Re: la caccia in Germania

Comunque sia la caccia in italia come gestita non và e bisogna raggiungere compromessi col mondo agricolo , che ci vede sempre più come invasori..soprattutto grazie ai pochi maleducati che trattano la proprietà altrui come se fosse diritto proprio..
Quindi un adeguamento con il coinvolgimento degli atc . I soldi delle concessioni e degli atc debbono andare ai coltivatori che accettano di valorizzare il territorio , con culture a perdere....e poi.........a cazz..o, m'ero dimenticato stiamo in Italia e i denari li cucca chi è seduto ...mica chi lavora
 
Re: la caccia in Germania

secondo me non è che si deve copiare in blocco il sistema tedesco, anche perché l'Italia e la Germania sono nazioni molto diverse, ma bisogna saper copiare le cose migliori... ad esempio io copierei: il sistema per prendere il PDA, la caccia 365 giorni l'anno ai nocivi, la gestione del territorio e la non ripopolazione di specie cacciabili (se il fagiano non c'è non si deve cacciare, che senso ha buttare 200 polli che all'apertura diventano 10 e che dopo 7 giorni diventano 0-1, se si vuole ripopolare si chiude la caccia al fagiano si fanno i ripopolamenti e poi quando ci sarà una vera consistenza numerica se ne riapre la caccia con le dovute precauzioni, come il non sparare alle femmine di fagiano)
 
Re: la caccia in Germania

Grillaia a parte il fatto che DEVI dire dove hai copiato e chi era che ha scritto il pezzo, per legge tra' l'altro, SEI e SIAMO tutti convinti che la caccia sia meglio in Germania che in Italia? Lasciando ovviamente da parte il discorso di quello che cacciano o dell'abbondanza della selvaggina da loro? IO resto dell'idea che e' meglio in Italia dove, a parte afv e parchi etcc etcc, IO cacciatore nella mia regione posso andare dappertutto e se titolare di altro atc andare anche fuori regione....In un altro ordinamento IO dovrei pagare qualunque altro proprietario per recarmi a caccia da lui e sarebbe molto ma molto peggio di ora.
Sernza contare che in Germania gran parte della nostra caccia e' preclusa!
 
Re: la caccia in Germania

Cicalò , è vero che in Italia vai dove ti pare , ma se vuoi avere la speranza di tirare ad animali veri paghi , perchè creare e mantenere l'habitat costa e in terreno libero nessuno ( a parte qualche raro e costoso atc a numero chiuso ) lo fà...!
 
Re: la caccia in Germania

Caro Danilo ciò che hai copiato da altro forum l'aveva già scritto su questo forum lo stesso autore, è anche iscritto a Migra anche se è da tempo che non lo leggo, e cmq in linea di principio, la caccia così gestita sembra un eden per il cacciatore, ma lo è in germania o in francia, in inghilterra, insomma in paesi più evoluti "socialmente", dove il senso dello Stato è di gran lunga maggiore che in italia. Infatti da noi tutti i tentativi proposti per una gestione venatoria simile ai francesi, tedeschi ecc.ecc., sono falliti, dalle autogestite agli attuali atc, tranne qualche raro esempio sparso per la penisola; ho sempre considerato l'articolo 842 un esempio di conquista sociale e l'ho difeso e continuo a farlo, ma questo non significa che non ci debba essere la gestione o la partecipazione di tutti gli attori interessati, cacciatori e agricoltori, ad una gestione più attenta e proficua della selvaggina, tenendo conto delle diversità con gli altri paesi europei, essendo il nostro territorio più interessato al transito della migratoria e di conseguenza con un maggior numero di cacciatori che si dedicano ad essa. Proporre una riforma della caccia in senso tedesco o francese, quindi con l'abolizione dell'art. 842, è estremamente pericoloso per l'italia, in quanto di necessità, verrebbe abolito anche la proprietà indisponibile della selvaggina da parte dello stato, e ti lascio immaginare cosa succederebbe, tanto che la stessa LIPU ha dichiarato per voce del suo presidente, di essere contraria, e se lo dicono loro......[2]
 
Re: la caccia in Germania

Mha...se devo pagare in ogni terreno dove caccio non è meglio che cacci allora nella mia provincia pagando una sola volta?
Mi sembra descritto tutto troppo bene senza nessuna ombra,poi tutta sta selvaggina... mi dovrei comprare naltro frezzer.....
Negli atc dove caccio mi trovo bene,certo la selvaggina non la trovo a vagonate, però mi diverto...Come si dice?Chi si accontenta ...gode
Ciao!!!
 
