mozioni Brambilla,M5s e Sel.....parte 1

Abolire qui, abolire la, vietare qua vietare la, loro vivono di divieti , ma perché la cara rossa anziché continuare a rompere i maroni con sti animali, non fa un emendamento per vietare a tutti i parlamentari di percepire uno stipendio faraonico e far si che al max raggiungano 3000 euro? Parlano di benessere animale, ma quelle persone che a malapena riescono a sopravvivere o addirittura che arrivati a una certa età e per campare hanno bisogno ancora dell'aiuto dei propri genitori, quelli contano meno di un coniglio ,di una gallina o un tordo? Ma va Brambi va a fare festini dal Berlusca che è la sola cosa che sai fare.
 
Abolire qui, abolire la, vietare qua vietare la, loro vivono di divieti , ma perché la cara rossa anziché continuare a rompere i maroni con sti animali, non fa un emendamento per vietare a tutti i parlamentari di percepire uno stipendio faraonico e far si che al max raggiungano 3000 euro? Parlano di benessere animale, ma quelle persone che a malapena riescono a sopravvivere o addirittura che arrivati a una certa età e per campare hanno bisogno ancora dell'aiuto dei propri genitori, quelli contano meno di un coniglio ,di una gallina o un tordo? Ma va Brambi va a fare festini dal Berlusca che è la sola cosa che sai fare.

Certo che fare i festini con una cosi' ci vuole un bel coraggio..farebbero fatica a sc.....anche i suoi somari!!
 
Ricordatevi che c'è chi li ha votati... Io non dico nulla perche' è meglio così. Ma come si fa a votare sta gente!!! La Brambi ormai è una certezza ma ricordiamoci anche del brizzolatino con l'orecchino e degli altri che pensavano di cambiare le cose...ecco cosa cambiano!!!

Saluti.
 
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Ciao Ragasssi.....devo ancora leggere ma a vista mi sembra,purtroppo, molto "interessante".




IMPORTANTISSIMO!!!!!!!!LEGGETE E DIFFONDETE
CARI AMICI
Ciao!


Dopo le belle notizie pre-estive (credito di imposta per le attività agricole, emendamento che esclude le nutrie dal novero degli animali soggetti a protezione - misure diventate oramai legge dello stato: L. 116/2014), si preannuncia un autunno un po' caldo per le nostre tematiche.

La Brambilla è riuscita a far inserire nel calendario dell'Aula della Camera l'avvio della discussione di una sua mozione in materia di tutela dei diritti degli animali. E' all'ordine del giorno del 4 settembre prossimo (3 punto dell'odg).
La mozione è un atto di indirizzo molto importante che il Parlamento fa al Governo con cui lo impegna a fare delle iniziative precise.

In questo caso, l'intento è quello di impegnare il Governo italiano, durante il semestre di presidenza italiano (luglio-dicembre), di adottare/promuovere una serie di provvedimenti o atti in materia animale.
A conferma del fatto che l'avvio della discussione è assai probabile, vi è la presentazione di altre mozioni simili da parte dei gruppi parlamentari: 5Stelle, Lista Monti e Sel. Fortunatamente il PD non ha ancora presentato una sua mozione in materia.



Bisogna attivarci immediatamente.


Qui sotto tutti i testi. In grassetto le parti peggiori e i nomi dei firmatari.

MOZIONI CONCERNENTI INIZIATIVE, NELL'AMBITO DEL SEMESTRE DI PRESIDENZA ITALIANA DEL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, PER LA TUTELA DEI DIRITTI DEGLI ANIMALI

