Volpi Prato, spunta una petizione antispecista

Alberto 69

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Una petizione on line è stata lanciata in questi giorni da Restiamo Animali (una trasmissione radiofonica cruenty free, animalista, vegana e antispecista di Firenze, in onda ogni domenica alle 12 su Controradio), contro il provvedimento deciso dall'Amministrazione provinciale di Prato per abbattere 100 volpi. A giudicare dalle adesioni su Facebook, (solo 200 like) e dagli scarsi riscontri alle iniziative che organizza (quella su Fermiamo Green Hill, ha raccolto solo un "forse parteciperò"), non pare proprio che Restiamo Animali sia molto seguita. Eppure con il supporto di personaggi del calibro di Margherita Hack, Andrea Zanoni, Danilo Mainardi, Licia Colò, Susanna Tamaro, e soprattutto grazie al canale utilizzato, Media Change (l'utenza è mondiale), la petizione ha raggiunto in pochi giorni migliaia di firme (a ben valutare, una goccia nel mare).

Senza fornire i dettagli del provvedimento, né informare realmente su cosa sia un controllo faunistico,pratica che certo non hanno inventato a Prato ed è utilizzata in tutto il mondo per tantissime specie laddove si presentano problemi ambientali, gli antispecisti (detto in parole povere sono contrari alla predominanza della loro stessa specie, cosa che più innaturale non si può) chiedono all'amministrazione pratese di fermare la strage di “creature indifese e innocenti”, arrivando addirittura a travisare ciò che si leggeva (adesso quelle note non esistono più) sul sito della Federcaccia nella scheda dedicata alla volpe. Dimenticando, di proposito, di menzionare che si sta parlando delle azioni intraprese per la rabbia silvestre e non certo di un giudizio generico sul controllo faunistico. Utilizzando il dato, per dimostrare che anche la Federcaccia è contraria a questa pratica, perchè risultata inutile (per debellare la rabbia silvestre, allora, si suggeriva di utilizzare vaccini-esca).


L'obbiettivo è quello di far risuonare la grancassa mediatica attorno ad una questione che in realtà è del tutto marginale e comune a tante altre sparse in tutta Italia. Che le firme non vengano da Prato o per lo meno solo in minimissima parte, lo si può apprendere consultando le dichiarazioni lasciate sul sito Media Change, il cui bacino d'utenza è internazionale. Si leggono addirittura firme dalla Germania e da Bruxelles. In tutte emerge una generale chiusura verso la caccia, che con il controllo faunistico c'entra molto relativamente, e una chiara ignoranza sull'argomento. Al massimo, se di petizione si vuole parlare, che almeno la organizzino tra i cittadini pratesi. Ma il risultato, ahinoi, sarà a misura dell'organizzazione Restiamo Animali. Quattro gatti in cortile che miagolano alla luna.
 
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