Re: Tordi in Alabama

Premetto che qui il Turdus Americanus (Robin) non e' cacciabile, ne' sono cacciabili gli altri uccelletti canori. In volo non c'e' alcuna differenza fra il Robin e il bottaccio: stesso ritmo di battito di ali, stessa velocita', stessa sagoma. Oggi pomeriggio ho assistito a uno spettacolo indimenticabile: migliaia e migliaia di Robins in volo, sugli alberi, sul mio pascolo che pasturavano. A terra letteralmente pullulavano. In aria a nuvole. Piu' se ne andavano piu' ne arrivavano. Quando se ne andavano quelli in terra ne arrivavano altri a rimpiazzarli, e il numero di uccelli non scemava mai. Non riesco ad immaginare quante migliaia ce ne fossero, tutti concentrati cosi'. Probabilmente sono scesi dal nordest, dove le temperature polari hanno persino ghiacciato le cascate del Niagara. Poveracci, anche qui non e' che abbiano trovato un clima mite. Dove vivo io, a due passi dalla Florida e dal Golfo del Messico, questa zona e' ufficialmente classificata come facente parte della fascia subtropicale. Eppure e' una settimana che di notte la temperatura scende di diversi gradi sottozero. Stanotte poi sara' ancora peggio. Qualche settimana fa qui e' persino nevicato un po'. Anche in Florida fa freddo di notte e gela. I fedeli della religione del Riscaldamento Globale, il cui pontefice e' Al Gore, dicono che tale ondata di freddo e' diretta conseguenza del... riscaldamento globale causato dalle attivita' umane! Ma che andassero a cagare! I metereologi seri, quelli che non si lasciano influenzare dalla politica e dalla political correctness naturalmente dissentono e anzi stanno pronosticando una mini-glaciazione in arrivo. Comunque stasera e' stato davvero uno spettacolo grandioso. Non so come io faccia a resistere alla tentazione di prendere l'automatico e di andare dietro casa a fare una sparatoria ai tordi come non se ne sia mai veduta una al mondo, nemmeno in Spagna negli Anni Cinquanta, quando di tordi ce ne erano tanti, secondo quelli che ci hanno cacciato a quei tempi--ma mai tanti quanti ce ne sono qui... Scegliendo quelli non troppo vicini ne' troppo lontani e piu' facili (quelli che volano calmi e senza fare scarti improvvisi) dovrei riuscire a buttar giu' almeno 80-90 uccelli ogni cento cartucce. Ma violare intenzionalmente e in maniera tale il Federal Migratory Bird Act non e' cosa da poco. Sequestro dell'arma, arresto e galera, perdita della licenza e decine e decine di migliaia di dollari di multa. Percio' li guardo volare e sogno... e l'indice della mano destra si piega freneticamente mentre seguo ogni uccello a tiro con lo sguardo e ne calcolo mentalmente l'anticipo giusto.

Come mai sono vietati ??
Per scelta / moda protezionistica o vera necessità ambientale ??
 
Re: Tordi in Alabama

Forse con Trump si riesce a farli aprire... proviamo a raccogliere le firme...
 
Re: Tordi in Alabama

Cacciare in luoghi del genere è appagante di per sè al di là del carniere che è possibile ma non obbligatorio fare... sarà gli spazi a disposizione...la mancanza di case viadotti tralicci...poche e comprensive regole da rispettarsi perché con una loro logica tranne forse quella del piombo proibito in ambienti umidi...io me la immagino così...
 
Re: Tordi in Alabama

Giovà una botta nel mucchio, giusto per una padellata non se po' fa? non mi dire che questi sceriffi stanno sempre col fiato sul collo, avranno anche essi un orario di servizio.
 
Re: Tordi in Alabama

Come mai sono vietati ??
Per scelta / moda protezionistica o vera necessità ambientale ??

