Ancora sul 223 remington e il capriolo di selezione.....esperienze!!

allora alla femmina non gli tireresti mai secondo il tuo pensiero... anche se gli tiri a gennaio rimane una femmina riproduttrice.
Non sai nemmeno di cosa parli.
Non cambio discorso... io ho fatto tutto nella legge.... la zona è mia e vorrei decidere io se permetti come gestirla.
Ti auguro una splendida stagione di caccia... IBAL Tommasino.

ps. della carne di quella femmina io non ne ho preso nemmeno un grammo.
 
Stasera....prima uscita invernale a piccoli e femmine. In Gennaio cerco di abbattere le femmine, ma ho fascette anche per I piccoli.
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Alle 15.30 arrivo all appostamento e.....un piccolo maschio e' gia' fuori....130 mt....perfettamente al pulito e....in un posto anche che permette un recupero tutto sommato agevole.

Mi sdraio, lo metto in mira, ri verifico la distanza (perfetto per il 223) ma........e' la prima uscita quindi...decido di scattargli una foto e.....rimando... IMG-20190105-WA0033.jpeg
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Condivido in pieno quello che dici sulla questione foto si o no, penso che meglio delle foto non ci sia nulla per poter valutare come lavorano i vari calibri e palle utilizzate (come dici giustamente "senza eccedere"). Essendo poi un Forum di caccia, secondo me, non ci dovrebbe essere problema (mia opinione) a pubblicarle ma, come puoi ben vedere dal numero dei miei messaggi, sono abbastanza "nuovo" in relazione all'argomento foto......anche se, il motivo per cui ho tirato in ballo questo discorso e' inerente ad un episodio che ti ha coinvolto in prima persona non molto tempo fa'.....cerca di capirmi al volo.
Fermo restando che comunque l'ultima parola spetta ai moderatori (anche qui mi trovi in piena sintonia)...su' questo non ci piove. Noi qui siamo ospiti...ed io per primo.....quindi se dovessero applicare delle regole in merito vorra' dire che ci atterremmo a queste nel massimo rispetto. [thumbsup.gif]

Un saluto
Alberto

Ciao Alberto,
immaginavo che ci fosse un riferimento.:mrgreen:

Le ultime foto si può in effetti iniziare a definirle un po' "crude". Visto che siamo su un forum di caccia io le ritengo comunque ben più che accettabili ma comunque proprio perche ospite mi son sentito in dovere di far sapere al mod che se le vuole cancellare lo posso perfettamente capire. Per le altre postate in precedenza invece non ho chiesto nulla perche non ci vedo (e qua nessuno giustamente ci vede) il ben che minimo problema.

Se quelle foto non fossero ritenute pubblicabili (parlo di quelle dei caprioli e delle volpi ricomposte).....bhe credo che non si potrebbe definire "di caccia" il forum!!

​​​​​​Tornando al 223....mi sarebbe presa l idea di cambiare il colore al calcio (pensavo ad colore tipo deserto verde camo) La Vanguard e per me un ottima arma (oltre a questa in 223 ne ho una in 7 REM e ne ho avuta una in 270) ma la calciatura della prima serie...funzionale è funzionale...ma esteticamente....

Pensavo al plastica dip..che oltretutto è reversibile...ness nesbl ha mai provato?
 
Mi permetto di dire la mia.......

Il 223 è un calibro che è in genere sottostimato e molti lo ritengono non idoneo nemmeno per il capriolo.....quando invece su questo esile ungulato può essere utilizzato con profitto....riconoscendone i suoi limiti comunque.

I limiti principali di questo calibro, nel suo utilizzo sul capriolo, non sono certo la mancanza di "potenza" o potere di arresto (per il folletto ne ha a sufficienza e almeno nei 200/250 risulta invalidante anche con colpi al limite dell' area vitale) ma bensì quelli propri della sua balistica.....quindi, nell' utilizzo pratico presenta sensibilità al vento superiore ad altri calibri (ma non quanto spesso si legge) e sopratutto non sempre riesce a trapassare l' animale e, in caso di ferimento le tracce ematiche sono veramente scarse. Attenzione a caccia non sono "difetti" da sottovalutare.

Ha però i pregi più volte detti e confermati (scarso rinculo che consente di vedere l' effetto del colpo, traiettoria tesa, grande precisione e "facilità" di utilizzo) che lo rendono comunque, per il capriolo, molto molto efficace.

Dicevo che da molti è sottovalutato ma.....ora non vorrei a leggere quà che venisse sopravvalutato!!

