Rondini in arrivo, ma in calo del 40%

Grazie Alberto, qualche interessante notiziola da darci la scovi sempre. E' da qualche giorno (Prov. Palermo) che l'arrivo delle rondini si è intensificato.
Aspetto le mie Amiche che ritornano ogni anno al loro nido per ripararlo o ricostruirlo, poi durante il periodo di siccità come hanno sempre fatto verranno a chiedermi l'acqua, che io faccio scorrere nella cunetta che presenta un piccolo avvallamento dove si raccoglie e loro felici si dissetano.
piero
 
Stamattina ho visto le prime rondini,nel porticato della cascina a dir la verità lo scorso anno non tutti nidi erano occupati...magari un calo naturale...vediamo quest'anno.....
 
Io vidi le prime alcuni giorni fà, oggi ce ne erano tante che passavano a raso sopra l'acqua del lago, però non erano tantissime..penso che debbano aumentare nelle prossime settimane..
 
Viste diverse anche oggi a Roma lungo il litorale...
Rivederle dopo diversi mesi è sempre emozionante. La vita che ritorna....il ciclo che ricomincia...la natura che si rinnova.....e io che m'envecchio !!!
Meglio così !! ;) ;)
 
spero tornino ai nidi l'anno scorso nessuna ha nidificato nel mio garage, avevo tre nidi ero cotento già da una decina di anni nidificavano anche se non capivo xche non andavano sotto al cornicione come una volta aspettoooooo
 
Domenica 22 Marzo 2015

La rondine è una delle specie più conosciute e amate e il suo volo annuncia da sempre l’arrivo della primavera.

Vedi l'allegato 59506

Ma è anche una specie sempre più in declino: si calcola che in Europa, nell’ultimo decennio, sia diminuita del 40% a causa di pratiche agricole intensive e dell’uso di prodotti chimici. Lo denuncia la Lipu-BirdLife che con il Corpo forestale dello Stato lancia oggi a Caserta l’”Operazione Rondo’”, un’iniziativa di sensibilizzazione il cui obiettivo è coinvolgere e sensibilizzare i ragazzi delle scuole italiane e tutti i cittadini attraverso una partecipazione attiva che prevede l’inserimento degli avvistamenti di rondini sul sito web del Corpo forestale dello Stato.

Le cause del calo delle rondini sono da ricondurre, oltre che all’agricoltura intensiva e all’uso di prodotti chimici, alla forte riduzione (e modernizzazione) delle stalle nel principale sito riproduttivo italiano (la Pianura Padana), ai cambiamenti climatici, soprattutto nelle aree di svernamento in Africa, e al consumo di suolo, fattori che hanno enormemente ridotto la popolazione complessiva della specie sia in Italia che in Europa.

Ma se la rondine non sta bene, gli altri uccelli selvatici tipici degli ambienti agricoli italiani stanno anche peggio. Secondo il report 2014 Uccelli comuni in Italia, edito da Lipu e Rete rurale nazionale per il progetto Farmland Bird Index del ministero delle Politiche agricole, su 28 specie tipiche dell’ambiente, 14 sono in calo, tra cui i passeri, l’allodola e la calandrella (queste ultime due negli ambienti pseudo steppici), e inoltre l’averla piccola, il torcicollo e il saltimpalo per gli ambienti agricoli caratterizzati soprattutto da siepi, muretti a secco e boschetti.