Scelta/moda protezionista. Ma negli U.S., con tutta la selvaggina pennuta autoctona che c'e' (anatre, grouse, oche, tacchini, tortore, colini e altri tipi di quaglie, ecc.), piu' quella alloctona importata (starne, fagiani, pernici, ecc.), piu' selvaggina da pelo di tutti i tipi, da minilepri a lepri a cervi, antilocapre, wapiti, capre e pecore selvatiche--fucilare uccelletti non sembra serio e non e' parte delle tradizioni. Poi gli eccessi del 19simo secolo e principio del ventesimo, con la sparizione del passenger pigeon, del chiurlo eschimese, e della riduzione al lumicino di tantissimi trampolieri piccoli e medi che vennero quasi distrutti dalla caccia commerciale (insieme ad anatre ed oche, i cui stuoli enormi vennero decimati sempre dalla caccia commerciale con spingarde e altri sistemi oggi illegali), il governo federale varo' il Migratory Bird Act, che fece una lista delle specie cacciabili e di quelle protette. I trampolieri sono tutti protetti meno gli scolopacidi (beccaccia e beccaccino), le spingarde e i calibri piu' grossi del 10 vennero vietate, e il numero dei colpi nel serbatoio ridotto a due. Richiami vivi ed elettronici vennero vietati, e cosi' anche la caccia notturna. E gli uccelli piccoli, che del resto non facevano parte della tradizione venatoria americana, furono tutti protetti. Gli unici uccelletti non protetti sono quelli dannosi alloctoni come i passeri europei e gli storni, abbattibili tutto l'anno senza limite di carniere. Ma pochissimi perdono tempo a sparargli. Le tortore dal collare orientali, alloctone e invasive, sono pure abbattibili sempre e senza limiti.
Dal mio punto di vista personale devo dire che non e' del tutto sbagliata la protezione di piccoli uccelli canori o che, anche se non cantano, abbelliscono campagna, parchi e citta' con i loro colori e acrobazie. Spettacoli come le nuvole di tordi di ieri sera, o la varieta' di pennuti che abbiamo qui e che mostrano quasi niente paura dell'uomo sono edificanti. Paragonali ai massacri fatti dai bruciasiepi di tutto cio' che volava (cardellini, fringuelli, verzellini, verdoni, passeri, beccafichi, pettirossi, cincie, ballerine, pispole, ecc.) nell'Italia degli anni '60 e '70 e dei quali fui colpevole anch'io, e come non puoi dire che proteggere questi piccoli uccelli e' giusto e ragionevole? Mi ricordo un pomeriggio al "Vallone" dietro l'Abbazia di Grottaferrata. Una ventina di sparatori, me incluso, che quasi spalla a spalla sparavano raffiche di automatici cal. 12 a uccelletti dal corpo non piu' grande del mio pollice ancor prima di essere spennati. In Europa c'e' da sempre la tradizione, fin dal tempo dei Romani antichi e sicuramente anche da prima, di catturare con reti e vischio, e poi piu' tardi di abbattere con armi da fuoco, uccelletti di tutti i tipi. Oggi di uccelli canori cacciabili ce ne sono rimasti ben pochi da voi e--mi dispiace dirlo qui--mi pare giusto proteggerli. Mi meraviglio che tordi, lodole e merli siano ancora cacciabili, mentre lo stornaccio, adesso abbondantissimo sia migratorio che stanziale, sia quasi protetto, tranne "deroghe" e altre regole astruse. E mi infastidisce e non poco che mentre in Italia uccelli migratori e percio' patrimonio comune della comunita' europea a anche extra-europea sono o protetti o soggetti a limiti di carniere, poi in paesi nordafricani e dell'est siano cacciabili in quantita' illimitata e anche quando si accoppiano o nidificano.
Per quanto riguarda me, quando vedo migliaia di tordi che mi sorvolano a tiro qui negli U.S. (o quando a Stockton, in California, nel lontano 1975, schizzavano a decine dai cespugli di giardini cittadini a pochi metri da me), non e' tanto la voglia di ammazzarli, ma la nostalgia della mia gioventu', quando riportare a casa una decina di capi fra tordi, merli e magari una baffuta cesena era giorno di festa. Li vedo volare, e "mi ritorna in mente, bella come mai, forse ancor di piu'" la Sabina con i suoi olivi e gli zirli dei primi tordi saettanti contro il cielo appena illuminato dal sole nascente "sui colli fatali di Roma" e anche di Poli, Montelibretti, e tutti gli altri posti che frequentavo da giovanotto col mio fido S55B. Oggi, anche se potessi farlo legalmente, forse (dico "forse" perche' poi non so che cosa farei davvero), lascerei in pace questi bellissimi migratori che se non avessero il petto arancione sembrerebbero bottacci. Del resto intorno casa ho scoiattoli grigi, qualche minilepre, tortore di due tipi, le "mourning doves" abbattibili durante la stagione di caccia e quelle dal collare, che potrei uccidere tutto l'anno, e non solo lascio perdere questi animaletti graziosi, ma ogni mattina metto in terra dietro casa un kg di sementi assortite. E vengono anche tanti uccelletti che non saprei classificare, oltre a quelli che conosco. A caccia di tortore ci vado, ma non vicino casa. E gli scoiattoli sono cinque anni che mi propongo di spararne almeno 4 o 5 (mi dicono che sono squisiti) ma poi non ne ho mai il coraggio. Ma faccio presto io a parlare. Questa stagione ho abbattuto tre cervi e ho due surgelatori pieni di ciccia.
 
