CASTELLINA MARITTIMA. Tragedia la mattina del 20 agosto sulla strada provinciale 33 fra Castellina e Le Badie, a poche centinaia di metri dalla trafficata via Emilia. Un uomo di 39 anni, muratore, padre di tre figli piccoli, è morto in un incidente stradale dopo aver investito un cinghiale. La vittima, che è deceduta all'ospedale di Livorno, si chiamava Domenico Antonio Fedele, 39 anni, residente a Rosignano Solvay in via Filangieri. Era alla guida di una Ford Fiesta che si è ribaltata più volte dopo lo scontro finendo a 40 metri di distanza dal punto d'impatto. Il conducente è stato sbalzato fuori dall'abitacolo. Morto anche l'animale, pesava cento chili.
L’allarme è scattato pochi minuti prima delle tre: un automobilista che stava percorrendo la provinciale in direzione opposta ha visto la sagoma di Fedele riversa sulla strada e ha telefonato al 118, che ha inviato un’ambulanza della Pubblica assistenza di Castellina, mentre un’altra arrivava da Rosignano Marittimo. Il giovane era ancora vivo, ma le sue condizioni erano disperate: i sanitari hanno tentato il tutto per tutto trasportandolo all’ospedale di Livorno, dove l’uomo è morto poco dopo. L’incidente è avvenuto su un tratto rettilineo della provinciale, nei pressi della tenuta La Lupa, a poche centinaia di metri dalla frazione delle Badie. La strada è stretta, ai lati campi lavorati con grano e olivi, ma poco più avanti ci sono le scuole elementari del paese, ristoranti, attività produttive. Una zona in cui la presenza di cinghiali è stata più volte oggetto di polemiche. All'inizio dell'estate il sindaco di Castellina Federico Lucchesi ha chiesto l'intervento urgente della polizia provinciale.
Un problema, quello della proliferazione dei cinghiali vaganti, sentito in tutta la Val di Cecina, dove cresce l’allarme per la sicurezza degli automobilisti. E la tragedia di ieri rinfocola le polemiche. Dopo la morte del giovane di Rosignano la Coldiretti chiede l'accelerazione degli interventi di riduzione degli ungulati. L'associazione di categoria degli agricoltori parla di 450mila esemplari in Toscana. "Non è più solo questione di agricoltura ed agricoltori, di danni alle coltivazioni e di devastazione di raccolti che ogni anno si registrano nelle campagne della regione - dice - . A rischio c’è la sicurezza dei cittadini".
Perchè non anticipare l' apertura dalla caccia al cinghiale in settembre? visto il sovrannumero della specie?
alle riunioni dell' ATC e Federcaccia piu volte ho esposto la necessità di un apertura anticipata,ma non ci sentono
hanno paura di perdere i soldi degli appostamenti fissi e delle tessere dei "vogliamo fare tutte le cacce"