Re: la caccia in Germania

Cicalò , è vero che in Italia vai dove ti pare , ma se vuoi avere la speranza di tirare ad animali veri paghi , perchè creare e mantenere l'habitat costa e in terreno libero nessuno ( a parte qualche raro e costoso atc a numero chiuso ) lo fà...!



Se per animali veri intendi lepri o polli di voliera a me va' benissimo cosi' com'e'....meglio un tordo selvatico di un pollo che sulla ferma del cane non je la fa manco a volare perche' non l'ha mai fatto.....a un animale del genere puzzolente di miscela non sparo nemmeno mi basta solo tirargli il collo e sai quanto risparmio in fatto di PDA?

--- AGGIUNTA AL POST ---

Caro Danilo ciò che hai copiato da altro forum l'aveva già scritto su questo forum lo stesso autore, è anche iscritto a Migra anche se è da tempo che non lo leggo, e cmq in linea di principio, la caccia così gestita sembra un eden per il cacciatore, ma lo è in germania o in francia, in inghilterra, insomma in paesi più evoluti "socialmente", dove il senso dello Stato è di gran lunga maggiore che in italia. Infatti da noi tutti i tentativi proposti per una gestione venatoria simile ai francesi, tedeschi ecc.ecc., sono falliti, dalle autogestite agli attuali atc, tranne qualche raro esempio sparso per la penisola; ho sempre considerato l'articolo 842 un esempio di conquista sociale e l'ho difeso e continuo a farlo, ma questo non significa che non ci debba essere la gestione o la partecipazione di tutti gli attori interessati, cacciatori e agricoltori, ad una gestione più attenta e proficua della selvaggina, tenendo conto delle diversità con gli altri paesi europei, essendo il nostro territorio più interessato al transito della migratoria e di conseguenza con un maggior numero di cacciatori che si dedicano ad essa. Proporre una riforma della caccia in senso tedesco o francese, quindi con l'abolizione dell'art. 842, è estremamente pericoloso per l'italia, in quanto di necessità, verrebbe abolito anche la proprietà indisponibile della selvaggina da parte dello stato, e ti lascio immaginare cosa succederebbe, tanto che la stessa LIPU ha dichiarato per voce del suo presidente, di essere contraria, e se lo dicono loro......[2]


Ma infatti e poi da loro cacci solo selvaggina nobile scordiamoci tutto il resto!
 
Re: la caccia in Germania

Cicalone , non parlo di polli , ma di anatre .....!!! Poi ovvio che un attenta gestione , che solo la privatizzazione puo fare hai anche polli selvatici veri , che oggi è vero ci sono anche in territorio libero , ma l'ingordigia del cacciatore fà si che dopo pochi giorni di caccia spariscono ...perchè ? semplice : TERRITORIO LIBERO A TUTTI ...meglio che l'ammazzo io altrimenti domani l'ammazza un'altro ( sconosciuto collega..pardon " avversario " ) . con la gestione privata del territorio e coseguente almeno parziale abolizione dll'842 , si creerebbe concorrenza , i terreni oggi liberi diventerebbero riserve con gestione agricola imprendioriale , si abbasserebe il prezzo degli affitti per i terreni con lo scopo di creare habitat palustre ( oggi per un valore agricolo di 1000 euro l'anno , ne pago 6000 ) , non ci sarebbero più i balzelli degli appostamenti fissi , delle opzioni di caccia ecc. Pensa se 100 cacciatori prendessero 400 ettari in affitto a 1000 euro l'anno per ciascun cacciatore , gestione della selvaggina , creazione culture a perdere , ma sono solo esempi ...Forse per molti è meglio spendere 2000 l'anno in carburante per girare i vari atc dalle alpi alle piramidi...Tanto quelli buoni ( pochissimi ) sono a numero chiuso .
Poi ci sono i contro e la Puglia con i suoi immensi oliveti perderebbe le sue tradizioni , se venisse abolito l'842 sarebbe la fine di alcune cacce ad alcuni migratori , per questo secondo me và valutata un riforma non l'abolizione totale , dove per esempio sia consentita la privatizzazione solo in quei fondi con prevalenti culture non perenni .
Fabio
 
