Re: Il gusto della caccia

Io non scrivo più tanto nel forum per motivi di tempo, ma leggo spesso.....e "io" penso, che il problema non sia la caccia all'estero, ma il cacciatore che caccia all'estero, troppo spesso i cacciatori per problemi di tempo, posto e di lavoro non riescano a ristagliarsi stagioni venatorie sulla selvaggina più amata come loro pensano meriterebbero.... e per questo scelgono una settimana all'estero che conporta si una spesa ma 0 problemi, pensa a tutto l'agenzia....le emozioni e il numero di abbattimenti poi sono personali....le agenzie "forse" in base hai regolamenti vigenti in ogni stato ,dovrebbero in primis mettere freni a scapito di qualche uscita non venduta.....
 
Re: Il gusto della caccia

Giuste osservazioni Davide lo sappiamo solo noi quanto ci siamo guadagnati i tordi in Corsica ma il sacrificio è stato sempre ripagato. Ciao Angelo. [spocht_2.gif] [2] [thumbsup.gif] [eusa_clap.gif] [eusa_clap.gif]
 
Re: Il gusto della caccia

Ciao falco8,
non so se mi segui e leggi i miei reports e racconti ma ma come scrivi sei il mio "cacciatore tipo" e quindi le porte delle mie riserve ti saran sempre aperte. Per il quantum non è un problema nel senso che a volte - moltissime volte - mi soddisfa e ripagano molto più 2/3 giornate di caccia fatte bene insieme ad amici e Cacciatori con la "C" maiuscola che i danari in se per se.
A presto
Mimmo Tursi
 

falco8

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premetto che non sono affatto contrario alla caccia all'estero se esercitata nei giusti modi. E per giusti modi intendo
-limiti di carniere
-limiti di periodi e giorni di caccia
In tale senso non prendo in considerazione fonofil, o beccacce alla posta, ed etiche varie perche se gli animali sono abbattuti nel giusto numero e nei giusti periodi ognuno è libero di caccare come vuole.
Io vorrei fare un discorso diverso, un discorso che parla di emozioni, emozioni che ognuno vive in modo diverso.
Cosa ci trovate nella caccia all'estero? cioe cosa vi appaga?
A mio avviso è molto interessante discuterne tanto che da tempo volevo aprire una discussione, ma visto che spesso tali discussioni sfociano in liti mi ero astenuto dal farlo.
Dico la mia in base al mio modo di vivere la caccia.
Per me la caccia è tradizione e territorio. Per questo mi piace cacciare nei teritori a me vicini non solo come distanza ma anche tradizionalmente a me vicini perche ci cacciava mio nonno e mio padre.
Mi piacque molto in tal senso un articolo letto mi pare su sentieri di caccia scritto da grifonero che parlava della caccia al valico ligure.
Quando vado ospite di qualcuno che mi fa cacciare a modo suo mi gusto il cambiamento perche so che è una nuova esperienza che si aggiunge al bagaglio che gia ho. Anche all'estero applicherei un simile metro di giudizio. Mi piacerebbe se potessi permettermelo farmi qualche cacciata ma gustandomi le tradizioni locali o vivendo l'emozione di essere io il protagonista della cacciata. e per protagonista intendo in tutto e per tutto. Non mi piacerebbe essere messo li in un capannino per le allodole nel giorno scelto dall'agenzia, con tutto fornito a sparare solo. la mia abilita di cacciatore sarebbe degradata al solo sparare. oppure essere messo in un appostamento per acquatici a tirare giu le papere con tutto pronto, oppure sotto una pianta col richiamo elettroacustico a tirare alla cesene.
Sia chiaro non c'è assolutamente nulla di male nel praticare la caccia in tale modo ma a me non piacerebbe. Dove sta il dubbio la notte prima"dove vado?come mi metto?"
Il dubbio su dove appostarsi o quale pezzo di bosco battere. su quale richiamo portare, su quale stampi mettere. Vi prego di non iniziare coi soliti discorsi di abolire la caccia all'estero, dei limiti di carnieri ecc perche dopo scadremmo nel ridicolo e nel banale e grifonero farebbe bene chiuderci la discussione spero capirete i miei dubbi a riguardo prendendoli come spunto di riflessione e non come una polemica
 
