In svizzera stanno sputtanando la Sicilia...

Re: In svizzera stanno sputtanando la Sicilia...

ma che schifo!!!!Ma quando la finiranno? se il video è una montatura,come si fa a dimostrarlo,se è vero,cosa centriamo noi? E' come paragonare tutti i patentati come pirati delle strade.
Non sapevo dell'istituzione del parco degli Iblei,ma state certi che se vogliono lo fanno,come è successo qui in calabria 20 anni fa circa,pur se per legge non potevano prelevare più del 40x100,hanno preso il 70.A nulla sono valse le proteste e le denunce.Risultato........un fallimento totale,ora i vari sindaci vogliono ricorrere ai ripari,infatti il parco è stato riperimetrato,(la caramellina)in sostanza hanno smussato un pò gli angoli.Penso che se non si fa veramente qualcosa di concreto........sarà amara!!
 
Re: In svizzera stanno sputtanando la Sicilia...

Rudi4x4 ha scritto:
Volevo domandare a Franz se si possono denunciare queste persone!!!!!
Non ho capito bene il senso del servizio perchè non parlo il tedesco, però non comprendo quei retaioli che prendevano i cardellini chi fossero?

Mah....
 
Re: In svizzera stanno sputtanando la Sicilia...

se qualcuno spiega il servizio se conosce la lingua è molto meglio, perchè non ciò capito molto...il video a me sembra na farsa...
 
Re: In svizzera stanno sputtanando la Sicilia...

eccovi la traduzione...

00.20: i cacciatori siciliani sono nel pieno dell´alta stagione in queste settimane, proprio perchè in questi mesi molti uccelli si fermano sull´isola per lo svernamento. I cardellini vengono venduti come uccelli per il canto, le allodole vendute come pietanza nei ristoranti. L´Italia non è certo un sito particolarmente favorevole per gli uccelli dal punto di vista dell´accoglienza.
01.03: i bracconieri preparano una rete nella pianura nei pressi di Catania
01.53: già dopo pochi minuti la rete si chiude già su un cardellino
02.09: il cardellino termina in una minuscola gabbietta e finirà sul mercato nero dei cardellini a Catania: "Li vendiamo questi qui, abbiamo ricevuto una richiesta di catturare cardellini. Uno vivo con bei colori e canto forte lo vendiamo tranquillamente anche per 100 euro".
02.33: Non molto distante da Catania, due uomini sono fuori a caccia di allodole, non solo con mezzi illegali: da un richiamo elettronico suona il canto di richiamo dell´allodola. „Il richiamo è proibito, ma lo usiamo lo stesso, perchè sennò non pigliamo abbastanza uccelli. In teoria si rischiano grosse multe, ma è una cosa a cui non sappiamo dire di no“. Secondo la legge un cacciatore in Sicilia non può abbattere più di 10 allodole al giorno, eppure i due cacciatori già ora hanno abbattuto 50 allodole. Le allodole sono considerate buone da mangiare in Italia e non di rado gli uccelli vengono venduti ai ristoranti: per ogni esemplare si paga da 5 a 7 euro. „Lo so che le allodole vengono vendute ai ristornati e soprattutto nel nord Italia sono molto apprezzate.“
03.42: Il bracconaggio in Sicilia orientale non si rivolge solo ai piccoli uccelli, ma anche ai rapaci. Questa è la radiografia di un´aquila che è stata ritrovata colpita da arma da fuoco nei pressi di Messina.
04.23: Il bracconiere sa di essere considerato un criminale dallo Stato, ma come torturatore di animali non si vede affatto: "L'uccello.. non è tanto crudele tenerlo in gabbia. Chi compra l´uccello lo tratta bene, gli dà da mangiare, lo mette fuori al sole, quindi non credo che stiano così male".
04.50: I bracconieri hanno catturato 5 cardellini in una sola ora
Di Caccia Si Muore

La trovate qui dagli animalscrocconi!!!

http://www.abolizionecaccia.it/
 
Re: In svizzera stanno sputtanando la Sicilia...

[protesta.gif] [protesta.gif] [sconvolto.gif] [sconvolto.gif]
 
Re: In svizzera stanno sputtanando la Sicilia...