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Premetto che qui il Turdus Americanus (Robin) non e' cacciabile, ne' sono cacciabili gli altri uccelletti canori. In volo non c'e' alcuna differenza fra il Robin e il bottaccio: stesso ritmo di battito di ali, stessa velocita', stessa sagoma. Oggi pomeriggio ho assistito a uno spettacolo indimenticabile: migliaia e migliaia di Robins in volo, sugli alberi, sul mio pascolo che pasturavano. A terra letteralmente pullulavano. In aria a nuvole. Piu' se ne andavano piu' ne arrivavano. Quando se ne andavano quelli in terra ne arrivavano altri a rimpiazzarli, e il numero di uccelli non scemava mai. Non riesco ad immaginare quante migliaia ce ne fossero, tutti concentrati cosi'. Probabilmente sono scesi dal nordest, dove le temperature polari hanno persino ghiacciato le cascate del Niagara. Poveracci, anche qui non e' che abbiano trovato un clima mite. Dove vivo io, a due passi dalla Florida e dal Golfo del Messico, questa zona e' ufficialmente classificata come facente parte della fascia subtropicale. Eppure e' una settimana che di notte la temperatura scende di diversi gradi sottozero. Stanotte poi sara' ancora peggio. Qualche settimana fa qui e' persino nevicato un po'. Anche in Florida fa freddo di notte e gela. I fedeli della religione del Riscaldamento Globale, il cui pontefice e' Al Gore, dicono che tale ondata di freddo e' diretta conseguenza del... riscaldamento globale causato dalle attivita' umane! Ma che andassero a cagare! I metereologi seri, quelli che non si lasciano influenzare dalla politica e dalla political correctness naturalmente dissentono e anzi stanno pronosticando una mini-glaciazione in arrivo. Comunque stasera e' stato davvero uno spettacolo grandioso. Non so come io faccia a resistere alla tentazione di prendere l'automatico e di andare dietro casa a fare una sparatoria ai tordi come non se ne sia mai veduta una al mondo, nemmeno in Spagna negli Anni Cinquanta, quando di tordi ce ne erano tanti, secondo quelli che ci hanno cacciato a quei tempi--ma mai tanti quanti ce ne sono qui... Scegliendo quelli non troppo vicini ne' troppo lontani e piu' facili (quelli che volano calmi e senza fare scarti improvvisi) dovrei riuscire a buttar giu' almeno 80-90 uccelli ogni cento cartucce. Ma violare intenzionalmente e in maniera tale il Federal Migratory Bird Act non e' cosa da poco. Sequestro dell'arma, arresto e galera, perdita della licenza e decine e decine di migliaia di dollari di multa. Percio' li guardo volare e sogno... e l'indice della mano destra si piega freneticamente mentre seguo ogni uccello a tiro con lo sguardo e ne calcolo mentalmente l'anticipo giusto.
 