Re: Il gusto della caccia

Tutto quello che hai detto e' estremamente importante,ma devi anche pensare che molti di noi vivono e cacciano in ambienti assai scadenti,sia di selvaggina che habitat,ecco quindi che solo l'ambiente estero rende questa mancanza una sorta di liberazione,molti di noi lavorano tutta la settimana e il tempo di cacciare e' minimo,ecco che una settimana di ferie concentrato a caccia dove la selvaggina e' presente e dove si possa sparare qualche fucilata possa ripagare di una stagione fallimentare venatoria a casa propria e poco importa la preparazione tecnica,l'esperienza,anche se sicuramente e il succo della nostra passione,....comunque ci sono viaggi esteri venatori che pur organizzati ti devi dar da fare,bisogna anche destreggiarsi e scremare quella situazione che a noi non piace, lo so non e' facile,ma quei pochi viaggi che ho partecipato all'estero la selvaggina me la sono guadagnata,specialmente in Corsica a tordi per la bellezza di 15 anni consecutivi...ciao Davide..
 
Re: Il gusto della caccia

Le discussioni in questa stanza dovrebbero essere sempre così !
Pacate e costruttive: ognuno porta il suo mattone per costrire un Muro.
Bravi tutti e un abbraccio sincero archiappettamio !!
 
Re: Il gusto della caccia

erchiappetta ha scritto:
Parlo della mia esperienza:il concedermi una cacciata in Scozia mi da' il gusto di una "full imersion" in un ambiente che qua' da noi troverei sicuramente,magari in zone distanti centinaia di km da dove risiedo, ma in cui difficilmente potrei cacciare,perche' sicuramente interdetto alla caccia,o cmq vincolato da mille pastoie burocratiche!Quindi quei 4/5 giorni,insieme a chi condivide la mia passione da sempre,distanti anni luce da quelle che sono le beghe quotidiane valgono, come un salto nel tempo,agli anni spensierati in cui cacciavo con mio Padre!Lo stare con i piedi su un materasso morbido di torba a pochi metri d'un corso d'acqua dove risalgono salmoni a decine (vivi.....non quelli affumicati nel celophane delle feste!!!),dove lepri e caprioli ti passano vicino....e tu li guardi senza fame predatoria,beh credimi.....mi riconcilia con la vita!Aggiungi il fatto che tu Cacciatore vieni visto come tale... in tutta normalita',senza preconcetti,anzi ti puo' capitare che, mentre sei la sera al bancone della hall a bere un'ottima birra,conversi tranquillamente di caccia con qualcuno del posto che ti chiede (con il sorriso sulle labbra....bada bene!!)com'e' andata!Ecco tutto questo e' il gusto della Caccia in quei luoghi!Uniscilo alla selvaggina abbondante e all'inesistente concorenza,due fattori all'opposto esponenziale nella nostra realta'......e il quadro e' fatto!Tralascio il discorso etico su' i carnieri.....quello attiene ad ognuno di noi!E chi e' a posto con la coscienza qua'.....lo e' anche all'estero!Un saluto



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Quando andiamo???? La macchina la metto io!! :mrgreen:
 