SI FARA’ NELLA PRIMAVERA DEL 2011 IL
REFERENDUM PIEMONTESE CONTRO LA
CACCIA NEGATO PER 24 ANNI.
Ho ancora vivo il ricordo quando nella primavera
del 1987 in una sala di Pro Natura a Torino un gruppo
di coraggiosi oppositori della caccia decisero
di “scendere in campo” proponendo un Referendum
regionale che non avrebbe abolito del tutto la caccia
(era impossibile l’abolizione totale attraverso
l’abrogazione di norme regionali), ma che l’avrebbe
ridotta ai minimi termini.
La sezione di Torino della LAC ancora non esisteva e
sarà fondata solo due anni dopo nel 1989.
La Regione impedì il voto popolare prima attraverso
una “legge truffa” che accoglieva solo alcuni
marginali aspetti del quesito referendario e successivamente
attraverso provvedimenti illegittimi e
illiberali. La storia, da me ricostruita, di tutti i referendum
contro la caccia in Italia è stata pubblicata
nel 1998 su “Lo Strillozzo dei vent’anni”.
Di quei coraggiosi del 1987 siamo rimasti attivi in
pochi. Qualcuno se ne è andato per sempre come Tea
Scabello.
Ora dopo più di venti anni di battaglie legali tenacemente
e ostinatamente combattute in Piemonte la
Giustizia Civile di questo paese delle banane ha dato
ragione ai cittadini truffati e ha decretato che il Referendum
regionale contro la caccia si dovrà fare...
nel 2011! Dopo 24 anni.
Chi ci restituirà le centinaia di milioni di animali ingiustamente
uccisi? Che Giustizia è quella che arriva
dopo 24 anni? Chi ci restituirà 24 anni di vita vissuta
per abolire quello che avrebbe già dovuto essere
abolito?
L’amico Piero Belletti, compagno di tante battaglie
anticaccia, ha sintetizzato la storia vera del referendum
regionale piemontese contro la caccia del
1987. La pubblichiamo su questo numero dello Strillozzo
(a pagina 11) affinché resti perpetua testimonianza
della barbarie che in questo paese qualcuno
chiama democrazia.
Lo scritto di Piero rimanga ai posteri e venga custodito
e conservato come la Stele di Rosetta.

http://www.abolizionecaccia.it/fileadmi ... lozzo3.pdf

Ne sapete qualcosa?
 
Re: In svizzera stanno sputtanando la Sicilia...

quante cazzate che dicono !!! ma c'è chi ci crede ancora ???? hahahahahaha!!!!
 
Re: In svizzera stanno sputtanando la Sicilia...

salve,ragazzi la mia associazione e io che ho la sezione nella citta' di catania stiamo raccogliendo firme per il blocco dei nuovi parchi,se volete frmare contattatemi,inoltre stiamo organizzando pulman gratuiti per andar a roma alla manifestazione del 9 marzo,aspetto mex
saluti
alfio68
p.s. e noi sputtaniamo le vacche svizzere ahahahahaha
 
Re: In svizzera stanno sputtanando la Sicilia...

Sicilia: 4 nuovi parchi in approvazione
ALLARME IN SICILIA – 4 NUOVI PARCHI IN APPROVAZIONE

Il Patito Politico Caccia Ambiente da tempo ha posto l’attenzione sull’eccessivo numero di aree protette in Sicilia ed è passato appena un anno da quando su nostra esortazione l’Assessorato agricoltura e foreste, chiedendo al Direttore delle aziende Demaniali di aprire alcune di queste alla caccia, poneva la questione di un recupero di parte del territorio da restituire all’attività venatoria, riconoscendone quindi l’eccessiva diminuzione. A tal fine si chiedeva di ristabilire le percentuali massime del 30% di territorio da restituire alla caccia.
Ma mente cercavamo di sollecitare un ridimensionamento delle stesse ai fini di un loro adeguamento alla legge regionale 33/97 abbiamo avuto notizia di un iter pseudo-ambientalista parallelo ma contrario al nostro che, in barba ad ogni normativa vigente e ignaro di ogni sentimento contrario delle popolazioni locali, sta istituendo in Sicilia 4 nuovi Parchi.

Saranno infatti definite entro il prossimo 31 marzo le aree interessate all’istituzione dei nuovi 4 Parchi nazionali: Pantelleria, Egadi, isole Eolie, e Iblei. Questa la decisione assunta in questi giorni al Ministero dell’Ambiente, nell’incontro alla quale hanno partecipato, tra gli altri, il Ministro Stefania Prestigiacomo, l’assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana, Gaetano Armao, i sindaci e dei presidenti di Provincia di Siracusa, Ragusa e Catania, e i colleghi delle altre città e province interessate all’istituzione.

