la palla giusta, te lo concedo. Ma oltre il capriolo il .223 non ce lo vedo proprio, e se fossi in Italia e volessi cacciare il capriolo userei il .243. Per tutto il resto (cinghiale, daino, cervo) userei la vecchia e fida .30-06, con palle diverse a seconda della preda. Per il camoscio userei qualcosa con grande radenza, come il 6,5 Creedmoor, il 7 mm WM (se non ti dispiace perdere un paio di chili di ciccia) e forse il 7-08, ma non ho avuto alcuna esperienza diretta con questi calibri, e il camoscio abita dove un settantenne scassato come me non oserebbe andare. Ad un neofita che volesse cacciare caprioli e cinghiale in selezione, consiglierei il .243 per il primo e il .308, .30-06, o .270 per il secondo.
 
io giovanni ti capisco... hai delle zone molto diverse dalle nostre .... il tuo 338 ha ragione di esistere.
Comunque volta volta riporterò i miei abbattimenti su questo 3d e ne discuteremo insieme... amo il 223 ma non lo ritengo un calibro magico e capace di far miracoli!
 
Mi pare di aver letto in un articolo di Gianluca Garolini che sia un bene quando la palla non esce perché così avrebbe ceduto tutta l'energia posseduta. Naturalmente dopo un tramite profondo che abbia interessato gli organi più importanti.
setterman1

Credo che "il dilemma" stia proprio qua...

Il 223 se il capriolo non è perfettamente a cartolina o quasi non lo trapassa.....quindi scarica tutta l' energia posseduta (e quando passa credo che comunque la palla conservi ben poca energia..)....un 270 308 ecc ecc invece trapassano il capo scaricando.........quanta energia?

Secondo me, specie utilizzando palle pesanti e dure, ben poca!

Il tipico lavoro del 223 (e credo anche di altri "piccoli e veloci") è .....piccolo forellino in ingresso.....danni "spaventosi" agli organi interni e......basta!! La spoglia rimane praticamente intatta.

Lo svantaggio è che in caso di ferimento l' animale "marca" poco.....praticamente niente....e non è comunque uno svantaggio da poco.

In compenso per me i vantaggi di questo calibro sono i seguenti:
- grande precisione
- rinculo inesistente che consente di vedere nell' ottica l' esito del colpo (vantaggio importantissimo)
- grande efficacia dovuta al grande "lavoro" che la palla riesce a fare anche su animali esili.
- economicità che consente sedute di allenamento senza svenarsi

Furono proprio gli scritti di GG che mi convinsero a sperimentare detto calibro e.......per ora devo dire che ci aveva ragione!!
 
Così per curiosità, se vuoi puoi anche non rispondermi e non mi offendo assolutamente, da quanti anni usi la carabina e quanti ungulati hai abbattuto in vita tua?
 
image_64384.jpgClicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   image_64385.jpg  Visite: 1  Dimensione: 42.1 KB  ID: 1828383 Certo Torraiolo....che è la cartuccia che uccide gli animali. Io ho sostituito il baikal con una vanguard solo e soltanto perchè il baikal è un monocolpo e la ripetizione del colpo è molto più laboriosa e lenta di una bolt. Io mi trovo molto meglio con le bolt che con i monocanna (che sia baikal o blaser....non cambia nulla...sempre lento è nel doppiare!)

Del baikal io ne posso solo parlare bene......preciso oltre le più rosee aspettative....affidabile....maneggevole....insomm a, per il costo....ECCEZIONALE!!

Io ho iniziato ad usare il 223, praticamente perchè ero curioso di capire se esso era efficace veramente (come a dire il vero sostiene praticamente chiunque lo abbia utilizzato) sul capriolo o no (come spesso leggo da chi....non l' ha mai provato).

Dopo alcuni abbattimenti.......però è diventato il calibro che utilizzo quasi in esclusiva sul capriolo. Sarà che le mie zone di caccia ben si prestano, in quanto campi puliti e quindi traiettorie prive di ostacoli ma anche distanze a volte veramente lunghe.......

Continuo un pò di resoconto dagli appunti......

Primissimi giorni di GENNAIO 2018.....riaperta la selezione tento subito un' aspetto serale a femmine e piccoli.

Alle ultime luci della sera.....da dietro ad una collina situata sulla mia destra vedo sbucare un piccolo "branchetto" di 4 caprioli......uno è sicuramente un maschio il resto sono una femmina e due piccoli femmina.

Come sempre in gennaio preferisco prelevare le femmine adulte (alle quali poi smetto di sparare dal 15/02...piano o non piano)......

Mi sdraio, sussurro all' amico che ho con me (non cacciatore di selezione) di tenere d' occhio con binocolo la femmina vicina al maschio, posizionata più alta sulla collina.

