Scusate se c'entra di riflesso,
ma proprio ora leggevo sul sito di CACCIAMBIENTE il comunicato della ACL sulle pre-aperture a BRESCIA :
ACL: IL FLOP DELLA PRE-APERTURA
Flop totale. La domenica di apertura, per la prima volta anticipata di due settimane per i soli capannisti, è stata un vero disastro. Innanzitutto per via dell’emergenza aviaria (20 mila tacchini abbattuti a Paderno una settimana fa) ai cacciatori è stato fatto divieto di esporre i richiami negli appostamenti. E chi conosce il mondo dei capannisti sa che un buon uccello canterino è tutto. Senza richiami si sta a casa. «Non riusciamo a capire il senso di un divieto simile - si sfoga Adriano Glisenti, dirigente dell’Anuu Gasparotto -. Solo gli uccelli acquatici potrebbero forse veicolare l’aviaria. Ora possiamo cacciare solo la stanziale, come merli o stornelli. Persino le passere sono proibite. Quindi che c’entra l’aviaria? La verità è che ogni pretesto è valido per esasperarci e costringerci a mollare». Alberto Gares apre un altro fronte: «Anche senza aviaria la stragrande maggioranza dei capannisti sarebbe rimasta a casa. È assurdo anticipare l’apertura per una sola categoria di cacciatori. Lepri e fagiani rischierebbero comunque grosso, perché sappiamo bene che chi se li vede passare davanti al capanno spara. Roviniamo la caccia degli altri per ammazzare tre merli che avremmo comunque preso fra 15 giorni. Non so chi abbia avuto un’idea così fuori di testa». Un’idea l’avrebbe Guido Lazzaroni della Federcaccia di Passirano: «L’assessore Alessandro Sala ha dovuto dare il contentino a una frangetta scissionista uscita dall’Anuu, che conta forse su un 5 per cento scarso dei capannisti. Questi sono estremisti e per blandirli è servito lo zuccherino dell’apertura anticipata. Sulle specie cacciabili e sulle deroghe non si ottiene niente e allora diamo quindici giorni di caccia in più… al niente. Pazzesco». Battista Galli e Valentino Manarin, capannisti storici con gioiello venatorio sopra il Gaì di Valenzano, hanno sistemato a regola d’arte la posta, ma la festa per la prima giornata di caccia sarà il 16 settembre, come sempre: «Oggi hanno dato il permesso per alcune gare di caccia alle quaglie liberate e hanno bloccato la nostra. Si vede che l’aviaria è una malattia dei capannisti». Guido Lazzaroni chiude al veleno: «L’apertura anticipata è un’istigazione a delinquere. In questi giorni c’è pieno di balie nere, gli alì, e di scriccioli, i raarì, con un incremento vertiginoso negli ultimi anni legato probabilmente all’introduzione della soia. Tanto cibo, tante nidiate. Sono uccelli super proibiti e c’è il ritiro della licenza per chi li uccide. Se però apriamo la caccia adesso, quando non passa niente, è ovvio che scateniamo appetiti inevitabili. Pensando che è un’apertura in deroga, fatta solo per la provincia di Brescia, ogni infrazione cade nei reati penali. Per seguire le follie di chi vorrebbe sparare a tutto ciò che si muove per 365 giorni all’anno, si rischia di bruciare il poco che resta del capannismo bresciano». I dati dicono che oltre un terzo dei cacciatori bresciani sono capannisti. Ai tempi d’oro avevano sfiorato quota 20 mila. Ora sono la metà. Ma sempre un’entità di tutto rispetto. Soprattutto se fosse compatta. «A noi cacciatori interessano le specie cacciabili - sottolinea Glisenti -. Vorremmo un ritorno al buon senso. Vorremmo la fine della guerra continua contro di noi. Se dovessero consentirci senza i soliti tira e molla e le solite prese per i fondelli, di poter cacciare passere, peppole e fringuelli saremmo noi in prima linea contro i signori degli archetti.Visto che si fa di tutto per criminalizzarci, non si può poi pretendere che accogliamo a braccia aperte chi ci vuole annientare».
Mi sembra un caso analogo a quello del Club del Colombaccio, con affermazioni GRATUITE che massacrano la nostra categoria davanti all'opinione pubblica, fatte da cacciatori.........o sbaglio ?
Un saluto
Sandro