Re: la caccia in Germania

Caro Danilo ciò che hai copiato da altro forum l'aveva già scritto su questo forum lo stesso autore, è anche iscritto a Migra anche se è da tempo che non lo leggo, e cmq in linea di principio, la caccia così gestita sembra un eden per il cacciatore, ma lo è in germania o in francia, in inghilterra, insomma in paesi più evoluti "socialmente", dove il senso dello Stato è di gran lunga maggiore che in italia. Infatti da noi tutti i tentativi proposti per una gestione venatoria simile ai francesi, tedeschi ecc.ecc., sono falliti, dalle autogestite agli attuali atc, tranne qualche raro esempio sparso per la penisola; ho sempre considerato l'articolo 842 un esempio di conquista sociale e l'ho difeso e continuo a farlo, ma questo non significa che non ci debba essere la gestione o la partecipazione di tutti gli attori interessati, cacciatori e agricoltori, ad una gestione più attenta e proficua della selvaggina, tenendo conto delle diversità con gli altri paesi europei, essendo il nostro territorio più interessato al transito della migratoria e di conseguenza con un maggior numero di cacciatori che si dedicano ad essa. Proporre una riforma della caccia in senso tedesco o francese, quindi con l'abolizione dell'art. 842, è estremamente pericoloso per l'italia, in quanto di necessità, verrebbe abolito anche la proprietà indisponibile della selvaggina da parte dello stato, e ti lascio immaginare cosa succederebbe, tanto che la stessa LIPU ha dichiarato per voce del suo presidente, di essere contraria, e se lo dicono loro......[2]
Il mio non voleva essere un incitamento o un essere propenso alla caccia come gestita in Altri paesi europei,volevo solo far capire a tanti utenti del forum che non vedono al dilà del loro naso ,che tutto sommato in iTALIA LA CACCIA NON è RESTRITTIVA come sembra,è rivolto soprattutto a qualle persone che riempono di parole le risposte ai vari post,con ...il calendario delle germania ,il calendario della spagna,il calendario della romania, ecc. e non si vogliono rendere conto che in Italia non si potrà mai avere un calendario e la desità di selvaggina come in altri paesi,dove a prima vista si caccia di piu ma in realtà molto meno,dove il cacciatore è legato al proprio territorio in modo viscerale e che ha x primo l' interesse di mantenere la selvaggina e il territorio in ottima salute,dove non esiste il pensiero ..se non gli tiro io lo fa un altro.
Ecco quale voleva essere il significato del post immesso.
 
Re: la caccia in Germania

Cicalone , non parlo di polli , ma di anatre .....!!! Poi ovvio che un attenta gestione , che solo la privatizzazione puo fare hai anche polli selvatici veri , che oggi è vero ci sono anche in territorio libero , ma l'ingordigia del cacciatore fà si che dopo pochi giorni di caccia spariscono ...perchè ? semplice : TERRITORIO LIBERO A TUTTI ...meglio che l'ammazzo io altrimenti domani l'ammazza un'altro ( sconosciuto collega..pardon " avversario " )


Quel problema grazie a Dio non ce l'ho, avendo il tesserino Sardo e potendo cacciare la stanziale SOLO per 4 mezze domeniche dall'apertura in poi non c'e' quell'accaparramento e corsa ad ammazzare tutto come da noi, i limiti di carniere sull'isola sono giustamente bassi e infatti non ci sono problemi di ripopolamento le nidiate di pernici si ripopolano da sole senza l'intervento dell'uomo e gli animali nascono e muiono spesso di vecchiaia da veramente selvatici, non come da noi che dopo una settimana almeno nei nostri ATC non c'e' piu' nulla perche' hanno spolverato tutto.....