In particolare per il parco di Pantelleria si è registrato il pieno consenso del territorio per l’istituzione del parco e dell’area marina protetta. Per quanto riguarda il parco delle Egadi tutti i soggetti intervenuti, compreso il sindaco di Favignana, hanno manifestato l’intesa e la necessità di dare immediata attuazione alla legge istitutiva del Parco. Per le Eolie è stato inoltre sottolineato che l’Ente Parco (ancora deve nascere e già pensano come guadagnarci) sarà anche l’ente gestore del sito Unesco.

Ma torniamo al Parco degli Iblei

Tra i grandi sostenitori del Progetto l’On. Fabio Granata del PdL che sul parco ha creduto da sempre; Soddisfatto il leader di Italia dei valori di Ragusa Giovanni Iacono. Colorito ma efficace come al solito il commento di Vittorio Sgarbi: «Chi è contro il parco sbaglia e va fermato, chi si contrappone, tra le istituzioni, è un incapace».

La cosa divertente è che oggi tutti sono saliti sul carro dei vincitori. Oggi, tranne qualche voce fuori dal coro, tutti (i dirigenti locali) sono contenti della decisione del Ministro. Oggi il parco non è più e solamente un’inutile imposizione dall’alto (come era stato definito), oggi il Parco diviene una opportunità.

Fino a qualche settimana fa le carte in tavola erano però differenti:

Nello Dipasquale, sindaco di Ragusa, alcuni giorni fa ai microfoni di una rete privata dichiarava: “Il Ministro Prestigiacomo ha stralciato la proposta contenuta nel libro denominato Parco degli Iblei, pubblicato nel 2006?. Tale documento (del no) è stato firmato da tutti i deputati regionali, dall’on. Peppe Drago, dai sindaci dei nove comuni coinvolti e dal presidente della Camera di Commercio di Ragusa in rappresentanza delle associazioni di categoria. Il Presidente della Provincia di Ragusa ha espresso il desiderio di consegnare e firmare personalmente il documento al momento della consegna al Ministro Prestigiacomo.

Ma accade qualcosa e improvvisamente , grazie alla bella siracusana salita sul gradino più alto del Ministero dell’ambiente, è scomparsa la paura di non poter andare a raccogliere funghi e asparagi, e il fatto che da noi non ci sono gli stambecchi non importa più a nessuno e si scopre, guardacaso solo oggi, che grazie al parco arriveranno dei finanziamenti che i nostri lungimiranti amministratori sapranno sicuramente far fruttare nel miglior modo possibile, di questo ne siamo certi

Ma allora tutti gli allarmismi? Le tante parole spese contro l’idea del Parco dagli amministratori locali?

Cosa è stato promesso a chi prima diceva no? Quali interessi ci sono sotto?

Ci sovviene un’idea. La legge quadro n° 394 del 1991, all’art. 9 in merito alla istituzione dei Parchi, stabilisce:

3. Il Presidente è nominato con decreto del Ministro dell’ambiente d’intesa con i presidenti delle regioni o delle province autonome di Trento e di Bolzano nel cui territorio ricada in tutto o in parte il Parco nazionale.

4. Il Consiglio direttivo è formato dal Presidente e da dodici componenti, nominati con decreto del Ministro dell’ambiente, sentite le regioni interessate, secondo le seguenti modalità:
a) cinque, su designazione della Comunità del parco, con voto limitato;
b) due, su designazione delle associazioni di protezione ambientale individuate ai sensi dell’articolo 13 della legge 8 luglio 1986, n.349, scelti tra esperti in materia naturalistico-ambientale;
c) due, su designazione dell’Accademia nazionale dei Lincei, della Società botanica italiana, dell’Unione zoologica italiana, del Consiglio nazionale delle ricerche e delle Università degli studi con sede nelle province nei cui territori ricade il parco; in caso di designazione di un numero superiore a due la scelta tra i soggetti indicati è effettuata dal Ministro dell’ambiente;
d) uno, su designazione del Ministro dell’agricoltura e delle foreste;
e) due, su designazione del Ministro dell’ambiente.

Il ministro Stefania Prestigiacomo, chiarisce e finalmente sgombera il campo dagli inutili allarmismi. Il Parco degli Iblei sarà una realtà.