  La Camera, 
premesso che:   
l'ultimo decennio ha visto una crescita costante nei cittadini     della preoccupazione per la tutela degli animali; l'82 per cento dei cittadini europei, secondo Eurobarometro, afferma di essere d'accordo che sia un dovere proteggere i diritti degli animali, qualunque siano i costi;
la legislazione comunitaria ha seguito questa evoluzione e     alcuni parziali ma importanti miglioramenti sono stati raggiunti: il box individuale per i vitelli a carne bianca è stato vietato in tutta l'Unione europea dal 2007 e le gabbie di batteria per le galline ovaiole sono vietate dal 2012. I test cosmetici sugli animali sono stati aboliti ed è stato introdotto il bando europeo alla commercializzazione nell'Unione europea di prodotti cosmetici testati su animali. È vietato da alcuni anni importare e commercializzare le pelli di cane e gatto e le pelli di foca;
nel 1997 l'Unione europea ha dato un nuovo     status agli animali, riconoscendoli come «esseri senzienti» in un protocollo allegato al Trattato di Amsterdam. Questo principio è stato promosso dieci anni dopo – su proposta, nel 2003, della Presidenza italiana del Consiglio dell'Unione europea – nell'articolo 13 delle disposizioni di applicazione generale del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, imponendo al legislatore comunitario e agli Stati membri di tenere pienamente in considerazione il benessere degli animali nel processo di formazione delle norme. Questa importante conquista, tuttavia, non trova ancora adeguata applicazione;
la tutela degli animali da compagnia non ha ancora una normativa     europea. Alcuni Stati membri uccidono indiscriminatamente gli animali randagi, al tempo stesso Stati membri alimentano commerci illegali di centinaia di migliaia di cuccioli con tassi di mortalità gravissimi, rischi sanitari, operando veri e propri maltrattamenti, mentre l'Italia già nel 1991 ha introdotto una legge che vieta le uccisioni per combattere il randagismo, introducendo la sterilizzazione obbligatoria di cani e gatti randagi e la promozione della loro adozione; inoltre, nel 2010 il nostro Paese ha indicato la strada all'Unione europea in materia di traffico di cuccioli con una legge innovativa ed avanzata di repressione del fenomeno di illegalità. Conseguentemente, nel novembre 2010, il Consiglio dei ministri dell'Unione europea ha adottato delle conclusioni chiedendo alla Commissione europea di proporre azioni per la tutela di cani e gatti;
dal 1    [SUP]o[/SUP] luglio 2014 l'Italia ha la Presidenza del Consiglio dell'Unione europea,
impegna il Governo:
a caratterizzare la Presidenza del Consiglio dell'Unione europea con iniziative tese a:   
    a) dare piena applicazione al riconoscimento degli animali come «esseri senzienti», facendo pesare questo precetto del Trattato nel processo di formazione ed emanazione delle norme dell'Unione europea, a partire dalla «legge quadro europea sul benessere animale» annunciata dalla Commissione europea;
    b) rafforzare l'ufficio veterinario della Commissione europea al fine di garantire un efficace controllo dell'applicazione delle normative comunitarie a tutela degli animali;
    c) introdurre una normativa comunitaria per la tutela degli animali d'affezione e la prevenzione del randagismo, che, fra l'altro, preveda il divieto di uccisione di cani randagi e gatti vaganti, lo sviluppo di programmi di prevenzione con adeguati programmi di sterilizzazione e adozione, l'identificazione tramite microchip e la registrazione obbligatoria collegata a un sistema di tracciabilità europea, il contrasto al traffico di cuccioli anche attraverso l'Europol ed ai combattimenti fra cani;
    d) realizzare una legislazione che renda l'Unione europea libera dalla prigionia degli animali per fini ludici;
    e) considerata la peculiarità di «Rete Natura 2000», vietare in questi territori l'attività di uccisione di animali selvatici;
    f) vietare l'importazione e la commercializzazione delle «specie invasive aliene» e stabilire che i metodi di loro contenimento prevedano unicamente misure incruente, rispettose della vita e della sofferenza dei soggetti interessati;
    g) sostenere il riconoscimento e l'utilizzazione dei metodi sostitutivi di ricerca all'uso di animali ed estendere il divieto di test animali previsti per i cosmetici e i loro ingredienti ai prodotti di detergenza e loro ingredienti;
    h) sostenere l'emanazione di norme che prevedano standard obbligatori minimi negli allevamenti che si applichino alle specie oggi prive di specifiche norme di tutela, come mucche, conigli, tacchini, pesci, e la definizione di una legislazione che vieti la clonazione degli animali per la produzione di cibo;
    i) sostenere l'armonizzazione del mercato interno, estendendo a livello comunitario il divieto di allevamento di animali per la principale finalità di ottenere pellicce, già adottato da alcuni Stati membri;
    l) realizzare una conferenza sull'applicazione della direttiva 1999/22/CE sulla detenzione degli animali nei giardini zoologici a quindici anni dalla sua emanazione e di una conferenza per la presentazione e lo studio delle condizioni scientifiche ed economiche 1/2005, che disciplina i tempi per la revisione del regolamento (CE) n. di viaggio e la densità del trasporto degli animali a fini commerciali.
(1-00460)
«Brambilla, Bergamini, Biancofiore, Castiello, Giammanco, Fucci, Marti, Palese, Palmizio, Petrenga».
(12 maggio 2014)