Il suo utilizzo sul cinghiale è veramente al limite, anche se piazzando bene il colpo (collo/testa) non ha certo problemi a accoppare anche verri di notevoli dimensioni ma......se il colpo, sparato la sera finisce un pò troppo dietro??'[10]

Oppure...se non puoi sparare nel collo o testa ma devi sparare nella spalla oppure nel costato?

Vi dico subito che il cinghiale "marca" poco (o punto) anche se palle di calibri ben più sostanziosi gli trapassano entrambi i polmoni (la traccia si vede, e poi diventa ben evidente dopo diversi metri) che può succedere se gli piantiamo una pallina che si, gli polverizza un polmone e lo condanna a morte dopo un breve lasso di tempo, ma non esce e non lascia segni di ferimento? Di sera, ve la sentite di inseguire il verro nella macchia fitta, con una lampadina e magari in dei punti procedere carponi?

Sia chiaro, anche sparando con un calibro più adeguato può succedere tutto questo quindi, venendo al nostro Capriolo Astuto, mi sento solo di raccomandargli massima attenzione quando rivolge la sua amatissima cztina verso l' irsuto e di valutare bene il tiro (ma gli consiglieri di fare cosi anche se sparava con un 300!).

Riguardo al lavoro della palla....ha lavorato bene ma non benissimo....il colpo al collo doveva essere passante.
 
Sicuramente l'impiego dell'arma e del cal. è importante ai fini del risultato, dove è conveniente usare il "bisturi" è controproducente usare l'ascia, il "meglio abbondare" non è sempre giusto. Attualmente caccio sia il capriolo e il cinghiale con il 223, pero a distanze che mi permettono di fare tiri chirurgici. Oltre uso le KS da 162 gr in 7 rem. mag. in ogni caso non vado fuori del già citato piattino da caffè, e non quello da frutta. ;)
 
Io non credo troppo (per non dire per niente) all'uso del .223 per il suide nero, neanche a fermo, ma se proprio insistete ad usarlo per tale scopo, usate le cartucce "Hog Hammer." dicono che siano micidiali. Io ne ho un paio di scatole, ma non le ho mai usate.

Colpo in testa? Un amico di Kodiak, che aveva un ranch enorme con centinaia di bisonti allo stato brado, quando ne voleva abbattere uno per macellarlo e vendere la carne (ottima, ma un po' al dente) se ne faceva avvicinare uno con la lusinga di qualche mela, e mentre abbassava la capoccia enorme e villosa (del bisonte, non dell'amico) per mangiare, gli sparava in fronte con una carabina cal. .22 LR e il bisonte collassava come una tonnellata di mattoni mollata da una gru. Poi lo tirava su con la mandibola di uno scavatore e lo sventrava. Poi lo portava in un edificio per la macellazione. Io compravo spesso la carne di bisonte tritata da lui. Certe polpette!
 
ho appena montato il bipede... sembra un prodotto di qualità nonostante il prezzo.
alla fine esteticamente non è poi cosi tanto male come credevo :)

Perfetto.....però quando chiuso le gambe devono stare rivolte verso la volata.

Ora....ti dovrai appostare dove puoi sparare da sdraiato (la scelta del punto dove appostarsi è importantissima). Per la massima stabilità ti consiglio di porre qualcosa sotto il calcio (la custode arrotolata.....un sacchetto di stoffa con riso soffiato dentro.....o altro)...
 
Certo che mi rendo conto che il .338 WM (come pure il 9,3x64) e' stato creato per animali di grossa mole (non necessariamante pericolosi, come il wapiti o l'alce). Ma l'uso di tali calibri per i vostri ungulati e' molto piu' giustificato dell'uso di calibri inventati per l'uso bellico contro esseri umani dalla pelle molto piu' tenera e dalla resistenza alle ferite molto minore di quella degli animali selvatici. Come ho spesso detto, non ho mai visto un animale troppo morto. Non tutti sono capaci di fare un tiro "chirurgico" e di limitarsi a tiri non lunghi. Quindi consigliare e vantare il .223 per il cinghiale non mi pare opportuno. Per quanto riguarda le sofferenze inflitte agli animali e la perdita di proteine, adesso gli stati dove i cinghiomaiali stanno rovinando l'agricoltura e danneggiando seriamente popolazioni animali autoctone stanno facendo esperimenti con veleni che uccidono soltanto i maiali, da spargere nelle aree devastate dai cinghiomaiali.
Comunque, tornando ai calibri, e sempre tenendo in mente che una rondine non fa primavera, la moglie di un mio amico sparo' (a Kodiak) ad una cerva Sitka Blacktail a 70 metri, con un Ruger Mini-14 cal. .223 Remington. La palla colse un osso e non penetro' nella "caldaia." Il marito sparo' di nuovo alla cerva ma con un .308, e la cerva cadde morta. Il .223 aveva fatto una vasta ferita superficiale. Come ho scritto prima, qui o altrove, certi stati , che io sappia, proibiscono l'uso di calibri .22 (centerfire) per la caccia a selvaggina nobile. Ci sara' una ragione?
 
