«Il decalogo della Lav dimentica la caccia buona»

gli anticaccia sono persone con cui ogni confronto non è fattibile...più volte sono stati fatti tentativi di dialogo ...tuttavia quando le persone sono estremiste parlare diventa impossibile... la caccia esiste da sempre, e solo nell'era piu moderna questi continui movimenti degli anti ne stanno minando l'esistenza... un tempo la caccia sfamava i più poveri e gli animalisti non esistevano e se esistevano mangiavano e tac4vano anche loro... oggi chi va a caccia è invece perseguitato da sedicenti salvatori del mondo la cui unica arma è l'approfittarsi dell'ignoranza della gente...colpa anche nostra che non siamo sufficentemente uniti...ci sveglieremo quando sarà troppo tardi? fuori la politica dalla caccia...cacciatori che decidano per i cacciatori...e soprattutto meno potere ai verdi che in Italia contano più delle banche ormai.
 

Alberto 69

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09/09/2013

GROSSETO. La questione caccia-animalismo fa discutere. Interviene, con una lunga lettera, anche un nostro giovane lettore, Ivan. Ne pubblichiamo alcuni stralci. «Non sono un cacciatore – scrive Ivan - non lo sono mai stato e, probabilmente, non lo sarò mai (anche se l'uso che normalmente si fa di questo sostantivo è, a mio parere, tanto riduttivo quanto fuorviante). Sono soltanto uno studente che è rimasto colpito dal decalogo Lav, che trovo pregiudizievole e per nulla argomentato. Ovviamente capisco il loro punto di vista di difensori della causa animale, ma, come spesso accade, quando si è troppo appassionati si rischia di perdere quella visione d'insieme che consente di mantenersi oggettivi».
Ivan si definisce allibito leggendo frasi quali "Quando una tradizione è violenta è bene superarla!" oppure "La legge segue l'evoluzione della civiltà. Per la caccia è lo stesso e perciò deve finire". «Qui – commenta - si dimentica che la civiltà ha potuto svilupparsi proprio grazie alla caccia e poi all'allevamento». Anche sull’ironico punto n°7 ("Gli animalisti non conoscono la natura, i cacciatori sì"), Ivan domanda «per quale motivo non dovrebbe essere così. Conosco infatti cacciatori che perseguono un vero e proprio culto della natura, la curano, la coltivano, la mangiano e la ringraziano. Al tempo stesso conosco animalisti che se vedono una zanzara sul proprio braccio non la lasciano certo pascolare…».
«Infine mi limito a condannare il bracconaggio (dove le specie animali sono ricercate a scopo esclusivamente economico) e la caccia sportiva, ma non posso far finta di non vedere che esistono forme di caccia buona, giusta, sacrosanta e civile che meritano rispetto. Quanto alla biciclettata spero abbia successo, perché fa sempre bene un po' di attività fisica».

fonte:iltirreno.gelocal.it/grosseto
 
Lodevole il senso di critica del lettore "Ivan", segno tangibile che esistono ancora persone capaci di distinguere la "propaganda fanatica e fondamentalista" degli "animalati", dalle persona che coltivano "tradizioni e passione verso un'attività che è nata con l'uomo" che sono i "Cacciatori".
Saluti
 
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