Riforma caccia ministero, allarmi spropositati dagli animalisti

Alberto 69

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Le agenzie stampa di questi giorni riportano gli allarmi delle associazioni animaliste, anticaccia e ambientaliste sulla riforma della normativa sulla caccia (legge 157/92) che il Ministero dell'Agricoltura ha proposto alle Regioni, paventando al solito il peggio per la fauna e favoritismi verso i cacciatori.

In realtà, secondo ciò che è trapelato finora, le norme permetterebbero solamente una maggiore facilità di risposta alle emergenze dovute alla eccessiva presenza di fauna dannosa, per esempio, per l'agricoltura, anche all'interno dei Parchi. A supportare la strenua opposizione del pidiellino Catanoso, secondo cui la riforma si porrebbe in contrasto con la direttiva comunitaria, scendono in campo anche Wwf, Lav ed Enpa.

Al solito si ignorano i dati sulla crescita esponenziale degli ungulati. Wwf arriva addirittura ad affermare che l'Europa “ci chiede e ci impone” di “migliorare i livelli di tutela della fauna restringendo tempi luoghi e specie oggetto di caccia”, falso. L'Europa chiede una rigorosa attuazione delle sue direttive, supportando i prelievi con dati e studi aggiornati, altrimenti non si spiegherebbero i calendari più permissivi di altri paesi dell'Unione europea, come la Francia.

Enpa e Lav diramano un comunicato congiunto in cui dichiarano “con il testo oggi proposto dal Ministero dell'Agricoltura si è preferito chiedere l'estensione della caccia agli ungulati per tutto l'anno, con qualsiasi condizione climatica, e aprire alle doppiette le porte dei parchi e delle oasi di protezione, ovvero quei pochi lembi di territorio dove la fauna si rifugia, lontano anche da quel disturbo biologico che gli spari causano perfino durante la stagione di nidificazione”. Evidentemente questi animalisti preferiscono pensare al benessere della fauna come un sovraffollamento di animali, che proliferano rinchiusi in vasti recinti. Che queste situazioni siano causa di un inesorabile degrado delle altre specie e delle economie rurali, forse poco importa.


Ad ogni modo il testo della riforma non è ancora consultabile. Ne sapremo qualcosa di più nei prossimi giorni. La proposta dovrebbe essere esaminata dalla Conferenza Stato Regioni nella prossima seduta.
 
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