si le gambe sono rivolte verso la volata.... grazie per i consigli, oggi pomeriggio appena esco da lavoro provo a vedere se becco il piccolo :)
 
Da quel che ho capito cacci in ambienti e con modalità molto diverse dalle mie che sicuramente impongono diverse scelte per quel che riguarda equipaggiamento ecc.

Io caccio in selezione "alla toscana maniera" cioè.....le mie zone di caccia sono colline piuttosto spoglie con a fondovalle intricatissimi spinai che contornano il fosso, boschetti di limitata estensione circondati da campi coltivati.
Da me per il capriolo abbiamo assegnato la sottozona....in pratica un' are di circa 80/130 ettari nella quale caccio solo io e i miei vicini colleghi di macro area....la macro area è un' insieme di 4 o 5 sottozone confinanti. Il cacciatorie assegnatario di una sottozona può, previo accordo con il collega, cacciare nella sottozona del confinante. I piani di abbattimento vengono assengati dall' atc al distretto (composto da varie macro aree) e il capo distretto li assegna alla macroarea.....poi i componenti della stessa si mettono d' accordo come più gli aggrada.

Il capriolo si caccia solo da postazione fissa segnalata su apposita cartina e inserita nel sistema di teleprenotazione. Ogni cacciatore nella sua sottozona può segnare 4 appostamenti e altrettanti posti auto (l' auto va sempre parcheggiata nel posto segnalato).

Il cinghiale invece è diverso......l' atc ha suddiviso l' intero territorio non vocato in quadratini da 40/50 ettari numerati. Io posso liberamente prenotare il "quadratino" dove voglio cacciare e andare ma.....sempre e solo da appostamento.

Assolutamente vietate governe e foraggiamento........si caccia fino ad un' ora dopo il tramonto e da un' ora prima dell' alba.

Tutto questo per dire che questo mix tra territorio spoglio e impossibilità di muoversi porta spesso a tiri piuttosto lunghi che richiedono armi e calibri adeguati.

In pratica per ritornare in topic....il 223 l' ho trovato perfettamente adeguato al capriolo in queste condizioni entro i 250 mt (che non sono certo pochi)......riguardo il suo impiego sul cinghiale..almeno in queste condizioni lo ritengo (non l' ho mai provato) non adeguato.

Tuttavia qualora mi si presentasse l' opportunita di poter tentare un cinghiale a distanza e condizioni ottimali.....lo proverò.
 
......Omissis. "Non tutti sono in grado di effettuare un tiro chirurgico"......Omissis. Mi ripeto su quanto scritto sopra, aggiungendo una considerazione: In questa caccia la bravura del cacciatore, a mio modo di interpretarla, sta nel scegliere ( e all'abbisogna creare) il luogo e la distanza cui attingere una preda qualunque sia. Questa scelta dovrebbe cadere in teatri che consentano la migliore opportunità di piazzare il colpo in maniera risolutiva. Per me la distanza non dovrebbe superare i 150 mt; oltre, anche con calibri più performanti, la possibilità di essere risolutivi diventa complicata e un terno al lotto. Ecco la considerazione: se uno non è in grado di fare ciò meglio è che stia a casa. Scusate per la crudezza ma così è la mia forma mentis, acquisita in ambiti ove la più piccola indecisione od errore, anche dopo aver superato prove difficilissime, prendevi il tuo zaino e ritornavi da dove eri venuto, senza se e senza ma.
 
Setterman...il tumbling è prerogativa delle palle blindate....le palle da caccia (come quelle che ha sul bancone) lavorano in maniera "tradizionale!.

Il lavoro del 223 almeno per quel che ho visto io è....foro di ingresso di piccolissime dimensioni (spesso non riesco a trovarlo) devastazione totale di organi interni duvuta alla frammentazione della piccola ma velocissima palla e, a volta, fuoriuscita di parte di essa.

Credo che questo calibro possa essere efficace anche su cinghiali ma con tiri nel collo e dietro l' orecchio.