--- AGGIUNTA AL POST ---

Poi ci sono i contro e la Puglia con i suoi immensi oliveti perderebbe le sue tradizioni , se venisse abolito l'842 sarebbe la fine di alcune cacce ad alcuni migratori , per questo secondo me và valutata un riforma non l'abolizione totale , dove per esempio sia consentita la privatizzazione solo in quei fondi con prevalenti culture non perenni .



Fidati Fabio da noi non arriveremmo mai ad un grado di maturita' come quello estero, da noi si chiuderebbe i battenti il giorno dopo l'abolizione dell'art. 842 per gran gioia di verdi e animalari e i pochio che potrebbero tornare a caccia sarebbero i soliti riccastri che vestono in loden e giacca e cravatta.... Meglio tenesse il nostro e lasciare le innovazioni all'altri!
 
Re: la caccia in Germania

non puoi postare un calendario venatorio di una regione mittle-europea con tradizioni venatorio-culturali totalmente differenti dalle nostre e paragonarlo a quello Italico.
E' come paragonare il succo di frutta con l'Amarone, tutta un'altra cosa.
Se vuoi postiamo il Francese, lo spagnolo, il greco e poi li is possiamo confrontare.Se posti quello della Finlandia no.
 

grillaia

Utente Registrato
Messaggi
1,367
Punteggio reazioni
23
Punti
38
Copio e incollo ciò che ho trovato su un altro forum



Come detto, l'italia si differenzia in modo sostanziale per quel doppio pastrocchio interconnesso : L'art. 842, ovvero la possibilità del cacciatore di accedere a fondi altrui (salvo fondi chiusi, attualità di cultura ecc), cui è legato all'altro pastrocchio, ovvero che, in italia, la selvaggina non è di proprietà del proprietario del fondo, ma patrimonio indisponibile dello stato.

Allora, vi racconto come funziona in germania. E' una realtà che conosco molto bene, non solo sotto il profilo venatorio. Ho preso la licenza di caccia tedesca una ventina di anni fa, durante il dottorato di ricerca, e da allora vado circa 3 volte l'anno a visitare (ed a cacciare) nel mio revier.

I capisaldi della legislazione venatoria tedesca, il Deutsche Jagdgesetz, sono pochi, semplici, efficaci:

1. Legame del cacciatore al territorio. I vari lander (in francia è lo stesso con gli arrondissmant) hanno diviso il loro territorio in Revier, pubbliche o private. Se il fondo è troppo piccolo (come spesso accade in francia), ci si consorzia in più proprietari di piccoli fondi. Lo fanno tutti, nessuno escluso, perchè la caccia rappresenta da un lato un'entrata (con l'iscrizione annuale al revier), e dall'altro una forma di tutela dell'agricoltura e delle culture in atto. Quindi, siccome L'INTERO TERRITORIO è formato da riserve di caccia, per una banale legge di mercato il costo per l'iscrizione è bassissimo. Per ogni revier viene previsto un numero massimo di cacciatori iscrivibili, e le disponibilità vengono date ai cacciatori locali, badando di lasciare una disponibilità sufficiente per i cacciatori appartenenti a comunità cittadine. L'iscrizione è VITALIZIA, con una quota annuale (si paga complessivamente, revier incluso, meno che in italia). Non è che tu ti iscrivi ogni anno ad un revier diverso. Hai il tuo, punto. Esistono comunque dei meccanismi di compensazione importanti per gestire gli scambi - temporanei - di revier tra cacciatori (quindi, se vuoi andare a forcelli e nel tuo revier non ce ne sono, fai domanda al revier alpino dove ce ne sono ed aspetti che qualcuno di quel revier sia interessato a scambiare qualche suo forcello con, mettiamo, i mufloni che ti hanno assegnato). Di norma, comunque, se vuoi abbattere qualche selvatico che nel tuo revier manca paghi e te ne vai all'estero.
I revier vengono gestiti dalla figura del Forster, che è improprio tradurre come Forestale: è a tutti gli effetti un cacciatore professionista, che definisce annualmente quantità e tipologia di prelievo, per ogni specie. Per inciso, è un ruolo cui si accede solo dopo durissima formazione universitaria e di praticantato, è un ruolo abbastanza prestigioso ed è ottimamente retribuito. Inoltre, altra forma di enorme controllo, oltre ad essere gestiti dal forster, cui comunicano ogni uscita, i cacciatori ammessi ad un revier si conoscono benissimo tra di loro. E' praticamente impossibile bracconare per un esterno, ti beccano all'istante. Ed è impossibile anche per un interno, perchè ci mettono poco di più a capire che stai combinando cose che non vanno, ed ancora meno a cacciarti dal revier. Salvo che, se ti cacciano da un revier, visto che tra forster si conoscono, è difficilissimo che ti concedano l'iscrizione ad un altro.
Ovviamente, la selvaggina, di proprietà del proprietario del fondo, diventa una forma di reddito importante per l'agricoltore, al pari delle sue mucche o delle sue galline , che quindi sta bene attento che la caccino solo quelli che hanno diritto a farlo (altro controllo importantissimo).

