29/09/2013
FARRA D’ALPAGO. Approda in Parlamento l’abbattimento dei cervi in Cansiglio. L’onorevole Michela Brambilla del Pdl, già ministro, ha recapitato due interrogazioni a risposta scritta ai ministri Orlando dell’ambiente e Di Girolamo dell’agricoltura per sapere come reagirà il governo contro la volontà della commissione agricoltura del consiglio regionale di uccidere almeno 1200 cervi in tre anni.
Brambilla ricorda che la foresta è zona protetta dalle norme europee (Sic e Zps) e che in ogni caso non ci sono i presupposti per il piano di controllo. «Non è possibile conoscere l'effettivo numero dei cervi presenti nel Cansiglio e zone adiacenti, perché nessuna autorità ha mai provveduto al loro conteggio, al punto che», afferma Brambilla, «lo stesso comandante regionale veneto del Corpo forestale dello Stato, Daniele Zovi, in un articolo comparso sul Corriere delle Alpi l’8 luglio ammette che: “È vero, nessun censimento preciso è ancora stato compiuto”, evidenziando così l'inconsistenza delle supposizioni circa l'accrescimento della popolazione di cervi. Quanto poi alla caccia nelle zone vietate, come appunto il Cansiglio, questa può essere autorizzata alle Regioni – ricorda ancora la parlamentare Pdl – soltanto su parere dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica, qualora si verifichi l’inefficacia dell’utilizzo di metodi ecologici».
Per Brambilla non ci sono dubbi: «Il piano di abbattimento dei cervi del Cansiglio è a giudizio dell'interrogante del tutto illegittimo per almeno due motivi: non sono disponibili dati scientifici relativi alla loro presenza numerica; ne è stato deciso l'abbattimento senza verificare preventivamente l'eventuale inadeguatezza dei sistemi incruenti».
«È curioso che i rappresentanti istituzionali del Veneto continuino a sostenere genericamente che ci sono troppi cervi», dichiara Massimo Vitturi, responsabile Lav settore caccia e fauna selvatica, a commento dell’iniziativa di Brambilla, «quando lo stesso comandate regionale del Cfs ha recentemente affermato che nessun censimento preciso è stato ancora compiuto». È invece gravissimo, per la Lav, che si stia decidendo di uccidere più di 1.200 cervi in totale violazione della normativa nazionale e regionale posta a tutela degli animali selvatici. Nonostante tale normativa imponga di verificare prima l’efficacia dei metodi incruenti.
fonte:corrierealpi.gelocal.it