Lettera aperta all'on. Zanoni e alla lac

Alberto 69

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Onorevole Zanoni, capita spesso di leggere articoli da lei pubblicati, sulle malefatte commesse da presunti bracconieri, particolarmente contro la specie del capriolo. Sorprendono maggiormente i commenti altrui, postati a seguito di queste pubblicazioni, che, tralasciando di soffermarsi sul merito dei fatti descritti, sempre vaghi, prediligono, come soggetto abituale delle loro critiche ed esacerbazioni, la caccia legale.

Ciò avviene ormai tanto abitualmente che si è certi che qualsiasi fatto che riporti ed additi alla comune morale la morte di un animale selvatico secondo modi solo presunti, scateni una campagna di dissenso, rancore e spesso odio, verso la caccia legale e i cacciatori, da lasciar credere che il bracconaggio, attività illegale, sia solo un fatto marginale e trascurabile e che la vera illegalità sia invece riconducibile alla caccia, sebbene, oggi, sia attività più che mai legale.

Tralascio di analizzare quale sia il meccanismo che inneschi e che aizzi tale fenomeno, mi basta solo considerare che Lei sia un esponente della Lega Abolizione Caccia e che quindi tali meccanismi siano comunque utili alla sua causa. Accetti solo i miei complimenti per il risultato che riesce ad ottenere. Ne è testimonianza, a vostro dire, che la maggioranza degli italiani sia ormai convertita all’ abolizione di questa attività. Se avete ragione immagino che avrete ogni vantaggio ad indire un referendum da cui, stante la vostra schiacciante maggioranza, conseguirà la definitiva abolizione della caccia.

Ora, devo riconoscere che, avendo lei validamente contribuito a questo possibile risultato, mi torni legittimo chiedermi se abbia mai spiegato, a questa maggioranza di italiani, cosa succederebbe dopo che la caccia venisse abolita. L’ Italia è un Paese dove, per quanto si sia tentato, non è stato mai abolito nulla. Il termine “ABOLIZIONE” mi riporta in mente la campagna della Senatrice Merlin, il gioco d’ azzardo, l’ uso della ****, ma anche il malaffare in genere. Attività che voi, come la caccia, riterrete giusto che siano estirpate. Usare in Italia la parola “abolizione” è come mettersi a fumare in una Santa Barbara. Dopo l’ esplosione diventa più parola che significhi “opportunità“.

Sono certo che Lei ne sia cosciente: cosciente del fatto che, una volta abolita la caccia, decadrebbero le donazioni in denaro, ne servirebbero più le guardie venatorie, ad esercitare il controllo delle regole, cadute le regole chi se la sentirebbe di affrontare bracconieri coscienti e determinati, pronti a tutto. Cosa pensa che dovrebbe fare la Forestale, la Polizia e i Carabinieri, contro questa gente, metterli in galera, pensa che ci sia ancora posto, pignorargli la casa, sparargli? Ma soprattutto cosa farà la Lega di cui fa parte? vi trasformerete in Lega Abolizione Bracconaggio, o chiuderete lasciando a tutti i vostri seguaci l’ illusione di avere risolto un problema. Ma soprattutto, per gli animali che vi siete prefissati di proteggere:” cosa ve ne farete delle centinaia di fotografie raccapriccianti che vi manderanno i solerti animalisti da ogni dove? Cambierete indirizzo?”


Saluti

Matteucci (Fromboliere)
 
non capiranno mai,perche' fanno finta di non capire,loro vogliono solo chiuderla,del dopo non li frega niente,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,ciao padelloni
 
Lettera che ha un indubbio valore significativo, ma che temo nulla possa comunicare al nostro onorevole...
la loro crociata non conosce ragioni, si vuole abolire perché va abolito,punto e basta...
di quelle che sono le conseguenze a tutti i livelli, non ultimo quello economico in un momento come quello che sta attraversando il Paese, non importa nulla....il fatto che esista una Lega Abolizione Caccia la dice già lunga a se...
credo, con grande rammarico, di potermi unire alle parole di Fabio d.t. ..... :-(
 
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