2. Divieto assoluto di ripopolamento. E' vietato perfino il trasporto di selvaggina viva, i camion per i ripopolamenti dall'ungheria al belgio si imbarcano e passano via mare. Quindi, il cacciatore iscritto al revier, la sua selvaggina se la stracontrolla, perchè sa benissimo che se, mettiamo, invece di fare una seria gestione della specie si ammazza tutte le sue starne, lui le starne nelle sue zone non le caccerà MAI PIU'. Ed infatti, i cacciatori non fanno i censimenti solo ad ungulati, ma ad ogni specie di selvaggina stanziale presente. Ed il prelievo è basato solo sulla reale diffusione della specie, e si prelevano solo gli interessi: il capitale, stanno attentissimi a non intaccarselo. Ho cacciato i fagiani e le starne più belle della mia vita, nel mio revier in germania.

3. Licenza di caccia ESTREMAMENTE COMPLESSA da ottenere. Non per difficoltà burocratiche, ma perchè è difficile veramente, non una baggianata come da noi. E' una specie di laurea breve. I corsi durano un anno e mezzo, 2 ore a settimana (frequenza obbligatoria, dopo un tot di assenze devi ricomenicare da capo), sono bellissimi, e si studia tutto: tutte le specie di selvaggina (sotto tanti profili: biologico, etologico, gestionale, anatomia, patologie, tutto, ti dico), i cani (gestione, addestramento alimentazione ecc.), le piante (una volta iscritto al revier, devi aiutare il forster non solo a tenere sotto controllo la selvaggina, ma anche il bosco, che devi conoscere bene, anche sotto il profilo della microbiologia ecc), la balistica. Tutto. Gli esami sono complicati, sia teorici (mi pare 4 sessioni) che pratici (mi ricordo le prove pratiche di tiro, il riconoscimento del selvatico, le prove di miglioramenti ambientali ecc.)
Sapete perchè vi dico questa cosa? Perchè l'effetto di avere dei corsi per l'ottenimento di licenza fatti in questo modo è che, di fatto, fai una selezione importante tra i cacciatori: gli sparatutto, a fare quel casino di corsi, non ci vanno. Chi si assoggetta a fare una cosa come una licenza di caccia fatta così, la caccia e la natura la ama veramente. E' uno che ci crede sul serio. Inutile girarci intorno, una parte dei problemi per la caccia che abbiamo noi in Italia deriva anche da una certa mentalità di - alcuni - cacciatori.