  La Camera,
premesso che:   
il Trattato di Lisbona, all'articolo 13, definisce gli animali     quali «esseri senzienti», il cui benessere, all'interno dell'Unione europea, deve essere tutelato attraverso una legislazione adeguata ed efficace;
il benessere è una condizione propria dell'animale: il soggetto     che riesce ad adattarsi all'ambiente si trova in uno stato di benessere, viceversa il soggetto che non ci riesce, perché non ne è in grado per caratteristiche psicofisiche proprie o perché ne è impedito da fattori esterni, si trova in una condizione di stress;
è evidente, quindi, che il «benessere» è un concetto che investe     molteplici aspetti della vita dell'animale e necessita di essere declinato a seconda delle caratteristiche delle sue caratteristiche, poiché ogni specie si è adattata ad un particolarehabitat, con caratteristiche fisiche, fisiologiche e comportamentali adatte ad affrontare le varie difficoltà; ogni definizione del benessere deve tener conto dell'ambiente, della fisiologia e del comportamento specifico dell'animale;
il benessere degli animali può essere misurato attraverso     l'analisi di diversi aspetti: dalle tipologie di allevamenti degli animali destinati al consumo umano alle modalità di macellazione messe in atto nei Paesi dell'Unione europea, dalla sperimentazione che avviene in diverse fasi della ricerca medico-scientifica alle fasi di trasporto degli animali per le più svariate esigenze, dalle normative a salvaguardia delle specie selvatiche e a tutela delle specie domestiche e degli animali da compagnia agli allevamenti per animali da pelliccia o alla detenzione degli animali nei circhi;
è evidente che soltanto una normativa «madre», emanata a livello     comunitario, che tenga conto di tutti questi aspetti potrà effettivamente garantire la tutela degli animali in ogni fase e sotto ogni aspetto;
nell'Unione europea diversi passi avanti sono stati fatti, come     il divieto di commercializzazione di pellicce ricavate da cani e gatti 1523/2007), oppure una regolamentazione più (regolamento (CE) n. stringente per gli allevamenti di galline ovaiole (direttiva 1999/74/CE), o ancora una normativa per la detenzione degli animali nei giardini zoologici (direttiva 1999/22/CE), o la direttiva per la conservazione degli uccelli selvatici («direttiva uccelli» 2009/147/CE) o ancora un regolamento per il trasporto degli animali (regolamento (CE) 1/2005); tuttavia, molta appare la strada da fare, specie per rendere n. omogenea in tutta l'Unione europea una normativa sul benessere animale;
relativamente alla gestione degli allevamenti di animali, sono     ancora troppe le disparità tra gli Stati membri e servirebbero legislazioni specifiche poiché è importante che le specie siano tutelate singolarmente, per evitare norme troppo vaghe e non applicabili;
gli animali da allevamento hanno un insieme di bisogni simili a     quelli dei loro antenati selvatici. Sebbene alcune necessità si siano modificate nel corso della domesticazione, alcune esigenze fondamentali, come quelle di cibo, acqua e rifugio, non sono cambiate nel passaggio dall'animale selvatico a quello domestico, ma anche l'istintività che gli animali selvatici esprimono nei comportamenti associati alla riproduzione, alla ricerca del cibo, dell'acqua e del riparo sono ancora presenti negli animali domestici;
nel 1964 Ruth Harrison pubblicò il libro «Animali macchine» che     sollevò la questione del benessere degli animali allevati intensivamente e, in seguito allo scalpore causato da questa pubblicazione, il Governo inglese commissionò un rapporto ad un gruppo di ricercatori da cui scaturì il Brambell report;
tale rapporto, oltre ad essere uno dei primi documenti ufficiali     relativi al benessere animale, enunciò il principio delle cinque libertà per la tutela del benessere animale:
     a) libertà dalla fame, dalla sete e dalla cattiva nutrizione;
     b) libertà dai disagi ambientali;
     c) libertà dalle malattie e dalle ferite;
     d) libertà di poter manifestare le caratteristiche comportamentali specie-specifiche;
     e) libertà dalla paura e dallo stress;
alcune tra queste «libertà» sono universalmente riconosciute e     applicate naturalmente dagli allevatori, altre rientrano nelle competenze del medico veterinario, mentre la libertà di poter manifestare le caratteristiche comportamentali e la libertà dalla paura e dallo stress rappresentano qualcosa di non sempre immediata comprensione, applicazione e soluzione. Queste due libertà, le più difficili da valutare oggettivamente, rappresentano i punti salienti della normativa europea relativa al benessere degli animali da allevamento;
la valutazione del benessere coinvolge una serie di risposte che     l'animale mette in atto per adattarsi all'ambiente in cui si trova; l'organismo risponde alle varie situazioni ambientali non solo con cambiamenti comportamentali, ma anche con meccanismi fisiologici ed immunitari, che possono avere ripercussioni sullo stato di salute e sull'accrescimento;
la questione del benessere animale, in definitiva, è e dovrà     sempre di più essere considerata quale componente essenziale di un «sistema integrato di qualità di produzione degli alimenti di origine animale», che garantisca al consumatore prodotti provenienti da allevamenti non inquinanti per l'ambiente e dove gli animali vengono allevati secondo criteri che ne rispettino le esigenze fondamentali;
un altro aspetto legato al benessere animale, che si ripercuote     anche sullo stile di vita dei cittadini, è quello dell'etichettatura degli alimenti; la strategia dell'Unione europea per la protezione e il benessere degli animali 2012-2015 sottolinea l'intenzione di consentire ai consumatori di fare scelte informate, in modo che sia il mercato a guidare ulteriori miglioramenti del benessere degli animali. L'etichettatura obbligatoria secondo il metodo produzione è il modo migliore per informare i consumatori e permettere loro di contribuire a guidare i futuri miglioramenti nel benessere degli animali;
nel 2004 l'Unione europea ha introdotto l'etichettatura     obbligatoria secondo il metodo di produzione per le uova in guscio, un sistema di etichettatura innovativo che si è dimostrato utile ai consumatori e ha contribuito a migliorare in maniera significativa il benessere delle galline. I dati della Commissione europea mostrano che la percentuale di galline ovaiole non allevate in gabbia in Europa è passata dal 19,7 per cento del 2003 al 42,2 per cento nel 2012 (CIRCABC, 2013);
nel nostro Paese, come in altri Stati dell'Unione europea, è     tuttora consentita la macellazione rituale che consente l'abbattimento dell'animale senza alcun preventivo stordimento finalizzato ad evitare all'animale eccitazioni, dolori e sofferenze. Una tale pratica è stata duramente condannata dal Farm animal welfare committee (Fawc) e dalla Federazione dei veterinari europei (Fve) ed è importante sottolineare che la macellazione rituale è vietata sia in Paesi come l'Austria, l'Olanda, la Svizzera e la Svezia, sia in Malesia, Paese a maggioranza islamica;
recentemente, il Comitato nazionale per la bioetica ha affermato     che la libertà religiosa, quando si traduce in comportamenti esterni, deve rispettare alcuni limiti che scaturiscono dalla comparazione con altri valori tutelati dal nostro ordinamento giuridico; nel caso delle macellazioni rituali la comparazione va operata con il principio della protezione degli animali e della tutela del loro benessere;
sempre relativamente alla macellazione animale, è importante     ricordare che ogni anno tre milioni di animali europei vengono esportati vivi per essere ingrassati, ma soprattutto macellati al di fuori dell'Unione europea. Un gran numero di questi è destinato al Medio Oriente, dove recenti indagini (ad esempio di Ciwf, Animals Australia) hanno svelato crudeltà inimmaginabili. Quando questi animali raggiungono i Paesi terzi, ogni pur minima protezione ricevuta nel loro luogo di nascita viene perduta. In Italia la petizione per chiudere uno di questi macelli mediorientali che ricevono animali europei ha raggiunto oltre 80.000 firme;
un altro aspetto che non può essere trascurato è quello della     clonazione animale. La Commissione europea propone di vietare la clonazione degli animali «da reddito» e la commercializzazione di carne e latte da loro derivati, ma non quella della progenie degli animali clonati e, soprattutto, non ha proposto di etichettare i prodotti di animali clonati;
dal 1    [SUP]o[/SUP] luglio 2014 l'Italia ha iniziato il suo semestre di Presidenza del Consiglio dell'Unione europea e sarebbe auspicabile un'azione concreta e caratterizzante volta alla tutela del benessere animale in tutta l'Unione europea,
impegna il Governo:



