lettera a corriere(ed milano) estinzione uccelli canori

stamani ore 7,10 in un terrazzo di un appartamento sfitto del palazzo di fronte al liceo dove lavoro, in pieno centro, alcuni piccioni che ne hanno preso possesso sono stati attaccati da un gabbiano reale che ne ha predato uno, mentre aprivo il cancello ho sentito un trambusto e quando ho alzato gli occhi ho assistito allo "spettacolo" ripeto, pieno centro cittadino quarto piano...........gabbiano contro piccione, qui da noi una scena veramente inusuale, comuni le gazze e le cornacchie ma i gabbiani no, da quello che si legge mi sa che è solo l'inizio, mi auguro pertanto che le iniziative e i suggerimenti proposti a contenere questo fenomeno siano ben accetti e non osteggiati dalla gente comune .................in bocca al cocker!!!!!!!!!!!!
 
Saluti a tutti! Riporto la lettera... interessante......qualcosa sempre di più si muove! Buona Giornata.

LA LETTERA: dal Corriere della sera di ieri.


L’estinzione degli uccellini distinguere per proteggere.

di [FONT=main-condensed_regular]Isabella Bossi Fedrigotti
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[/FONT]Gentile signora Fedrigotti,
intervengo a proposito della accorata lettera della signora addolorata per la sparizione o rarefazione di tanti uccelli canori, e pur condividendone il dispiacere, non sarei così pessimista sul futuro di questa nostra fauna. Il problema sono tutti i corvidi, principalmente gazze e cornacchie grigie o nere, causa di enormi distruzioni di nidiacei. Sarebbe sufficiente che le Province o gli enti che ne prenderanno le funzioni, decidessero una riduzione selettiva e tutto, nel giro di un paio di anni, tornerebbe come prima; e non sarebbe certo una spesa insostenibile. Sicuramente ci sarebbe l’opposizione netta degli animalisti integralisti (attenzione, non ambientalisti che è ben diverso), ma tutti gli estremismi sono da biasimare e superare. Non sono, invece, d’accordo con la preoccupazione per il picchio nero, specie, è vero, in espansione, tuttavia deve tener presente che fino a pochi anni orsono era considerato estinto qui da noi e quindi gli darei il bentornato. Il problema in ogni caso più difficile da affrontare è quello degli insetticidi e pesticidi che vengono sparsi a piene mani in agricoltura, e che hanno causato la rarefazione di moltissime specie ornitologiche e animali in genere.

Carlo Marchi


Le dirò, quando ho letto la lettera della signora De Banfield che denunciava la sparizione degli uccellini, ho pensato anch’io che la soluzione più semplice sarebbe stata quella di dare incarico ai cacciatori. Tuttavia, sapendo come sono biasimati dai più, non vi ho fatto cenno temendo di essere seppellita da una valanga di messaggi di protesta. Succederà ora, pazienza. Peraltro c’è sempre il sospetto che dare via libera ai cacciatori potrebbe significare la sparizione non solo degli uccellacci ma anche dei rari uccellini rimasti. E colgo l’occasione per raccontarle una fiaba metropolitana realmente accaduta pochi giorni fa. Sul terrazzo piantumato di una mia amica è giunta una femmina di germano che ha deposto le uova, le ha covate e sono nati sei anatroccoli, tre dei quali sono stati portati via da cornacchie che arrivavano in picchiata la mattina presto (la mia amica era zelantissima nel controllare i «suoi» piccoli). A quel punto gli altri tre sono stati precipitosamente trasferiti assieme alla madre in campagna, dentro una voliera, fin quando i piccoli non impareranno a volare.


[FONT=main-condensed_regular]14 maggio 2014 | 10:58
[FONT=main-condensed_regular]© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Saluti a tutti! questa è la prima lettera che poi ha avuto seguito in quella postata da me in precedenza, anche io abito in una zona molto verde e ho (abbiamo) fatto caso alla scomparsa dei merlotti giovani e cince, fringuelli, colombacci ...non portano più a fine le nidiate ..depredate dai corvidi...così come accade sul lago i piccoli di germano mangiati dai gabbiani... l'ambiente è "malato" e gli integralisti insieme agli ignoranti favoriscono l'espandersi della "malattia".

LA LETTERA:
dal corriere della sera del 1° maggio
UCCELLACCI CONTRO UCCELLINI SINTOMI DI AMBIENTE MALATO


di [FONT=main-condensed_regular]Isabella Bossi Fedrigotti

[/FONT]Vorrei raccontarle, cara Isabella, l’orribile spettacolo che da un mese a questa parte avviene nel mio giardino e in tutta la zona del Varesotto. Fra marzo e aprile era un incanto svegliarsi la mattina al cinguettio degli uccellini che saltellavano da un ramo all’altro. Alcune famiglie di colombacci da anni stanziati tra i faggi centenari passavano fra i rami, in coppia, per volare a nozze. Anche il cuculo dalla coda lunga cominciava col suo cucù a zufolare. Ora non più trillo né un gorgheggio! Silenzio assoluto, se non in tarda mattinata un orribile gracchiare. Con le belle giornate seduta al sole, mi accorgo che un grande uccellaccio nero e grigio ad ali spiegate gracidando in modo spaventoso, cerca di assalire la mia setterina bianca quasi fosse una pecorella. Cercando, preoccupata, dove gli alberi sono più folti, trovo brandelli di colombacci! E oltre a cornacchie e taccole, oltre al corvo, vero animale del malaugurio, vedo le gazze che cercano i nidi per distruggerli. Ritardata a causa la mia veneranda età, solo allora mi rendo conto della totale sparizione degli uccellini che hanno rallegrato tutta la mia vita di campagnola. Ritardata sì, ma conscia che qualcosa di grave sta succedendo, ho chiamato degli esperti che hanno confermato i miei più atroci sospetti. Con questa mia lettera voglio solo risvegliare l’attenzione di chi di competenza: la Lipu e tutte le organizzazioni ornitologiche e gli amanti degli animali in genere, sollecitandoli a prendere in considerazione questo grande problema ma che costituisce un tragico evento per tutti noi. Maria Luisa de Banfield