4. Caccia aperta tutto l'anno Altro che 10 giorni in più a febbraio. In germania la caccia non chiude mai. Si chiude la caccia ALLA SPECIE. Questo genera un altro effetto importantissimo, che non si percepisce subito: in germania non esiste la figura dello specialista. Il cacciatore tedesco è un cacciatore GENERALISTA per antonomasia. Infatti, le principali prove di cani in germania - ad esempio, l'Heghewald per i DD - sono prove di una genericità che fanno spavento. Si va dalla classica prova a ferma su selvaggina naturale, alla caccia alla volpe, alla lepre, al coniglio, al cinghiale, alla traccia su cervo... Tutto con lo stesso cane. Il bello è che, al pari del cacciatore tedesco, anche per il cane tedesco genericità non significa scarso livello (fare tutto ma male). Sia il cane che il cacciatore eccellono in quasi ogni disciplina.
Quindi, il cacciatore tedesco non ha nessun problema, se le beccacce sono passate dal suo revier ed adesso sono più a sud: va ad anatre (per inciso, i miglioramenti ambientali volti alla creazione di ambienti adeguati per la sosta della selvaggina - anche laghetti o marcite - vengono decise unicamente dal forster, senza nessun permesso ultreriore: infatti, quasi ogni revier ha creato ambienti adatti alla sosta degli anatidi o degli scopopacidi). Oppure va a conigli, a lepri, a starne ecc. E poi va a caprioli, a cervi, a tutto. Non interrompe la caccia nemmeno in primavera, quando si dedicano dall'altana a la selezione ai nocivi (volpi, martore ecc.). Ribadisco, si va a caccia 365 giorni l'anno veri. E' rarissimo che un cacciatore di li faccia meno di un 110 uscite l'anno (2 a settimana). L'unica discriminante è se ci sia un numero adeguato di animali della specie che intende cercare. E stiamo parlando di posti che fanno letteralmente schifo, per quanta selvaggina c'è (gestendola con questi criteri). Però, essendo selvaggina veramente naturale, è comunque difficile.
Ti racconto questa: da due anni, nel mio revier i cacciatori hanno concordato con il forster di CHIUDERSI LA CACCIA ALLA BECCACCIA. CHIARO SI? Senza nessuno che gli abbia detto una mezza parola, SE LA SONO CHIUSA DA SOLI I CACCIATORI... Infatti, alla beccaccia nel mio revier non si spara più - e non le spara NESSUNO. Infatti, da qualche anno i cacciatori avevano notato una scarsa presenza dello scolopacide, dovuto ad un certo impoverimento della via migratoria germanica - a differenza della carpatico-danubiana - e quindi hanno deciso di tutelarla. Quando impari cosa vuol dire Cacciare e Gestire un territorio, non te ne frega più niente se stai parlando di stanziale o di migratoria.
In compenso, è stata un'annata fenomenale per le nidiate di fagiani (assolutamente naturalissimo da generazioni), e quindi hanno abbattuto più fagiani. Inoltre, è stato un buon passo per le oche. Insomma, i cacciatori si sono divertiti tantissimo, come sempre.

Che dirvi, ci sono anche li aspetti che non mi piacciono. Ma i fatti, io li so riconoscere. Ed i fatti sono tutti dalla parte dei tedeschi, da ogni punto di vista. Della caccia, della selvaggina, del divertimento.

Capisco la perplessità di chi, tra noi cacciatori, è contrario alla ELIMINAZIONE CONGIUNTA dell'842 e del principio della selvaggina come patrimonio dello stato - perchè è ovvio che se eliminano solo l'842 come chiede la brambilla ce lo mettono riccamente nel secchio. Le capisco perchè, se l'esperienza insegna qualcosa, sappiamo che i cambiamenti relativi alla caccia in italia sono sempre stati peggiorativi, per noi. Figuriamoci le rivoluzioni, come adottare il modello di caccia tedesco.
Anche perchè una rivoluzione di questo genere non è solo una rivoluzione di carattere normativo, ma soprattutto una rivoluzione di natura CULTURALE. Cambierebbe alla radice la cultura della caccia del cacciatore italiano.

Ma io sono convinto che l'unica strada, per dare un futuro alla caccia in italia sia questa. Fare come fanno Tedeschi, francesi, inglesi ecc.
Credetemi, da loro non si va affatto a caccia solo se sei ricco. Tutt'altro.
 
Re: la caccia in Germania

L'art. 842 nasce dalla particolare morfologia del territorio italiano (troppo montuoso, poca la porzione cacciabile).
La proprietà terriera italiana è estremamente parcellizzata (piccole e piccolissime proprietà) non riscontrabili nel resto d'europa.
La tradizione venatoria italiana è per l'80% derivata dalla caccia alla migratoria.
Togliendo l'art. 842 significherebbe, di fatto, la fine di tutta le cacce tradizionali a fronte di niente o poco più (poche e costose riserve solo per ricchi).
Rendere la selvaggina di proprietà del conduttore/proprietario del terreno, è avversato anche dagli anti-caccia/animalisti/verdi ecc.
Le altre divagazioni sul tema non sono altro che s...e mentali.
 