segue.......ciao,Paolo.








Ciao,Paolo
 
Segue....punto 2.........

a promuovere l'applicazione puntuale della legislazione vigente in    materia di animali da allevamento, con particolare riguardo a quella per la protezione dei suini (direttiva 2008/120/CE) e del trasporto 1/2005), norme rispetto alle quali sono documentate (regolamento (CE) n. ricorrenti violazioni in numerosi Stati membri;
ad assumere iniziative affinché sia potenziato l'ufficio veterinario della Commissione europea    (Food and veterinary officeFvo) in modo da assicurare maggiori controlli dell'applicazione delle normative comunitarie sulla sicurezza alimentare, salute e benessere animale;
a sostenere l'introduzione di norme minime per la protezione    delle specie ancora prive di tutela individuale, come vacche da latte, conigli, tacchini, pesci, al fine di garantire un'adeguata tutela specifica degli animali nelle diverse specie di allevamenti;
a prendere una posizione chiara e concreta contro la clonazione    degli animali per la produzione di cibo e la commercializzazione della loro progenie;
a promuovere a livello comunitario l'approfondimento delle    condizioni scientifiche ed economiche al fine della revisione del 1/2005 sulla protezione degli animali durante il regolamento (CE) n. trasporto;
ad adoperarsi affinché l'Europa, come già fatto dall'Australia,    richieda che i propri animali esportati verso Paesi terzi siano macellati in conformità con gli standard dell'Organizzazione mondiale della sanità animale (Oie) e, allo stesso tempo, si attivi per aiutare i Paesi importatori a migliorare i propri standard di benessere animale;
a promuovere una disciplina comunitaria che introduca il divieto    di macellazione rituale, affinché la libertà religiosa dei singoli Stati membri non entri in conflitto con la tutela degli animali in quanto esseri senzienti;
a sostenere l'introduzione dell'etichettatura obbligatoria    secondo il metodo di produzione estensivo o intensivo – attualmente in vigore solo per le uova – anche per i prodotti a base di carne o lattiero-caseari, nonché per le carni di pollame;
a sollecitare, per quanto di competenza, la Banca europea per la    ricostruzione e lo sviluppo affinché interrompa i finanziamenti per gli allevamenti intensivi;
a promuovere programmi di educazione all'alimentazione    sostenibile che inducano i cittadini ad un consumo attento e maggiormente etico dei prodotti animali o da essi derivati, spingendo verso la predilezione per alimenti provenienti da allevamenti non intensivi e rispettosi della normativa comunitaria;
  a sostenere l'introduzione di una disciplina comunitaria  finalizzata al divieto di allevamento, di cattura e uccisione di animali per la loro pelliccia, per mettere fine ad una pratica anacronistica quanto crudele;
a garantire, in particolare, la tutela delle specie europee di    avifauna di interesse conservazionistico, classificate come Spec1, Spec2 e Spec3 da Birdlife international, attraverso rigorose misure di protezione che comprendano anche l'esclusione di tali specie tra quelle cacciabili;
a promuovere in tutti i Paesi dell'Unione europea pratiche per il    contenimento delle specie alloctone invasive che non prevedano metodi di eradicazione cruenti, ma puntino all'utilizzo di metodi ecologici;
a farsi promotore di una disciplina europea finalizzata al    divieto dell'utilizzazione di animali nei circhi, negli spettacoli e nelle mostre itineranti;
a promuovere un'azione di tutela degli animali da affezione e di    prevenzione al randagismo, anche attraverso programmi veterinari e di adozione dei cuccioli, così da evitare in qualunque Stato membro la possibilità di uccidere cani o gatti randagi, e a promuovere l'adozione di un sistema di identificazione e registrazione obbligatoria a livello europeo, così da scongiurare il traffico illegale di animali.
(1-00559)
«Gagnarli, Gallinella, Parentela, Petraroli, L'Abbate, Lupo, Massimiliano Bernini, Benedetti, Baldassarre, Segoni».
(23 luglio 2014)