Lo crediamo bene! Quale migliore opportunità per piazzare qualche amico o per sistemare (secondo il vizietto atavico della bionda Stefania) qualche ’’politico trombato’’!?!? E non dimentichiamo gli appetibili finanziamenti

Caccia Ambiente esprime il suo chiaro dissenso alla istituzione del “Parco degli Iblei” e agli altri 3 istituendi Parchi. Il territorio Siciliano vocato ad un intenso sfruttamento agricolo – pastorale per le sue peculiarità orografiche contiene già di per sé dei “confini naturali” oltre i quali l’intervento dell’uomo è di per sé limitato ed è storicamente ben strutturato. La formalizzazione di più ampi e vincolanti confini non porterebbe più vantaggiose protezioni ambientali, in quanto già presenti ed operative nella cultura e nella professionalità della nostra gente. Il nostro territorio dell’isola è fra i più conservati e salvaguardati in Italia, senza che per questo sia stato necessario il vincolo di qualsivoglia “area protetta”.
Al contrario l’istituzione formale di un “parco” porterebbe alla limitazione di alcune attività agricole ed artigianali e di tutte le rarità agricole ormai riconosciute in tutto il mondo.
A difesa del territorio e alla sua valorizzazione sono sufficienti l’opera delle Aziende Forestali Demaniali, i vari parchi naturali che le varie Amministrazioni locali hanno nel tempo istituito e il sincero rispetto che i siciliani portano verso la propria terra.

Gli abitanti dei territori Iblei dichiarano che:

“Il parco ingessa l’economia del territorio”, “il parco serve solo per raccogliere asparagi e funghi”, “il parco è solo una questione interna alle associazioni ambientaliste, che cercano un po’ di visibilità”. “Abbiamo già troppe riserve”.

Ma a nessuno sembra interessare tutto ciò.

L’on. Riccardo Minardo parlamentare regionale dell’Mpa rivelava importante che l’istituzione del Parco degli iblei avvenisse in accordo con tutti i soggetti interessati che grazie al coordinamento della Regione potevano superare quei problemi altrimenti fortemente penalizzanti per lo sviluppo del territorio.

Solo parole al vento!

Eppure noi avevamo suonato l’allarme sotto le scorse elezioni; Caccia Ambiente aveva offerto ai cacciatori locali e non solo la possibilità di agire da protagonisti per cambiare le cose e scongiurare un pericolo imminente. Ma alcuni gagliardi e opportunisti cacciatori avevano detto NO! Preferivano affidarsi all’amico candidato sindaco, all’onorevole Caio, all’amministratore Tizio e al consigliere Sempronio. Tutti dichiaravano ‘’ma quale Partito dei cacciatori …., state tranquilli che ci pensiamo noi ’’.

Ci hanno pensato loro!!! 4 Parchi in un solo colpo!!! E la vostra, nostra, tranquillità è finita.

Tuttavia……. Caccia Ambiente non si arrende ancora! Chissà se questa volta qualcuno ci darà una mano?

Antonino Urpi

Partito Caccia Ambiente
Coodinamento Nazionale – Delegazione Sicilia
[email protected]
www.cacciaambiente.it
 
Re: In svizzera stanno sputtanando la Sicilia...

Non ho capito se la caccia con le reti ai cardellini è reale o è un montaggio. Circa le allodole mi pare che non ci sia nulla da dire se non che forse usano il richiamo acustico. Per la verità non si capisce molto bene.
 
Re: In svizzera stanno sputtanando la Sicilia...

alfio68ct ha scritto:
salve,ragazzi la mia associazione e io che ho la sezione nella citta' di catania stiamo raccogliendo firme per il blocco dei nuovi parchi,se volete frmare contattatemi,inoltre stiamo organizzando pulman gratuiti per andar a roma alla manifestazione del 9 marzo,aspetto mex
saluti
alfio68
p.s. e noi sputtaniamo le vacche svizzere ahahahahaha


Anche quella delle 20:30? ihihi
 
Re: In svizzera stanno sputtanando la Sicilia...