“E’ sempre importante coinvolgere la gente nella conoscenza della natura – dichiara Fulvio Mamone Capria, presidente Lipu, presente oggi a Caserta a fianco dei volontari della delegazioni Lipu della Campania – Perché solo sensibilizzando il maggior numero di persone possiamo provocare quel cambiamento positivo nelle politiche nazionali e regionali e, a un livello più alto, in quelle europee. Ringraziamo il Corpo forestale dello Stato di questa bella iniziativa che coinvolge soprattutto i giovani, che sempre più numerosi condividono la nostra mission di tutela della biodiversità e del paesaggio rurale”.


fonte.lipu.it


Allodola a parte, si tratta di tutti uccelli non cacciabili da decenni. Il che è l'ennesima dimostrazione, anche basata sui dati in ripresa di molte specie oggetto di caccia, che il prelievo venatorio non incide minimamente sulle popolazioni. Ma che i veri fattori di declino sono quelli legati alla distruzione degli habitat e all'inquinamento. Queste sono le vere battaglie su cui i protettori dell'ambiente dovrebbero concentrarsi.

La colpa è dei cacciatori?!!!

Mah .. guardiamo realmente da questi episodi e poi traiamo le conseguenze che la colpa di tutto questo è solamente dei pesticidi e diserbanti che uccidono milioni di insetti di cui si cibano maggiormente le rondini e loro simili...

Questa è secondo me la causa ...
 

Alberto 69

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Domenica 22 Marzo 2015

La rondine è una delle specie più conosciute e amate e il suo volo annuncia da sempre l’arrivo della primavera.

rondini.jpg

Ma è anche una specie sempre più in declino: si calcola che in Europa, nell’ultimo decennio, sia diminuita del 40% a causa di pratiche agricole intensive e dell’uso di prodotti chimici. Lo denuncia la Lipu-BirdLife che con il Corpo forestale dello Stato lancia oggi a Caserta l’”Operazione Rondo’”, un’iniziativa di sensibilizzazione il cui obiettivo è coinvolgere e sensibilizzare i ragazzi delle scuole italiane e tutti i cittadini attraverso una partecipazione attiva che prevede l’inserimento degli avvistamenti di rondini sul sito web del Corpo forestale dello Stato.

Le cause del calo delle rondini sono da ricondurre, oltre che all’agricoltura intensiva e all’uso di prodotti chimici, alla forte riduzione (e modernizzazione) delle stalle nel principale sito riproduttivo italiano (la Pianura Padana), ai cambiamenti climatici, soprattutto nelle aree di svernamento in Africa, e al consumo di suolo, fattori che hanno enormemente ridotto la popolazione complessiva della specie sia in Italia che in Europa.

Ma se la rondine non sta bene, gli altri uccelli selvatici tipici degli ambienti agricoli italiani stanno anche peggio. Secondo il report 2014 Uccelli comuni in Italia, edito da Lipu e Rete rurale nazionale per il progetto Farmland Bird Index del ministero delle Politiche agricole, su 28 specie tipiche dell’ambiente, 14 sono in calo, tra cui i passeri, l’allodola e la calandrella (queste ultime due negli ambienti pseudo steppici), e inoltre l’averla piccola, il torcicollo e il saltimpalo per gli ambienti agricoli caratterizzati soprattutto da siepi, muretti a secco e boschetti.

“E’ sempre importante coinvolgere la gente nella conoscenza della natura – dichiara Fulvio Mamone Capria, presidente Lipu, presente oggi a Caserta a fianco dei volontari della delegazioni Lipu della Campania – Perché solo sensibilizzando il maggior numero di persone possiamo provocare quel cambiamento positivo nelle politiche nazionali e regionali e, a un livello più alto, in quelle europee. Ringraziamo il Corpo forestale dello Stato di questa bella iniziativa che coinvolge soprattutto i giovani, che sempre più numerosi condividono la nostra mission di tutela della biodiversità e del paesaggio rurale”.


fonte.lipu.it


Allodola a parte, si tratta di tutti uccelli non cacciabili da decenni. Il che è l'ennesima dimostrazione, anche basata sui dati in ripresa di molte specie oggetto di caccia, che il prelievo venatorio non incide minimamente sulle popolazioni. Ma che i veri fattori di declino sono quelli legati alla distruzione degli habitat e all'inquinamento. Queste sono le vere battaglie su cui i protettori dell'ambiente dovrebbero concentrarsi.
 
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