  La Camera,
premesso che:   
l'Italia, nell'ambito del semestre europeo di Presidenza     dell'Unione europea, ha il dovere morale di proporre impegni precisi e concreti al fine di tutelare i diritti degli animali in Europa;
il nostro Paese deve promuovere in Europa il riconoscimento     degli animali come «esseri senzienti» e meritevoli di protezione, maggiore tutela di cani e gatti, il divieto d'importazione di animali esotici, l'approvazione di una legislazione che renda l'Unione europea libera da spettacoli ludici con l'uso di animali, sostenendo la corretta applicazione della direttiva del 1999 sulla protezione degli animali;
con l'entrata in vigore del nuovo Trattato di Lisbona alcuni     importanti miglioramenti sono stati raggiunti, tuttavia restano insufficienti. Di conseguenza, è necessario incentivare a livello europeo lo sviluppo di programmi in grado di garantire la tutela e il benessere degli animali;
il piano d'azione 2014-2020 traccia i principali elementi     dell'intervento europeo in questo settore, sia all'interno dell'Unione europea, sia oltre le sue frontiere. Nell'ultimo decennio si è vista una costante crescita nei cittadini a difesa della tutela degli animali. Infatti, l'82 per cento dei cittadini europei afferma di essere d'accordo sul fatto che sia un dovere proteggere i diritti degli animali, qualunque siano i costi connessi;
la normativa comunitaria stabilisce i requisiti minimi volti a     preservare gli animali da qualsiasi sofferenza inutile durante le seguenti fasi principali: l'allevamento, il trasporto, l'abbattimento, la sperimentazione animale e il commercio di pellicce;
il settore della ricerca deve investire sempre di più     nell'utilizzo e nello sviluppo di nuovi metodi innovativi senza uso di animali, che permettono risultati rapidi e direttamente rilevanti sull'uomo;
è fondamentale sostenere provvedimenti contro il traffico di     cuccioli di cane d'importazione e i fenomeni illegali su animali da compagnia;
l'Unione europea deve promuovere la corretta applicazione della     direttiva 1999/22/CE sulla protezione degli animali negli zoo e sostenere il suo controllo, al fine di eliminare lo sfruttamento commerciale degli animali esotici in cattività e di garantire che tutti gli animali selvatici detenuti in cattività o utilizzati a fini di spettacolo siano inclusi nella legge quadro europea sul benessere animale;
occorre valutare soluzioni alternative alla concessione della     deroga in materia di caccia e, nella fattispecie, con le reti e l'utilizzo dei richiami vivi;
è necessario considerare l'annullamento dei metodi non conformi     agli accordi internazionali per le catture «senza crudeltà» siglati con Canada, Russia, Usa (Gazzetta ufficiale dell'Unione europea: L42 del 14 febbraio 1998; L219 del 7 agosto 1998), così come previsto dal regolamento (CEE) 3254/91;
è opportuno estendere il divieto d'importazione e     commercializzazione a tutte le specie animali «invasive aliene» e i metodi di contenimento, prevedendo unicamente misure incruente, rispettose della vita e della sofferenza dei soggetti interessati;
l'Italia deve farsi parte attiva per una vera legge europea per     la tutela degli animali da compagnia. Alcuni Stati membri uccidono indiscriminatamente gli animali randagi e al tempo stesso Stati membri alimentano commerci illegali di centinaia di migliaia di cuccioli con tassi di mortalità altissimi e rischi sanitari, operando veri e propri maltrattamenti;
occorre tenere in considerazione la risoluzione del Parlamento     europeo del 16 ottobre 2012 a seguito della petizione sottoscritta nel 2012 da oltre un milione di cittadini dell'Unione europea, che chiede l'introduzione di un limite massimo di 8 ore per la durata del trasporto di animali destinati al consumo alimentare, con applicazioni di misure e controlli più restrittivi al fine di tutelare il benessere degli animali utilizzati a scopi commerciali,

