Molto tempo fa feci qualche ricerca (abbastanza superficiale, devo ammettere) per vedere se, venendo in vacanza in Italia, avrei potuto cacciare. Credo che--almeno per gli extracomunitari come me--non sia possibile. Da voi e' necessario un PdA, con tanto di burocrazia, visite anamnesiche, questo, quello, e quell'altro, e solo i residenti in Italia potrebbero fare questa trafila. Altri paesi non sono cosi'. Noi americani andiamo in Spagna, Messico, Argentina, Canada, Africa--un po' ovunque con il minimo di impicci e rotture. Da voi no. Poi immaginate che anche se fosse possibile uno che ha soltanto un paio di settimane a disposizione dovrebbe poi passare sette volte sette settimane ad ottenere tutte le scartoffie necessarie. Che cavolo, anche per voi italiani prendere la licenza di caccia gia' e' un labirinto e le Sette Fatiche di Ercole, no? Qui da noi il PdA non esiste nella stragrande maggioranza degli stati, almeno per armi lunghe (per quelle corte dipende dagli stati ma qui non mi dilungo), e la licenza di caccia (che non ha nulla a che fare col PdA) la compri in cinque minuti in un'armeria o negozio di articoli sportivi (o anche grandi magazzini dove vendono armi e munizioni). Poi se hai 60 anni compiuti (in Alaska) (o 65 (in Alabama--in altri stati non so a che eta') la licenza e' gratis, e qui in Alabama se cacci sulla tua proprieta' neanche la devi avere.
Ma se il governo e la burocrazia italiani non rendono ogni cosa piu' difficile di quanto debba essere, non sono contenti.
Detto cio', perche' poi uno straniero vorrebbe venire a caccia in Italia con tanti altri posti dove la caccia e' migliore? Io, come oriundo, se potessi lo farei, ma soltanto per cacciare nei luoghi dove un tempo cacciavo con Papa' (se adesso non sono parchi, paesi, citta', supermercati, parcheggi case e ville), e per cacciare con amici cacciatori italiani--e anche per cacciare i selvatici che cacciavo da ragazzo e da giovane--per nostalgia. E di certo non andrei in una turistico-venatoria a sparare a fagiani e pernici ancora puzzolenti di gabbia, quasi incapaci di volare, e nascosti dal guardia la mattina presto prima della cacciata nei cespugli lungo il ben manicurato sentiero dopo averli roteati in aria e avergli sputacchiato negli occhi per stordirli, accecarli e farli rimanere li' fino all'arrivo dei cani imbolsiti e dei cacciatori panzuti col fucilino Rizzini cal. .410 che devono prenderli a calci per farli involare. Meglio un merlaccio schiamazzante o uno storno coriaceo di tale "selvaggina"!