Setterman....il calibro è preciso, le armi che lo camerano sono (di solito) molto precise inoltre è un calibro "facile" nel senso che essendo privo (o quasi) di rinculo consente tiri senza stress, in tutta traquillità. Situazione questa che porta il tiratore AL POLIGONO a sparare al meglio.

A caccia tuttavia entrano in gioco altri fattori.....primo lo stress dovuto all' emozione di avere nell' ottica il capo tanto agognato (questo fattore porta ad errori veramente incredibili....è la prima cosa da tenere sotto controllo).....secondo l' appoggio e posizione di tiro (molto importante anche questa e che richiede molta molta attenzione)......terzo vento o possibili ostacoli sulla traiettoria.........e il rinculo che stressa?? No a caccia non ci pensi!!
Grande grande vantaggio di questo calibro a caccia è quello che ti consente di vedere "in diretta" nell' ottica l' esito del colpo....con un pò di esperienza riesci facilmente a capire (almeno su capriolo) dove è finita la palla in base alla reazione dell' animale.

Ps
la capriola del racconto dove ho dovuto chiamare il cane e conduttore (un tal Alessandro il Cacciatore
wink.png
) il proiettile non era uscito ma era entrato da fine del costato nell' intestino (errore tipico del tiro di caccia....colpo a destra!!)...tuttalvia una scheggia di esso era uscita dalla coscia!!
 
Ma......te i calibri complicati li cerchi con il lanternino???

Prima quel obsoletox68.....ora una roba che, in Italia, l' avranno forse in 3 con te!!![35][35]

Se insieme all' arma ti hanno riconosciuto un compenso in denaro consistente ok......altrimenti io non lo definirei...regalo!![Trilly-77-24.gif][Trilly-77-24.gif][Trilly-77-24.gif]

Non e' obsoleto e' ampiamente testato. E anche io qualche testata al muro l'ho data. P.S. Ora pinta meno.
 
Non e' che voglio cominciare da Adamo ed Eva, ma un breve discorsetto storico sui cani polivalenti in Germania (e Stati limitrofi, che si trovano in centro Europa), va fatto.
Quando in questi Stati la caccia non fu piu' solo possibile alla aristocrazia (che si poteva permettere numerose mute di cani specilizzati per determinati tipi di caccia) ma anche alla borghesia, questi borghesi avevano bisogno di un unico cane sia per motivi economici di mantenimento, sia per il fatto che la si caccia in una Reviere (riserva) su cui si hanno i diritti di caccia e solo lì. Non si va dove ci pare, ma solo dove si puo'. In questa riserva il cacciatore poteva trovare, un capriolo, un'anatra, una lepre, un cervo e via discorrendo, per cui aveva e ha bisogno di un cane polivalente, cioe' che sapesse ricoprire tutti i ruoli che possono capitare in una situazione simile. Non a caso là si usa spesso una arma anche essa polivalente: il drilling.

Concordo. Nell'UK s'e' creato da qualche tempo un tipo di cane polivalente partendo da una razza creata esclusivamente per il riporto, specialmente dall'acqua: il Labrador da ferma. Selezionando esemplari che mostravano una spiccata propensita' alla ferma, magari anche con la classica zampa piegata all'insu', daje e ridaje sono arrivati ad un Labrador fermatore e riportatore. E' relativamente da poco che questa "variante" ha cominciato a prendere piede negli U.S., dove il Labrador gia' godeva di una meritatissima fama di eccellente riportatore. Io saro' un po' prevenuto, essendo stato il fortunato umano di un'intelligentissima Labrador per ben sedici anni, ma ritengo che l'intelligenza, la fedelta', il desiderio di accontentare il suo umano, il coraggio, la gentilezza con bambini e altri animali domestici, la resistenza al freddo e all'acqua (un po' meno al caldo), il nuoto veloce e possente, ed un olfatto quasi supernaturale rendono il Labrador fermatore/riportatore il cane tuttofare migliore, sia per penna che per pelo. Tutto dipende, naturalmente, dall'addestramento. La mia Labrador (che non era una fermatrice) l'avevo addestrata a una gran quantita' di attivita': la cerca dei beccaccini (li trovava e li faceva involare, lavorando sempre a tiro di fucile, e li riportava se io facevo la mia parte), il riporto di anatre dall'acqua e dall'erba alta di palude, la raccolta dei bossoli al tiro al piattello, il riporto del giornale (con salto in alto per tirarlo fuori dal "tubo" dove il ragazzo lo lasciava), il riporto degli stampi a fine cacciata, il "riporto" di cappello, pantofole, guinzaglio, e di tante altre cose di cui conosceva i nomi. E non perdeva tempo, a caccia, nell'andare appresso a specie indesiderate, come le lepri dai piedi a racchetta, che se le schizzavano via davanti al muso mentre lavorava neanche degnava di uno sguardo.
 