Re: Il gusto della caccia

erchiappetta ha scritto:
Parlo della mia esperienza:il concedermi una cacciata in Scozia mi da' il gusto di una "full imersion" in un ambiente che qua' da noi troverei sicuramente,magari in zone distanti centinaia di km da dove risiedo, ma in cui difficilmente potrei cacciare,perche' sicuramente interdetto alla caccia,o cmq vincolato da mille pastoie burocratiche!Quindi quei 4/5 giorni,insieme a chi condivide la mia passione da sempre,distanti anni luce da quelle che sono le beghe quotidiane valgono, come un salto nel tempo,agli anni spensierati in cui cacciavo con mio Padre!Lo stare con i piedi su un materasso morbido di torba a pochi metri d'un corso d'acqua dove risalgono salmoni a decine (vivi.....non quelli affumicati nel celophane delle feste!!!),dove lepri e caprioli ti passano vicino....e tu li guardi senza fame predatoria,beh credimi.....mi riconcilia con la vita!Aggiungi il fatto che tu Cacciatore vieni visto come tale... in tutta normalita',senza preconcetti,anzi ti puo' capitare che, mentre sei la sera al bancone della hall a bere un'ottima birra,conversi tranquillamente di caccia con qualcuno del posto che ti chiede (con il sorriso sulle labbra....bada bene!!)com'e' andata!Ecco tutto questo e' il gusto della Caccia in quei luoghi!Uniscilo alla selvaggina abbondante e all'inesistente concorenza,due fattori all'opposto esponenziale nella nostra realta'......e il quadro e' fatto!Tralascio il discorso etico su' i carnieri.....quello attiene ad ognuno di noi!E chi e' a posto con la coscienza qua'.....lo e' anche all'estero!Un saluto
quoto bravo [eusa_clap.gif]
 
Re: Il gusto della caccia

Ottimo intervento falco; pur condividendo a pieno il tuo modo di intendere la caccia, credo che ogni singolo cacciatore si comporti all'estero allo stesso modo di come si comporta in Italia, cercando le soluzioni che più gli sono abituali. Purtroppo è la legge della domanda e dell'offerta, in cui si incastonano realtà dozzinali come quelle di alcune agenzie che offrono il servizio per "sparatori" e realtà più romantiche come quella descritta puntualmente da Mimmo Tursi, dove pare (dico pare solo perchè non ci sono ancora stato personalmente, non per mettere minimamente im dubbio le affermazioni del buon Mimmo) che la scelta delle postazioni e della selvaggina da insidiare, spetti all'ospite del club; ma poi basta leggere quale sia la concezione della caccia dell'organizzatore, che si ferma al bordo della strada a gustarsi il volo dei germani consumando una sigaretta, mentre è in viaggio di ritorno dall'Italia, per capire quale sintonia possa esserci con chi la pensa come lui. E' l'inspiegabile amore per quella stessa selvaggina, che in un confronto all'atto dello sparo, siamo pronti a folgorare con un flash eterno!
 
Re: Il gusto della caccia

Parlo della mia esperienza:il concedermi una cacciata in Scozia mi da' il gusto di una "full imersion" in un ambiente che qua' da noi troverei sicuramente,magari in zone distanti centinaia di km da dove risiedo, ma in cui difficilmente potrei cacciare,perche' sicuramente interdetto alla caccia,o cmq vincolato da mille pastoie burocratiche!Quindi quei 4/5 giorni,insieme a chi condivide la mia passione da sempre,distanti anni luce da quelle che sono le beghe quotidiane valgono, come un salto nel tempo,agli anni spensierati in cui cacciavo con mio Padre!Lo stare con i piedi su un materasso morbido di torba a pochi metri d'un corso d'acqua dove risalgono salmoni a decine (vivi.....non quelli affumicati nel celophane delle feste!!!),dove lepri e caprioli ti passano vicino....e tu li guardi senza fame predatoria,beh credimi.....mi riconcilia con la vita!Aggiungi il fatto che tu Cacciatore vieni visto come tale... in tutta normalita',senza preconcetti,anzi ti puo' capitare che, mentre sei la sera al bancone della hall a bere un'ottima birra,conversi tranquillamente di caccia con qualcuno del posto che ti chiede (con il sorriso sulle labbra....bada bene!!)com'e' andata!Ecco tutto questo e' il gusto della Caccia in quei luoghi!Uniscilo alla selvaggina abbondante e all'inesistente concorenza,due fattori all'opposto esponenziale nella nostra realta'......e il quadro e' fatto!Tralascio il discorso etico su' i carnieri.....quello attiene ad ognuno di noi!E chi e' a posto con la coscienza qua'.....lo e' anche all'estero!Un saluto
 