impegna il Governo:
a sostenere prioritariamente, con iniziative anche di carattere    normativo, l'uso di metodi validati alternativi ai metodi che utilizzano gli animali per le sperimentazioni, estendendo il divieto di test ai prodotti per la detergenza della casa, come già avviene per i test dei prodotti cosmetici in base alla normativa europea entrata in vigore l'11 marzo 2013;
a promuovere provvedimenti seri contro il traffico illegale di    cuccioli d'importazione dai Paesi dell'Est Europa, che rafforzino l'Ufficio veterinario della Commissione europea al fine di garantire un ruolo di controllo e stimolo agli Stati membri;
ad assumere iniziative per espandere l'identificazione dei cani    tramite microchip e registrazione obbligatoria negli Stati membri collegata a un sistema di tracciabilità europea per prevenire l'abbandono;
considerata la peculiarità di «Rete Natura 2000» e preso atto    dell'importanza che questa riveste nell'ottica della tutela dell'ambiente in tutta l'Unione europea, ad assumere iniziative affinché si dichiari illegittima la cattura con le reti per i richiami vivi;   a sostenere politiche di armonizzazione del mercato interno,  assumendo iniziative a livello comunitario per estendere il divieto di allevamento di animali per la principale finalità di ottenere pellicce;
a garantire il divieto di importazione di animali esotici a fini    di cattività e di detenzione ad uso personale(compagnia) per prevenire la sottrazione di questi animali alle loro comunità originali nei luoghi nativi e per dare un taglio netto alla cattività a scopo commerciale, prevenendo fenomeni di abbandono di animali esotici;
a sostenere l'emanazione di norme che prevedano    standard obbligatori minimi di benessere che si applichino alle specie oggi prive di specifiche norme di tutela come mucche, conigli, tacchini e altri;
a promuovere l'estensione in tutta Europa del divieto d'ingozzamento di anatre e oche già vigente in Italia;   
ad assumere iniziative al fine di dar prontamente seguito alla    risoluzione del Parlamento europeo del 16 ottobre 2012 in materia di trasporto di animali da macello.
(1-00571)
«Vezzali, Rabino, Molea, Librandi, Matarrese, D'Agostino, La Marca, Cimbro, Rubinato, Paolo Rossi, Carlo Galli, Rampi, Albanella, Pastorino, Schirò, Carloni, Tacconi, Ciracì, Fitzgerald Nissoli, Santerini».
(6 agosto 2014)

   

segue....ciao paolo.

- - - Aggiornato - - -

segue punto 3......



La Camera,
premesso che:   
uno dei primi atti che hanno riguardato in ambito europeo la     questione relativa al benessere animale può essere individuato nella 577 del 1974 relativa allo stordimento degli animali direttiva (CE) n. prima della macellazione, che il nostro Paese 439 del 1978. Nel medesimo anno diverse ha recepito con la legge n. associazioni europee ed internazionali presentano a Bruxelles ed a Parigi la Dichiarazione dei diritti degli animali. Nel 1997 il Trattato di Amsterdam nel protocollo sulla protezione e benessere degli animali fissa i principali ambiti d'azione rispetto al benessere animale e riconosce gli animali come essere senzienti, concetto ribadito nel Trattato di Lisbona entrato in vigore il 1[SUP]o[/SUP] dicembre 2009;
l'Europa ha ormai da diversi anni riconosciuto lo stretto legame     fra benessere animale, salute animale e sicurezza alimentare (libro bianco della sicurezza alimentare (2000)), garantendone un approccio integrato grazie al regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio 882/2004; n.
il binomio benessere animale-sanità animale è stato, quindi,     riconfermato nella strategia europea per la salute animale 2007-2013;
da tempo l'Unione europea ha cominciato a introdurre le     tematiche inerenti al benessere degli animali sia negli obiettivi dei fondi strutturali, sia in quelli dei programmi di ricerca. Da questo 584 del 2009, in cui punto di vista si ricorda la comunicazione n. venivano individuate le opzioni per un'etichettatura relativa al benessere animale e l'istituzione di una rete europea di centri di riferimento per la protezione e il benessere degli stessi;
in ambito europeo molti passi sono stati certamente compiuti. È     stato previsto il divieto di impiego delle gabbie convenzionali nell'allevamento delle galline ovaiole, con il conseguente miglioramento dello stato di salute e di benessere di 360 milioni di galline. Risultati importanti si sono avuti anche nell'allevamento dei suini dove l'abolizione delle gabbie nei reparti di riproduzione ha permesso un miglioramento del benessere delle scrofe. A ciò va ricordato il divieto dell'uso della sperimentazione animale per la produzione di prodotti cosmetici. Un altro settore dove si sono ottenuti miglioramenti per il benessere degli animali è quello del trasporto;
rimane comunque il fatto che ancora molto c’è da fare per     migliorare la legislazione degli Stati membri in materia e per dotare l'Unione europea di una legislazione più efficace e soprattutto uniforme, anche al fine di poterne verificare il rispetto da parte di ciascun Paese, prevedendo, qualora necessario, l'avvio delle procedure di infrazione;
il rispetto delle norme europee sul benessere animale è da     considerarsi certamente vincolante, anche se ancora molti sono i Paesi che devono mettersi in regola e sui quali è concentrata l'attenzione delle autorità comunitarie;
questa crescente attenzione al benessere animale, specialmente     nel settore zootecnico e negli allevamenti destinati al consumo umano, è principalmente collegata a una sempre maggiore sensibilità collettiva nei confronti dei diritti degli animali e a un'emergente e crescente domanda, da parte dei consumatori, di forme di allevamento friendly e di prodotti alimentari sempre più sicuri. Conseguentemente, la questione del loro benessere, anche come parte integrante delle filiere agroalimentari, ha cominciato a entrare in tutti i documenti strategici della Commissione europea;
uno dei punti al centro del dibattito è la necessità di     migliorare in ambito europeo il benessere animale nelle metodologie e nelle pratiche inerenti alle modalità di allevamento, al trasporto, alla macellazione, attraverso l'individuazione e l'attuazione di standard oggettivi per poter garantire e dimostrare il rispetto delle norme minime, nonché la necessità di garantire i necessari controlli;
sotto questo aspetto è, altresì, indispensabile pervenire a una     normativa in materia di etichettatura obbligatoria degli alimenti più trasparente, rigorosa ed esaustiva, al fine di consentire al consumatore di poter decidere in maniera consapevole e informata circa i propri acquisti alimentari;
con riguardo agli animali da compagnia, è sicuramente necessario     giungere quanto prima a una legislazione europea omogenea, con particolare riguardo alle politiche di contrasto del fenomeno del randagismo, laddove invece in alcuni Paesi è consentito il loro abbattimento, e all'intensificazione e coordinamento nella lotta al traffico illegale dei cuccioli,
impegna il Governo:
nell'ambito del semestre di Presidenza del Consiglio dell'Unione europea:   