Rudi4x4 ha scritto:
Sicilia: 4 nuovi parchi in approvazione
ALLARME IN SICILIA – 4 NUOVI PARCHI IN APPROVAZIONE

Il Patito Politico Caccia Ambiente da tempo ha posto l’attenzione sull’eccessivo numero di aree protette in Sicilia ed è passato appena un anno da quando su nostra esortazione l’Assessorato agricoltura e foreste, chiedendo al Direttore delle aziende Demaniali di aprire alcune di queste alla caccia, poneva la questione di un recupero di parte del territorio da restituire all’attività venatoria, riconoscendone quindi l’eccessiva diminuzione. A tal fine si chiedeva di ristabilire le percentuali massime del 30% di territorio da restituire alla caccia.
Ma mente cercavamo di sollecitare un ridimensionamento delle stesse ai fini di un loro adeguamento alla legge regionale 33/97 abbiamo avuto notizia di un iter pseudo-ambientalista parallelo ma contrario al nostro che, in barba ad ogni normativa vigente e ignaro di ogni sentimento contrario delle popolazioni locali, sta istituendo in Sicilia 4 nuovi Parchi.

Saranno infatti definite entro il prossimo 31 marzo le aree interessate all’istituzione dei nuovi 4 Parchi nazionali: Pantelleria, Egadi, isole Eolie, e Iblei. Questa la decisione assunta in questi giorni al Ministero dell’Ambiente, nell’incontro alla quale hanno partecipato, tra gli altri, il Ministro Stefania Prestigiacomo, l’assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana, Gaetano Armao, i sindaci e dei presidenti di Provincia di Siracusa, Ragusa e Catania, e i colleghi delle altre città e province interessate all’istituzione.

In particolare per il parco di Pantelleria si è registrato il pieno consenso del territorio per l’istituzione del parco e dell’area marina protetta. Per quanto riguarda il parco delle Egadi tutti i soggetti intervenuti, compreso il sindaco di Favignana, hanno manifestato l’intesa e la necessità di dare immediata attuazione alla legge istitutiva del Parco. Per le Eolie è stato inoltre sottolineato che l’Ente Parco (ancora deve nascere e già pensano come guadagnarci) sarà anche l’ente gestore del sito Unesco.

Ma torniamo al Parco degli Iblei

Tra i grandi sostenitori del Progetto l’On. Fabio Granata del PdL che sul parco ha creduto da sempre; Soddisfatto il leader di Italia dei valori di Ragusa Giovanni Iacono. Colorito ma efficace come al solito il commento di Vittorio Sgarbi: «Chi è contro il parco sbaglia e va fermato, chi si contrappone, tra le istituzioni, è un incapace».

La cosa divertente è che oggi tutti sono saliti sul carro dei vincitori. Oggi, tranne qualche voce fuori dal coro, tutti (i dirigenti locali) sono contenti della decisione del Ministro. Oggi il parco non è più e solamente un’inutile imposizione dall’alto (come era stato definito), oggi il Parco diviene una opportunità.

Fino a qualche settimana fa le carte in tavola erano però differenti:

Nello Dipasquale, sindaco di Ragusa, alcuni giorni fa ai microfoni di una rete privata dichiarava: “Il Ministro Prestigiacomo ha stralciato la proposta contenuta nel libro denominato Parco degli Iblei, pubblicato nel 2006?. Tale documento (del no) è stato firmato da tutti i deputati regionali, dall’on. Peppe Drago, dai sindaci dei nove comuni coinvolti e dal presidente della Camera di Commercio di Ragusa in rappresentanza delle associazioni di categoria. Il Presidente della Provincia di Ragusa ha espresso il desiderio di consegnare e firmare personalmente il documento al momento della consegna al Ministro Prestigiacomo.

Ma accade qualcosa e improvvisamente , grazie alla bella siracusana salita sul gradino più alto del Ministero dell’ambiente, è scomparsa la paura di non poter andare a raccogliere funghi e asparagi, e il fatto che da noi non ci sono gli stambecchi non importa più a nessuno e si scopre, guardacaso solo oggi, che grazie al parco arriveranno dei finanziamenti che i nostri lungimiranti amministratori sapranno sicuramente far fruttare nel miglior modo possibile, di questo ne siamo certi

Ma allora tutti gli allarmismi? Le tante parole spese contro l’idea del Parco dagli amministratori locali?

Cosa è stato promesso a chi prima diceva no? Quali interessi ci sono sotto?

Ci sovviene un’idea. La legge quadro n° 394 del 1991, all’art. 9 in merito alla istituzione dei Parchi, stabilisce:

3. Il Presidente è nominato con decreto del Ministro dell’ambiente d’intesa con i presidenti delle regioni o delle province autonome di Trento e di Bolzano nel cui territorio ricada in tutto o in parte il Parco nazionale.