Re: la caccia in Germania

Ciao a tutti,

io ho cacciato per 10 anni in Italia e dal 2005, anno in cui mi trasferii all'estero, caccio in Francia. Anche io tante volte ho pensato se il modello fosse esportabile in Italia, ed ho sempre avuto la sensazione che se ci si provasse, ne verrebbe fuori una legge all'italiana che cercherebbe di mischiare varie soluzioni per mettere daccordo le varie parti politiche. Insomma un pastrcchio.

Cmq quando affroonto questo discorso con colleghi italiani, le critiche che normalmente vengono mosse sono solo dei cliche:

- Se si caccia sulla base della volonta del proprietario, pochi vorrebbero i cacciatori ed i terreni si ridurrebbere a pochissimi..... FALSO
Tutte le proprieta', incluse quelle di associazioni ambientalistiche, se inferiori a 25 ettari, sono a disposizione della federazione per le assegnazioni ai lotti di caccia. Se superiori a 25 ettari, possono escludere il 30%, dovendo mettere a disposizione il resto.

- Il costo sarebbe eccssivo. Falso secondo me.
Nel momento in cui le federazioni organizzano i lotti, invitano i candidati ad assegnarselo a partecipare ad una gara, che spesso si conclude con estrazione. I prezzi per l'assegnazione sono uguali nella stessa federazione, ma possono variare da dipartimento a dipartimento. Alcune parti, vengono assegnate ai comuni che li mettono a disposizioni dei propri residenti (solo residenti) a prezzi bassissimi (ca 150 Eur l'anno). Per gli altri lotti, si apre un sano principio di concorrenza... io lo scelgo in base alla grandezza, alla composizione, alla presenza di selvaggina. Se non mi va bene, me ne vado e ne posso scegliere un altro. I prezzi variano sulla base della grandezza e della gestione. Io per esempio, per 1500 ettari, per esempio, pago 1300 EUR l'anno senza limiti di uscite o di carniere.

- Non c'e' mobilita' e devo cacciare sempre negli stessi posti. Di fatto e' FALSO.
Ogni cacciatore, anche se a discrezione delle regole dell'associazione assegnataria, di qualsivoglia lotto, puo' avre almeno un invitato ad ogni uscita. A me capita spessisimo di andare a caccia come invitato ed invitare a mia volta. Altrimenti, e grazie ad internet e' facile, si puo' organizzare un qualche scambio d'inviti con persone di altre federazioni.

Con questo modo di gestione, le associazioni, diventano il vero tutor dell'ambiente. Pensate che sono le associazioni a pagare ai proprietari eventuali danno provocati all'agricoltura da cinghiali o altra selvaggina... con tutto l'interesse, quindi, a gestire il territorio nel migliore dei modi.

Infine, in questoi modo le associazioni ambientaliste non hanno tutto questo interesse ad accaparrarsi lotti al solo fine di ottenere contributi statali per la loro gestione. Ecco perche' da noi le zone chiuse proliferano su tutto il demanioin Italia.

Ciao a tutti,

Roberto
 
Re: la caccia in Germania

L'art. 842 nasce dalla particolare morfologia del territorio italiano (troppo montuoso, poca la porzione cacciabile).
La proprietà terriera italiana è estremamente parcellizzata (piccole e piccolissime proprietà) non riscontrabili nel resto d'europa.
La tradizione venatoria italiana è per l'80% derivata dalla caccia alla migratoria.
Togliendo l'art. 842 significherebbe, di fatto, la fine di tutta le cacce tradizionali a fronte di niente o poco più (poche e costose riserve solo per ricchi).
Rendere la selvaggina di proprietà del conduttore/proprietario del terreno, è avversato anche dagli anti-caccia/animalisti/verdi ecc.
Le altre divagazioni sul tema non sono altro che s...e mentali.

Quoto in pieno. Aggiungo che se entrasse in regime una tale legislazione dei 700.000 PDA attuali ne rimarrebbero meno della metà a stare larghi.
E' questo che vogliamo?
 
Armeria online - MYGRASHOP
Sponsor 2024
Indietro
Alto