Montana, anno (tiro ad indovinare) 1982. Stiamo ritornando alla casa dei nostri ospiti dopo la fruttuosa cacciata della mattina per fare pranzo. Al lato destro dello stradello che stavamo percorrendo sulla mia Jeep CJ7 vedo una bella femmina di cervo mulo, che sta pascolando tranquilla, come se non ci fossimo. Esco dall'auto, prendo la Remington, la carico, e cercando di non far spiccare la mia silhouette (a quell''epoca molto meno larga) da quella dell'auto mi abbasso e spunto appena abbastanza dietro la Jeep da poter sparare. La cerva, abituata ai veicoli del proprietario del ranch, non alza neanche la testa da terra e continua a brucare. Niente tensione, niente adrenalina. Io sono a venticinque metri da lei. Miro con calma, appena dietro la spalla, un po' in basso. Sparo. La cerva cade sul fianco come se le avessero strappato il mondo da sotto i piedi Giace immobile. Mi avvicino di un paio di metri, e lei si alza in piedi e comincia ad andarsene. Avevo gia' ricaricato, e le mando una palla nel collo. Viene giu' e rimane giu'. Quando la sventro sul posto trovo che il primo colpo era penetrato in una costola, aveva colpito in pieno il cuore, e spappolato ambedue i polmoni prima di uscire dall'altro lato. Il calibro? .30-06, palla Sierra SPBT da 165 grani. La palla aveva fatto il solito macello di "marmellata" rossa nei muscoli del torace e delle spalle (ragione per cui non usai piu' le Sierra). Il cuore, colpito in pieno, sie ra come srotolato. Era diventato una striscia di carnaccia sanguinolenta lunga 25-30 cm.
Non voglio fare commenti, ma se una cerva mulo (grande come un daino maschio) puo' rialzarsi e cercare di svignarsela dopo una ferita cosi' massiccia e lesioni cosi' gravi, che cosa avrebbe fatto se colita allo stesso punto da un calibro da nocivi e non fosse stato possibile indirizzarle un secondo colpo? Se fosse riuscita a rotolare lungo un pendio impraticabile? A infilarsi nel folto? Nella migliore delle ipotesi sarebbe stata una fatica improba recuperarla. Nella peggiore... Ecco perche' io preferisco di usare non solo abbastanza fucile, ma anche piu' che abbastanza. Ho alle mie spalle almeno trenta cervi abbattuti, senza contare quelli feriti da altri e fermati da me. Di tutti i cervi abbattuti col .338, soltanto due hanno fatto una ventina di metri prima di crollare. Tutti gli altri sono caduti dove li ho sparati. Ho quattro fucili in .223, tutti semiautomatici. Uno l'ho trasformato in Beowulf Cal. .50, cambiandone l'upper e altre parti. Con quest'ultimo (che ha la potenza di un .45-70) ci caccero' i cervi. Gli altri li dedichero' a coyotes, volpi, linci, cornacchie. Come se dice a Roma, "e' la morte sua."
 
Ragassuoli.....credo che come sempre la verità stia nel mezzo!!

Giovanni....nel racconto della cerva del tuo amico hai descritto arma distanza e piazzamento del colpo ma....hai dimenticato la cosa più importante......la palla!!!
Un conto è sparare una varmint da 40 grs a 1100 ms.....un' altro è sparare una palla più lenta, più pesante e con mantello più spesso.
Resta il fatto che una cerva non è propriamente un' animale di stazza ottimale per esser cacciato col 223.

Torno a dire....in tanti sottovalutano il calibro, e io stesso, su altre piattaforme sono stato pesantemente attaccato (e pure "sanzionato") perchè mi ostinavo a sostenere che PER IL CAPRIOLO, il calibro è adattissimo e devo dire che, di solito, la valutazione che il calibro è scarso viene portata avanti da chi non l ha mai sperimentato.

Sul cinghiale non l ho mai provato, e quando vado a cinghiali porto altre armi, tuttavia credo proprio, anzi i fatti riportati da CAPRIOLO ASTUTO ne sono la testimonianza, che se ben colpiti.... cascano!

A caccia l' imprevisto è comunque dietro l' angolo quindi raccomando massima attenzione (e rispetto per la nostra preda).....la pallettina, pur assai "velenosa", è sempre di soli tre grammi circa.....i miracoli non li può fare.
 
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