4. Il Consiglio direttivo è formato dal Presidente e da dodici componenti, nominati con decreto del Ministro dell’ambiente, sentite le regioni interessate, secondo le seguenti modalità:
a) cinque, su designazione della Comunità del parco, con voto limitato;
b) due, su designazione delle associazioni di protezione ambientale individuate ai sensi dell’articolo 13 della legge 8 luglio 1986, n.349, scelti tra esperti in materia naturalistico-ambientale;
c) due, su designazione dell’Accademia nazionale dei Lincei, della Società botanica italiana, dell’Unione zoologica italiana, del Consiglio nazionale delle ricerche e delle Università degli studi con sede nelle province nei cui territori ricade il parco; in caso di designazione di un numero superiore a due la scelta tra i soggetti indicati è effettuata dal Ministro dell’ambiente;
d) uno, su designazione del Ministro dell’agricoltura e delle foreste;
e) due, su designazione del Ministro dell’ambiente.

Il ministro Stefania Prestigiacomo, chiarisce e finalmente sgombera il campo dagli inutili allarmismi. Il Parco degli Iblei sarà una realtà.

Lo crediamo bene! Quale migliore opportunità per piazzare qualche amico o per sistemare (secondo il vizietto atavico della bionda Stefania) qualche ’’politico trombato’’!?!? E non dimentichiamo gli appetibili finanziamenti

Caccia Ambiente esprime il suo chiaro dissenso alla istituzione del “Parco degli Iblei” e agli altri 3 istituendi Parchi. Il territorio Siciliano vocato ad un intenso sfruttamento agricolo – pastorale per le sue peculiarità orografiche contiene già di per sé dei “confini naturali” oltre i quali l’intervento dell’uomo è di per sé limitato ed è storicamente ben strutturato. La formalizzazione di più ampi e vincolanti confini non porterebbe più vantaggiose protezioni ambientali, in quanto già presenti ed operative nella cultura e nella professionalità della nostra gente. Il nostro territorio dell’isola è fra i più conservati e salvaguardati in Italia, senza che per questo sia stato necessario il vincolo di qualsivoglia “area protetta”.
Al contrario l’istituzione formale di un “parco” porterebbe alla limitazione di alcune attività agricole ed artigianali e di tutte le rarità agricole ormai riconosciute in tutto il mondo.
A difesa del territorio e alla sua valorizzazione sono sufficienti l’opera delle Aziende Forestali Demaniali, i vari parchi naturali che le varie Amministrazioni locali hanno nel tempo istituito e il sincero rispetto che i siciliani portano verso la propria terra.

Gli abitanti dei territori Iblei dichiarano che:

“Il parco ingessa l’economia del territorio”, “il parco serve solo per raccogliere asparagi e funghi”, “il parco è solo una questione interna alle associazioni ambientaliste, che cercano un po’ di visibilità”. “Abbiamo già troppe riserve”.

Ma a nessuno sembra interessare tutto ciò.

L’on. Riccardo Minardo parlamentare regionale dell’Mpa rivelava importante che l’istituzione del Parco degli iblei avvenisse in accordo con tutti i soggetti interessati che grazie al coordinamento della Regione potevano superare quei problemi altrimenti fortemente penalizzanti per lo sviluppo del territorio.

Solo parole al vento!

Eppure noi avevamo suonato l’allarme sotto le scorse elezioni; Caccia Ambiente aveva offerto ai cacciatori locali e non solo la possibilità di agire da protagonisti per cambiare le cose e scongiurare un pericolo imminente. Ma alcuni gagliardi e opportunisti cacciatori avevano detto NO! Preferivano affidarsi all’amico candidato sindaco, all’onorevole Caio, all’amministratore Tizio e al consigliere Sempronio. Tutti dichiaravano ‘’ma quale Partito dei cacciatori …., state tranquilli che ci pensiamo noi ’’.

Ci hanno pensato loro!!! 4 Parchi in un solo colpo!!! E la vostra, nostra, tranquillità è finita.

Tuttavia……. Caccia Ambiente non si arrende ancora! Chissà se questa volta qualcuno ci darà una mano?

Antonino Urpi

Partito Caccia Ambiente
Coodinamento Nazionale – Delegazione Sicilia
[email protected]
http://www.cacciaambiente.it

Ennesima testimonianza di quello che sto ribadendo da alcuni giorni qui sul forum.

Caccia Ambiente si sta prodigando per salvaguardare i nostri diritti ma occorre la collaborazione di tutti.
 
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