Secondo le associazioni ci guadagnano tutti, tranne gli animali.

Tanto per schizzare veleno. Se mai un giorno chiuderà la caccia in Italia dove e a chi andranno a rompere i co....ni? Ma quanto costerebbe poi la castrazione chimica? E in ogni caso bisognerà aspettare che questi animali muoiano di vecchiaia o malattia ma fino allora continueranno a nutrirsi e gli agricoltori a richiedere i danni. Mentre aumentando la durata dei periodi di caccia agli ungulati si otterrebbe un migliore controllo delle specie senza gravare di costi aggiuntivi le comunità. Purtroppo a certa plebaglia animal-ambientalista solo la parola "caccia" fa venire le convulsioni! Tanto, comunque è perfettamente inutile cercar di far ragionare chi ha i paraocchi. Però, permettetemi di dirlo, la castrazione chimica la farei a loro così la prossima generazione di cacciatori non dovrà preoccuparsi degli animal-ambientalisti.
 

Alberto 69

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[h=1]Alessandria – Mattanza di ungulati?[/h]In totale dissenso con le associazioni di agricoltori che da qualche tempo, si legge nel comunicato a firma di LAV, LAC, ENPA, Agire Ora, “stanno promuovendo una raccolta di firme per l’abbattimento dei caprioli“
Al pari dei cinghiali, accusano le associazioni della provincia di Alessandria, i caprioli vengono accusati dagli agricoltori di avere causato ingenti danni al settore agricolo.
Dunque la protesta: “stanchi delle annose polemiche che, come animalisti, ci vedono contrapposti ogni anno a queste categorie, ci limitiamo a ricordare ai cittadini piemontesi che la Regione ha sempre rimborsato i contadini per i danni cagionati dalla fauna selvatica. Tutto ciò, in spregio alle tante soluzioni di tipo definitivo che, sempre noi delle associazioni a tutela dei diritti animali, continuiamo a proporre inascoltati alle Amministrazioni Regionali e Provinciali: i metodi dissuasivi, per esempio, come pure la sterilizzazione chimica“.
A questo proposito le associazioni ricordano di avere più volte segnalato l’esistenza di un metodo già sperimentato in altri Paesi il quale permetterebbe di sterilizzare i cinghiali attraverso esche specifiche (apribili solo dagli ungulati), senza colpire le altre specie. Un analogo trattamento, inoltre, è stato sperimentato con successo per i caprioli.
A dire degli animalisti, la principale caccia che vede cadere vittime gli ungulati, è invece quella ai voti. Parole di fuoco per segnalare come le pubbliche amministrazioni sarebbero molto brave ad assecondare “la potente ed anacronistica lobby del cacciatori“. Sempre a detta di LAV, LAC, ENPA ed Agire Ora, gli Enti locali introitano le tasse dei cacciatori. Questi ultimi recupererebbero i soldi nel caso di vendita degli ungulati uccisi.
“Tutti ci guadagnano – concludono le associazioni - tranne gli animali che pagano con la vita questo squallidissimo e ormai riconosciuto andazzo “.
 
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