Animalisti, che brutto spettacolo!

Si può anche pensarla in maniera diversa è giusto,è democratico e il confrontarsi è sinonimo di grande civiltà.
Ma per loro questo discorso non vale,violenti,arroganti,estremisti superbi,il loro "credo" deve essere accettato,condiviso,altrimenti si sentono autorizzati a passare sopra tutto e tutti.
Leggi non leggi,questo per loro non conta,tutto viene infranto in nome di uno stile di vita "loro"che a forza deve essere anche il"tuo",gente senza rispetto per i loro simili che affrontano la quotidianità in maniera diversa.
Vedi i filmati,e più che un'assembramento di persone che intendono manifestare per le loro idee,sembrano le frange estreme di ultrà,nell'attesa di una "calda"partita.
Probabilmente gente a cui la vita ha riservato tanta tristezza,in cui l'amore sviscerato per gli animali tende a colmare questi tristi vuoti esistenziali.
 
Si può anche pensarla in maniera diversa è giusto,è democratico e il confrontarsi è sinonimo di grande civiltà.
Ma per loro questo discorso non vale,violenti,arroganti,estremisti superbi,il loro "credo" deve essere accettato,condiviso,altrimenti si sentono autorizzati a passare sopra tutto e tutti.
Leggi non leggi,questo per loro non conta,tutto viene infranto in nome di uno stile di vita "loro"che a forza deve essere anche il"tuo",gente senza rispetto per i loro simili che affrontano la quotidianità in maniera diversa.
Vedi i filmati,e più che un'assembramento di persone che intendono manifestare per le loro idee,sembrano le frange estreme di ultrà,nell'attesa di una "calda"partita.
Probabilmente gente a cui la vita ha riservato tanta tristezza,in cui l'amore sviscerato per gli animali tende a colmare questi tristi vuoti esistenziali.

Esatto. E' per questo che il tipico animalista è fascista.
 
Le riflessioni portano a considerare che viviamo un declino costante di una stagione che in pochi decenni ha di fatto trasformato l'Italia una nazione a carattere rurale-agricolo dove la conoscenza dei ritmi della vita, il tempo, l'alba e il tramonto, la vita e la morte erano conosciute e vissute da tutti in maniera naturale. Non è un caso che da diversi anni c'è chi si dedica ad una martellante campagna abolizionista dai toni sempre più forti specchio di una posizione ideologica (sempre fonte di scontro) fine a se stessa che ignora la realtà delle cose, ma l'abilità e questo scritto lo testimonia è di usare i mass-media per i propri tornaconti e le proprie verità. Può essere che l'ambiente urbano, concorra a una sottocultura cittadina che sottrae la comprensione di certe scelte, il futuro si costruisce con la conoscenza del passato e la realtà del presente, ignorano l'istinto antropologico che è comunque predazione. Si distingue il cacciatore per la Passione, le emozioni , è questa la logica più calzante e tanta ostentazione a cui assistiamo è un modo molto discutibile come l'ideologia che è diventata ambiguità e pretesto per organizzare barricate di cui francamente non abbiamo bisogno.
 
Caro Osservatore Romano, a supporto delle tue considerazioni posso citare l'introduzione a un libro di Toni Negri (sì, lui il carbonaro!) dove si sottolineava come il 2005 (o il 2004? - poco importa) fosse una data storica nell'umanità: era il momento, per la prima volta nella storia dell'Uomo, in cui la popolazione urbana superava numericamente quella agricola. Ecco, qua sta il focus del problema: la costante alienazione (=allontanamento) da una cultura contadina basata sulla Natura e i suoi ritmi, le sue leggi. L'animalismo è il frutto e il sintomo di questa alienazione dalla Natura.
 
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