Re: Il gusto della caccia

falco8 ha scritto:
premetto che non sono affatto contrario alla caccia all'estero se esercitata nei giusti modi. E per giusti modi intendo
-limiti di carniere
-limiti di periodi e giorni di caccia
In tale senso non prendo in considerazione fonofil, o beccacce alla posta, ed etiche varie perche se gli animali sono abbattuti nel giusto numero e nei giusti periodi ognuno è libero di caccare come vuole.
Io vorrei fare un discorso diverso, un discorso che parla di emozioni, emozioni che ognuno vive in modo diverso.
Cosa ci trovate nella caccia all'estero? cioe cosa vi appaga?
A mio avviso è molto interessante discuterne tanto che da tempo volevo aprire una discussione, ma visto che spesso tali discussioni sfociano in liti mi ero astenuto dal farlo.
Dico la mia in base al mio modo di vivere la caccia.
Per me la caccia è tradizione e territorio. Per questo mi piace cacciare nei teritori a me vicini non solo come distanza ma anche tradizionalmente a me vicini perche ci cacciava mio nonno e mio padre.
Mi piacque molto in tal senso un articolo letto mi pare su sentieri di caccia scritto da grifonero che parlava della caccia al valico ligure.
Quando vado ospite di qualcuno che mi fa cacciare a modo suo mi gusto il cambiamento perche so che è una nuova esperienza che si aggiunge al bagaglio che gia ho. Anche all'estero applicherei un simile metro di giudizio. Mi piacerebbe se potessi permettermelo farmi qualche cacciata ma gustandomi le tradizioni locali o vivendo l'emozione di essere io il protagonista della cacciata. e per protagonista intendo in tutto e per tutto. Non mi piacerebbe essere messo li in un capannino per le allodole nel giorno scelto dall'agenzia, con tutto fornito a sparare solo. la mia abilita di cacciatore sarebbe degradata al solo sparare. oppure essere messo in un appostamento per acquatici a tirare giu le papere con tutto pronto, oppure sotto una pianta col richiamo elettroacustico a tirare alla cesene.
Sia chiaro non c'è assolutamente nulla di male nel praticare la caccia in tale modo ma a me non piacerebbe. Dove sta il dubbio la notte prima"dove vado?come mi metto?"
Il dubbio su dove appostarsi o quale pezzo di bosco battere. su quale richiamo portare, su quale stampi mettere. Vi prego di non iniziare coi soliti discorsi di abolire la caccia all'estero, dei limiti di carnieri ecc perche dopo scadremmo nel ridicolo e nel banale e grifonero farebbe bene chiuderci la discussione spero capirete i miei dubbi a riguardo prendendoli come spunto di riflessione e non come una polemica

Bravissimo Falco, la penso come te. A me per esempio, piu' la caccia e' difficile e piu' scarseggia la selvaggina . . piu' mi appassiono perche' e' tutto piu' impegnativo. E quando trascorri una giornata di caccia soddisfaciente in un periodo di magra e' ancora piu' bello. Anche a me piace vivere giornate di caccia nei posti dove sono cresciuto e dove ad ogni passo che faccio riafforano ricordi. E' anche vero, come diceva Davide Ferretti, che in molti vivono in regioni che non sono il massimo ed e' normale per loro cercare all'estero qualche soddisfazione che le leggi italiane rendono quasi impossibili. Perche' purtroppo in Italia un cacciatore non puo' alzarsi la mattina e cacciare un Puglia o in Basilicata o Sicilia ! Troppe restrizioni.
 