....segue......ciao,Paolo.
 
ma se non ci si fosse noi,cosa sarebbe della loro esistenza e del loro patetico dibattersi nell'inutilità che hanno nella società che invece parassitano?
 
segue punto 4 (ultimo)........

    a) a sostenere l'istituzione di una rete di «centri di referenza sul benessere degli animali», come previsto nella proposta di legislazione sui controlli veterinari in discussione nell'ambito dell'Unione europea;
    b) a promuovere il riconoscimento dell'importanza e del rispetto del benessere animale, sia in ambito interno e internazionale che a livello di Organizzazione mondiale del commercio e di altri accordi internazionali;
    c) a promuovere un incremento dell'omogeneità nella qualità dei controlli nei diversi Stati membri, nonché a promuovere procedure univoche per i controlli dei prodotti provenienti da Stati terzi per il mercato comunitario;
    d) a incentivare il ricorso a un label specifico del benessere animale, ossia a un'etichetta nell'ambito dell'Unione europea, che identifichi quei prodotti ottenuti nel massimo rigore delle norme in materia, in grado di dare adeguate garanzie al cittadino-consumatore;
    e) ad assumere iniziative per pervenire a una normativa in materia di tracciabilità ed etichettatura obbligatoria degli alimenti, in particolare quelli animali, più trasparente, rigorosa ed esaustiva, al fine di consentire al consumatore di poter scegliere in maniera consapevole cosa acquistare;
    f) ad assumere iniziative per estendere anche agli altri animali da allevamento le norme di tutela e di standard minimi obbligatori negli allevamenti, già previste dalla normativa comunitaria per alcune specie animali;
    g) a sostenere la proposta di legislazione sulla sanità animale in discussione a Bruxelles, relativamente alla creazione del sistema europeo di anagrafi per animali da compagnia, e la qualificazione normativa dei cani randagi come animali da compagnia e non come animali selvatici;
    h) ad attivarsi al fine di introdurre una normativa comune in materia di animali da compagnia e di contrasto al fenomeno del randagismo, introducendo il divieto per tutti i Paesi membri di soppressione degli animali randagi, così come previsto nel nostro Paese;
    i) a realizzare una conferenza internazionale contro il traffico illegale dei cuccioli, data la gravità del fenomeno, che possa coinvolgere altri Paesi e l'Unione europea in programmi di repressione, prevenzione ed educazione dei cittadini;
    l) a sostenere una normativa comune tra gli Stati membri in materia di agevolazioni fiscali per le spese veterinarie sostenute per gli animali da compagnia, come peraltro già previsto dalla legislazione italiana;
    m) a promuovere in ambito comunitario una normativa volta a vietare la cattura, l'allevamento e l'utilizzo degli uccelli come richiamo vivo, prevedendo la possibilità di esercitare la caccia senza richiami, o con richiami acustici, e comunque attivandosi fin da subito al fine di consentire, nelle more dell'attuazione del divieto suddetto, il solo utilizzo di uccelli da richiamo da allevamento, senza ricorrere a catture di esemplari in natura;
    n) ad assumere iniziative per armonizzare la normativa nazionale con la direttiva 1999/22/CE relativa alla custodia degli animali selvatici nei giardini zoologici e, quindi, per delimitare 337, su circhi e spettacoli l'applicazione della legge 18 marzo 1968, n. viaggianti a strutture effettivamente 73 itineranti, evitando così antinomie con il decreto legislativo n. del 2005 di recepimento della medesima direttiva 1999/22/CE;
    o) a promuovere una normativa comune volta al superamento dell'utilizzo degli animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti;
    p) ad incoraggiare la ricerca sul benessere animale e a promuovere soluzioni alternative con riferimento agli esperimenti sugli animali;
    q) ad attivarsi per l'abolizione degli allevamenti di animali destinati alla produzione di pellicce, anche alla luce delle normative nazionali di divieto parziale o totale adottate già da diversi Paesi dell'Unione europea, come Olanda, Svezia, Gran Bretagna, Croazia, Austria, Danimarca.
(1-00573)
«Nicchi, Franco Bordo, Matarrelli, Pannarale, Kronbichler, Scotto, Costantino, Duranti, Melilla, Ricciatti, Zaratti, Pellegrino».




