Vegana estremista uccide il Figlio......

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ZURIGO - Il piccolo Dylan è morto. Il bebé di 10 mesi era affetto da idrocefalia. E' stato ucciso per mano di sua madre, ora ricoverata in gravi condizioni all'ospedale della città spagnola di Torrevieja, sulla Costa Blanca. Katharina Katit-Stäheli, 40 anni, ha impugnato un coltello ed ha tagliato la gola del piccolo. Con la stessa arma ha tentato di togliersi la vita. Epilogo tragico di una lunga fuga iniziata dall'ospedale pediatrico di Zurigo.
Madre e figlio sono spariti nella notte della Vigilia di Natale. Katit-Stäheli ha prelevato il figlio dall'ospedale dove era ricoverato. Sarebbe dovuto essere operato per via della sua idrocefalia. Katja Katit-Stäheli era contraria all'intervento. Ma la sua opinione non contava. Le era stata tolta la tutela parentale.
Il padre della donna e nonno di Dylan, Othmar Stäheli, abita a Bülach, cittadina del Canton Zurigo. Al quotidiano Blick ha raccontato che la figlia è una strenua oppositrice della medicina convenzionale ed una vegana radicale: "Era convinta di dovere proteggere suo figlio dai medici".
Nonno Stäheli aveva dichiarato di non avere avuto più contatti con la figlia. Sembra che l'ultimo contatto con la figlia risalisse allo scorso 9 gennaio, giorno in cui la sua Katja gli aveva spedito un'e-mail da Lubiana: "Stanotte andiamo a Sarajevo. Resteremo laggiù un paio di giorni da amici e poi proseguiremo il viaggio in direzione di Atene".
La donna, invece, è andata in Spagna, dove è stata individuata e fermata. Ed ora gli interrogativi si moltiplicano: sapeva il nonno di Dylan che l'email potrebbe essere stata un depistaggio e che le informazioni non corrispondevano alla realtà? Oppure è stato lui stesso a depistare le indagini?
L'uomo è stato arrestato martedì. La conferma giunge da un parente di Othmar Stäheli, che ha raccontato al Blick di aver portato in polizia un catetere. "Questo ci fa presumere che dovrà restare in prigione per un po'", ha dichiarato al Blick il parente. Il 69enne è sospettato di aver aiutato la figlia nella sua fuga e quindi di essere corresponsabile nella morte del piccolo Dylan.
Nel giorno dell'arresto del nonno del bambino la polizia spagnola ha spiccato un ordine di cattura nei confronti della donna. Ma non è ancora chiaro se l'arresto del nonno sia legato a quest'ultimo fatto.
Il giorno dopo, alle ore 19.00 di mercoledì 22 gennaio, la Polizia spagnola ha arrestato la donna in un supermercato Carrefour di Torreveja. Dylan era con la mamma. La madre e il bambino sono stati trasferiti subito nell'ospedale locale, dove erano sorvegliati da due agenti di polizia. A un certo punto la madre chiede di poter fare il bagnetto a suo figlio. Gli agenti escono dalla camera d'ospedale e si posizionano davanti alla porta. E' in quel momento che la donna ha preso un coltello che aveva nascosto nella borsa, avvolto nei pannolini del bambino, e ha sgozzato il figlio. La vegana fondamentalista non voleva che fosse curato da medici convenzionali. Il suo tentativo di uccidersi è stato evitato. Katit-Stäheli è stata salvata grazie ad un'operazione d'urgenza.



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Brutta storia ragazzi, come gia' scritto ho un amico il cui figlio ha avuto come insegnante alle professionali una professoressa vegana........il figlio da allora ha gravi problemi ...e il papa' sta facendo il possibile per il figlio e continuamente si chiede il perche' di tutto questo......con certe persone massima attenzione...
 
il fatto mi addolora molto un'altro innocente che paga con la vita per l'estremismo di chi avrebbe dovuto proteggerlo dai pericoli ed invece è stata proprio lei a causarle la sua morte, quando si renderà conto di ciò che ha fatto non credo se lo perdonerà mai.
 
Avendo un figlio di 2 anni e mezzo non riesco davvero a concepire queste cose...
evidentemente la colpa è anche dei medici e della polizia che non hanno saputo tutelare la vita del piccolo.
Che rabbia.
 
Povero piccolo...ma non sono solo i vegani ad essere contrari alla medicina tradizionale, molte altre "correnti di pensiero" (passatemi il termine, non so come definirle esattamente) sono contrarie a operazioni, trasfusioni e altre cose del genere...purtroppo a pagarne il conto in questo caso, e purtroppo con la vita, è stato un piccolo innocente...
Spesso chi è accanto a queste persone non si accorge di quanto qualcosa nata magari come una piccola fissazione possa presto trasformarsi in una vera e propria malattia...e quando si renderà conto di quello che ha fatto credo che questa donna non potrà mai darsi pace...
 
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