Richiami vivi: Lipu consegna 50mila firme al Parlamento

se dovessero riuscire a non farci usare più i richiami un pda in meno da rinnovare e un po' ci soffrirei, ma al tempo stesso sarei stracontento nel vedere la associazioni venatorie sgretolarsi visto che dovevano esser loro a difenderci. Ma io mi domando ma prendere 3 minuti per far pubblicità a favore della caccia su una rete mediaset no?
 
In alcune regioni ( o semplici località....perdonatemi se sbaglio) della Spagna e della Francia è permessa la cattura di migratori con il sistema del vischio o colla. Sempre in alcune zone dei Pirenei è permessa la cattura dei colombi con le reti....o vogliamo parlare della caccia alle anatre di notte ?? Diciamo che in Europa le associazioni Venatorie, hanno saputo difendere, come era giusto che fosse, le cacce "tradizionali" o locali. Limitate e ben delineate in territori ben circoscritti, ma pur sempre cacce che andavano a ricalcare il solco delle cacce dei secoli passati.
E noi ?? Scommettiamo che riusciremo nell'impresa di farci fregare anche questa volta ?? Del resto le ns AAVV sono storicamente molto poco propositive e predisposte all'attacco....piuttosto che alla difesa. Si....alla difesa dei..."cocci". O di ciò che resta...
 

Alberto 69

Capo Redattore Rassegna stampa
Membro dello Staff
Supermoderatore
Utente Premium
Messaggi
21,273
Punteggio reazioni
8,100
Punti
650
Mercoledi 09 Aprile 2014

COMUNICATO STAMPA

CACCIA: OLTRE 50.000 FIRME CONTRO I RICHIAMI VIVI
CONSEGNATE DALLA LIPU AL PARLAMENTO.

PRESENTATO EMENDAMENTO ALLA LEGGE EUROPEA CHE CANCELLA
LA CATTURA E L’UTILIZZO DEI PICCOLI UCCELLI MIGRATORI A FINI DI RICHIAMO.

“Una nuova procedura di infrazione ai danni dell’Italia è appena stata aperta.

Ragione in più per abolire questa crudeltà contro natura e contro il diritto”.

Oltre 50mila firme di cittadini a sostegno dell’abolizione degli odiosi “richiami vivi”, ovvero gli uccelli catturati e detenuti in condizioni insostenibili per utilizzarli come richiamo per la caccia, sono state consegnate stamattina dalla Lipu-BirdLife Italia in Parlamento. La campagna No ai richiami vivi, partita lo scorso autunno con la raccolta delle firme nelle piazze e online, giunge così alla fase cruciale, con l’obiettivo di cancellare una delle pratiche più cruente e intollerabili ancora in uso sugli animali selvatici.

L’utilizzo di uccelli vivi come richiami coinvolge ogni anno decine di migliaia di piccoli uccelli migratori appartenenti a sette specie: allodola, cesena, merlo, tordo bottaccio, tordo sassello, colombaccio e pavoncella. Gli uccelli, una volta catturati in natura, vengono rinchiusi in piccole gabbie e costretti per tutta la vita a una detenzione durissima: tenuti al buio in modo che perdano la percezione del tempo e cantino fuori stagione, sottoposti a trattamenti medicinali (steroidi, anabolizzanti) e a vere torture fisiche come lo strappo delle penne, per determinare una muta artificiale. Tutto ciò perché, appunto, possano cantare fuori stagione e attirare i loro simili, così da essere utilizzati dai cacciatori, in autunno e inverno, per l’attività venatoria. Ogni anno 50mila sono in media i piccoli uccelli migratori catturati in via ufficiale, mentre un milione sono stati gli esemplari catturati dal 1995 ad oggi.

Per la consegna delle firme, la Lipu ha organizzato questa mattina una conferenza stampa alla Camera dei deputati, anche alla luce dell’importante novità degli ultimi giorni: l’apertura di una procedura di infrazione comunitaria (2014/2006) contro l’Italia proprio sul tema dei richiami.

“L’Europa ha messo in mora l’Italia - dichiara Danilo Selvaggi, direttore generale della Lipu-BirdLife Italia - perché la cattura degli uccelli selvatici e il loro conseguente utilizzo come richiami sono nettamente vietati dalla direttiva, e ha chiesto all'Italia di rinunciare a questa attività, di cui, dice giustamente la Commissione europea, non c’è alcun bisogno. Anche per questo oggi abbiamo presentato un emendamento alla legge Europea 2013, già sostenuto da numerosi deputati, che cancella dall’ordinamento italiano la pratica dei richiami vivi e ridà al canto degli uccelli migratori, finalmente, la dimensione della libertà”.