Re: Tordi in Alabama

Penso di capire cosa vuoi dire...a me è successo qualcosa di analogo...da ragazzino mi portavano al capanno o al passo poi ho preso il permesso a 18 anni e sparavo tutte le cartucce che trovavo per casa a mosche e grilli tutti i giorni possibili poi hanno cominciato a dire questo no là non si può sino al 92 quando mi sono rotto di farmeli rompere e non ho più rinnovato...dopo qualche anno quando ripensavo alla caccia dicevo fra me ...povere bestie cosa mi hanno fatto perché gli sparavo... poi dopo quasi vent'anni un amico mi chiese di accompagnarlo in Spagna per tordi era periodo di ferie e mi dissi...ma sì son bei posti...i tordi c'erano e dopo mezz'ora della prima mattina l'orologio era tornato indietro di vent'anni ed ora mi chiedo come mai avevo smesso...boh la caccia è qualcosa che abbiamo dentro che non si riesce a spiegare a noi stessi figuriamoci agli altri... Seguo i tuoi racconti da tempo e in senso buono ti invidio le esperienze a contatto con la Natura che avrai avuto occasione di fare.
 
Per quanto ne so io (mi limito all'Italia) la caccia ai piccoli uccelli (oggi molto ridimensionata, ed oggetto di critiche da parte ad es. di organizzazioni inglesi già dagli Anni '20 del '900) ha in Italia profonde motivazioni storiche... Il fatto che la caccia tutta (e soprattutto quella ai grossi mammiferi: capriolo, cervo, cinghiale...) fosse, almeno dal Medioevo, riservata ai nobili proprietari terrieri; l'assenza (almeno dal XVII secolo) di grossi mammiferi (pressoché estinti a causa delle battute di caccia dei nobili e, soprattutto, per la distruzione dei boschi per fare spazio ai coltivi); il fatto che la caccia ai piccoli uccelli con le reti risalga agli Antichi Romani (che amavano molto i banchetti di tordi ecc. - nihil melius quam turdus 🙂... "tra gli uccelli il tordi, e tra i mammiferi la lepre" 🙂) ecc. ...fecero sì che al popolo, anche dopo la Rivoluzione Francese, non restassero che i piccoli uccelli migratori (e la lepre: i profani chiedevano sempre al cacciatore, al ritorno dalla caccia, fino a qualche decennio fa: "Dov'è la lepre?). E starne, pernici rosse e coturnici? Sì, anche queste il popolo le cacciava... Spesso con atti di bracconaggio (come la lepre e i piccoli uccelli, del resto), con reti e trappole e senza cane (che, in un Paese come l'Italia, rimasto in buona parte povero e contadino fino agli Anni '40, dove molti cacciavano - anche di frodo - per fame, era una spesa non sostenibile). Ragioni storiche spiegano anche perché in Italia esista la caccia da capanno ai piccoli migratori (erede della caccia ai piccoli migratori con le reti da impianti fissi: roccolo, bresciana...). La caccia ai piccoli migratori da capanno esiste solo in pochi altri posti nel mondo... Ricordo un racconto di Emile Zola sulla caccia da capanno in Provenza ad ortolani, beccafichi, pispole, merli, tordi... che già ricordava le critiche dei Parigini, che avevano con più abbondanza lepri e starne... 🙄🙂. E pure l'appostamento temporaneo e la vagante sono l'evoluzione della caccia con reti su impianti mobili (se non erro, ad es. prodine, quagliottare ecc.) e con il vischio e le panie.
 
Re: Tordi in Alabama

Penso di capire cosa vuoi dire...a me è successo qualcosa di analogo...da ragazzino mi portavano al capanno o al passo poi ho preso il permesso a 18 anni e sparavo tutte le cartucce che trovavo per casa a mosche e grilli tutti i giorni possibili poi hanno cominciato a dire questo no là non si può sino al 92 quando mi sono rotto di farmeli rompere e non ho più rinnovato...dopo qualche anno quando ripensavo alla caccia dicevo fra me ...povere bestie cosa mi hanno fatto perché gli sparavo... poi dopo quasi vent'anni un amico mi chiese di accompagnarlo in Spagna per tordi era periodo di ferie e mi dissi...ma sì son bei posti...i tordi c'erano e dopo mezz'ora della prima mattina l'orologio era tornato indietro di vent'anni ed ora mi chiedo come mai avevo smesso...boh la caccia è qualcosa che abbiamo dentro che non si riesce a spiegare a noi stessi figuriamoci agli altri... Seguo i tuoi racconti da tempo e in senso buono ti invidio le esperienze a contatto con la Natura che avrai avuto occasione di fare.

idem
i racconti dagli USA hanno sempre un certo non so che :D
 
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