Richiami vivi: Continua la battaglia degli animalisti

Devono però stare attenti perché a forza di rompere le palle qualcuna può esplodere ...... E allora caxxi amari
 
Ma andassero a cagare e allora in francia che li catturano come forma di caccia e in Olanda e nei paesi bassi che sterminano le oche col gas perché gli danno noia negli aereoporti per andare nei paesi dove eliminano cormorani per i danni agli allevamenti ittici e non solo.....cosa diranno mai?
 
Se non si possono catturare con le reti perchè non selezionano allora tutti i campi di inanellamento devono essere sospesi perchè adoperano le stesse reti( mist net ).
Questa è la rosicata perchè l'hanno preso in cu@@ per l'ennesima volta.......
Io consiglio di non dare ulteriore voce anche su queste pagine a stronzate scritte da questi quattro pezzenti biciclettari.
 
a parte che prendersela con i cacciatori cosa fanno questi animalisti ambientalisti ,hanno un ,auto ? certo,e allora inquinano,mangiano carne ? forse anche più di noi ,solo che loro delegano il macellaio per procurarsela,e mi fermo qui .
 
Devono però stare attenti perché a forza di rompere le palle qualcuna può esplodere ...... E allora caxxi amari

Stai tranquillo che non esploderà nulla......con la fine della caccia inizierà la fine della pesca.......non hanno ancora cominciato a rompere le palle ai pescatori per un solo motivo...... : è ancora troppo ben vista dalla popolazione.....ma se riescono a trovare la giusta motivazione......vedrai quanto ci mettono ad attaccarla.....

L'unica fortuna che hanno i pescatori è di non avere il PDA pertanto gli animalisti gli stanno a 100 metri.....li rischiano di beccarsi una "cannata in testa", anche se qualcuno ci ha già provato a rompergli le palle....
 
Il discorso è sempre uno, loro sanno fare il loro dovere, chi ci rappresenta non sa fare il proprio lavoro tutto qui, finchè non si mandano a casa i poltronari è inutile battibeccare
 
Beh, una valida alternativa potrebbero essere i richiami elettronici. Certo, non è la stessa cosa dal punto di vista della poeticità della tradizione.
 
Stai tranquillo che non esploderà nulla......con la fine della caccia inizierà la fine della pesca.......non hanno ancora cominciato a rompere le palle ai pescatori per un solo motivo...... : è ancora troppo ben vista dalla popolazione.....ma se riescono a trovare la giusta motivazione......vedrai quanto ci mettono ad attaccarla.....



Non credo che sia quello il motivo Rudy, semplicemente perché con la pesca professionale ci campano in tutto il mondo mentre con la caccia questa cosa non succede....e poi perché l'uccellino fa cip cip e il pesce sta' zitto e se lo magnano tutti allegramente....pensa che conosco gente avvelenata contro la caccia che non si fa il minimo problema a buttare aragosta e cozze nell'acqua bollente da VIVE ....come se quelli non fossero animali
 
Saranno pure arrabbiati,perchè hanno perso,però continuano arompere i co....ni! Purtroppo,qui siamo in Italia, in un paese più civile di questo,fatta la legge nessuno rompe più. Continuano a rifarsi alla comuità europea,secondo me raccontano un sacco di balle,altrimenti,perchè la stessa C.E non critica le regole di Fracia,Spagna ecc ,fanno parte anche loro della stessaC.E.
 
Io da tempo sostengo che, contro la deriva animalista, la pesca sportiva dovrebbe allearsi in modo chiaro e netto con il mondo della caccia. Uniti le forze raddoppiano e anche gli interessi in gioco raddoppiano (anzi, forse triplicano). Dopo la caccia inizieranno ad attaccare anche la pesca:
Pesca sportiva: il pi
 

Alberto 69

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Venerdì 01 Agosto 2014

“La cattura dei richiami vivi con le reti è illegittima. I passi fatti dal Governo non sono sufficienti a porre fine alla violazione della direttiva Uccelli in merito alla cattura degli uccelli selvatici a fini di richiamo”. Lo afferma la Commissione europea in una lettera trasmessa nei giorni scorsi alle autorità italiane.