Il telemetro mi restituisce una distanza media....170 mt per cui cerco la posizione per il tiro ma....l' angolo non mi consente di appoggiare bene il calcio alla spalla, tanti altri movimenti non li posso fare in quanto siamo scoperti e siamo stati avvistati dal maschio che ci fissa insistentemente.........

Assesto bene l' arma sul sacchetto (pieno di riso soffiato) che ho posto sotto il calcio e decido di sparare anche se praticamente il calcio non mi tocca nella spalla, confidando sul nullo rinculo del 223 (un qualsiasi altro calibro dei miei....non mi avrebbe mai consentito un tiro del genere.....pena la mezza luna sul sopracciglio).

Al secco bang sento il ritorno del colpo sull' animale ma, complice anche la luce veramente scarsa e l' arma non appoggiata assolutamente....non vedo il risultato del tiro......

La capriola fa 10 mt e sparisce dietro la collinetta.....

In fretta e furia sistemiamo la roba nello zaino e andiamo sul tiro......l' animale è li ha fatto forse 15/20 mt. Al momento del tiro l' animale era leggermente di 3/4......colpo è andato leggermente dietro e un pò basso....la "nuova" balistic tip da 60 grs. è fuoriuscita.
 
Il 223 va utilizzato dove e quando i calibri più grossi sono superflui. Come ho già detto lo utilizzo sia per il capriolo che per il cinghiale. A media e corta distanza fa le stesse cose che fa un 7 rm mag. Per fare abbattimenti "puliti" con il 223 ci vuole precisione.
 
Per me la canna liscia ed il rigato hanno concetti ingegneristici incommensurabili e quindi non paragonabili. Se avere questa supposizione è da coglioni…..alla faccia del rispetto delle idee degli altri che proprio tu magnifichi nei tuoi post, qui ed altrove.
 
Se fosse consentito dalla legge, lo 0.22 L.r. tirato ai volpacchiotti alla stessa distanza avrebbe avuto lo stesso risultato del 223. I danni provocati dal 223 sul capriolo o sul cinghiale sono molto più evidenti di quelli provocati sulla volpe. Un mio amico ha sbagliato il tiro, ha mirato all'orecchio del cinghiale e ha preso la spalla, ha fatto un disastro. Usa le monolitiche, ma non ricordo di quale marca.
 
Rispondo quà ad un post di Setterman1 che ha inserito come "risposta".....forse, se ho capito bene, al post sbagliato (io eviterei risposte su rispose a post, perchè anche se l' ho fatto anche io, mi sembra che generino confusione nel 3d....una risposta massimo due poi....si rischia di non capirci più nulla...).

Torniamo al nostro Setterman.....e ai passi di rigatura.

Il 223 è forse l' unico calibro in cui il passo di rigatura riveste una certa importanza ai fini della precisione (negli altri, almeno in quelli da me provati....il passo è veramente poco o punto influente...). Nel 223 i passi "usuali" vanno da 1.12 a 1.7 (se non erro ci sono anche armi 1.14...).

In teoria il passo 1.12 stabilizza bene palle fino a max 55/60 grs.....avevo il baikal con quel passo e effettivamente sparava bene le bal tip da 55 grs..le hornady sp da 60 grs (che sono "corte" come le bal tip)......ma sparava bene anche le sierra game king da 65 grs.....anche se la rosata era un pò più larga (2,5 cm a 100 mt).

La vanguard....passo 1/9 sparava bene sia le sp di hornady che, ancora meglio le bal tip da 60 grs (8 mm a 100 mt[eusa_dance.gif]) mentre, e non so il perchè, non sono stato in grado di fargli sparare bene le partition da 60 grs (vediamo cosa riuscirà a fare il nuovo proprietario....che è uno di noi presente qua sopra [35])

Ora la ruger.....passo 1/8...canna cortissima....spara non bene le 55 grs (economiche e full metal....non so quanto possono far testo), spara benino le 70 grs della speer (vedremo sviluppando la ricarica cosa otteniamo).....spara in maniera formidabile (vedi rosata) la solita bal tip da 60 grs che riesce ad accellerare a 905 ms nei 41 cm di canna (970 circa in canna da 61cm) provati col magneto. Sto continuando le prove con le 70 grs poi riprovero la g.k. da 65.....intanto credo che l' apertura al capriolo la farò con la solita bal tip.

Tutto questo per dire che.....un conto è la teoria, un conto è la pratica....
 
Certo Germano.. ognuno si regola in base alle proprie capacità, ieri sera ho provato a replicare ma ho visto "solo" 6 caprioli :)
 
certo fulvio.... sono ancora a pochi dato che ho "solo" 23 anni. Per adesso sono a 5 caprioli (4 presi con il 6.5x55 e 1 con il .223) e 4 cinghiali( 3 con il .223 e 1 con il calibro 20 a munizione spezzata ero a caccia di fagiani con la mia springer)
 
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