Reggio E. atc4, 700 euro x trofeo capriolo

Re: Reggio E. atc4, 700 euro x trofeo capriolo

se lo facessero dalle mie parti ai controlli vedrebbero solo trofei scadenti, hahaha
 

Diego

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Reggio E. atc4, 700 euro x trofeo capriolo
Il giudice gli rende il trofeo di caccia
La «doppietta» doveva sborsare 700 euro per le corna del capriolo abbattuto

La vicenda:
2005
Gianferrari abbatte un capriolo, ma per le corna (dette trofeo) deve pagare ad Atc 4 quasi 700 euro Decide di non pagare e per avere il trofeo si rivolge al giudice

2010
Atc 4 ha restituito il trofeo a Gianferrari alla prima udienza e ora il tribunale ha stabilito che Atc 4 non ha documentato la «legittimità della richiesta di una somma di denaro»

—CASTELNOVO MONTI—HA ABBATTUTO un capriolo, ma per riavere le corna dell’animale, «trofei» ambiti da tutti i cacciatori, ha dovuto chiedere aiuto al tribunale. Secondo l’Atc 4 Montagna (al quale il cacciatore aveva consegnato l’ungulato ucciso, come previso da regolamento) il suo trofeo era da «medaglia d’oro», cioè era stato valutato con caratteristiche estetiche molto positive, ma per poterlo riavere e portare a casa avrebbe dovuto pagare 694 euro.
Umberto Gianferrari, di Castelnovo Monti, grande appassionato di caccia, ha ritenuto assurda la richiesta e così si è aperto un contenzioso finito davanti al giudice.
Dopo cinque anni, è arrivata la sentenza. Gianferrari non deve pagare il trofeo perché Atc 4 non ha documentato, si legge nella sentenza, «la legittimità della richiesta di una somma di denaro».

LA VICENDA è incredibile. Nel 2005 Gianferrari abbatte in modo regolare un capriolo maschio e lo porta al centro di raccolta di Rosano. Il trofeo dell’animale viene valutato dall’Atc 4 secondo i parametri della classificazione: sono corna molto belle, meritano la medaglia d’oro. Ma a questo punto arriva la brutta sorpresa. «Mi hanno mandato il bollettino da pagare: 694 euro—spiega Gianferrari — Una richiesta esagerata che hanno giustificato dicendo che in questo modo si disincentiva l’abbattimento di animali belli e sani ». Gianferrari decide di documentarsi e trova nel regolamento di caccia della Regione Emilia-Romagna, all’articolo 4, che «la misura massima dell’importo che ciascun cacciatore è tenuto a corrispondere viene fissata in euro 134,29». Così, consigliato legalmente
dalla moglie Domenica Attolini e rappresentato dall’avvocato Roberto Giovanelli, decide di fare causa.
Dopo vani tentativi di accordo, le parti si presentano in tribunale. «Alla prima udienza, l’allora presidente dell’Atc 4 Enzo Scaruffi arrivò col mio trofeo, che mi consegnò — continua Gianferrari—Ma la controversia è proseguita perché non ci siamo trovati d’accordo sul risarcimento delle spese legali». Alla fine il giudice decide che Atc 4 dovrà pagare i due terzi, un terzo invece rimane a carico di Gianferrari. «La cosa importante è che si sia riconosciuta “l’illegittimità della richiesta di una somma di denaro” — spiega Gianferrari — Perché pretese così esose fanno sì che la selezione, più che sui caprioli, si faccia sulle persone, in base al reddito ».
Gianferrari porta l’esempio dell’Atc Collina. «Lì chi spara a un capriolo con un trofeo particolarmente bello perde punti e potrà abbattere meno animali il prossimo anno. Ma non spende nemmeno un euro. Mi sembra una soluzione più democratica»

di SABRINA PIGNEDOLI
Il Resto del Carlino di sabato 12 Giugno 2010

Cambiare il regolamento?
Atc: «Valuteremo la sentenza»
LA SENTENZA che riguarda i trofei di Umberto Gianferrari potrebbero diventare un precedente importante che potrebbe far ripensare il regolamento dell’Atc 4 montagna.
L’attuale presidente Ferruccio Silvetti, contattato ieri pomeriggio per commentare la decisione del tribunale ha detto di non aver ancora letto la sentenza. «Nei prossimi giorni— ha detto—andrò dall’avvocato Alessandra Iannone che ha seguito la causa. Con lei valuteremo le motivazioni. Poi ci dovremmo consultare con il comitato direttivo».
Per il momento la possibilità di cambiare il regolamento non è stata considerata.

GLI ALTRI CASI
«Per quel ricordo ho pagato più della mia pensione»
«PER FARMI dare il trofeo del capriolo che avevo abbattuto ho dovuto pagare quasi 700 euro, più della pensione che prendo in un mese». Giordano Canovi, 62 anni di Felina, dipendente provinciale in pensione, è incappato nello stesso problema di Umberto Gianferrari. «Ho abbattuto un capriolo, le sue corna sono state giudicate da medaglia d’oro e per averle ho dovuto pagare —spiega Canovi—Dovevo fare come Gianferrari. Sicuramente la prossima volta non pagherò».
Il problema dei trofei coinvolge tanti cacciatori della montagna. «Tutti quelli che conosco io hanno dovuto pagare — continua Canovi — Una cosa assurda se si considera che l’Atc non ha fini di lucro e i nostri vicini della Collina si basano su un sistema a punti e non vanno a prendere soldi dalle tasche della gente».
HA PAGATO,ma solo 490 euro, anche Ferdinando Preda, 71 anni, chirurgo di Milano, ma residente a Roncroffio, nel comune di Castelnovo Monti. «Anche il mio trofeo è stato giudicato da medaglia d’oro, ma non so come mai, mi hanno fatto pagare di meno — spiega—Mi piacerebbe sapere quali sono i parametri su cui viene calcolato la quota da pagare ». A lui è arrivato a casa un bollettino con la causale generica «Contributo alla gestione degli ungulati».
«Io vado a cacciare il cinghiale in Toscana — continua Preda — è vero che il trofeo del cinghiale è meno ambito ma non si è mai accennato alla necessità di pagare per avere il trofeo ».

Tratto da http://www.anlc.it
 
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