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16/08/2013
Lipu combatte bracconaggio e caccia ma non basta.
Sta per iniziare una nuova stagione venatoria. Da qui alla terza domenica di Settembre tutte le regioni italiane apriranno l'assurda pratica della caccia.
Inquieta però il fatto che alcune specie cacciabili in Italia e non in Europa come ad esempio il merlo, il tordo bottaccio e il tordo sassello e la cesena, siano da noi ancora aperte al fuoco indiscriminato delle doppiette e dei fucili semiautomatici a tre colpi dove però i cosiddetti cacciatori inseriscono quattro cartucce anche per un voluto "difetto" costruttivo di alcune case produttrici.
Ma questa non è l'unica cosa scandalosa. In diverse regioni si continua a fruire della cosiddetta caccia in deroga a fringuelli, frosoni, peppole. Una roba allucinante.
Per non dire del bracconaggio fiorentissimo, ad esempio, nel bresciano, nel bergamasco, a Ischia e Procida, nei periodi di passo autunnale e primaverile. Reti dette "rocolo" e trappole ad archetto e d'acciaio vengono posizionate a migliaia per catturare piccoli uccelli come ad esempio il pettirosso, oggetto di una vera e propria persecuzione. Nonostante il lavoro dei guardiacaccia volontari, soggetti a rigidissime leggi per il rinnovo del permesso da parte delle autorità e fermo restano il fatto che le guardie forestali e provinciali sono decisamente troppo poche, il fenomeno del bracconaggio si estende anche al prelievo di nidiacei diffusissimo tra i meleti del Veneto e del Trentino. Dove abbondano ancora i nidi di tordi. Tanto per ricordare a tutti coloro che leggono questo blog, questa ignobile pratica consiste nell'incidere con un bisturi l'addome dei nidiacei per stabilire se trattasi di femmine o di maschi. I maschi vengono ricuciti mentre le femmine sono abbandonate morenti nei pressi del nido. Il tipo, poi, dall'aria di contadino se ne esce tranquillo, senza alcun controllo sale sull'auto e porta i tordi a casa dove una parte muore per il sessismo esercitato e l'altra alimenta il fiorente mercato della vendita di uccelli da richiamo, ancora legale, nonostante tutte le raccomandazioni in materia ricevute dalla Ue.
La Lipu e le guardie volontarie stanno facendo molto. Ma non basta. Bisogna dire una volta per tutte no alla caccia che non è pratica degna in un paese civile come ci consideriamo. Soprattutto la caccia alle specie avicole selvatiche. Se si può infatti consentire la caccia a ungulati, con rigide modalità di prelievo e se la si può consentire anche su uccelli allevati in cattività come fagiani e pernici, è assurdo permettere legalmente che vengano abbattuti uccelli selvatici, molte specie dei quali sono in via di estinzione.
Aiutiamo quindi la Lipu e facciamo ciò che legalmente è possibile per scoraggiare questa follia.
fonte: ligure.altervista.org
Si si venitemi a rompere i maroni ....cosi' poi vediamo quando chiamo i carabinieri quanto ci mettete ad andare affan.culo