La bocciatura comunitaria – scrivono Lipu, Enpa, Animalisti Italiani, Cabs, Lac, Lav, Oipa, Wwf Italia - è tanto più sonora se si pensa che si riferisce al testo precedente del Decreto 91, che prevedeva il divieto esplicito di catturare gli uccelli selvatici mantenendo però aperta la possibilità di derogare a tale divieto.

Il testo approvato al Senato è ancora più blando, con il solo riferimento generico alla possibilità di deroga e il rimando a un futuribile decreto del Presidente del Consiglio, da applicarsi entro un anno, che regolerà la materia. Come dire: tutto rimarrà uguale, con le Regioni che continueranno a derogare e catturare richiami vivi e l’Italia che resta a guardare. E in effetti quanto sta avvenendo proprio in queste ore, con le delibere prima della Lombardia e poi dell’Emilia-Romagna che autorizzano nuove catture.

La Commissione europea chiede invece che il controllo dello Stato sia costante e tempestivo e sia effettuato tenuto conto di quanto prevede la Direttiva, ovvero della valutazione, tra le altre cose, di soluzioni alternative alla concessione della deroga. Nella fattispecie, tenga conto del fatto che catturare richiami vivi non è indispensabile, perché si può benissimo cacciare senza richiami o utilizzare richiami a bocca o tutt’al più richiami di allevamento.

E’ esattamente questo, come abbiamo cercato di spiegare, purtroppo inascoltati da Governo e parte del Parlamento, il punto chiave della vicenda, che rende del tutto illegittima la cattura degli uccelli selvatici con le reti e mette a nudo gli equilibrismi che la politica ha tentato nelle settimane e nei giorni scorsi.

“E’ necessario - scrive la Commissione - che il Governo italiano applichi il sistema di controllo previsto dall’Articolo 19bis della legge 157/92 nel caso in cui le regioni intendessero adottare nuovamente provvedimenti di cattura di richiami vivi tramite l’impiego di reti. Tali autorizzazioni sarebbero infatti illegittime in quanto violerebbero gli articoli 8 e 9 della direttiva per i motivi già presentati nella lettera di messa in mora”. In quella lettera, la Commissione fa presente il divieto di cattura con le reti e la non necessità di usare richiami vivi o comunque richiami vivi di cattura, esistendo “numerose valide alternative alla cattura di uccelli per la cessione a fini di richiamo”.

Chiarissimo è anche l’avviso, a commento della lettera, che giunge dalla Rappresentanza permanente italiana presso Bruxelles, che informa Governo e ministeri che “i servizi della Commissione attirano l’attenzione delle Autorità italiane sulla necessità di controllare in materia costante l’operato delle Regioni al fine di prevenire l’adozione di nuovi provvedimenti autorizzati in deroga alla cattura di uccelli con impianti vietati dalla Direttiva”.

E’ un colpo quasi definitivo alla cattura degli uccelli selvatici e un enorme soddisfazione per chi, associazioni, parlamentari, testimonial e milioni di cittadini, si sta battendo per la fine della vergognosa pratica dei richiami vivi. Ora per il Governo c’’è da fare una sola cosa: evitare il valzer di decreti, rimandi, deroghe, scorciatoie, e dire chiaramente che la cattura dei richiami vivi è finita.


fonte:lipu.it
 
da oltre trentanni ho cacciato al capanno nelle immediate vicinanze di un torrente,il capanno lo montavo a inizio stagione e lo toglievo alla fine.dallo scorso anno sono uscito sempre con quello in tela che toglievo dopo ogni uscita.questo a causa del cambiamento delle regole che prevedono una zona di rispetto per vincolo paesaggistico di 150 metri dalla riva del torrente,se avessi fatto il capanno fisso per ottenere il permesso avrei dovuto fotografare il capanno a casa, poi andare da un geometra per fare un progetto con tanto di mappa catastale il tutto a mezzo ufficio tecnico comunale inoltrarlo a verona per l, approvazione [non scontata] tutto questo per dire che siamo attaccati non solo per i richiami ma anche su tutto quello che concerne questa forma di caccia.la vedo dura in oltre trentanni ho visto solo aumentare le restrizioni , di questo passo la fine è vicina.spero di sbagliarmi, un saluto a tutti ciao nano
 
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