Non avendo competenze specifiche, gentile Maria Luisa, ho chiesto lumi al dottor Antonio Boscaro, veterinario, che mi ha elencato una serie di ragioni per la sparizione dei piccoli uccelli, non soltanto nella nostra regione. Gazze, corvi, cornacchie e gabbiani, già favoriti dai cambiamenti climatici, la fanno da padroni, predando le altre specie, soprattutto perché trovano da mangiare in abbondanza nelle discariche che, per contro, non attirano affatto gli uccellini, per parte loro penalizzati anche dalle modifiche avvenute nelle aree africane di svernamento. In più l’abbandono della montagna e la conseguente espansione dei boschi ha avuto per effetto che si diffondesse il picchio nero che può raggiungere quasi 50 cm di lunghezza e scaccia tutti i suoi cugini più piccoli. Per futuro il dottore è purtroppo pessimista: prevede che i nostri cieli saranno ancora meno popolati, con poca biodiversità; niente più uccellini, soltanto uccellacci.
[email protected]


[FONT=main-condensed_regular]1 maggio 2014 | 11:08
[FONT=main-condensed_regular]© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Non mi sembra vero di leggere tutto ciò .......su un quotidiano de Milan, buono, andrebbe approfondito sicuramente di più il discorso, forse tutti i cittadini capirebbero tantissime cose .......credo di essermi spiegato.
 
Saluti a tutti! I gabbiani! altro che, peggio delle cornacchie! a Roma nidificano sui tetti in centro e si "cibano" di uova e implumi direttamente dai nidi, piccioni compresi. Al lago di Varese e Maggiore attaccano i piccoli di germano o folaga e se ne cibano, tempo fa ho letto su migra di un utente che ha descritto come un gabbiano con un colpo d'ala ha fatto cadere una quaglia in mare e se l'è mangiata... Gabbiani golosi di uova e ingrassati nelle discariche e senza nemici naturali quindi in aumento esponenziale. I cormorani? senza nemici naturali altra piaga ormai si contano a centinaia, mangiano almeno 700 grammi di pesce al giorno e dato che i pesci diminuiscono hanno anche loro allargato la dieta ai piccoli uccelli di lago, così anche gli aironi. I pesci diminuiscono nei laghi anche per la voracità dei gamberi della Louisiana (quelli rossi) resistenti alle nostre acque che si cibano delle uova dei pesci tipo persici, trote, scardole, alborelle (dove ci sono) gardoni... prolificando in maniera esponenziale... Potrei continuare per ore con i pesci siluro, con le nutrie, corvidi, storni, colombi di città, cinghiali e danni e danni.... Dove abito sono anni che non sento più i merli giovani rincorrere i genitori, fine solo uova rotte e resti sotto gli alberi prove di attacchi avvenuti... gazze e ghiandaia la fanno da padrone... avevo il codirosso che faceva il nido in una crepa del muro, bevevo il caffè guardando il lavoro dei genitori con i piccoli, seguivo tutto l'iter.. sono due anni che vengono depredati e quest'anno niente non si sono visti ..la crepa è li vuota... quando si ha l'occasione, bisogna parlarne e raccontare fino a ché le lettere (come sopra) delle persone comuni e normali diventano un accordo. Buona Giornata.
 
Ecco i gabbiani mi stanno realmente sul c....o li detesto. Inutili antipatici . Settimana scorsa ne ho visto uno che inseguiva un passero giu in centro. Il piccoletto tentava di salvarsi volando basso e io come un deficente giravo gridando nel tentativo di allontanare il pennuto energumeno. L anno scorso le unike 4 nidiate di germani che allietavano la vista dove il fiume gromolo finisce in mare sono state devastate da quegli uccellacci inutili. Meno male che quest anno le coppie dei germani si son spostate all interno. In spiaggia ci sono solo i maschi single
 

ECASIRA

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se qualcuno non ha letto la lettera inviata ieri(14 05 2014) alla signora ISABELLa BOSSI FEDRIGOTTI(CORRIERE Cronaca di Milano) e la relativa risposta riguardante la scomparsa degli uccelli canori nei parchi cittadini provi a leggerla e commentiamola sul sito.FORZA FORSE TUTTO NON é ANCORA PERDUTO
 
Qui i gabbiani stanno combattendo ferocemente contro i piccioni e stanno vincendo, una volta erano tanti che davano problemi, ora stanno sparendo; con le gazze è guerra all'ultimo sangue, gli unici che tengono botta sono i corvi grossi appena di più di un gabbiano. Merli, pettirossi e simili non si vedono più.
 
Queste sono occasioni servite sul piatto d'argento che noi( chi dovrebbe rappresentarci) metodicamente non sfruttiamo.Comunque come si dice, mejo de n'carcio al culo è!!!Grazie per la segnalazione.
 
Le Gazze, i Corvi e Gabbiani stanno sistematicamente distruggendo le altre specie, ma per i verdi siamo noi la colpa, speriamo che queste lettere facciano capire a chi è in grado come stanno realmente le cose.
 
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