La legge europea 2013 già contiene un articolo che interviene su questo tema, sebbene in modo del tutto insufficiente e persino formalmente non corretto, anche perché predisposto prima della messa in mora dell’Italia. L’emendamento presentato stamattina raccoglie invece i precisi rilievi della Commissione e, al tempo stesso, dà voce a un sentire forte e diffuso che condanna senza mezzi termini una forma davvero brutale di sfruttamento degli animali selvatici, così come denunciato dalla campagna Lipu.

“La denuncia della Lipu ha riscosso grande attenzione e adesioni a tutti i livelli - dichiara Fulvio Mamone Capria, presidente Lipu-BirdLife Italia - coinvolgendo e informando le persone attraverso incontri pubblici, articoli e il sito Lipu, Lega italiana protezione uccelli. Abbiamo girato l’Italia e trovato ovunque l’appoggio e l’indignazione della gente. Oggi, grazie alla sensibilità e all’impegno di numerosi parlamentari, diamo il via alla seconda fase della campagna, quella che deve cancellare con legge la tortura e le sofferenze di migliaia di piccoli uccelli migratori.
“Del resto, dopo l’apertura della procedura comunitaria - prosegue il presidente Lipu - la necessità di agire è diventata impellente e la legge Europea 2013 è l’occasione giusta. Il Governo, il ministero dell’Ambiente, il relatore, tutti i deputati – conclude Mamone Capria - sostengano l’emendamento e lo approvino rapidamente, per il bene della natura, del diritto e della nostra stessa dignità”.



Roma, 8 aprile 2014

UFFICIO STAMPA LIPU-BIRDLIFE ITALIA


fonte:lipu.it
 
Ma anche se dovessero togliere i richiami vivi perche non vietano anche canarini, pappagalli, cocorite e tutti quegli animali in gabbia? (compresi i conigli, criceti, porcellini d'india) sempre con la caccia se la devono prendere
 
Ma anche se dovessero togliere i richiami vivi perche non vietano anche canarini, pappagalli, cocorite e tutti quegli animali in gabbia? (compresi i conigli, criceti, porcellini d'india) sempre con la caccia se la devono prendere


Finche' "qualcuno" non la smettera' di ricordarsi che esistiamo solo da meta' Agosto in poi.....
 
È vero però se devono fare delle s******** ma che le facciano complete così almeno la piantano
 
Staremo a vedere, ma come si diceva o qualcuno e in questo caso le AAVV per vie traverse lavorano al caso altrimenti la vedo dura e come diceva Sandro ci sara' una invasione di tordi ...........i nostri......
 
Finche' "qualcuno" non la smettera' di ricordarsi che esistiamo solo da meta' Agosto in poi.....

Questa purtroppo e' soltanto una delle tante restrizioni, alterazioni, diffamazioni,cattiverie,etc...a cui nessuno mai e' riuscito ad opporsi o quanto meno a difenderci...ogni riferimento e' puramente casuale...ci sono milioni di uccelli che vengono uccisi da svariate circostanze causate dall'uomo...ma la lipu non ha mai portato firme ....il problema ora e' diventato un tordo in gabbia...allora liberate gli zoo, chiudete i circhi...BASTA CO STE CAZZZATE....
 
Caccia, Legambiente: “Stop a cattura dei richiami vivi, illecita da 30 anni”

Caccia, Legambiente: “Stop a cattura dei richiami vivi, illecita da 30 anni”

Anche nel settore della caccia l’Italia non rispetta le regole europee ed ha, a suo carico, una procedura di infrazione. L’illecito, che si protrae da oltre 30 anni, riguarda la cattura dei richiami vivi. Legambiente chiede di mettere fine a questa pratica. La richiesta è indirizzata all’onorevole Michele Bordo, presidente della XIV commissione (Politiche dell’Unione europea) della Camera dei deputati e relatore del disegno di legge “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea – Legge europea 2013 bis” (A.C.1864) destinato a porre rimedio all’ennesima procedura d’infrazione avviata dalla Commissione europea contro l’Italia.
Da oltre 30 anni in Europa è vietato l’utilizzo di reti per la cattura degli uccelli ma, a dispetto di ciò, sono state autorizzate in Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Marche e nella provincia autonoma di Trento, portando alla cattura di centinaia di migliaia di animali.
La Commissione europea ha quindi aperto una procedura d’infrazione contro il nostro Paese (2014/2006) trasmettendogli la costituzione in mora e chiedendogli esplicitamente di vietare la cattura di uccelli in natura, illustrando l’esistenza di diverse alternative a questa attività. “Entro fine aprile il Governo dovrà fornire alla Commissione europea risposte puntuali – commenta Antonino Morabito, responsabile Fauna e benessere animale per Legambiente – per questo la legge europea 2013 bis, attualmente in discussione alla Camera dei deputati, è lo strumento migliore per risolvere, in linea con le indicazioni della Commissione, questa ennesima procedura d’infrazione”.


fonte:helpconsumatori.it
 
Armeria online - MYGRASHOP
Sponsor 2024
Indietro
Alto