Legambiente: stop a richiami vivi e caccia a specie a rischio

avete visto,tutto quello che vogliono queste persone riescono ad ottenerlo,e' 20 anni o piu' che noi del mondo venatorio ci stringono in continuazione.che faccia comodo a qualcuno? sicuramente.andiamo ancora a caccia perche' abbiamo un gran passione.ciao a tutti
 
Quello che mi sono sempre chiesto: cosa ci abbiamo mai guadagnato con l'euro e l'Europa? Non parlo della caccia, che pur essendo la mia passione più grande, difronte ai problemi del nostro paese passa in secondo piano, ma il nostro paese cosa ci ha guadagnato NULLA. Abbiamo una moneta che ha completamente sdraiato la nostra pur traballante economia al tempo della lira, abbiamo guadagnato un'immigrazione selvaggia da alcuni paesi dell'est, abbiamo guadagnato un aumento esponenziale di tasse, balzelli e prezzi, abbiamo guadagnato disoccupazione. Probabilmente la colpa è soprattutto dei nostri politici (Prodi e compari) che non avranno valutato bene l'impatto di questa moneta e delle regole imposte da nazioni economicamente potenti (Germania). Noi ne paghiamo le conseguenze come continueranno a pagarle anche i nostri figli e nipoti.
 
Lipu: Fermare subito la stagione venatoria

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Michela Vittoria Brambilla

Giovedì, 15 Gennaio 2015

Sui richiami vivi la Commissione europea è tornata a far la voce grossa con l'Italia. E il governo, fin qui prono alle esigenze dell'irriducibile lobby dei cacciatori, ha dovuto dare almeno un segnale, annullando, nei giorni scorsi, due delibere, delle Regioni Lombardia ed Emilia-Romagna, che autorizzavano la cattura di animali vivi da utilizzare come richiami per la caccia.

A febbraio la Commissione aveva inviato una lettera di messa in mora all'Italia, chiedendo la cessazione di questa pratica proibita dalle norme europee - ma ancora diffusa in Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Marche e Trentino - e concludendo che non c'erano i presupposti per concedere una deroga. Dato che governo e maggioranza, impegnatissimi nel compiacere le doppiette, non hanno provveduto a sanare la violazione, a fine novembre la Commissione ha deciso di inviare un "parere motivato", una sorta di "cartellino giallo" che dà al Paese due mesi di tempo per mettersi in regola. In caso contrario, la questione sarà sottoposta alla Corte di Giustizia, la stessa che tempo fa ha inflitto all'Italia una multa "una tantum" di 40 milioni e una penalità di 42,8 milioni al semestre per non aver rispettato le direttive comunitarie sui rifiuti.

Il governo si rassegni, e soprattutto si rassegnino i cacciatori: i richiami vivi vanno vietati. Altrimenti, non solo si perpetuerà una pratica crudele, barbara e medievale - che procura sofferenza senza alcuna necessità – ma l'insano diletto di pochi finirà col gravare sulle tasche di tutti.
 
Ci sono moltissime procedure dì infrazione aperte verso l'Italia e questi pensano solo alla caccia.

:arrow: Ue, all'Italia il primato delle procedure di infrazione: 119 procedimenti aperti - Il Fatto Quotidiano

:arrow: http://www.altalex.com/index.php?idnot=69717

:arrow: E non parliamo della situazione economica in cui si trova il paese.



le prime a gravare sulle tasche di tutti sono le onlus animaliste, possibile che nessuno riesca a farlo capire agli italiani?...e nemmeno provi a farlo?......in bocca al cocker!!!!!!!

Il compito di questi signori è quello di distogliere l'attenzione del popolo da problemi molto più gravi.
 
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