Con la viva speranza che qualcuno ci liberi di questo MALE !!!!!

Ciao,Paolo.
 
Azz.................ormai gli animali hanno preso il posto degli essere umani................non ho mai letto nulla di così importante a riguardo la nostra salute......dicasi inquinamento ambientale prodotto da fabbriche vetuste e fonti inesauribili di malattie, petroliere che affondano spargento MIGLIAIA DI TONNELLATE di petrolio nei nostri mari ecc ecc........

Ma queste teste di ca@@o pensano solo ai 'poveri animali'..........

Mi vien da [mifaivomitare.gif]

Ciao,Marco.
 
Abolire qui, abolire la, vietare qua vietare la, loro vivono di divieti , ma perché la cara rossa anziché continuare a rompere i maroni con sti animali, non fa un emendamento per vietare a tutti i parlamentari di percepire uno stipendio faraonico e far si che al max raggiungano 3000 euro? Parlano di benessere animale, ma quelle persone che a malapena riescono a sopravvivere o addirittura che arrivati a una certa età e per campare hanno bisogno ancora dell'aiuto dei propri genitori, quelli contano meno di un coniglio ,di una gallina o un tordo? Ma va Brambi va a fare festini dal Berlusca che è la sola cosa che sai fare.

il problema è che ai festini del Berlusca alla brambi non la vogliono , li vogliono gnocca buona ed a lei non rimane che qualche u......o da salvare in modo che anche lei abbia la sua razione-
 
mamma mia, ma con tutti i problemi che abbiamo.......ma andate a fan....ulo, cercate di aiutare la gente invece di pensare alle stronzate
 
mamma mia, ma con tutti i problemi che abbiamo.......ma andate a fan....ulo, cercate di aiutare la gente invece di pensare alle stronzate

Ecco perchè in Italia c'è crisi,meglio attivarsi per le stronzate che per problemi ben più seri,lì c è da impegnarsi troppo!
Impegnarsi??? Cosa??? nooo non se ne parla proprio...l italia dei mangioni a tradimento.
L Italia pensa a Tutti ma non agli italiani.
 
Concordo con gli amici che mi hanno preceduto sul non abbassare mai la guardia.....questi sono veramente ossessionati dall'Ars Venandi.... ma quello che mi fà più stupore e che tra i firmatari ci sono 2 (almeno quelli che conosco) che sono "pugliesi" e cioè FUCCI e PALESE, il primo di Andria ed il secondo Lecce..... tutto potevo pensare fuori che questi "on" potessero appoggiare un'iniziativa scellerata della"rossa" a questo punto l'unica cosa che mi preme di fare è: amici "Pugliesi" ricordiamoci di questi due signori .......quando è il momento giusto.

Saluti
 
Concordo con gli amici che mi hanno preceduto sul non abbassare mai la guardia.....questi sono veramente ossessionati dall'Ars Venandi.... ma quello che mi fà più stupore e che tra i firmatari ci sono 2 (almeno quelli che conosco) che sono "pugliesi" e cioè FUCCI e PALESE, il primo di Andria ed il secondo Lecce..... tutto potevo pensare fuori che questi "on" potessero appoggiare un'iniziativa scellerata della"rossa" a questo punto l'unica cosa che mi preme di fare è: amici "Pugliesi" ricordiamoci di questi due signori .......quando è il momento giusto.

Saluti

...caro Sasa....proprio a questo serve aver postato il tutto e speriamo che in tanti si ricordino di quello che hanno letto..............

Ciao,Paolo.
 
Ma dove vivono, per loro il problema unico è abolire la caccia, ma dell'invasione come ai tempi del Saladino non gli importa, della gente senza lavoro sommersa dalle tasse non gli frega, ma che gente piccola ed insignificante che sono.
 
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