Re: Il gusto della caccia

walker960walker ha scritto:
erchiappetta ha scritto:
Parlo della mia esperienza:il concedermi una cacciata in Scozia mi da' il gusto di una "full imersion" in un ambiente che qua' da noi troverei sicuramente,magari in zone distanti centinaia di km da dove risiedo, ma in cui difficilmente potrei cacciare,perche' sicuramente interdetto alla caccia,o cmq vincolato da mille pastoie burocratiche!Quindi quei 4/5 giorni,insieme a chi condivide la mia passione da sempre,distanti anni luce da quelle che sono le beghe quotidiane valgono, come un salto nel tempo,agli anni spensierati in cui cacciavo con mio Padre!Lo stare con i piedi su un materasso morbido di torba a pochi metri d'un corso d'acqua dove risalgono salmoni a decine (vivi.....non quelli affumicati nel celophane delle feste!!!),dove lepri e caprioli ti passano vicino....e tu li guardi senza fame predatoria,beh credimi.....mi riconcilia con la vita!Aggiungi il fatto che tu Cacciatore vieni visto come tale... in tutta normalita',senza preconcetti,anzi ti puo' capitare che, mentre sei la sera al bancone della hall a bere un'ottima birra,conversi tranquillamente di caccia con qualcuno del posto che ti chiede (con il sorriso sulle labbra....bada bene!!)com'e' andata!Ecco tutto questo e' il gusto della Caccia in quei luoghi!Uniscilo alla selvaggina abbondante e all'inesistente concorenza,due fattori all'opposto esponenziale nella nostra realta'......e il quadro e' fatto!Tralascio il discorso etico su' i carnieri.....quello attiene ad ognuno di noi!E chi e' a posto con la coscienza qua'.....lo e' anche all'estero!Un saluto



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Quando andiamo???? La macchina la metto io!! :mrgreen:

ERCHIAPPPPPPPPPP,
la benzina la metto io !!!
Senza scherzi, quando ti serve un compagno di caccia chiamami perchè siamo UGUALI.
Un abbraccio
Mimmo Tursi
 
Re: Il gusto della caccia

falco8 ha scritto:
premetto che non sono affatto contrario alla caccia all'estero se esercitata nei giusti modi. E per giusti modi intendo
-limiti di carniere
-limiti di periodi e giorni di caccia
In tale senso non prendo in considerazione fonofil, o beccacce alla posta, ed etiche varie perche se gli animali sono abbattuti nel giusto numero e nei giusti periodi ognuno è libero di caccare come vuole.
Io vorrei fare un discorso diverso, un discorso che parla di emozioni, emozioni che ognuno vive in modo diverso.
Cosa ci trovate nella caccia all'estero? cioe cosa vi appaga?
A mio avviso è molto interessante discuterne tanto che da tempo volevo aprire una discussione, ma visto che spesso tali discussioni sfociano in liti mi ero astenuto dal farlo.
Dico la mia in base al mio modo di vivere la caccia.
Per me la caccia è tradizione e territorio. Per questo mi piace cacciare nei teritori a me vicini non solo come distanza ma anche tradizionalmente a me vicini perche ci cacciava mio nonno e mio padre.
Mi piacque molto in tal senso un articolo letto mi pare su sentieri di caccia scritto da grifonero che parlava della caccia al valico ligure.
Quando vado ospite di qualcuno che mi fa cacciare a modo suo mi gusto il cambiamento perche so che è una nuova esperienza che si aggiunge al bagaglio che gia ho. Anche all'estero applicherei un simile metro di giudizio. Mi piacerebbe se potessi permettermelo farmi qualche cacciata ma gustandomi le tradizioni locali o vivendo l'emozione di essere io il protagonista della cacciata. e per protagonista intendo in tutto e per tutto. Non mi piacerebbe essere messo li in un capannino per le allodole nel giorno scelto dall'agenzia, con tutto fornito a sparare solo. la mia abilita di cacciatore sarebbe degradata al solo sparare. oppure essere messo in un appostamento per acquatici a tirare giu le papere con tutto pronto, oppure sotto una pianta col richiamo elettroacustico a tirare alla cesene.
Sia chiaro non c'è assolutamente nulla di male nel praticare la caccia in tale modo ma a me non piacerebbe. Dove sta il dubbio la notte prima"dove vado?come mi metto?"
Il dubbio su dove appostarsi o quale pezzo di bosco battere. su quale richiamo portare, su quale stampi mettere. Vi prego di non iniziare coi soliti discorsi di abolire la caccia all'estero, dei limiti di carnieri ecc perche dopo scadremmo nel ridicolo e nel banale e grifonero farebbe bene chiuderci la discussione spero capirete i miei dubbi a riguardo prendendoli come spunto di riflessione e non come una polemica

Carissimo Falco8,
quello che tu desideri e che vorresti, puoi trovarlo anche cacciando all'Estero, certamente non in tantissime organizzazioni poichè la maggior parte ha come obiettivo primario l'accontentare il cliente, altre il far più guadagno possibile, altre ancora il far risparmiare sistemandoti alla meno peggio, e poi chi tratta i "paganti" come amici.
Indipendentemente da quello che anche qui alcuni amici che mi stimano - bontà loro -hanno scritto, se ti affacci nella Raccolta Racconti di Migra troverai il 12° racconto: Caccia all'Estero http://www.migratoria.it/?page_id=3200 da me scritto il 2009. Ci troverai tantissime similitudini tra quello che qui tu dici di desiderare e quello che io ho voluto, voglio, ho fatto e faccio cacciando all'estero.
Un caro saluto
Mimmo Tursi
 
Re: Il gusto della caccia

Caro falco8,
aimè io e te non ci conosciamo(ahahahahahha)...
ma so per certo che sei un gran padellaro....
Apparte gli scherzi caro grande amico mio non sempre la selvaggina che ci appassiona si palesa davanti ai nostri occhio ed ai nostri fucili....
e sopratutto non nel modo in cui vorremmo noi....
Conosci bene i miei gusti in termini venatori, gusti che con i limiti che pongono non potranno mai essere soddisafatti in pieno in queta nazione ipocrita ed ambientalista...
per questo motivo noi, io in primis ce ne andiamo spesso e volentieri a caccia all estero.
NB: potevi anche accettare il mio invito a venir via a marzo con me ed ale quest anno!!!!

premetto che non sono affatto contrario alla caccia all'estero se esercitata nei giusti modi. E per giusti modi intendo
-limiti di carniere
-limiti di periodi e giorni di caccia
In tale senso non prendo in considerazione fonofil, o beccacce alla posta, ed etiche varie perche se gli animali sono abbattuti nel giusto numero e nei giusti periodi ognuno è libero di caccare come vuole.
Io vorrei fare un discorso diverso, un discorso che parla di emozioni, emozioni che ognuno vive in modo diverso.
Cosa ci trovate nella caccia all'estero? cioe cosa vi appaga?
A mio avviso è molto interessante discuterne tanto che da tempo volevo aprire una discussione, ma visto che spesso tali discussioni sfociano in liti mi ero astenuto dal farlo.
Dico la mia in base al mio modo di vivere la caccia.
Per me la caccia è tradizione e territorio. Per questo mi piace cacciare nei teritori a me vicini non solo come distanza ma anche tradizionalmente a me vicini perche ci cacciava mio nonno e mio padre.
Mi piacque molto in tal senso un articolo letto mi pare su sentieri di caccia scritto da grifonero che parlava della caccia al valico ligure.
Quando vado ospite di qualcuno che mi fa cacciare a modo suo mi gusto il cambiamento perche so che è una nuova esperienza che si aggiunge al bagaglio che gia ho. Anche all'estero applicherei un simile metro di giudizio. Mi piacerebbe se potessi permettermelo farmi qualche cacciata ma gustandomi le tradizioni locali o vivendo l'emozione di essere io il protagonista della cacciata. e per protagonista intendo in tutto e per tutto. Non mi piacerebbe essere messo li in un capannino per le allodole nel giorno scelto dall'agenzia, con tutto fornito a sparare solo. la mia abilita di cacciatore sarebbe degradata al solo sparare. oppure essere messo in un appostamento per acquatici a tirare giu le papere con tutto pronto, oppure sotto una pianta col richiamo elettroacustico a tirare alla cesene.
Sia chiaro non c'è assolutamente nulla di male nel praticare la caccia in tale modo ma a me non piacerebbe. Dove sta il dubbio la notte prima"dove vado?come mi metto?"
Il dubbio su dove appostarsi o quale pezzo di bosco battere. su quale richiamo portare, su quale stampi mettere. Vi prego di non iniziare coi soliti discorsi di abolire la caccia all'estero, dei limiti di carnieri ecc perche dopo scadremmo nel ridicolo e nel banale e grifonero farebbe bene chiuderci la discussione spero capirete i miei dubbi a riguardo prendendoli come spunto di riflessione e non come una polemica
 
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